LEADESHIP DI COSTO
La leadership di costo consiste nel ricercare condizioni di vantaggio
che consentono all’impresa di produrre a costi più bassi rispetto ai
13 concorrenti, così da avere un profitto più alto rispetto alle altre
imprese.
Questa posizione di vantaggio può essere sfruttata in modi differenti:
- O l’impresa, che è riuscita nel perseguimento di un obiettivo di
leadership di costo, può applicare un prezzo inferiore al
cliente rispetto alle altre aziende, per ottenere maggiori
profitti;
- Oppure, l’impresa può continuare ad applicare al cliente lo
stesso prezzo dei concorrenti, evitando così uno scontro tra
essi, ma mantenendo sempre un margine di guadagno maggiore,
dovuto al differenziale tra il prezzo di vendita e costo unitario di
produzione.
I principali fattori attraverso cui si può raggiungere un
vantaggio di costo sono:
1- Costi dei fattori produttivi;
Economie di scala,
2- consentono l’abbattimento del costo medio unitario
all’aumentare delle quantità prodotte;
Tecnologie produttive
3- (es. innovazione di processo);
Design e sviluppo di prodotto,
4- progettazione di prodotti in modo tale
da rendere il prodotto meno costoso per il cliente;
Efficienza ed efficacia,
5- dovute alla qualità del management e della
cultura aziendale, orientata verso il miglioramento dei costi
LA DIFFERENZIAZIONE
La differenziazione consiste nell’arricchire il prodotto con
caratteristiche distintive e uniche che gli conferiscono contenuti
qualitativi superiori ai concorrenti, così da poter venderli ad un prezzo
più elevato e ottenere un guadagno maggiore.
L’impresa, quindi, deve ricercare un fattore di unicità rispetto ai
concorrenti che deve fungere da elemento distintivo agli occhi dei
clienti, così che essi siano disposti a pagare un prezzo maggiore proprio
in funzione del valore che attribuiscono a questo elemento distintivo.
I fattori attraverso i quali è possibile raggiungere un vantaggio in
termini di differenziazione sono i seguenti:
qualità e performance del prodotto
• (per es. BMW e Mercedes);
servizi accessori (per
• es. Dell computer delivery system, la compagnia
aereaSouthwest);
affidabilità
• (per es. servizio postale Traco 10);
varietà
• (per es. la gamma di colori di Lancia Y, Benetton rispetto ai
competitor quando ha lanciato i suoi prodotti in una vastissima gamma di
colori);
localizzazione
• (per es. i retail store di Louis Vuitton);
innovazione
• (per es. Sony cd/dvd reader, Bose home theatre system);
immagine e marchio
• (per es. Apple, Coca-Cola);
14 status e stile di vita (per
• es. American Express, Harley-Davidson).
La differenziazione conferisce in genere vantaggi competitivi
maggiormente sostenibili perché è meno soggetta all'imitazione.
Non va tuttavia dimenticato che la ricerca di un vantaggio da
differenziazione comporta elevati costi per l'impresa, rappresentati
appunto dagli investimenti necessari per differenziare il proprio pro-
dotto/servizio rispetto all'offerta della concorrenza.
FOCALIZZAZIONE
Quando un impresa non vuole (per specifico interesse), o non può (per
mancanza di risorse) operare nell’intero settore e intende specializzarsi in
un suo specifico segmento.
Si concretizza nel perseguimento o di un VANTAGGIO DI COSTO o di un
VANTAGGIO DI DIFFERENZIAZIONE in uno specifico segmento
Esiste la MATRICE DI PORTER (non c’entrano con le F C di porter), mette in
correlazione il vantaggio perseguito che può essere di costo o di
differenziazione, con l’ampiezza del raggio di azione che l’impresa sceglie di
implementare,
Ikea/settore telco Aziende di lusso
Focalizzazione perché si è orientati verso un target ristretto.
I fattori critici che perseguono leadership di costo e nella focalizzazione di costo
sono i prezzi.
15 CAP 5 L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
La gestione aziendale è costituita dalle operazioni attinenti alla produzione e al
funzionamento di essa.
5.1 Cosa è l’organizzazione aziendale
Uno dei compiti della direzione aziendale è la formalizzazione delle
strutture organizzative e operative dell’impresa.
L’organizzazione aziendale svolge un ruolo essenziale al fine di permettere la
scelta più idonea della struttura organizzativa da adottare.
Il sistema organizzativo aziendale può costituire un VANTAGGIO
COMPETITIVO, perché costituisce il sistema dinamico in grado di rispondere in
maniera efficiente agli stimoli dell’ambiente esterno.
Esistono due strumenti che costituiscono gli assetti organizzativi:
- Le strutture organizzative, che rappresentano come si articolano le
diverse unità organizzative, tra le quali è diviso il lavoro;
- I sistemi operativi, che costituiscono le regole e le procedure per il
buon funzionamento della struttura organizzativa e dell’impresa in
generale.
5.2 La struttura organizzativa: Funzionale, Divisionale,
Matriciale
La struttura organizzativa è rappresentata da un ORGANIGRAMMA, che
va ad evidenziare le relazioni tra le diverse unità organizzative.
La PROGETTAZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA prevede:
- Lo studio delle operazioni di gestione;
- L’individuazione dei compiti e delle attività da svolgere;
- La divisione del lavoro per unità organizzative;
- La divisione del lavoro tra le persone.
IL MOMENTO CRUCIALE è quello della scelta del CRITERIO DI DIVISIONE
DEL LAVORO.
Essi sono due:
1. Divisione del lavoro per tipologia di operazione da compiere,
secondo il quale vanno comprese nella stessa unità organizzativa
operazioni aventi contenuto tecnico simile. Si raggruppano mansioni
simili dal punto di vista tecnico (chi produce, chi vende);
2. Divisione del lavoro per output, secondo il quale vanno comprese
nella stessa unità organizzativa operazioni che contribuiscono
all’ottenimento di uno stesso output, servizio e/o prodotto.
LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE
Le strutture organizzative possono essere:
16 - Elementari, in cui le singole unità operative dipendono
direttamente dal direttore generale, senza livelli intermedi.
Hanno una struttura elementare le startup e le piccole imprese, si
rappresenta con un ORGANIGRAMMA che mi fa capire come è
organizzato il lavoro internamente e come sono le strategie di
controllo.
In ambienti dinamici che cambiano velocemente è meglio avere
una struttura elastica che si adegui all’ambiente esterno e una
strategia coerente.
- Complesse, si divide in tre tipi:
Funzionale, in cui la divisone delle unità organizzative di
o primo riporto rispetto al vertice è per TIPOLOGIA DI
OPERAZIONE DA COMPIERE (es. direzione produzione,
commerciale, finanza, ecc…)
Al vertice c’è la direzione generale.
Sotto ci sono le unita operative che rispondono alle
funzioni.
Questa struttura funzionale è adatta per le medie
imprese, e per ambienti statici. non reagisce in
È una struttura poco flessibile perché
maniera pronta ai cambiamenti esterni.
Divisionale, in cui la divisione delle unità organizzative di
o primo riporto rispetto al vertice è PER PRODOTTO O OUTPUT
AZIENDALE; al di sotto dei primi riporti, LA DIVISIONE DEL
LAVORO PER SPECIALIZZAZIONE FUNZIONALE.
la struttura divisionale che è più flessibile (in base
alle differenze di prodotto o di mercato di sbocco può
aggiustarsi velocemente perché il controllo è minore) ,
il criterio di divisione è per OUTPUT, in base al prodotto
o al servizio. Al secondo riporto c’è l’output cioè il
prodotto. Per ogni prodotto c’è una produzione vendita
e amministrazione.
Le aziende multinazionali hanno una struttura
divisionale.
Unità strategica di business (PRODOTTO A, produzione,
vendita e amministrazione)
Matriciale. In cui la divisione del lavoro di primo riporto
o avviene sia per tipologia di operazione da compiere, che
per output, stabilendo una doppia linea di comando.
Le multinazionali utilizzano questa struttura,
unisce output e funzione,
si chiama matriciale perché
hanno un doppio controllo congiunto delle unità
operative.
L’unita operativa risponde ai capi del prodotto e della
produzione. maggiori costi di
È una struttura che ha
coordinamento perché si devono coordinare funzioni e
divisioni che operano per un determinato prodotto.
17 Struttura in Team , ha degli obbiettivi che porta a termine,
o non c’è una rappresentazione piramidale, è utilizzata nelle
aziende piccole e medie evolute. Divido internamente la
struttura in base al processo.
5.2.1 STRUTTURA FUNZIONALE
La divisone delle unità organizzative di primo riporto rispetto al vertice è per
TIPOLOGIA DI OPERAZIONE DA COMPIERE (es. direzione produzione,
commerciale, finanza, ecc…).
Ogni funzione è l’insieme di attività simili da un punto di vista tecnico.
Tramite il modello funzionale, la conoscenza e le competenze tecniche in
merito a specifiche attività sono concentrate in singole funzioni,
favorendo così la specializzazione e l’efficienza.
Grazie al raggruppamento in funzioni garantito da questa struttura
organizzativa, è possibile acquistare macchinari di produzione più
avanzati, visto che verranno utilizzati intensamente dallo stesso gruppo
operativo, consentendo così lo sfruttamento di economie di scala.
Il modello funzionale viene
utilizzato in aziende che hanno
queste caratteristiche:
- aziende medio-piccole,
- prodotti standard a lungo ciclo
di vita,
- tecnologie di produzione del
prodotto stabile
- ambiente esterno stabile, sono
poco flessibili,
- la loro strategia aziendale
consiste nel: crescere nei
mercati già esistenti, o
penetrare in nuovi mercati.
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La struttura funzionale può risultare inefficiente in presenza di forti stimoli
provenienti dall’ambiente esterno che tendono a modificare le
caratteristiche dei prodotti e/o servizi offerti.
Il vertice aziendale potrebbe essere sovraccaricato di decisioni da prendere,
data la forte gerarchia di questa struttura, e rallentare ulteriormente i processi
aziendali e anche i tempi di risposta agli stimoli dell’ambiente esterno.
VANTAGGI:
- Sfrutta principalmente economie di specializzazione e in parte
economie di scala
- Non ha un elevato decentramento
- È per ambienti tendenzialmen
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