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I REDDITI ASSIMILATI A QUELLI DI LAVORO DIPENDENTE

ci sono fattispecie reddituali, non di lavoro dipendente, ma assimilate a quelle tipiche:

- compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative di produzione e di lavoro, di servizi e agricole, purché non eccedano il

limite dei salari correnti maggiorati del 20%

- indennità e compensi percepiti a carico di terzi da prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità

- somme corrisposte a titolo di borsa di studio

- remunerazioni dei sacerdoti

- indennità dei parlamentari

-prestazione erogate dai fondi pensione

- redditi di cococo

I redditi di lavoro che non rientrano nella definizione di redditi di lavoro dipendente e neanche in quella di redditi assimilati, sono

redditi di lavoro autonomo o redditi diversi

REDDITI DI LAVORO AUTONOMO

Sono quelli che derivano dell’esercizio di arti e professioni. Sono definibili come redditi derivanti da un’attività che ha 3

connotati:

- è svolta in modo autonomo

- è abituale

- è di natura non commerciale (li differenzia da quelli da impresa)

BASE IMPONIBILE

La base imponibile è costituita dai compensi in denaro o in natura, percepiti a titolo di remunerazione dell’attività. Si applica il

principio di cassa.

Sono incluse le somme ricevute a titolo di rimborso spese e gli interessi moratori, sono esclusi i rimborsi delle spese sostenute

in nome e per conto del cliente e i contributi previdenziali e assistenziali posti dalla legge a carico del cliente.

Sono tassabili le plusvalenze dei beni strumentali, realizzate in caso di vendita. La plusvalenza tassabile è pari alla differenza

tra il corrispettivo e il costo non ammortizzato. Sono deducibili le minusvalenze.

Le spese deducibili sono quelle inerenti all’esercizio dell’attività e le minusvalenze dei beni strumentali. La regola generale è

che le spese si deducono secondo il principio di cassa, ma ci sono casi deducibili per competenza ( per esempio per i costi di

acquisto di beni mobili e immateriali, deducibili con quote di ammortamento annuali; i canoni di leasing dei beni strumentali

deducibili per un periodo di almeno 12 anni; le indennità di fine rapporto di cui è deducibile la quota maturata anno per anno).

I costi di acquisto degli immobili non sono deducibili, ma i canoni di locazione ordinaria sí.

I lavoratori autonomi con ricavi inferiori ai 65k sono soggetti a regime forfettario, con aliquota del 15%.

REDDITO D’IMPRESA

Si parla di redditi dell’impresa commerciale. L’attività delle società commerciali è considerata attività d’impresa. Sono

commerciali:

- attività industriale diretta alla produzione di beni e di servizi

- attività intermediaria nella circolazione dei beni

- attività di trasporto

- attività bancaria o assicurativa

- attività ausiliarie alle precedenti

Le imprese commerciali sono tali a fini fiscali anche se non sono organizzate in forma di impresa.

Sono redditi d’impresa anche i redditi derivanti dall’esercizio di attività organizzate in forma di impresa dirette alla prestazione

di servizi:

- produzione di servizi genera reddito d’impresa anche se non organizzata in forma di impresa

- prestazione di servizi genera reddito d’impresa solo se organizzata in forma di impresa

- prestazione di servizi e non organizzata in forma di impresa genera reddito da lavoro autonomo

Si considerano redditi d’impresa anche

- redditi derivanti dallo sfruttamento di miniere, cave, saline, laghi ecc

- redditi di terreni spettanti a snc o sas

Per le imprese minori si può applicare un regime di contabilità semplificata. La determinazione dei redditi delle imprese minori

segue queste regole:

- si applica un criterio di imputazione mi sto “cassa-competenza”, in linea di principio costi e ricavi concorrono alla formazione

del reddito d’impresa del periodo, ma ci sono casi in cui si segue il principio di competenza (ammortamento, plusvalenze…)

- il reddito d’impresa è costituito dalla differenza tra componenti positivi e componenti negativi

- gli unici accantonamenti consentiti sono quelli di quiescenza e previdenza

- gli ammortamenti dei beni strumentali e dei beni immateriali sono consentiti a condizione che sia tenuto il registro dei cespiti

ammortizzabili

- sono applicabili anche alle imprese le norme che regolano la deducibilità delle spese

Il regime forfettario è riservato a imprese con ricavi sotto i 65k, con aliquota del 15%. Non sono obbligati alla tenuta delle

scritture contabili. Il regime sostitutivo è applicato alle imprese con ricavi tra i 65k e i 100k, con aliquota del 20%. Anche in

questo caso non ci sono obblighi nella tenuta delle scritture contabili.

REDDITI DIVERSI

è una categoria residuale. Ci rientrano una serie di ipotesi reddituali eterogenee non riconducibili alle categorie tipiche.

isolate

Tra i redditi diversi rientrano 3 ipotesi di plusvalenze, dette perché non realizzare in attività economica continuativa:

- plusvalenze derivanti dalla lottizzazione dei terreni o dall’esecuzione di opere intese a renderli edificabili, e la successiva

vendita dei terreni o degli edifici

- plusvalenze realizzate mediante la cessione a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di 5 anni

- plusvalenze realizzate a seguito di cessione a titolo oneroso di terreni edificabili

Sono incluse nei redditi diversi le plusvalenze realizzare al di fuori di attività di impresa, mediante cessione a titolo oneroso di

partecipazioni sociali e strumenti finanziari simili alle azione (aliquota 26%).

