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• VALORE ATTUALE NETTO (VAN)
• TASSO INTERNO DI RENDIMENTO (TIR)
• INDICE DI REDDITIVITA’ o PROFITABILITY INDEX (IR o PI)
TIR e IR considerano la dimensione dell’investimento e sono preferibili in situazioni di capital rationing
Keywords: Capital budgeting, FCFF e FCFE, CCN non finanziario, ammortamento anticipato, sunk cost,
Cannibalizzazione, ROC, ROE, Tempo di recupero (Payback e payback attualizzato), valore attuale netto
(VAN o NPV), Tasso interno di rendimento (TIR o IRR), Capital rationing, Indice di redditività, ranking
CAPITOLO 7. Le decisioni di finanziamento ed il trade off del debito
Il legame tra fonti e fabbisogni
Le fonti di finanziamento individuano le risorse finanziarie a titolo proprietario o di debito che necessitano
per coprire i fabbisogni finanziari legati alle scelte di investimento. Esiste quindi un collegamento diretto tra
fonti ed impieghi che può svilupparsi in due direzioni:
• Nuovi impieghi richiedono nuove fonti
• Nuove fonti possono stimolare investimenti aggiuntivi
Il fabbisogno finanziario indica l’ammontare complessivo di mezzi finanziari necessari all’azienda per
alimentare, in un dato periodo, il processo di gestione. Viene determinato sulla base della dimensione degli
investimenti aziendali e una sua attenta gestione e copertura richiede di analizzare la tipologia di impieghi da
finanziare. È originato da:
• fabbisogno operativo (CCN): asincronia tra entrate ed uscite
• Investimenti strutturali per l’avvio e la sopravvivenza
fabbisogno strutturale (CCNC fisiologico):
dell’impresa
Le fonti di finanziamento sono molteplici e possono essere suddivise:
• sulla base dei diritti sui flussi, del potere di controllo e della deducibilità fiscale degli oneri connessi
(suddivisione più comune):
o Debito: mezzi a titolo di finanziamenti di terzi
o Netto: mezzi a titolo di capitale proprio
o Mezzi ibridi
• per provenienza:
o Interne o autoprodotte: es. autofinanziamento
o Esterne o raccolte: tutte le forme di finanziamento che derivano da soggetti esterni. Il
problema di tali fonti è che il capitale deve essere rimborsato.
• per scadenza:
o Breve
o Medio - lungo
o Indeterminata
• per canali di raccolta:
o Privati: realizzati mediante accordi contrattuali o davanti al notaio
o Mercato: canale pubblico dove si emettono strumenti e attività finanziare
Continuum tra debito e netto:
• Natura dei diritti sui flussi di cassa: Il debito offre al possessore flussi di cassa in termini di capitale e
interessi (obbligazione contrattuale), il titolo azionario offre ai possessori flussi residuali di utili netti
• Grado di priorità nella remunerazione e nel rimborso: il debito è privilegiato rispetto al capitale netto
in caso di liquidazione dell’impresa
• Trattamento fiscale: gli interessi sono fiscalmente deducibili, i dividendi no
• Scadenza: il debito ha una scadenza prefissata; il capitale netto viene liquidato al termine
dell’impresa. La scadenza può essere modificata, con prefissati si intende che sono stati concordati.
• Controllo sul management: Il debito non permette il controllo del management, il capitale netto con
minoranze qualificate, maggioranze relative o assolute, permette la nomina degli amministratori e la
loro revoca.
Si definisce debito qualsiasi strumento finanziario che:
• Conferisca diritti contrattualmente stabili sui flussi di cassa aziendali;
• Generi pagamenti fiscalmente deducibili almeno in modo parziale;
• Abbia una scadenza determinata;
• Abbia precedenza sui flussi di cassa sia nei periodi in cui l'impresa è operativa sia in caso di
liquidazione o riorganizzazione dell'azienda;
Si definisce, invece, capitale netto qualsiasi strumento finanziario che:
• Conferisca al suo possessore il diritto di ricevere i flussi di cassa residuali dell'impresa;
• Permetta il controllo sulla gestione dell'impresa;
• Non generi vantaggi fiscali associati al pagamento di dividendi;
• Abbia una scadenza indeterminata;
• Non abbia diritto di priorità in caso di liquidazione o riorganizzazione dell'azienda;
che dell’altro tipo
I titoli che presentano caratteristiche sia dell’uno vengono chiamati titoli ibridi.
La suddivisione per provenienza
L’indebitamento ha dei limiti fisiologici in quanto nessuna impresa può essere indebitata al 100%, inoltre un
debito eccessivo ostacola lo sviluppo futuro dell’impresa in quanto parte del risultato di gestione deve essere
utilizzato per il rimborso del debito. Il debito, tuttavia, in presenza di risultati positivi consente vantaggi
fiscali.
Il capitale proprio autofinanziato rappresenta, la risorsa “ottimale” per il finanziamento della crescita
finanziaria dell’azienda, ma deve essere
aziendale, perché contribuisce ad innalzare il grado di elasticità
impegnato per progetti a Van positivo altrimenti è meglio retrocederlo ai soci sotto forma di quote di utili o
dividendi.
