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INTERVENTISTI:

 -nazionalisti (D’Annunzio)

-irredentisti: volevano conquistare le regioni italiane

ancora in mani austriache, ovvero il Trentino e Venezia

Giulia, in modo da completare l’unificazione della

penisola.

-interventismo democratico: pronto a scendere in guerra

a fianco della Francia e dell’Inghilterra per difendere la

democrazia.

-Benito Mussolini primo pacifista

Il ministro degli esteri Sonnino firmò con Francia e Inghilterra

un accordo segreto (patto di Londra) il 26 aprile 1915, in

base al quale, l’Italia garantiva l’intervento in guerra entro 30

giorni e in caso di vittoria avrebbe ottenuto diversi territori. Non

li ricevette e infatti D’Annunzio lo definì una “vittoria mutilata”.

Forte dell’appoggio del re (grazie alle giornate di maggio), il 24

maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria.

Nel 1915 sul versante orientale la ritirata delle truppe zariste e

la capitolazione della Serbia avevano permesso il

consolidamento di un fronte ininterrotto dal Baltico all’Egeo.

Nel frattempo l’esercito italiano entrò in guerra guidato dal

generale Cadorna, ma dovette fermarsi presso Gorizia dove

furono combattute le 4 battaglie dell’Isonzo che mostrarono

l’impreparazione italiana per gli equipaggiamenti e i comandi.

Nel 1916 ci furono molte perdite e difficoltà di

approvvigionamento, in particolare nella battaglia a Verdun e

sulla Somme (Francia) dove furono utilizzati lanciafiamme, gas

asfissianti e carri armati.

In risposta al blocco navale imposto da Inghilterra e Francia, la

Germania affrontò gli avversari presto la penisola dello

Jutland, dove si combattè l’unica battaglia navale in acque

europee. Il fallimento dell’offensiva spinse i tedeschi

intensificare la guerra sottomarina.

Il 15 maggio 1916 gli austriaci attuarono una “spedizione

punitiva” per vendicare il tradimento italiano alla triplice

alleanza sconfitta dalla Russia.

Le varie impreparazione e debolezze dell’esercito portarono

alle dimissioni di Salandra, il quale venne succeduto da Paolo

Boselli, il quale il 28 agosto 1916 dichiarò guerra alla

Germania e portò alla conquista di Gorizia.

L’imperatore austriaco Francesco Giuseppe morì e fu succeduto

da Carlo I che desiderava la pace per salvare la monarchia,

inoltre Papa Benedetto XV propose all’Intesa di porre termine

all’”inutile strage” ma il suo appello non venne accolto,

soprattutto per volontà del Primo Ministro George,

sostenitore della guerra a oltranza.

Il prolungarsi della guerra causò alcune tensioni nell’impero

russo, tanto che nel febbraio 1917 scoppiò una sommossa che

portò lo zar ad abdicare e instaurare un governo rivoluzionario

comunista guidato da Lenin.

In seguito, la rivoluzione d’ottobre costrinse il ritiro della

Russia dalla guerra e infatti il nuovo governo firmò l’armistizio

di Brest-Litovsk con l’Austria e con la Germania, trasformato

poi in pace.

Il 23 e 24 ottobre 1917 l’esercito italiano fu sconfitto da quello

austriaco a Caporetto. Questa sconfitta ebbe un impatto

negativo sui soldati, infatti il nuovo governo di Vittorio

Emanuele scelse come nuovo comandante Armando Diaz, il

quale comprese che bisognava dare ai soldati un motivo di

lottare e gli promise infatti che ci sarebbe stata una riforma

agraria e che dopo la guerra le terre sarebbero state

redistribuite.

Questo ebbe degli effetti positivi perché il 24 ottobre 1918 nella

battaglia di Vittorio Veneto, l’esercito italiano riconquistò

Trento e Trieste determinando il ritiro austriaco e il 3 novembre

1918 a Villa Giusti fu firmato l’armistizio tra Italia e Austria.

All’inizio del 1917 gli Stati Uniti entrarono in guerra a fianco

della triplice intesa dopo che il presidente Wilson ottenne

l’autorizzazione di dichiarare guerra alla Germania.

Gli Stati Uniti permisero di far giungere in Europa grandi

quantità di vivere-mezzi-uomini causando l’indebitamento dei

paesi alleati verso gli Stati Uniti.

Nel 1918 i tedeschi attaccarono gli anglo-francesi alla presenza

dell’imperatore Guglielmo II (battaglia del Kaiser), durante la

quale il fronte ritornò sul fiume marna dov’è combattuta la

seconda battaglia della Marna.

La Germania fu proclamata Repubblica e firmò l’armistizio a

Compiègne.

Successivamente l’Austria si costituiva governo repubblicano e

l’Ungheria diventava repubblica indipendente.

Durante la guerra importante fu la campagna di propaganda

che convinse le masse che entrare in guerra forse giusto per

difendere il nome della patria, che sviluppò un sentimento di

appartenenza nazionale.

L’economia degli Stati fu rivolta allo sforzo bellico e furono

attuati dei controlli dei prezzi e il razionamento dei consumi da

specifici organismi di Stato (accentramento dei poteri nelle

mani dello Stato).

In questo periodo per la scarsa manodopera maschile anche le

donne furono impiegate in lavori che erano considerati

maschili. La guerra si protrasse così a lungo che nei paesi

scoppiarono tensioni politiche e sociali per le difficili condizioni

di vita.

TRATTATI DI PACE

La guerra aveva avuto delle conseguenze devastanti ed era

fondamentale risolvere le ragioni del conflitto.

Per definire il nuovo assetto mondiale, il 18 gennaio 1919 a

Parigi si tenne la conferenza di pace alla quale parteciparono

tutti i rappresentanti delle nazioni vincitrici del conflitto, ma in

realtà il potere decisionale apparteneva all’Inghilterra-Francia-

USA-Italia.

Il presidente americano Wilson espose un programma di 14

punti per mantenere una pace duratura, (il punto 14

prevedeva la creazione di un’associazione di tutte le nazioni

per la reciproca garanzia dell’indipendenza politica e l’integrità

territoriale).

Questo portò alla formazione della Società delle Nazioni, un

organismo internazionale a Ginevra, che doveva regolare

pacificamente le controversie tra gli Stati cosi da creare un

nuovo equilibrio europeo (non possibile per la mancata

adesione degli USA). Eessa divenne uno strumento nelle mani

di Francia e Inghilterra che volevano indebolire la Germania e

impedire una rinascita politica ed economica.

Nel giugno 1919 fu firmato il trattato di Versailles, stipulato

con la Germania, ritenuta la colpevole della guerra a cui furono

inflitte clausole punitive e umilianti

•Alsazia e Lorena furono cedute dalla Francia (1870)

•Polonia ottenne il “corridoio di Danzica”

•riduzione dell’esercito e della marina militare

•risarcimento di grandi somme di denaro alle potenze vincitrici

e al Belgio.

Il 10 settembre 1919 fu firmato il trattato di Saint-Germain

(Austria) con il quale:

•Trentino Alto Adige-Istria-Isonzo vennero cedute all’Italia

•il territorio venne smembrato in quattro Stati indipendenti:

Austria-Ungheria-Cecoslovacchia-Jugoslavia.

Il trattato di Neuilly firmato nel novembre 1919, riconosceva

l’indipendenza della Bulgaria.

Sui territori un tempo appartenuti alla Russia nascevano così

nuovi Stati indipendenti di Finlandia-Estonia-Lettonia-Lituania.

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A.A. 2024-2025
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher devitoanna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia geopolitica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof Pisco Marco.