Sono redditi diversi i redditi di natura fondiaria la cui quantificazione non è data dal catasto, le sublocazioni, redditi dei beni

immobili situati all’estero,redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente, redditi derivanti

dall’utilizzazione di opere dell’ingegno, brevetti industriali, processi, le vincite alla lotteria e ai concorsi a premio, i premi ricevuti

come meriti artistici e i proventi illeciti non classificabili nelle categorie tipiche.

I redditi diversi, con qualche eccezione, si tanò al netto delle spese e degli oneri di produzione e non sono soggetti a ritenuta

alla fonte

IRES - SOGGETTI PASSIVI

L’imposta sul reddito delle società compisce il reddito complessivo netto delle società di capitali e dei soggetti collettivi in

genere con aliquota del 24%, soggetta a maggiorazioni e riduzioni. I soggetti passivi sono divisi in 4 gruppi:

- società di capitali

- enti commerciali

- enti non commerciali

- società ed enti non residenti

Tra gli entri sono da includere le associazioni non riconosciute, i consorzi e le altre organizzazioni sono appartenenti ad altri

soggetti passivi.

L’ires non si applica alle società di persone o enti equiparati e ad alcuni soggetti esenti.

Sono residenti le società e gli enti che per la maggior parte del periodo d’imposta hanno la sede legale o dell’amministrazione

o l’oggetto principale nel territorio dello stato.

Si considera esistente nel territorio dello stato la sede dell’amministrazione di società ed enti che detengono partecipazioni di

controllo in società o enti commerciali se:

- sono controllati da soggetti residenti nel territorio dello stato

- sono amministrati da un consiglio di amministrazione composto in prevalenza da residenti nel territorio dello stato

trust

Si presume che siano residenti in Italia i esteri istituiti in paesi a fiscalità privilegiata se almeno un componente e un

beneficiario sono residenti in Italia oppure se il disponente ha trasferito in trust immobili o diritti reali immobiliari.

REDDITO DELLE SOCIETÀ E DEGLI ENTI COMMERCIALI

Il reddito imponibile delle società e degli enti commerciali non è la somma dei redditi distinti per categorie, ma è sempre tutto il

reddito d’impresa, da qualsiasi fonte provenga.

BASE IMPONIBILE

Se ad uno o più esercizi in perdita se segue uno con untile, l’utile non incrementa il patrimonio della società se non sono

colmate le perdite, nel limite dell’80% del reddito imponibile. Il restante 20% è tassato.

GLI ENTI NON COMMERCIALI

Comprende gli enti che non svolgono in via esclusiva o principale un’attività commerciale: enti pubblici, fondazioni, consorzi,

trust, comitati ecc.. per oggetto principale si intende l’attività essenziale per realizzare gli scopi primari. Il reddito complessivo

degli enti non commerciali è formato dalla somma dei redditi fondiari, di capitale, d’impresa e diversi. Possono conseguire

redditi appartenenti a categorie diverse. Gli utili percepiti sono integralmente imponibili secondo il criterio di cassa.

Le spese inerenti all’attività commerciale sono deducibili per intero, le spese specificamente inerenti ad attività non imponibili

non sono deducibili, le spese ad utilizzazione promiscua sono deducibili in parte.

Gli enti ammessi al regime di contabili semplificata possono optare per la determinazione forfettaria del reddito d’impresa, che

è pari a una percentuale della somma dei componenti positivi.

TRUST

i trust possono essere collocati sia nella categoria degli enti commerciali sia in quella degli enti non commerciali a seconda

dell’oggetto principale dell’attività. I trust non residenti sono tassati solo per i redditi prodotti nel territorio dello stato.

- trust trasparente: se i beneficiari sono individuati il trust non è soggetto all’ires, perché i redditi sono imputati ai beneficiari in

proporzione alla quota di partecipazione

- trust opaco: senza beneficiari individuati, sono soggetti all’ires e a tutti gli obblighi previsti per i soggetti passivi

IL REDDITO D’IMPRESA

In materia di bilanci vanno contraddistinte 3 categorie di imprese:

- società che applicano i principi contabili internazionali (IAS - IFRS)

- società che applicano direttive del codice civile e a determinate condizioni possono redigere il bilancio in forma abbreviata

- micro-imprese con il bilancio redatto in forma abbreviata e con ulteriori semplificazioni

Il bilancio è costituito da stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario e nota integrativa. Bisogna seguire il

principio di rilevanza e di prevalenza della sostanza alla forma.

Lo stato patrimoniale rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria della società, deve essere redatto seguendo lo

schema standard, raggruppando l’attivo a sinistra con i 4 gruppi (immobilizzazioni, attivo circolante, crediti verso clienti, ratei e

risconti) e il passivo a destra con 5 gruppi di voci (patrimonio netto, fondi rischi e oneri, tfr lavoro subordinato, debiti, ratei e

risconti).

Il conto economico contiene la rap

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Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mrogora di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto tributario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Pierro Maria.
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