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SICUREZZA IN AMBITO SANITARIO (impianti)
DM 37/2008
Imprese abilitate
Articolo 3
(a installare, modificare, ampliare, mantenere, ecc. gli impianti)
Progettazione degli impianti
Articolo 5
Il progetto per l'installazione, trasformazione e ampliamento, è redatto da un
2.
professionista iscritto agli albi professionali secondo le specifiche competenze
tecniche richieste, nei seguenti casi:
d) impianti elettrici di locali adibiti ad uso medico
3. I progetti degli impianti sono elaborati secondo la regola dell'arte
DM 37/2008
Realizzazione ed installazione degli impianti
Articolo 6
1. Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell'arte, in
conformità alla normativa vigente e sono responsabili della corretta
esecuzione degli stessi. Gli impianti realizzati in conformità alla vigente
normativa e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione
appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea si considerano
eseguiti secondo la regola dell'arte.
Dichiarazione di conformità
Articolo 7
1. Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla
normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell'impianto, l'impresa
installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti
realizzati nel rispetto delle norme di cui all'articolo 6.
Obblighi del committente o del proprietario
Articolo 8
1. Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di
trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli
impianti ad imprese abilitate.
2. Il proprietario dell'impianto adotta le misure necessarie per conservarne
le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia,
tenendo conto delle istruzioni per l'uso e la manutenzione predisposte
dall'impresa installatrice dell'impianto e dai fabbricanti delle
apparecchiature installate.
Manutenzione
DM 37/2008 Definisce manutenzione ordinaria e straordinaria, parla di
“libretto di uso e manutenzione”,
interventi di manutenzione, ma senza
precisare chi, come e quando.
"La frequenza della verifica periodica di un impianto deve
CEI 64-8/6.5.2.1:
essere determinata in funzione del tipo di impianto e delle apparecchiature, del
loro uso e funzionamento, della frequenza e della qualità della manutenzione e
delle influenza esterne a cui l'impianto è soggetto." "Devono essere registrate
CEI 64-8/710.6 Verifiche nei locali di gruppo 1 e 2:
le date e i risultati delle prove e delle misure de ciascuna verifica, la quale
deve essere effettuata da un tecnico qualificato ”.
CEI 64
Norma CEI 64-8 per impianti elettrici utilizzatori si applica a circuiti alimentati
a tensione nominale non superiore a 1000 V c.a. e a 1500 V c.c.
Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari
Edilizia ad uso residenziale e terziario.
710 LOCALI MEDICI + CEI 64-56 - Guida
per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di
impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri particolari
per locali medici.
Locali medici locale medico
CEI 64-8/710.2.1
Locale destinato a scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, di sorveglianza o di
riabilitazione dei pazienti (inclusi i trattamenti estetici) esami di fisiopatologia,
Locali per terapia fisica, Locali per idroterapia, Camere di degenza, Ambulatori
medici o dentistici, ma anche:
locali assimilati o assimilabili a l.m., p.es.: centri benessere, centri estetici, SPA,
locali veterinari, spazi dedicati a uso medico nei luoghi di lavoro, scuole, ecc.,
laboratori di ricerca medica, qualunque locale se destinato, anche solo
temporaneamente, a uso medico, come il domicilio del pz. trattato a domicilio
(p.es., dialisi domiciliare). La CEI 64-8/710 classifica i locali medici, gli
assimilati e gli assimilabili in 3 Gruppi, in base al livello di rischio.
Locali di gruppo 0:
-
nel locale non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate e
dove la discontinuità (il guasto) dell’alimentazione non può causare rischio per
la vita del paziente.
Esempio alcuni ambulatori, alcune sale visita.
Si applicano le prescrizioni generali per gli impianti elettrici utilizzatori a bassa
tensione.
Locali di gruppo 1:
-
locale dove il guasto dell’alimentazione non può causare rischio per la vita del
paziente e nel quale le parti applicate sono destinare ad essere utilizzate
esternamente o invasivamente entro qualsiasi parte del corpo, ad accezione di
quelle specificate per il gruppo 2.
Locali di gruppo 2:
-
locali ad uso medico nel quale le parti applicate sono destinate ad essere
utilizzate per interventi intracardiaci, operazioni chirurgiche e trattamenti vitali
dove la mancanza dell’alimentazione può comportare pericolo per il paziente.
La classifica dei colali medici viene fatta dal personale medico in collaborazione
con il personale responsabile della sicurezza sanitaria. Per classificare un locale
è necessario che il personale medico
indichi i trattamenti medici che vanno
effettuati in quel locale, in modo da
effettuare una corretta classificazione di
quest’ultimo.
Sicurezza degli impianti CEI 64-6/710
1. Protezione dell’impianto avviene
nei locali di tutti i gruppi
Avviene attraverso un interruzione
differenziale o salvavita che è
sensibile a fughe di corrente (come
guasti, dispersioni verso terra,
elettrocuzione ecc..). Avviene in
modo tempestivo se Ifuga supera
un valore soglia prefissato ≤ 30 mA
e fornisce una buona protezione dal
macroshock, oppure la protezzione dell’impianto utilizza un interruzione
di tipo magnetotermico.
