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N.B.
1 Quando il dimostrativo ha valenza di aggettivo il nome che lo segue prende l’articolo.
2 Quando il dimostrativo ha valenza di pronome il nome che lo segue non prende l’articolo.
3 Quando c’è uno stato costrutto l’aggettivo dimostrativo va posto dopo l’ultimo termine
dell’idafa.
I cinque nomi (al asmaa u al khamsatu)
وفُ ُ
با خا مح وذ
(padre) – (fratello) – (suocero) – (bocca) – (possessore di)
Quando questi cinque nomi occupano il primo termine (mudaaf) di uno stato costrutto
allungano la vocale del caso che avrebbero avuto.
د يدج ملعملا وبا
د
Il padre del maestro è bello
Es. ( )(invece di abu al mu’allimi – abuu al
mu’allimi).
Preposizioni di luogo (DHurfu al makaani)
Dopo le preposizioni di luogo è fondamentale la vocalizzazione in kasra (majruur).
Elenco preposizioni di luogo:
يفِ ء
ار و
- (in) - (dietro)
ي
ىل ا ف ل
خ
ِ
- (verso / a, moto a luogo) - (dietro)
نم ب ن اج
ب
ِ
ِ ِ
ِ
- (da, provenienza, moto da luogo) - (accanto a)
ت ح
ت ط س و
ي
- (sotto) - (nel mezzo di, tra)
ُ
ىل ع ب ر
ق
ي
- (sopra, con contatto) - (vicino a)
ق و ف ل
خ اد
ِ
ي
- (sopra, senza contatto) - (all’interno di, dentro)
ن ع ج
ر
اخ
ي ِ
- (da, per indicare distanza) - (all’esterno di, fuori)
ن ي
ب د ن
ع
ِ
ي
ي
- (tra, fra) - (presso)
م
ام ا
- (davanti)
Elenco di particelle indicanti il tempo:
يف ل
ب
ق
ِ ي
- (in, nel) - (prima)
د ع
ب ل
ب
ق
ي ي es. un’ora fa)
- (dopo) - (fa,
د ع
ب ل
ل
خ
ِ
ي
- (fra, tra) - (durante)
Inna e le sue sorelle
ن ا
ِ
ى
- Inna, , vuol dire “certo / invero” ed ha funzione di rafforzativo, il soggetto (mubtada)
della frase introdotta con Inna prende l’accusativo, il khabar di Inna invece rimane al
nominativo, si comportano allo stesso modo le sue sorelle.
ض ير م د ل و
لا
ُ
د ِ
Es. Il ragazzo è malato – ض ير م د ل و لا ن ا
ِ
ى
د ِ
(Rafforzativo, “certo”) Il ragazzo è malato –
ن ا
ى
- Anna, , vuol dire “che” e si trova solitamente in mezzo alla frase
ن ا
ي
- An, , forma alleggerita di Anna, vuol dire “che” vuole il congiuntivo per il verbo che lo
segue. ن ك
ل
ِ
ى
- Lakinna, , vuol dire “ma / oppure”.
ن ك
ل
ِ
ي
- Lakin, , forma allggerita di Lakinna, vuol dire “ma / oppure”, non può essere seguita
da un pronome suffisso. (è una forma particolare, non segue le stesse regole di Inna e le
sue sorelle)
ت ي
ل
ي
- Laita, , vuol dire “magari”, si usa in un contesto di speranza, spesso è seguito dal
verbo al condizionale iussivo.
ى
ل
ع
ل
- La’alla, , vuol dire “forse / può darsi che”, anche questo indica un contesto di
speranza. ن أ
ك
ى
- Ka’anna, , vuol dire “come”, indica un contesto di similitudine.
ن لِ اذاملِ
ى
- Li’anna, , vuol dire “perchè” e si usa come risposta alla domanda .
Kaana e le sue sorelle (kuuna – verbo essere al passato)
Kana svolge la funzione di verbo essere al passato, verbo di media debole.
Laisa, verbo di media debole, vuol dire “non essere”, nonostante la coniugazione sia al
passato il verbo traduce “non essere” al presente.
Sintassi di Laisa: il verbo “non essere” manda all’accusativo il khabar della frase nominale.
ة ل يو
ط ت ن
ب
لا
د ي
ُ ِ
ِ
Es. La ragazza è alta ( )
ة ل يو
ط ت ن
ب
لا ت س ي
ل
ة ي ي
ُ ِ ي
ِ
La ragazza non è alta ( ).
bene:
Nota Con kana e le sue sorelle il khabar va all’accusativo.
C’è – si trova (hunaaka – yuujadu)
ك ان ه
ُ , particella che si traduce come “c’è”, ha valenza per ogni genere e numero.
د ج ويُ
ُ c’è.
, verbo “trovarsi”, usato per esprimere lo stesso significato della particella
ي
ت ي
ب
ل ا م ام ا ردام ح ك ان ه
ِ ُ
ِ ي
C’è un asino davanti casa
Es. –