La terza fase da considerare è la fase di evasione: la pressione del sistema
immunitario fa emergere varianti delle cellule tumorali che hanno
caratteristiche grazie alle quali evadono la risposta del sistema immunitario.
Queste caratteristiche sono associate alla risposta immunitaria stessa: il
tumore attiva dei meccanismi associati allo spegnimento della risposta
immunitaria, esprimendo delle
molecole come il TGFβ, il PDL1,
che è un ligando di un recettore
indotto durante l’attivazione
cronica dei linfociti T e questo
ligando inattiva i linfociti T, e
l’enzima IDO, che sottrae
triptofano dall’ambiente e rende
più complicata l’attivazione del
sistema immunitario. Questi sono
dei meccanismi attivati dal tumore 6
stesso, ma il tumore può anche avvantaggiarsi di cellule del sistema
immunitario che nella fase di equilibrio entrano nel microambiente tumorale,
come cellule T regolatorie o cellule soppressorie, che inattivano la risposta
immunitaria, così il tumore diventa una malattia conclamata.
Nell’ipotesi dell’immunoediting del cancro sono previste tre fasi: una
fase di eliminazione, in cui il sistema immunitario vede gli antigeni
tumorali associati a cellule alterate, sono richiamate le cellule NK e i
linfociti T citotossici, che eliminano le cellule tumorali; una fase di
equilibrio, che è una fase di controllo dell’uscita delle cellule tumorali
dallo stato di quiescenza; una fase di evasione, da parte di cellule che
smettono di esprimere antigeni tumorali, per cui si tratta di varianti che
iniziano a produrre fattori immunosoppressori o si associano a cellule
immunosoppressorie già presenti nell’ambiente, sfuggendo al controllo
del sistema immunitario.
La fase premaligna è presente in diversi tipi di tumori e un esempio è il
mieloma multiplo: questo tumore è associato con una lesione precancerosa,
MGUS (Monoclonal Gammopathy of Undetermined Significance). Questa
è una malattia in cui si pensa che il sistema immunitario sia attivo nel
controllare le cellule tumorali, presenti in minima quantità e a cui il sistema
immunitario risponde attivamente. L’1% dei pazienti che presenta MGUS poi
entra in uno stato di malattia conclamata, il mieloma multiplo, e a questo
punto il tumore ha già evaso la risposta immunitaria.
Gli Antigeni Tumorali
La risposta dell’immunità adattativa prevede la presenza di antigeni tumorali;
per l’immunità innata, devono esserci segnali di danno, proteine associate allo
missing self hypothesis.
stress e la L’aspetto critico del sistema adattativo sono
gli antigeni tumorali: per diversi motivi viene indotta la trasformazione
tumorale, che provoca l’esposizione di ligandi associati allo stress e al danno e
la risposta adattativa risponde agli antigeni tumorali se questi vengono
esposti.
Nel ciclo cancro-sistema immunitario per una risposta immunitaria efficace
contro il cancro: vengono rilasciati antigeni tumorali, delle cellule catturano
questi antigeni, li trasportano ai linfonodi, dove avviene l’attivazione della
risposta adattativa. 7
Gli antigeni derivano da enzimi mutati, che causano la trasformazione
tumorale, perché derivano dalle driver mutations mutazioni che guidano la
trasformazione tumorale. Ci sono anche mutazioni associate all’instabilità
genomica tipica della cellula tumorale, che accumula mutazioni, come
mutazioni puntiformi, inserzioni, delezioni, fusione tra cromosomi, e queste
possono dare luogo a proteine mutate, che possono diventare antigeni
tumorali. Qualsiasi sia l’evento che determina la mutazione e l’alterazione, c’è
un cambiamento rispetto alla proteina di riferimento per inserzione di
amminoacidi diversi, per sostituzione, per fusione e queste proteine possono
essere visti come antigeni tumorali, perché non sono presenti su una cellula
normale. Tutte queste proteine vengono inserite nel sistema di trasporto, i
peptidi possono essere associati al sistema MHC e quindi sulla cellula viene
esposto il peptide mutato. Il sistema immunitario adattativo è importante
perché se si ha una cellula genomicamente instabile, che accumula tante
mutazioni, queste mutazioni poi possono essere viste dal sistema immunitario.
mutazioni uniche,
Alcuni tumori hanno come mutazioni associate ai geni mutati
che guidano il processo di trasformazione tumorale, ovvero gli oncogeni, o geni
derivanti dall’inserzione di un genoma virale tumor specific antigenes
(TSA). Altri tumori hanno + antigeni specifici, ma non selettivi per un tumore,
sono presenti in diversi gruppi di tumore, come il mieloma multiplo, il tumore al
seno, il tumore all’ovaio, ecc.. in cui viene riattivata l’espressione di geni
normalmente repressi in età adulta, ma grazie a modificazioni epigenetiche
vengono riespressi, così il sistema immunitario li riconosce come “nuovi” e
attacca.
• Gli antigeni associati a tumore (TAA), sono dovuti ad overespressione
di molecole che normalmente sono espresse a bassi livelli e questa
overespressione è indotta da
duplicazione e amplificazione genica: si
tratti di geni espressi a livelli bassissimi
in una cellula normale, il processo di
trasformazione porta all’amplificazione
di questi geni e l’amplificazione porta
all’espressione di alti livelli, come HER2
nel cancro alla mammella.
