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PROCESSO DI DIREZIONE AZIENDALE
Dirigere non consiste più, come nella visione ristretta, nel dare degli ordini e controllare che siano
eseguiti,
ma si concreta nel partecipare attivamente alla formulazione delle strategie e delle politiche di
gestione, una volta campo esclusivo di competenza dell’imprenditore.
richiede cioè l’assunzione simultanea di atti di
La funzione di direzione, in senso moderno,
decisione, di impiego delle risorse, di conduzione degli uomini e di valutazione delle prestazioni,
secondo un ciclo integrato che prevede, per ciascuna attività, lo sviluppo di più momenti o fasi
strettamente interdipendenti.
Quindi il ciclo di direzione ha le seguenti fasi: L'intero processo delle funzioni
direttive dell'azienda,
rappresentano un processo
unitario che non si può
suddividere.
La funzione di organizzazione o
programmazione, vede la
responsabilità di tutti dirigenti
dell'impresa.
Il controllo, conclude il processo
e allo stesso tempo, avvia un
nuovo ciclo di direzione perché, i
dati portano ad assumere nuove decisioni nell'ambito della programmazione.
richiede l’integrazione dei dati così ottenuti
Il controllo produce informazioni, la programmazione
con quelli relativi al contesto esterno, la conduzione comporta il trasferimento di informazioni da
chi dirige a chi esegue e, infine, chi esegue deve trasmettere i risultati della propria attività agli
organi di controllo.
FUNZIONE ORGANIZZATIVA
Organizzare significa ordinare un sistema in parti interdipendenti e correlate, ciascuna avente una
specifica funzione o rapporto rispetto al complesso.
organi dell’impresa
In senso aziendale, le parti sono gli (centri direttivi, di controllo e di
esecuzione) e l’organizzazione si rivolge in primo luogo a disciplinare i compiti, i poteri e le
responsabilità che ciascuno di questi dovrà assumere nel corso della gestione.
Lo scopo della funzione organizzativa è l’ottenimento di condizioni di massima efficienza operativa
delle attività e l’opportuna loro
mediante la suddivisione e specializzazione coordinazione in un
sistema integrato di obiettivi, poteri e responsabilità.
Lo studio dell’organizzazione può essere effettuato mediante l’aspetto:
→ ORDINAMENTO DI COMPITI E RESPONSABILITA’.
1. STRUTTURALE → RAPPORTI INTERPERSONALI DI COLLABORAZIONE E
2. ASPETTO DINAMICO 15
DI CONFLITTO.
La funzione organizzativa deve progettare:
• centri decisionali, di controllo ed esecutivi da istituire nell'impresa;
• autorità e responsabilità da attribuire a ciascuno di essi;
• relazioni formali da attivare fra i vari centri;
• procedure di decisione, di informazione e di esecuzione, necessarie per l'ordinata attuazione
della gestione. confine efficiente dell’impresa
La progettazione organizzativa parte dalla determinazione del
(grado di integrazione verticale: make or buy) e si sviluppa tenendo conto di un sistema di obiettivi
e vincoli:
Obiettivi: Vincoli:
• •
potenzialità del servizio; capacità professionali disponibili;
• •
elasticità di prestazione; investimento da sostenere;
• •
economicità di funzionamento. grado di rigidità della struttura.
Possono esistere 2 tipi di MODELLI che possono adottare le imprese:
◼ MODELLO FUNZIONALE: si caratterizza per la suddivisione delle aree di responsabilità
per gruppi di compiti, ovvero per la ripartizione delle competenze della direzione.
Nell'azienda, le funzioni si collegano secondo un sistema articolato su tre livelli. Al primo
livello si collocano le funzioni organiche, cioè quelle che assicurano l'operatività del
sistema e si caratterizzano in base a quattro criteri:
1. Universalità, cioè la loro presenza in tutti i sistemi dello stesso tipo.
2. Essenzialità rispetto al conseguimento delle finalità primarie del sistema.
3. Possibilità di divisione o articolazione per linee gerarchiche.
4. Impossibilità di aggregazione con le altre funzioni.
Le funzioni organiche crescono con nello sviluppo dell'azienda, perché dall'espansione della
gestione proviene la necessità di dividere in nuove funzioni primarie i compiti svolti
nell'organizzazione.
L'organizzazione funzionale contribuisce ad esaltare il livello di specializzazione delle aree
operative, suddividendo il processo gestionale in confronto alla natura dei problemi da
amministrare.
◼ MODELLO DIVISIONALE: questa struttura, si concreta nella ripartizione delle
responsabilità di direzione per gruppi o famiglie diverse di prodotti, ciascuna affidata ad un
direttore divisionale che è responsabile dei risultati economici della divisione diretta.
Il modello divisionale comporta il frazionamento dell'azienda in più parti, dove ogni parte
rappresenta un'impresa che costituisce un centro di profitto.
La scelta del modello divisionale non deve comportare la rinuncia a sfruttare le
interrelazioni tra le varie divisioni: per questo motivo il principio di divisione, deve essere
corretto cogliendo da ogni divisione o nel livello di direzione generale. 16
VANTAGGI SVANTAGGI
▪ ▪
MODELLO Esalta la specializzazione delle Minore coordinamento tra le aree
FUNZIONALE Aree operative. di responsabilità.
▪ ▪ Minore incentivo all’innovazione.
Suddivide il processo di ▪
gestione in funzione alla natura Poco adatto per aziende +
diversa dei problemi di dinamiche.
amministrazione.
