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▪ SPOSTAMENTO PRODUZIONE DAL PAESE A AL PAESE B differenti
1) Lo spostamento della nostra impresa da A e B implica ≠effetti sui mkt che andranno a determinare la convenienza
dello spostamento stesso: la produzione di manufatti
~Aumento del n° di imprese in B, quindi in B (aumenta l’offerta di beni).
Quindi data la domanda, cala il prezzo di vendita del bene tende a diminuire
( aumento della concorrenza in B.) con l’effetto della riduzione dei profitti (π) in B.
→ Price effect ↓P implica una minore convenienza a spostarsi in B rende sconveniente altri spostamenti
↓ π → le imprese restano nell’economia A
2) ~Muovo la produzione da A a B:
L →
da A B quindi aumenterà la domanda di beni in B con un effetto dell’aumento del prezzo di vendita del bene e di
y
conseguenza ha come effetto l’aumento dei profitti.
Creo un indotto di domanda che fa diventare più profittevole quel sistema economico
→
Market effect (Ho allargato il mkt) implica una maggior convenienza a spostarsi in B il primo spostamento tende a
incentivarne altri.
↑π
I due effetti hanno direzione opposta:
-Price effect→ equidistribuzione delle imprese tra A e B → non muoversi
-Market effect→
concentrazione della produzione industriale → muoversi
-Cost effect→
concentrazione della produzione industriale
Il cost effect è un derivato dal price effect: ipotesi che alcuni beni industriali Y siano semilavorati o beni utilizzati da
altre imprese.
Se l’impresa si sposta da A a B, aumenta l’offerta in B perché aumenta la concorrenza, quindi cala il prezzo di vendita del
bene, ma se per l’impresa che lo produce è un aspetto negativo (costo), per l’impresa che lo compra è un ricavo. Il costo si
riduce nell’economia B quindi aumentano i profitti per cui c’è una maggiore convenienza a spostarsi in B da parte delle
imprese che acquistano quel bene. Quindi verso la concentrazione della produzione.
Non possiamo dire a priori quale effetto prevarrà, dipende dall’intensità degli effetti:
-se Price effect > Market effect + Cost effect →
equi distribuzione
-se Price effect < Market effect + Cost effect → concentrazione
Dipende principalmente dai costi di trasporto ed in particolare:
-se t è alto prevale price effect Tende a calare nel tempo
-se t è basso prevale market effect + cost effect
Nella storia abbiamo una evidente tendenza a ridurre i costi di trasporto
la tecnologia progredisce, il trasporto diventa sempre più semplice)
RISULTATI MODELLO NEG:
↓t spinge ad una concentrazione industriale in alcune aree mentre altre diventano più deboli.
1) Quando supero una certa soglia del calo dei costi di trasporto (Mkt effect > price effect), sarà più conveniente
2)
spostarsi in B in quanto lì c’è già più concentrazione, ci sono più imprese in quel particolare momento storico:
- Economia B→ concentrazione produzione industriale
Centro del sistema economico → diventa + ricca
-Economia A→ produzione tradizionale a
Periferica → diventa + povera
3) NEG: Il commercio internazionale avvantaggia il centro mentre svantaggia l’area periferica che vedranno
gradualmente uno spostamento verso le aree centrali.
5) LE POLITICHE COMMERCIALI E DAZIO NELLA TEORIA CLASSICA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE
Il commercio internazionale si può influenzare tramite la politica economica in particolare esaminiamo la politica volta
a influenzare gli scambi di merci e servizi fra la nostra economia e le altre (Estero)
→
influenzare le esportazioni e importazioni quindi influenzare la bilancia commerciale → POLITICA COMMERCIALE
1) Classificazione interventi di politica commerciale
2) Classificazione dei possibili accordi commerciali fra le economie Insieme degli interventi che gli stati
3) Dazio applicano per modificare gli scambi con
4) Sussidi l’estero al fine di avvantaggiare la mia
5) Casi in cui la politica commerciale è vantaggiosa economia. Ad esempio: ↑esportazioni ↓
importazioni → per favorire la produzione
POLITICA COMMERCIALE INFLUENZATA DA: interna.
~Interventi diretti:
-Prezzo (dazio sulle importazioni e sussidio alle esportazioni) INTERVENTI DIRETTI INTERVENTI INDIRETTI
-Quantità (contingentamento) ↓ ↓
Specifico DAZIO ← Sui prezzi sulle quantità
→ CONTINGENTAMENTO
Ad valorem SUSSIDIO←
Introdotto per le
importazioni
▪ DAZIO→ strumento più importante di politica commerciale, oggi è utilizzato molto meno rispetto a prima, strumento
più utilizzato (Es Trump → “guerra commerciale” tramite dazi).
Il dazio è una tassa introdotta su alcune transazioni commerciali (scambi di merci, ma anche servizi)
Produco all’interno e vendo all’estero→
esportazioni
Produco all’estero e acquisto all’interno →
importazioni
Nella pratica il dazio viene introdotto solo nelle importazioni perché se io introduco una tassa su alcune transazioni
commerciali, l’effetto sarà una riduzione delle quantità scambiate in queste operazioni commerciali.
Voglio cercare di ridurre la domanda interna soddisfatta da beni che vengono dall’estero e quindi voglio cercare di favorire la
produzione interna, non voglio ridurre le esportazioni che sono una delle fonti di crescita del PIL, anzi potrebbero
essere favorite introducendo un sussidio. Il dazio sulle esportazioni non viene mai introdotto.
