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IDENTIFICARE I RISULTATI ATTESI (OUTCOME) DEI CLIENTI
La mappa universale rappresenta un riferimento fondamentale per sviluppare una mappatura specifica del
12
Core Job. Una volta disegnata la mappa del core job, il passo successivo è comprendere i risultati che i clienti
desiderano conseguire nella sua realizzazione.
La mappa del core job è un eccellente strumento per identificare in modo sistematico i risultati attesi dai
clienti nelle diverse fasi necessarie a portare a termine l’attività obiettivo principale.
Gli outcome che i clienti prendono in considerazione nella valutazione del successo del job possono essere
ricondotti a 3 tipologie:
gli outcome relativi agli input del processo (riduzione tempi, degli sforzi, delle risorse utilizzate);
1. gli outcome relativi al processo stesso (riduzione della variabilità e degli imprevisti);
2. gli outcome relativi agli output del processo (ottimizzazione degli esiti).
3.
Per identificare i risultati attesi in relazione a ciascuna fase si possono porre le domande:
• Che cosa rende questa fase lenta o gravosa?
• Che cosa rende questa fase problematica o irregolare?
• Che cosa rende questa fase poco efficace? Quale sarebbe l’output ideale?
Grazie alle interviste e all’osservazione diretta, si possono individuare centinaia di outcome che i clienti
utilizzano per misurare il successo nella realizzazione del job che devono essere resi espliciti secondo le regole
dell’outcome statement.
REGOLE DELL’OUTCOME STATEMENT
I clienti in genere valutano il successo in termini di minor tempo, minore variabilità o minore scostamento dal
risultato ideale e pertanto la maggior parte dei loro risultati attesi riflettono il desiderio di minimizzare
qualcosa. Quanto alle possibili unità di misura, gli outcome sono espressi in riferimento al tempo, alla
probabilità, alla quantità e frequenza. Gli outcome così individuati forniscono una chiara indicazione di come
i clienti definiscono il valore in relazione all’attività obiettivo che vogliono portare a termine. A questo punto
occorre identificare i risultati attesi per loro più importanti ma non soddisfatti che presentano le migliori
opportunità di innovazione dei servizi a supporto del core job.
Caso TD Bank: La TD Bank ha mappato l’attività-obiettivo “gestire la liquidità” per comprendere i risultati
attesi dei clienti nelle diverse fasi del job. Fra questi, uno dei più importanti (e meno soddisfatti) era:
“massimizzare la probabilità che una somma di denaro prefissata sia accantonata periodicamente per il
risparmio” Per supportare questo outcome è stato lanciato il programma “Simply Save” per aiutare i clienti a
risparmiare meglio il loro denaro.
SOLUZIONI DIVERSE MA COMPLEMENTARI
In alcuni casi la definizione del core job che emerge identifica in realtà una fase specifica di un processo più
complesso che gli utilizzatori portano a termine ricorrendo a soluzioni diverse ma complementari tra loro.
In questi casi può essere utile cercare di formulare una definizione del core job più ampia, tale da includere le
possibili soluzioni complementari al servizio offerto.
In questo modo quello che prima veniva considerato come un core job complessivo viene ad essere visto come
una fase di un più ampio job, che può offrire nuove opportunità di innovazione. Nella definizione del core job,
non si deve fare riferimento all’attività che il cliente svolge per ottenere i benefici di una prestazione di
servizio (tipo: «ricevere la consulenza di un avvocato»). Per evitare quest’errore, è opportuno ricorrere ad
una definizione abbastanza ampia da risultare compatibile anche con le soluzioni sostitutive rispetto
al servizio offerto dall’impresa (per esempio, «risparmiare denaro» è un job molto ampio che può essere
svolto ricorrendo a una banca, ma anche utilizzano un salvadanaio!).
Questa visione più ampia consente all’impresa di scoprire opportunità di innovazione in grado di soddisfare,
non solo coloro che utilizzano i servizi, ma anche gli utilizzatori di prodotti.
Caso Lastminute.com: Lastminute.com, la più grande agenzia di viaggi virtuale in Europa, può considerare
l’attività «effettuare la prenotazione di un viaggio» come una fase del job «fare un viaggio», che include tutta
una serie di altri passaggi, dalla pianificazione del viaggio al rientro a casa
COLLEGARE I RISULTATI ATTESI DEI CLIENTI AI JOB EMOTIVI
I clienti ricorrono a prodotti e servizi anche per svolgere dei job di tipo emotivo (per sentirsi o evitare di
sentirsi in un certo modo, per essere percepiti o evitare di essere percepiti in un certo modo). 13
La soddisfazione dei clienti rispetto a questo tipo di bisogni è influenzata dal successo con cui riescono a
portare a termine l’attività obiettivo principale: una soluzione che soddisfa al meglio i risultati attesi nello
svolgimento del core job aiuta il cliente a soddisfare anche i suoi bisogni emotivi.
Dove convergono bisogni funzionali e bisogni emotivi, maggiori sono le opportunità di introdurre
innovazioni apprezzate dai clienti.
Caso Vitaever: Nata nel 2005 a Bologna per iniziativa di un gruppo di persone con la passione per la tecnologia
e il web, Nethical è una piccola impresa specializzata in applicativi software per la sanità che ha ottenuto
riconoscimenti a livello internazionale per Vitaever, una piattaforma cloud computing per la gestione
dell’attività di assistenza domiciliare, tramite la collaborazione tra Nethical e ANT.
