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La determinazione dello studio di settore e i parametri

Originariamente il legislatore utilizzò per la determinazione dello studio di settore dei coefficienti presuntivi di compensi individuati dall'articolo 11 del decreto legge 69 dell'89. In seguito questi coefficienti sono stati abbandonati e sostituiti dai parametri, che non erano altro che una loro elaborazione sofisticata. I parametri hanno cominciato a tenere conto di alcuni elementi che potevano fare la differenza ai fini della ricostruzione presuntiva del reddito, inserendo dunque una serie di specifiche al fine di differenziare per settore e territorio le attività.

Si è posto in seguito il problema dell'incostituzionalità degli studi di settore, poiché la dottrina si chiedeva come fosse possibile stabilire in anticipo il guadagno futuro di un'attività, soprattutto quando il legislatore sosteneva che fosse proprio il soggetto passivo d'imposta a dover dare la prova di non aver raggiunto quel determinato reddito. Ad oggi...

settore può essere utilizzato come base per l'accertamento fiscale, ma ilcontribuente può essere sottoposto a un controllo per verificare le ragioni dellaincongruenza.Se il contribuente risulta non congruo e non coerente, l'accertamento fiscale puòessere effettuato e il contribuente può essere soggetto a sanzioni e recupero delleimposte dovute.settore trovaapplicazione come nel caso in cui il contribuente risulta nè congruo nè coerente. Gli studi di settore si applicano ai soggetti che nel periodo d’imposta di riferimento hanno indicato nella dichiarazione dei redditi ricavi o compensi per un importo non superiore a 5.000.000€. L’ultima riforma è avvenuta nel 2016 col decreto legge 193 che ha previsto la sostituzione degli studi di settore con degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) tesi a misurare la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale su una scala temporale più lunga (8 anni). Si tratta sostanzialmente di sanzioni positive, nel senso che chi tiene un comportamento virtuoso otterrà dei benefici fiscali. 29 Ottobre 2021 Per quanto riguarda invece il metodo induttivo o extra contabile è necessario affermare che questo è disciplinato sempre dall’art 39 del DPR 300 del ‘73. Si tratta di una norma di

carattere eccezionale in quanto consente all'amministrazione finanziaria di prescindere, in tutto o in parte, dalle risultanze del bilancio e delle scritture contabili e di utilizzare presunzioni semplicissime, cioè prive dei caratteri della gravità, della precisione e della concordanza. In ragione di queste caratteristiche, il metodo induttivo per poter essere applicato, presuppone l'esistenza di elementi di particolare gravità, ad esempio:

  • la dichiarazione omessa
  • quando il reddito d'impresa o di lavoro autonomo non è stato indicato nella dichiarazione
  • quando dal verbale d'ispezione risulta che il contribuente non ha tenuto o ha comunque sottratto all'ispezione una o più delle scritture contabili obbligatorie
  • in caso di omissioni, false o inesatte indicazioni accertate, oppure nel caso in cui le irregolarità formali delle scritture contabili risultanti dal verbale d'ispezione sono così gravi, numerose e
ripetute da rendere inattendibili nel loro complesso le scritture stesse - quando il contribuente non ha risposto agli inviti mandati dagli uffici al fine di esibire o trasmettere documenti. Il presupposto di questo accertamento è rappresentato dalla mancanza o dall'inutilizzabilità dell'impianto contabile o dalla mancata dichiarazione dei redditi del soggetto passivo. In questa ipotesi l'amministrazione finanziaria non può più ricostruire analiticamente posta per posta la base imponibile del soggetto passivo ma deve necessariamente utilizzare il metodo induttivo extracontabile che prescinde dai documenti presenti. Questo metodo può essere utilizzato anche nel caso in cui sembra ci sia una contabilità formalmente precisa e perfetta, ma che però poi, a seguito di verifiche, gli agenti accertatori abbiano individuato una contabilità parallela (in nero sostanzialmente). La differenza tra l'accertamento analitico induttivo.

E quello extra contabile sta nel fatto che in entrambi i casi si procede ad un accertamento basato su presunzioni ma mentre nel primo caso si rettificano singole poste di costi e ricavi o spese o compensi, nel secondo caso invece si rettificano i ricavi e i costi complessivi, per poi giungere al reddito. La differenza tra i due metodi di accertamento sta proprio nella parziale o assoluta inattendibilità dei dati. Se è parziale si usa il metodo analitico induttivo, in caso contrario si utilizza il metodo extra contabile.