Secondo la Teoria classica il commercio internazionale è sempre vantaggioso per tutti i soggetti che vi partecipano e
anche quando sto importando sto facendo una cosa vantaggiosa per me stesso, quindi il dazio viene considerato un
evento dannoso.
Come le tasse in generale, il dazio può essere di due tipi:
-Ad valorem: % del prezzo di vendita (ricavi) → dipende dal prezzo → es. IVA
-Specifico: fissa per unità scambiata (quantità) → non dipende dal prezzo
Transazione con l’estero con cui importo dei beni, importo una certa quantità q ad un certo prezzo p:
P*Q = RICAVO dell’operazione di importazione
d→ % del prezzo
dazio pagato = PdQ
P(1+d)Q prezzo che verrà pagato da chi fa l’operazione
Dazio totale:
Ad valorem →
PdQ all’aumentare del prezzo, aumenta il dazio totale
Specifico→DQ → (P+D)*Q l’aumento del prezzo non modifica il dazio totale
▪ SUSSIDIO → tassa negativa, lo Stato paga qualcosa a qualche cittadino, i sussidi sono di varia categoria (sussidio di
disoccupazione, sussidi alle imprese…) in particolare:
Produco all’interno e vende all’estero →
esportazioni -> favorisce i soggetti che vendono
Produco all’estero e acquisto all’interno→
importazioni
Non c’è ragione per sussidiare le importazioni, nessuna ragione per pagare qualcuno che sta vendendo alla mia economia per
spiazzare i produttori interni.
Sussidio totale:
-Ad valorem →
PsQ all’aumentare del prezzo, aumenta il sussidio totale
- Specifico→SQ l’aumento del prezzo non modifica il sussidio totale
▪ CONTINGENTAMENTO →
è uno strumento sulle quantità: con riferimento al bene X indico un limite alle
importazioni (protezione della produzione interna) per cui la quantità importata ha un massimo.
Max Q = Qi es 100 tonnellate per anno Piena equivalenza tra contingentamento e dazio è possibile solo in CP
I
Se qualcuno cerca di importare in violazione del limite, è possibile multare, confiscare la merce ecc..
Strumento sempre meno utilizzato, più grezzo rispetto al dazio perché il contingentamento non produce introiti per lo
Stato, inoltre è come un “rubinetto” fino ad un certo punto entra tutto poi ad un certo momento dell’anno chiudo perché sono
arrivato al max, il dazio invece tende a regolare nel corso dell’anno, se metto un dazio più alto le importazioni caleranno,
ma saranno uniformi nel corso dell’anno.
~Interventi indiretti: non agiscono direttamente sulle transazioni commerciali, ma di fatto le influenzano
-Barriere non tariffarie → lascio libera la circolazione delle merci, quindi la possibilità di importarlo, ma metto una
serie di condizioni per es. sulle caratteristiche qualitative del bene (per ragioni di sicurezza, di tutela del consumo, di
garanzia di qualità) es mascherine FFP2, prodotti cosmetici, prodotti alimentari, prodotti tessili
È forma di limitazione, metto delle caratteristiche tecniche del prodotto che di fatto riducono le importazioni.
Ancora diffuso oggi, soprattutto in un contesto in cui c’era sempre più liberalizzazione degli scambi commerciali, i paesi dove
eliminavano i dazi cercavano di controllare le importazioni con le barriere commerciali.
▪ ACCORDI COMMERCIALI
1) Clausola di nazione preferita (status di partner commerciale) meno utilizzata
Il paese A firma questo accordo con il paese B, il paese A può utilizzare strumenti di politica commerciale sui beni che
vengono dal paese B, però quel paese non potrà fare a nessun altro paese delle condizioni migliori
Se A mette un dazio del 10% sui prodotti agricoli che vengono da B, dovrà metterlo anche sui prodotti agricoli che
vengono da tutti gli altri paesi, perché quella è la nazione preferita, dovrà essere trattata alla peggio come gli altri.
2) Aree di libero scambio commerciale
All’interno di questa area le merci si muovono liberamente senza dazi
es NAFTA → area fra Stati Uniti, Messico e Canada, anche se l’accordo è stato rivisto da Trump rendendolo un pochino
meno libero
MERCOSUR→ accordo con il mkt sudamericano: Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay
L’area di libero scambio è un’area in cui le merci si scambiano liberamente tra quei paesi, ma rispetto all’esterno dell’area
ciascuno dei paesi fa quello che vuole:
dentro l’area ci sono tre paesi A B C, ma poi esternamente A può fare dazio del 50%, B può
fare dazi del 10% e C può non fare dazio.
3) Unione doganale
mantiene logica del libero scambio, con una politica esterna comune:
rispetto all’estero, tutti devono applicare le stesse condizioni
4) Mercato comune
Unione doganale in cui non solo le merci si muovono liberamente, non solo si fanno condizioni comuni all’esterno, ma
anche i fattori produttivi si muovono liberamente all’interno del mkt (capitale e lavoro)
5) Unione economica
Mercato comune in cui oltre ad avere libero scambio, condizione esterne uguali per tutti e libera circolazione dei
fattori, i paesi decidono di fare in comune alcuni tipi di politica economica.
U.E.
Fino all’amminis