La fondazione ANT: nel 2014, con i suoi 20 ospedali domiciliari, 4.250 pazienti seguiti ogni giorno
direttamente a casa loro grazie a uno staff di professionisti tra medici, psicologi, infermieri, nutrizionisti,
farmacisti e l’aiuto di volontari, la Fondazione ANT rappresentava il più grande ospedale oncologico
domiciliare d’Europa. Dal 1985 la Fondazione ANT ha portato nelle case dei malati di tumore un’assistenza
sociosanitaria gratuita, completa, continuativa e integrata. Il connubio tra il know-how tecnologico di Nethical
e l’esperienza nell’assistenza della Fondazione ha portato allo sviluppo di una soluzione innovativa che
intercetta un problema complesso, diffuso e di crescente rilevanza sociale: la qualità e la sostenibilità delle
cure socioassistenziali a domicilio.
Il sistema di interventi e servizi sanitari offerti a domicilio è, tuttavia, molto complesso, richiedendo
l’integrazione e il coordinamento di prestazioni fornite da figure professionali multidisciplinari e distribuite
sul territorio. Vitaever è stata ideata a partire dai bisogni delle strutture che erogano servizi assistenziali
proprio con l’obiettivo di facilitare e ottimizzare la realizzazione dell’attività di assistenza a domicilio.
Attraverso diversi moduli funzionali, la piattaforma supporta tutte le fasi dell’attività, dalla pianificazione al
monitoraggio, consentendo di aumentarne l’efficienza in termini di tempi e costi.
La piattaforma supporta anche la fase di monitoraggio dell’attività degli operatori, delle prestazioni e dei
presidi e le apparecchiature distribuiti sul territorio. Nella fase conclusiva dell’attività, un sistema di report
aiuta le strutture a rendicontare le prestazioni erogate a ogni singolo paziente o da ogni singolo operatore e
le risorse impiegate.
La tecnologia Vitaever è distribuita in modalità SaaS (Software as a Service) e non comporta, pertanto, costi
di licenza, installazione e mantenimento del software e dell’infrastruttura hardware. Questo modello a
consumo del servizio – direttamente proporzionale al volume dell’attività svolta – e la flessibilità del cloud
computing rendono questa soluzione adattabile e accessibile a strutture di qualsiasi dimensione, dagli
ospedali ai piccoli studi di professionisti. 14
4. SERVICE DELIVERY INNOVATION
INTRODUZIONE
L’obiettivo di questa tipologia di innovazione è migliorare l’esperienza di fruizione dei clienti, aiutandoli a
svolgere meglio l’attività necessaria per consumare un servizio e riceverne benefici. Il focus sull’attività di
fruizione del cliente consente all’impresa di individuare le opportunità per migliorare il servizio offerto,
analizzando il suo processo di erogazione dalla prospettiva degli utilizzatori.
Anche in questo caso è utile costruire una mappa che descriva il processo di fruizione del servizio,
individuando le fasi dell’attività che il cliente deve svolgere per consumare un servizio.
LA MAPPATURA DEL PROCESSO DI FRUIZIONE DEL SERVIZIO
L’obiettivo è tracciare le attività che il cliente deve compiere per consumare il servizio e trarne benefici.
Le attività (come per ogni job statement) devono esser espresse attraverso un verbo (ottenere, ricevere,
avere) e un oggetto ad esso associato: es: ricevere cure mediche (servizi di assistenza sanitaria).
Una volta definita in termini sintetici l’attività di fruizione, per poter individuare le opportunità di
innovazione, è necessario procedere alla sua scomposizione in fasi, in modo da creare una mappatura del
processo. Tutti i servizi possono essere mappati attraverso le fasi individuate (o parte di esse). Per questo la
mappa può essere definita universale.
COME CREARE LA MAPPA DEL PROCESSO DI FRUIZIONE
La scomposizione dell’attività di fruizione del servizio nelle sue fasi principali può essere realizzata attraverso
poche interviste ai clienti e agli esperti dell’impresa per essere certi di mappare le fasi dell’attività (ciò che
il cliente sta cercando di realizzare) e non le soluzioni utilizzate nel processo (ciò che il cliente sta facendo o
come lo fa). La fase centrale dell’attività corrisponde al momento in cui il cliente riceve la prestazione o i suoi
benefici del fornitore. Tuttavia, è preferibile partire dall’inizio del processo e specificare man mano le fasi
successive per comprendere il ruolo che ognuna svolge ai fini della fruizione del servizio offerto dall’impresa.
Caso Ceridian Corporation: Ceridian Corporation, una multinazionale leader nei servizi di gestione del
personale, ha utilizzato la mappa della fruizione per identificare opportunità di innovazione del suo processo
di erogazione. Grazie all’analisi delle diverse fasi in cui si scomponeva il processo di fruizione, l’azienda ha
individuato diverse opportunità per migliorare l’erogazione dei suoi servizi. In particolare, l’impresa ha:
• sviluppato degli standard e dei flussi di processo dettagliati dell’erogazione che aiutano i clienti a
“visualizzare” il servizio offerto e facilitano la definizi