Estratto del documento

IRAP

I.R.A.P è l’acronimo di Imposta Regionale sulle Attività Produttive.

Circa il 90% del suo incasso entra nelle casse regionali, con uno

scopo: finanziare il fondo sanitario nazionale.

Sino al 31/12/2021, qualsiasi persona, ente e società che abbia

generato reddito di impresa era soggetto al suo versamento. I pochi

contribuenti ad essere esonerati erano i produttori agricoli.

A partire dal 01/01/2022 questa imposta riguarda solo i redditi

prodotti dalle società di capitali, dalle società di persone, dagli enti

commerciali e dagli enti del terzo settore.

Sono esclusi i redditi prodotti dai lavoratori autonomi e dalle ditte

individuali, comprese le imprese familiari.

COME SI CALCOLA

La base imponibile dell’Irap si calcola effettuando i seguenti

passaggi: trovare la differenza tra valore della produzione e costi

1.

della produzione (presenti nel bilancio civilistico);

2. sommare a tale risultato i costi del

personale dipendente, e gli interessi incorporati nelle rate

dei leasing;

3. sottrarre la eventuale deduzione spettante per costo

del personale a tempo indeterminato e la deduzione

forfettaria;

4. moltiplicare il risultato per l’aliquota Irap prevista.

Non esiste un’unica aliquota Irap, (Calabria 4,82%) in quanto

le regioni possono effettuarvi delle modifiche previste dalla legge.

IRES

L’acronimo sta per Imposta sul Reddito delle Società. È una delle imposte

principali che le società di capitali devono pagare.

Riguarda le società di capitali come S.r.l., S.p.a. e S.a.p.a., le cooperative e

anche gli enti commerciali ed è calcolata sul reddito dell’impresa. È entrata in

vigore nel 2008, in sostituzione dell’Irpeg (imposta sul reddito delle persone

giuridiche)

COME SI CALCOLA

In quanto imposta, per poter essere calcolata, l’Ires necessita di una base

imponibile che, dal punto di vista fiscale, dovrebbe teoricamente coincidere con

il risultato d’esercizio della società, quello che si legge in fondo al bilancio,

ovvero differenza tra ricavi e costi. Ma sfortunatamente non funziona così.

La sua aliquota fissa del 24%, lo scopo è tassare i profitti delle società e degli

enti commerciali.

Esempio di calcolo.

Facciamo un esempio tipico: l’acquisto di un’autovettura. Supponiamo che

essa costi 50.000 € e abbia un periodo di ammortamento della durata di 5

anni. Perciò la quota di costo imputabile per ogni esercizio sarà pari ad 10.000

€ (50.000 : 5 anni) L’utile di esercizio dell’anno, considerati tutti i ricavi e tutti

i costi (tra cui l’ammortamento) supponiamo sia di 100.000 €. L’Ires da

dovrebbe essere pari a 24.000 €, corretto? Purtroppo, il sistema fiscale italiano

esegue il calcolo in modo differente. Infatti, quell’utile di esercizio

viene rettificato da una variazione aumentativa di reddito pari alla quota di

ammortamento che il fisco non ammette come costo deducibile.

Tale variazione in aumento può raggiungere l’80% della quota di

ammortamento. In pratica, la società pur registrando un utile in bilancio di

100.000 € pagherà l’Ires su una base imponibile aumentata di 8.000 € ovvero

108.000 €.

Certo, ci sono anche le variazioni diminutive, ma ti assicuro che sono

pochissime. Come ti dicevo, l’aliquota dell’Ires è fissa (non varia all’aumentare

del reddito come l’Irpef) e, dal 2017 è pari al 24%.

IVA

Con l'acronimo IVA ci si riferisce all'imposta sul valore aggiunto.

Applicata sul valore aggiunto di ogni fase della produzione.

Con il termine valore aggiunto ci si riferisce alla differenza tra il prezzo di

vendita di un dato prodotto (bene o servizio) e il costo delle materie prime e

servizi utilizzati per la sua produzione.

Nel 2006 la direttiva Ue n° 112, con l’obiettivo di rendere omogenea

l’imposizione indiretta nell’Unione, ha fissato l'aliquota dell'IVA tra un minimo

del 15% e un massimo del 25%.

Decreto del presidente della Repubblica del 26

In Italia l’IVA è regolata dal

ottobre 1972, n. 633, decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331.

e dal

Come funziona

Lo scopo dell’IVA è quello di colpire solo l'incremento di valore che un bene o

un servizio acquista ad ogni passaggio economico (il valore aggiunto), a partire

dalla produzione fino al cliente finale.

Affinché un’operazione sia assoggettata ad IVA devono sussistere tre

condizioni:

Ci si deve trovare di fronte ad una cessione di beni o una prestazione di

 servizi (presupposto oggettivo).

L’operazione di cui sopra deve svolgersi nell’esercizio di impresa

 (presupposto soggettivo). Le vendite tra privati non sono assoggettate

all’IVA.

Tali operazioni devono essere effettuate nel territorio dello Stato

 (presupposto territoriale).

Una delle critiche maggiori che vengono indirizzate all’IVA è quella di gravare

interamente sul consumatore finale che non può esercitare il diritto alla

detrazione. Il soggetto passivo dell’imposta invece, l’imprenditore, attraverso

un sistema di detrazione e rivalsa resta neutrale.

L’IVA in Italia:

L’aliquota IVA in Italia è pari al 22% ma esistono beni e servizi in cui viene

applicata una aliquota agevolata:

Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Diritto tributario Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vaccarovic555 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto tributario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Fava Claudia.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community