2. Equalizzazione del potenziale (ambiente o nodo equipotenziale)
avviene nei locali gruppo 1 e gruppo 2
3. Alimentazione di sicurezza avviene nei locali gruppo 2
4. Separazione elettrica (trasformatore d’isolamento, sistema IT-M)
avviene nei locali gruppo 2
CEI 64-
8/710.413.1.3
I circuiti terminali dei locali medici di gruppo 1, che alimentino prese a spina
con corrente nominale sino a 32 A, devono
essere protetti con interruttori differenziali
aventi corrente differenziale nominale non
superiore a 30 mA (protezione addizionale). Nei
locali di gruppo 2 tutti i circuiti devono essere
protetti mediante interruttore differenziale con
Idn 30 mA, se non sono alimentati dal sistema
IT-M
Si deve fare particolare attenzione per
assicurare che l'uso simultaneo di numerosi
apparecchi, collegati allo stesso circuito, non
possa causare scatti intempestivi degli
interruttori differenziali.
Nei locali medici di gruppo 1 e gruppo 2, dove sono richiesti interruttori
differenziali, devono essere scelti solo quelli di tipo A o B, in funzione del tipo
della possibile corrente di guasto.
Nota: ID Tipo A funziona per correnti differenziali alternate e pulsanti
unidirezionali, applicate istantaneamente o lentamente crescenti.
ID Tipo B Funziona per correnti differenziali alternate, pulsanti unidirezionali e
componenti continue, applicate istantaneamente o lentamente crescenti.
Ambiente equipotenziale: è presente in tutti i locali di tipo 1 e 2 e ha come
zona del paziente.
obbiettivo quello di eliminare tutte le d.d.p. nella Viene
creato usando un collegamento a bassa resistenza, di tutti gli oggetti metallici
nodo
nella zona del paziente, ad un unico punto di terra chiamato
equipotenziale zona del paziente
. La è qualsiasi volume in cui il paziente può
venire in contatto intenzionale o meno con altri apparecchi elettromedicali o
con masse e masse estranee o con altre persone in contatto con tali elemento.
Nodo equipotenziale:
Nel locale o nelle immediate vicinanze, è collegato al
conduttore principale di protezione (terra dell’edificio),
con conduttore di sezione >= quella maggiore
collegata al nodo stesso
Oggetti metallici nella zona del paziente da collegare
al nodo equipotenziale
Masse:
◦ parti conduttrici dell’impianto o di EM
Masse estranee:
◦ parti conduttrici estranee ma
che possono determinare un potenziale e la cui
resistenza rispetto a terra è < 0,5Mohm e che sono collegate a conduttori
>= di 6mm^2.
Alimentazione di sicurezza
In presenza di apparecchiature il cui mancato funzionamento sia pericoloso o
letale
Intervento automatico in caso di blackout o di abbassamento pericoloso della
tensione di alimentazione:
⁃ senza interruzione (Classe 0:autonomia ≥3 h)
con interruzione da brevissima (Classe 0,15: <0,15 s, autonomia ≥ 3 h) a
⁃
lunga (Classe > 15: > 15 s, autonomia 24 h)
separazione elettrica
La avviene nei locali di gruppo 2, il principio è quello di
isolare l’alimentazione a terra in modo che se si verifica un caso di contatto
accidentale l’organismo non chiude circuiti a terra non subendo elettrocuzione.
Viene utilizzata un alimentazione fornita da un trasformatore secondario isolato
sistema IT-M,
a terra, ovvero un quest’ultimo deve essere alimentato con un
trasformatore d’isolamento ad uso medicale e deve essere dotato di un
controllo permanente dell’isolamento.
trasformatore elettrico
Il ad uso medicale è conforme alla norma CEI 96-
16/EN 61558-2-15. La tensione nominale del secondario è ≤ 250 Veff. Mentre
le correnti di dispersione verso terra del secondario e sull’involucro sono a
vuoto e con alimentazione
nominale ≤0,5mA. Monofase
con 0,5 kVA ≤ potenza
nominale d'uscita ≤ 10 kVA. Se
è necessaria un alimentazione
trifase si utilizza un
trasformatore d'isolamento
trifase distinto, è inoltre dotato
di controllo permanente
dell'isolamento. Viene
posizionato fuori della zona
paziente, a distanza ≤30 m
dalle prese che alimenta e in
un posto tale da poter essere sempre sorvegliato dal personale medico e
tecnico. I metodi di controllo dell’isolamento sono id tipo amperometrico, di
tipo volmetrico e l’ultimo avviene applicando una piccola corrente (<1mA) tra
le linee del sistema isolato e la terra, così da rilevare la corrente di dispersione
prodotta.
Requisiti di controllo dell’isolamento è necessario che l’isolamento sia:
- Conforme a norma CEI 61557-8:2007
- Permanente e non disinseribile
- Interviene per R isolamento ≤ 50 kS
- Segnalazioni d'allarme:
◦ ben evidenti
◦ spia verde (OK),
◦ spia gialla (R isolamento limite) non disinseribile, a spegnimento
automatico quando ripristinata situazione
◦ allarme acustico come per spia gialla, ma disinseribile
- Se controllo isolamento