Possiamo individuare le seguenti forme di capitale proprio:
• Capitale sociale (owners’ equity): il capitale proprio o netto può assumere forme diverse a seconda
che: l’impresa sia quotata:
o Raccolta di private equity e Quotazione ed IPO
o sulla base delle caratteristiche di crescita e di rischio: Private equity che si divide in Venture
capital ed Expansion financing
o Sulla base del diritto societario: Azioni, Azioni ordinarie, privilegiate e azioni di risparmio,
Warrant e CVR
Il capitale raccolto insieme agli utili non distribuiti prendono il nome di owner’s equity o capitale
successo dell’impresa
proprio, tale capitale fornisce le basi per la crescita e l’eventuale
• Nuovi soci (venture capital e private equity): Il private equity è il capitale fornito dagli investitori
è un “capitale temporaneo” fornito con l’obiettivo
istituzionali, di realizzare un rendimento in
termini di capital gain, per poi liquidare la quota o cedendola a terzi o negoziandola sui mercati
finanziari dopo la quotazione dell’impresa. Il private equity comprende tutte le forme di
investimento in capitale di rischio, in fase di avvio (venture capital), in fase di espansione (expansion
financing) e in fase di ristrutturazione (turnaround financing). Tali soggetti si caratterizzano per
essere “investitori istituzionali nel capitale di rischio”, ovvero soggetti la cui finalità è quella di
apportare fondi per un arco temporale medio-lungo, sotto forma di partecipazioni al capitale
azionario o di sottoscrizione di titoli obbligazionari convertibili in azioni. Si tratta comunque di un
socio temporaneo, interessato a cedere la partecipazione acquistata (way out) in modo da
monetizzare i capital gain realizzati limitando le perdite intervenute. Si individuano i seguenti attori:
o le Società di Venture Capital (spesso Fondi Chiusi): investitori professionali che
acquisiscono quote di imprese, con l’obiettivo di gestirle, farle sviluppare e di cedere la
quota conseguendo un capital gain. Dal punto di vista della remunerazione, il capitale di
rischio apportato dai venture capitalist, a differenza del debito, non ha scadenze prefissate e
non ha un forte impatto sulla liquidità. Le operazioni più seguite sia per numero che per
dimensione sono quelle di expansion o buy out che generalmente coinvolgono imprese
appartenenti a settori tradizionali che desiderano ampliare il loro raggio di azione mediante
strategie di integrazione.
occupano del finanziamento dell’idea (seed)
o gli incubatori: si imprenditoriale. La differenza
con i venture capitalist sta nel diverso stadio di vita delle imprese finanziate; infatti, gli
incubatori agiscono a livello di seed-financing (finanziamento delle idee).
o i Venture Backer Industriali: partecipano come imprese fornitrici di tecnologia e
infrastrutture per sviluppare il progetto e la rete di clientela
o Business Angels: investitori non professionali (ex dirigenti di grandi aziende) che forniscono
capitali e competenze ed assistono l’impresa nelle fasi di sviluppo. Partecipano a titolo
personale e spesso accettano tassi di remunerazione più bassi
• Autofinanziamento: in senso stretto si distingue tra:
autofinanziamento da reddito generato dagli utili non distribuiti e reinvestiti nell’impresa;
o
o autofinanziamento da costi rappresentato dal complesso di costi non monetari fiscalmente
all’impresa
deducibili che non sono reali uscite finanziarie, ma che al contempo consentono
di ridurre il carico tributario.
In senso lato possiamo comprendere tutte le risorse finanziarie generate in conseguenza di una
corretta gestione del CCN commerciale.
se impiegato nel lungo periodo,
L’autofinanziamento, si configura come uno strumento utile per la
contrazione dei rischi finanziari.
Strumenti di capitale:
• Azioni: rappresentano le quote di partecipazione al capitale in una società per azioni. Sono suddivise
tra: 1. Azioni ordinarie con voto pieno (common stock):
2. Azioni privilegiate con voto limitato alle assemblee straordinarie (solo Italia)
3. Azioni di risparmio in Italia o preferred stock in USA
Se l’impresa è quotata in Borsa le azioni sono negoziate sui mercati finanziari, di solito un'impresa
quotata si procura capitale netto emettendo azioni ordinarie al prezzo che il mercato è disposto a
viene stimato dall’emittente con la collaborazione di un advisor finanziario,
pagare. Il prezzo questo
prezzo è detto anche prezzo di prima emissione. Anche le imprese già quotate collocano le proprie
azioni al prezzo di emissione di nuove azioni ogniqualvolta eseguono un aumento di capitale a
pagamento.
• Warrant: sono titoli che, in cambio del pagamento di un prezzo detto premio, conferiscono il diritto
di acquistare ad un prezzo prefissato un certo numero di azioni sottostanti. Il valore dei warrant è
collegato al prezzo delle azioni ordinarie sottostanti. Quando si acquisisce il diritto ad acquistare
un’attività a un prezzo predeterminato, si desidera che il prezzo dell’attività salga superando il
prezzo di esercizio. Nel caso in cui questo si verifichi, si acquista l'attività al prezzo di esercizio e la
si rivende al prezzo
attuale; la differenza tra
i due prezzi costituisce
il rendimento lordo.
tuttavia, se il prezzo
dell’attività scende al di
sotto del prezzo di
esercizio, non avrebbe
senso esercitare il
diritto ad acquistarla a
un prezzo più elevato.
In questo caso, si
subisce una perdita
netta pari al costo
sostenuto per acquistare l'opzione call. Valutazione degli warrant, sono come opzioni call a lungo
termine, il loro esercizio aumenta il numero di azioni in circolazione c