Avviso di accertamento: è l'atto finale attraverso il quale l'amministrazione finanziaria procede ad accertare le eventuali irregolarità emerse in sede di controllo sostanziale. Esso chiude la fase di controllo e apre la possibile fase contenziosa mediante l'impugnazione dell'avviso stesso. Tra le due fasi si collocano gli strumenti cosiddetti retroattivi del contenzioso. Esso è l'atto che contiene le presunte

Violazioni che il soggetto passivo ha commesso secondo l'organo accertatore. 29 Ottobre 2021

L'avviso di accertamento si può concludere nel momento in cui il soggetto accetta le conclusioni in esso contenute e pagare oppure il soggetto passivo potrebbe non essere d'accordo con la ricostruzione logico-giuridica fatta dall'amministrazione finanziaria o dalla guardia di finanza.

L'organo che può emettere l'avviso di accertamento è solo l'amministrazione finanziaria.

L'avviso di accertamento può avere un contenuto rettificativo o sostitutivo dell'adempimento spontaneo.

Nel primo caso il soggetto passivo ha presentato la sua dichiarazione dei redditi che è stata controllata dall'amministrazione finanziaria che ne ha rettificato il contenuto.

Nel secondo caso si dice che l'accertamento è d'ufficio perché presuppone l'omessa presentazione di dichiarazione da parte del contribuente.

oppure lapresentazione di una dichiarazione nulla. Quindi in questo caso l’attività dell’amministrazione finanziaria è diretta a sostituire integralmente ladichiarazione. La differenza tra le due ipotesi consiste nel maggior rigore probatorio richiesto nella seconda, proprio perché in assenza della dichiarazione l’amministrazione finanziaria dispone di una maggiore libertà nella ricostruzione del reddito, rispetto all’ipotesi di avvenuta presentazione. Gli uffici delle imposte procedono all’accertamento d’ufficio nei casi di omessa presentazione della dichiarazione o di dichiarazione nulla. In queste ipotesi l’ufficio determina il reddito complessivo del contribuente sulla base dei dati e delle notizie comunque raccolti o venuti a sua conoscenza, con la facoltà di avvalersi anche di presunzioni prive dei requisiti della gravità, della precisione e della concordanza. In caso di accertamento d’ufficio.l'amministrazione finanziaria potrà liberamente scegliere di utilizzare o il metodo analitico o il metodo induttivo. L'omessa presentazione della dichiarazione dei redditi non autorizza l'ufficio a utilizzare il metodo induttivo perché l'obiettivo è quello di fare una ricostruzione quanto più analitica possibile, però ove questo non sia possibile si utilizzerà il metodo induttivo. Per quanto riguarda la natura dell'avviso di accertamento, esso è un atto unilaterale di natura autoritativa e produttivo di effetti sul piano sostanziale, indipendentemente dalla volontà delle parti. Secondo la ricostruzione dottrinale prevalente, anche se in esso sono assenti elementi di discrezionalità perché comunque l'avviso di accertamento è espressione di una funzione vincolata dell'amministrazione finanziaria (significa che l'amministrazione finanziaria nel ricostruire il reddito si deve).

Attenere a delle regole precise dettate dal legislatore), comunque l'avviso di accertamento può considerarsi un provvedimento amministrativo che può diventare definitivo se non è impugnato dal soggetto passivo d'imposta entro 60 giorni dalla sua notifica.

Se l'atto è definito, l'amministrazione finanziaria può procedere all'esecuzione forzata nei confronti del soggetto passivo, cioè può pretendere forzatamente il pagamento attraverso il pignoramento.

Cosa succede se un atto diventa definitivo nonostante sia profondamente viziato? 29 Ottobre 2021

Istituto dell'autotutela: potere-dovere dell'amministrazione finanziaria di annullare in tutto o in parte un atto viziato da lei emesso anche se questo è diventato definitivo.

Al soggetto passivo d'imposta dev'essere riconosciuta una congrua forma di tutela che consiste nel poter impugnare l'atto e ottenerne

L'annullamento. L'amministrazione finanziaria nell'avviso di accertamento deve indicare dall'origine tutto quello che vuole contestare al contribuente perché nel momento in cui l'avviso di accertamento viene emanato, questo si cristallizza, e non è possibile alcuna integrazione o modifica.

30 Ottobre 2021

L'avviso di accertamento ha subito nel tempo diverse modifiche, le più importanti sono contenute nel decreto legge 78 del 2010. Le modifiche che hanno riguardato il contenuto dell'avviso hanno previsto che esso debba contenere anche l'intimazione ad adempiere entro il termine utile per la presentazione del ricorso (60 giorni dalla notifica).

L'avviso di accertamento deve contenere l'intimazione ad adempiere all'obbligo del pagamento degli importi indicati nello stesso avviso.

Inoltre anche nel caso in cui il soggetto passivo impugna l'atto, esso è tenuto a pagare un terzo di ciò che è

contenuto nell'avviso

Dettagli
A.A. 2022-2023
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SSD Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovannamarasco10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto tributario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Fava Claudio.