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Strumenti di finanziamento dell'Unione Europea
ENI: strumento di finanziamento per i Paesi confinanti con l'Unione Europea. Si concentra sul supporto finanziario per le attività di questi Paesi attraverso accordi bilaterali, con particolare attenzione all'implementazione dei piani d'azione adottati nel contesto della Politica di Vicinato.
Strumento per la Cooperazione allo sviluppo: copre i Paesi che non vengono inclusi negli altri due strumenti. Il suo obiettivo principale è lo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione all'eliminazione della povertà e al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Finanzia anche programmi tematici correlati a beni pubblici e sfide globali come il cambiamento climatico, l'energia, la sicurezza alimentare e l'immigrazione.
Questi tre strumenti di finanziamento coprono più dei due terzi del totale di tutti gli strumenti della Rubrica 4, con un finanziamento di 40 miliardi su 58. Gli altri strumenti principali ricevono circa un terzo del finanziamento totale e hanno una portata globale.
questi strumenti sono stati strumenti finanziari progettati principalmente per rispondere a situazioni di crisi politiche, umanitarie e finanziarie. Essi sono: → Strumento d'aiuto umanitario (HAI) → Strumento Europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR) → Strumento per la stabilità (IFS) → Politica estera e di sicurezza comune (PESC) Il principale ostacolo per l'implementazione degli strumenti finanziari dell'UE è la loro limitata flessibilità operativa, insieme alle difficoltà di convertire questi strumenti finanziari in un'efficace influenza. → Il problema della flessibilità è triplice: la rigidità, la complessità e la durata dei processi dei programmi finanziari + le procedure lente di implementazione di politiche che dovrebbero essere invece veloci per riuscire a rispondere in tempo a un ambiente esterno in continuo mutamento. L'UE non ha né una riserva finanziaria némeccanismi flessibili per rispondere adeguatamente a crisi o eventi internazionali imprevisti e che richiedono l'erogazione di risorse finanziarie massicce. L'UE, per l'implementazione dei suoi programmi, dipende spesso da agenzie internazionali e da ONG. Il bilancio della PESC viene finanziato attraverso due meccanismi diversi a seconda che siano di natura militare o civile. Le operazioni e le missioni di natura civile sono finanziati attraverso il 3,5% dei fondi stanziati per la Rubrica 4. Questa limitazione di budget sottolinea uno dei più grandi paradossi dell'atteggiamento degli stati membri nei confronti della politica estera dell'UE: loro preferiscono la come un'arena in cui sviluppare la politica estera dell'UE, ma sono riluttanti dal dotare la PESC/PSDC dell'UE dei finanziamenti necessari per intraprendere azioni concrete. Questo deriva dal fatto che il budget è soggetto alle procedure.generali di bilancio dell’UE: le azioni e politiche sono PESC UE PESC/PSD adottate dal Consiglio ma la loro dimensione di bilancio è determinata dal potere di bilancio di Commissione e Parlamento; dunque, il Consiglio, che cerca di evitare un’interferenza inappropriata del Parlamento nella PESC, opta solitamente per soluzioni ad hoc per finanziare le azioni PESC, o lanciano queste azioni senza sufficienti fondi. Le operazioni con implicazioni di difesa o militare sono finanziate completamente dagli Stati membri - il peso maggiore ricade sugli Stati che partecipano alle operazioni militari in questione. Questo meccanismo permette un finanziamento veloce una volta raggiunto l’accordo, ma lo svantaggio maggiore è che ogni operazione richiede nuove disposizioni ad hoc tra i membri, la capacità dell’UE di agire dipende dal fatto se ci sono sufficienti Stati che vogliono fornire supporto operativo.
UE CONSISTENZA/COERENZA il complesso sistema delle competenze,
istituzioni, processi di decision- e policy-making e di finanziamento dell'UE portano a notevoli problemi di inconsistenza e incoerenza dell'UE. Questo porta a una serie di problemi: - Inconsistenza orizzontale: mancanza di consistenza tra le diverse politiche formulate attraverso il processo di policy-making dell'UE. - Inconsistenza istituzionale: discrepanze tra le politiche concordate a livello europeo e quelle perseguite a livello nazionale dai membri dell'UE. - Inconsistenza interstatale: mancanza di coerenza tra le politiche estere nazionali dei membri dell'UE. - Inconsistenza verticale: indebolimento delle capacità di politica estera dell'UE, che porta a una perdita di credibilità come attore internazionale e alla difficoltà di raggiungere specifici obiettivi di politica estera. La questione riguardo alla consistenza/coerenza delle politiche dell'UE presenta quindi una serie di problemi che devono essere affrontati.All'interno di questa inconsistenza può verificarsi un'interazione tra istituzioni, se vengono elaborate politiche in ambito dipendono dall'adesione dei membri; il, d'azione esterna, e perseguiti diversi obiettivi e se il supporto attivo dei membri è essenziale.