• I tumor specific antigenes (TSA),
Alcuni tumori hanno delle mutazioni
uniche, come mutazioni associate ai
geni mutati che guidano il processo di trasformazione tumorale, ovvero
gli oncogeni, o geni derivanti dall’inserzione di un genoma virale e questi
sono chiamati TSA e sono:
- i cancer-testis, derivanti dal sistema riproduttivo, che vengono
derepressi nei tumori;
- gli antigeni associati col differenziamento di specifiche popolazioni
cellulari;
- gli antigeni derivanti da mutazioni;
- gli antigeni derivanti da amplificazioni e overespressioni; 8
- gli antigeni derivanti da varianti di splicing;
- gli antigeni virali.
Gli antigeni specifici tumorali TSA sono completamente assenti nelle cellule
normali ed emergono per la presenza di virus oncogeni, oncogeni attivi o
mutazioni somatiche che possono essere driver o meno. Gli antigeni
associati a tumore TAA sono espressi a bassi livelli nelle cellule dell’ospite e
vengono indotti ad altissimi livelli nel tumore, come CD19 upregolato nelle
leucemie B. I cancers/testis antigens CTA sono assenti nelle cellule normali,
eccetto nei tessuti riproduttivi, e sono derepressi nei tumori.
Tutti questi antigeni vengono sintetizzati nelle cellule, vengono degradati nel
proteasoma, trasferiti nei sistemi di trasporto e presentati sulla cellula. I TSA e
i TAA sono molecole che sono state già viste dal nostro sistema immunitario,
per cui potrebbe esserci una risposta non molto potente, che può portare
anche ad anergie, quindi si deve intervenire a questo livello per indurre una
risposta immunitaria più produttiva. In questo caso la risposta T potrebbe non
essere efficace perché abbiamo dei recettori TCR a bassa affinità e il costimolo
non è efficace, per cui la risposta potrebbe dare anergia. Il TCR, invece, ha una
affinità molto alta per i neoantigeni e questi possono portare a una risposta
immunitaria efficace. si cercano i neoantigeni con metodi associati alla
bioinformatica: non è facile trovare un neoantigene semplicemente facendo
una spettrometria di massa, ma oggi si fa uno screening delle sequenze
genomiche o di RNA per comparare con gli antigeni delle cellule normali e
vedere come cambiano gli antigeni tumorali. Una volta selezionati quali sono
gli antigeni più promettenti, si fa la tipizzazione per l’HLA, perché ogni
individuo ha HLA diversi e non è detto che gli antigeni trovati siano caricati
bene sull’HLA del paziente, perché cambia la tasca di legame dell’HLA. Tutto
questo viene predetto usando la bioinformatica: quando si trova la sequenza
dell’antigene e il match con l’HLA giusto, si ha il candidato ideale.
Terapie con Antigeni tumorali
vogliamo trovare il modo di attivare il SI contro il tumore. Quand’è che
l’antigene tumorale è considerato efficace? Questa domanda è importante
perché non tutti gli antigeni sono funzionali per la risposta del SI. Infatti, se c’è
un antigene, questo dovrebbe essere efficace ma in realtà non lo è perché il
tumore sta crescendo, quindi c’è qualcosa che non va.
Il microambiente tumorale : possiamo trovare diverse tipologie di cellule:
fibroblasti, cellule stromali, mastociti, cellule mieloidi soppressori, CTL, linfociti
della memoria ecc. Categorizzare i tumori da un punto di vista puramente
immunologico.
- T, M, N staging, studiare la massa tumorale in base alla dimensione
(T), al grado di indiltrazione nei linfonodi (N) e alla capacitá di
dare metastasi (M).
A questa classificazione sono associati anche alterazioni di pathway ben
precisi, instabilità genomica, presenza di mutazioni specifiche ecc. che ci 9
permettono di caratterizzare il tumore in base alla sua aggressività e alla
possibilità di essere targettato con specifici trattamenti.
Invece, per quanto riguarda l’analisi della qualità del SI nel tumore si assegna il
punteggio al SI presente ( IMMUNOSCORE ).
Questo punteggio viene dato in base: al numero di cellule (densità),
distanza dal nucleo centrale del tumore e tipologia delle cellule. Ad
esempio, se i CD8 si trovano all’interno del tumore o addirittura nel margine
d’invasione e quindi stanno cercando di fermare in qualche modo la cellula
tumorale avremo una prognosi migliore. Più l’immunoscore è alto più la
prognosi è migliore. In diversi tumori la presenza dei CD8 porta ad una
prognosi più positiva.
Come riportato dall’immagine in basso, si è notata una correlazione
prognostica anche con altre tipologie di cellule del SI:
TH1 associati a prognosi positiva simile a CTL
TH2,17 e REG, in questo caso abbiamo informazioni meno chiare e più
conflittuali, dovuto al fatto che c’è uno shift verso una risposta
immunitaria meno protettiva.
All’immunoscore, recentemente, è stato associato anche il termine
dell’orientamento funzionale delle cellule che compongono l’infiltrato. Dove
guardiamo quali tipi di citochine e chemochine troviamo. L’orientamento
funzionale viene dato da citochine che sono prettamente associate con una
risposta T-helper 1, quindi interferone gamma, interleuchina 12, oppure
l’attivazione di fattori trascrizionali tipo T-bet e STAT1, che orientano
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Immunità tumorale e anticorpi monoclonali
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Immunologia - immunità adattativa
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Immunità cellulo-mediata
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Immunologia - immunità adattiva