▪ E’ adatto in situazioni di
gestione stabili.
▪ ▪
MODELLO Attenzione ai risultati. Crea situazioni di conflitto tra le
▪ Stimola l’imprenditorialità.
DIVISIOANLE aree di responsabilità.
▪ ▪
Presenza di quadri direttivi Elevati costi direzionali.
▪
molto elevati. > attenzione al rapporto
▪ Adatto alle aziende autonomia/coordinamento tra la
diversificate, ed in situazioni direzione e le divisioni.
dinamiche di azienda.
FUNZIONE DI PROGRAMMAZIONE
La programmazione è un processo di predeterminazione degli obiettivi, delle politiche e delle
attività da compiere entro un determinato periodo di tempo.
SIGNIFICA ASSUMERE IN ANTICIPO IL COMPLESSO DI DECISIONI ATTINENTI ALLA
GESTIONE FUTURA.
Con il termine programma intendiamo, un processo di predeterminazione degli obiettivi, delle
politiche e delle attività da compiere entro un determinato periodo di tempo.
Da non confondere con il termine previsione, che significa anticipazione dei futuri andamenti di
alcune variabili da cui trarre informazioni per orientare i comportamenti e le scelte aziendali. Non vi
è processo decisorio, ma solo valutazione anticipata di fenomeni interessanti l’impresa.
Il processo di programmazione si traduce in un sistema dei piani distinto secondo:
• i contenuti (piani strategici o piani operativi)
l’ambito gestionale
• l’orizzonte temporale
•
• il grado di analisi (piani di massima, piani esecutivi
I requisiti di una buona programmazione aziendale sono:
→ (PIANI SCRITTI): una procedura che porta alla redazione di un piano
1. Formalizzazione
o di un sistema di piani d'azione, in cui sono precipitati gli obiettivi, le politiche, i mezzi e le
operazioni da o compiere nel tempo.
→ (PIANI GESTIONALI INTEGRATI)
2. Integrazione → (PIANI CON OBIETTIVI QUANTIFICATI)
3. Quantificazione
→ (PIANI A LUNGO TERMINE)
4. Pluriennalità
Questi elementi si possono combinare tra loro definendo i due tipi fondamentali di piani: 17
◼ PIANO STRATEGICO, rappresenta l'elemento di riferimento del sistema, perché sia il
piano operativo e quelli d'esercizio devono essere elaborati in funzione del perseguimento
degli obiettivi di lungo termine. Il disegno strategico comporta un processo di investimento,
per cui il piano strategico può essere scomposto idealmente nel piano di sviluppo, piano
degli investimenti e nel piano organizzativo.
Poi, il piano strategico è articolato in piani di medio termine che costituiscono la base per la
programmazione dell'esercizio.
◼ PIANO OPERATIVO, viene scomposto in segmenti annuali, il primo dei quali presenta il
grado massimo di analiticità. Lo scorrimento, consiste nell'aggiungere anno per anno, un
nuovo segmento annuale, in questo modo l'impresa ha sempre un programma triennale di
riferimento è articolato in segmenti annuali.
❖ PROCESSO DI COSTRUZIONE DEI PIANI AZIENDALI
Un piano indica le sequenze di decisioni di operazioni da raggiungere per arrivare degli
obiettivi stabili. Esso è costituito da quattro elementi fondamentali:
OBBIETTIVI rappresentano i traguardi dell'organizzazione
POLITICHE rappresentano le linee generali di azione
RISORSE rappresentano i flussi di operazioni da attuare nella gestione
OPERAZIONI rappresentano le opportunità-vincoli da rispettare nelle operazioni
Per quanto riguarda la valutazione degli effetti economici della Funzione di
Programmazione, è importante, un Documento che nasce dal processo di programmazione,
il BUDGET ECONOMICO (detto anche Bilancio Preventivo).
Esso traduce in termini di costi e ricavi le scelte stabilite della fase di programmazione.
Infatti, con il Budget Economico si riescono a valorizzare economicamente le decisione
programmate, e quindi ci indica se attuare oppure modificarle prima di tradurle in operazioni
di gestione.
Ad esso si collega anche un Budget Finanziario, che considera gli usi e le fonti di capitale,
in modo da determinare il saldo finanziario dell’esercizio. Infine, si elabora poi, anche un
Budget di Cassa per gestire tutto il flusso monetario di entrate e di uscite.
Oltre allo schema generale di programmazione, si può avere anche una Programmazione
Aggressiva nei confronti del mercato. Quest'impostazione si basa sull'analisi del divario
(GAP ANALYSIS) e parte dalla fissazione degli obiettivi dell'azienda vuole raggiungere.
Il procedimento si sviluppa nel valutare i modi di eliminazione del divario, rispetto agli
obiettivi normalmente conseguibili nel mercato.
I punti fondamentali di questo procedimento sono:
1. Fissare gli obiettivi collegati con i traguardi di sviluppo stabiliti nel piano di lungo
termine.
2. Prevedere gli obiettivi raggiungibili nelle ipotesi della ripetizione delle azioni di
gestione attuate in passato.
3. Determinare il divario tra obiettivi desiderati e obiettivi realizzabili senza le
innovazioni della gestione.
4. Individuare le modalità di eliminazione del divario, cioè nuove politiche che lo
consentono. 18
In questo modo, l'azienda tende ad imporre sui obiettivi al mercato, sfrutt