PESC/PSDC si hanno filosofie diverse. interne con una dimensione esterna ha cercato di rimediare a questi problemi di inconsistenza; l' contiene una prescrizione generale per la consistenza: l'UE UEart.21 TUE dovrebbe assicurare la consistenza tra le diverse aree di azione esterna e tra queste e le altre politiche; il Consiglio e la Commissione, assistiti dall', devono cooperare per raggiungere quell'effettoHR/VP.
La necessità di una maggiore consistenza è stata in parte attenuata con la promozione di un e con l'introduzione di approccio comprensivo Piattaforme di Crisi, che riuniscono tutti gli attori che sono rilevanti per una crisi specifica. politica estera UE e
nazionaleLa politica estera dell'UE e degli Stati membri sono interconnessi e si influenzano a vicenda.UEnon si sviluppa solo all'interno e attraverso la PESC/PSDC, l'azione esterna e la politica interna con una dimensione esterna, ma anche attraverso la politica estera dei Paesi membri.
POLICY-MAKING POLITICA ESTERA negli STATI MEMBRI
Il livello politico Il livello burocratico e diplomaticoil modello costituzionale dei membri influenza il processo di politica estera differenze tra i membri riguardo a forma e struttura degli organi didell'UE, esso inoltre determinata la natura del governo, la relazione tra il capo policy-making di una politica estera.
UEdi Stato o il governo e gli altri attori governativi e il ruolo di parlamento ed la varietà dei sistemi burocratici dei Paesi membri porta a sistemienti subnazionale. diversi per stabilire la politica di un Paese, e di conseguenzae Francia sono due attori chiave nei processi di politica estera dell'UE.
diminuisce la capacità di uno Stato di sviluppare una posizione UE coerente a livello europeo. Sebbene abbiano una struttura costituzionale molto diversa, hanno un modello di forte leadership e di chiara gerarchia, con il Presidente francese e il Primo Ministro britannico che regnano sulla politica estera. Questa divisione influisce sulla dimensione in cui le decisioni penetrano nel sistema burocratico nazionale. Il ruolo dei ministri degli esteri nello sviluppo della politica estera europea sta sempre diminuendo, data la diversità e il numero delle questioni trattate. Il Presidente esercita un'autorità di forma gerarchica. Francia e Regno Unito, come i principali attori, cominciano ad avere un peso elevato nel livello di interazione tra gli Stati più grandi come l'UE.Il modello costituzionale di un Paese determina anche se, e in che ampiezza, esercitare un maggiore potere sugli altri Stati, data la loro organizzazione interna. Altri attori hanno un ruolo nel processo di policy-making di una politica estera.
POTERE, INTERESSI e IDENTITÀ degli STATI MEMBRI
Il modello costituzionale e i meccanismi di policy-making della politica estera sono un primo gruppo di fattori determinanti per la posizione di un membro e per l’input nel sistema di policy-making della politica estera dell’UE.
Il secondo gruppo di fattori determinanti sono le parti costitutive delle politiche estere nazionali: potere e capacità, interessi, identità, cultura strategica e volontà politica.
Potere e capacità
I principali determinanti del potere sono la geografia, la demografia, la potenza economica, militare e diplomatica.
Una delle caratteristiche più interessanti dell’UE è l’enorme diversità in termini di potere tra i 28 membri, e in
particolare il dUE islivellotra e Francia da una parte, e gli altri membri dall’altra → queste differenze di potenza e capacità fanno sorgere diversi interessi,UKmilitareambizioni, obiettivi, diverse capacità di intervento e diverse responsabilità e aspettative verso i Paesi membri.Combinate tra loro, costituiscono l’ostacolo maggiore per sviluppare una politica estera comune all’interno dell’ .UEUn’altra differenza, che fa emergere le capacità differenti degli Stati, riguarda la dei Paesi membri: la maggiorrappresentanza diplomaticaparte dei membri non ha una rete diplomatica vasta tale da supportare attivamente l’azione di politica estera dell’ .UEil divario di potenza e capacità spiega parzialmente perché l’ non è un’arena naturale per il policy-making di politiche estere: gliUE• Stati più piccoli hanno paura di essere “trascinati” nelle decisioni dei
Paesi più grandi, i quali viceversa dubitano della rilevanza dei membri più piccoli che hanno poca potenza e poche capacità da offrire oltre ad essere sempre più marcato il gap tra Germania e Francia – altri membri, lo è anche quello tra Germania e Regno Unito, Russia e Cina
UK UK USA
- inoltre, i Paesi meno potenti possono comunque avere vantaggi specifici da offrire: per ragioni storiche o geografiche, alcuni membri possono avere contatti privilegiati con specifici Paesi nel mondo, contatti essenziali per le iniziative UE
Interessi contribuiscono a formare la politica estera dei Paesi membri e a determinare l’input e la posizione dei Paesi nella politica estera dell’UE
La differenza tra gli interessi nazionali dei vari membri è l’ostacolo maggiore per la politica estera dell’UE, ma spesso dietro si nasconde una configurazione più complessa di interessi conve