Calcolo delle forze scambiate tra ruote
b F + b F = 0
1 1 2 2
{
M + a F + a F = 0
1 1 2 2
posto
a z
i ai si ottiene:
=
τ =
i
b z
i bi
M M 1 M 1
b e
1 =
F = F =
1 2
b τ − τ b τ − τ
a a 1 2 1 2 1 2
2 1
−
b b
2 1
posto che M 1
allora
τ > τ ∣F ∣ =
2 1 2
b τ − τ
2 2 1
A parità di , aumenta a diminuire di .
M F τ − τ
1,2 2 1
La situazione più pericolosa si ha inserendo rapporti vicini, con bassi valori di e .
b b
1 2
Lavoro di sincronizzazione nei cambi
I cambi non sincronizzati, molto rapidi (per mezzo ispontivi), hanno innesti a denti frontali.
I cambi con sincronizzatori sono più lenti, ma sono meno rapidi.
Vi sono anche soluzioni che impiegano innesti a denti circonferenziali. Per la sincronizzazione sono
previste piccole frizioni coniche.
Durante la fase di sincronizzazione:
- non c'è interesse a lubrificare le superfici troncoconiche dei sincronizzatori;
- viene dissipata energia sotto forma di calore → l’usura del materiale d'attrito è proporzionale all'energia
dissipata.
Stima del lavoro di sincronizzazione
Si considera un albero 1 robusto a una velocità imposta costante,
Ω 1
collegato tramite una frizione che trasmettere il momento a un
M f
albero 2 con momento d'inerzia , rotante alla velocità angolare
J ω
2 2
(variabile).
Dinamica longitudinale e Cambi di velocità 3 1
può essere maggiore o minore di , quindi il momento trasmesso tra 1 e 2 tramite la frizione vale:
ω Ω f
2 1
M = M sign(Ω − ω )
12 f 1 2
Lavoro su 2 (da a 2) in →
f dt M dθ
12 2
Lavoro da 1 a →
f M dθ
12 1
Lavoro tot →
dL = M dθ + (−M dθ )
d 12 1 12 2
dL = M [ sign(Ω − ω )](Ω − ω ) dt = M ∣ ω − ω ∣ dθ
d f 1 2 1 2 f 1 2
Se si trascura l’attrito delle coppie rotoidali:
M = J ω̇ ⇒ dL = J ω̇ (Ω − ω ) dt = J (Ω − ω ) dω = −J (Ω − ω ) d(Ω − ω )
12 2 2 d 2 2 1 2 2 1 2 2 2 1 2 1 2
1 2 1 2 Ω 1 2
1
⇒ dL = − J d[(Ω − ω ) ] ⇒ L = − J [(Ω − ω ) ] = J (Ω − ω )
d 2 1 2 d 2 1 2 2 1 20
ω
2 2 2
20
dove è il valore iniziale di sincronizzazione.
ω 20
NB: è buona cosa contenere il momento d’inerzia indotto .
J 2
Esempio applicativo: cambio a due marce, con passaggio dalla prima alla seconda marcia.
→ momento ridotto all’albero di tutte le inerzie
J a
0
(masse su + ruote al secondario)
a
→ momento ridotto alla ruota della seconda marcia
2
J / τ
0 2
su di tutte le inerzie
b
J = J → J > J
a 0 0 a
→ per ridurre tutto al secondario: definisco l’Energia cinematica (= posso tradurre le inerzie da un punto
ad un altro)
1 2 1 2 1 2 1 2
E = J ω + J ω + J ω = J ω
c,tot a B 1 B 2 0
a a
B 1 B 2
2 2 2 2
ω ω
B 1 B 2
2 2 2 2
⇒ J = J + J J J + J τ + J τ
( ) + ( ) =
0 a B 1 B 2 a B 1 B 2
1 2
ω ω
a a
Lavoro di sincronizzazione
J τ J τ 1 1
0 2 0 2
1 2 1 2 2 1 2 2
L = ω ω L = J ω
) = ) ⇒ ( − )
(ω − (1 −
b b 0
d (1→2) d (1→2)
b b
2 2 2 2 2
τ τ τ τ τ τ
1 1 2 1
2 2
J τ 1 1
0 1 a parità di
1 1
2 2 2
) = ( − ) =
(ω −
L = ω J ω L ω
d (2→1) b b 0 d (1→2) b
b
2 2 2
τ τ τ τ
2 1 2
1
NB: occorre minimizzare , avere materiali d’attrito adatti e in quantità sufficiente per garantire un’elevata
J 0
autonomia (per usura).
NB: La durata della manovra di sincronizzazione varia in funzione della forza applicata alla leva del
cambio. Per ridurre i tempi morti si può ricorrere a cambi a due frizioni.
Dinamica longitudinale e Cambi di velocità 3 2
Innesto Zeroshift
L’innesto Zeroshif appartiene alla categoria di cambi di marcia rapidi.
È molto veloce nella fase di cambiata, ma avvengo urti → è bene che la frizione slitti in fase di innesto (= si
fa diminuire di poco il momento massimo trasmissibile dalla frizione)
Esempio: cambio a due marce
Componenti:
- Albero con scanalature in senso assiale che ospitano due serie di 3 tasselli scorrevoli assialmente;
- Anello esterno connesso ai tasselli mediante elementi elastici (molle) ;
- Tasselli A e B che differiscono per l’orientazione del profilo dei denti frontali.
NB: spostando l’anello si spostano tutti i tasselli nella stessa direzione; sono invece liberi di scorrere
sull’albero
FOLLE → 1
A velocità basse, se si premono i tasselli A contro la dentatura il secondario viene messo bruscamente
I
in moto.
Grazie alle molle dell’anello elastico, all’avanzamento di A vengono trascinati anche i tasselli B.
A causa della conformazione dei denti, solo i tasselli A vengono arpionati, mentre
tra la dentatura e i tasselli B permane un gioco, importante in fase di rilascio.
I
1 → 2
Si sposta verso la ruota l’anello:
II
i tasselli B sono liberi di scorrere e seguono l’anello e vengono arpionati dai denti di
;
II
i tasselli A non possono ancora scorrere perchè in presa con
;
I
data la velocità di
maggiore della velocità di → i tasselli A si sfilano da e vengono attirati verso .
II I I II
Dinamica longitudinale e Cambi di velocità 3 3
2 → 1
Tenendo conto dell’effetto di rilascio dell’acceleratore → il momento cambia verso.
In fase di rilascio, spostando l’anello a sinistra è possibile far traslare i tasselli B, disimpegnandoli,
portandoli in battuta su , dove vengono arpionati in quanto quest’ultima è più lenta.
I
I tasselli A si sfilano da
e vengono richiamati dalle molle verso .
II I
Premendo l’acceleratore il momento si inverte e su
entrano in presa i tasselli A.
I
Richiami di teoria dei rotismi a 2 gradi di libertà
= schematizzati come una scatola + 3 alberi
Cinematica
È necessario scegliere la posizione angolare di
due alberi, il terzo ha posizione definita:
α d θ + α d θ + α d θ = 0
1 1 2 2 3 3
( dipendono dalle caratteristiche geometriche
α i
del rotismo)
nel caso di spostamenti angolari virtuali:
α δθ + α δθ + α δθ = 0
1 1 2 2 3 3
Ripartizione dei momenti
Nel caso assenza di attriti (= rendimento unitario), per il principio dei lavori virtuali:
M d θ + M d θ + M d θ = 0
1 1 2 2 3 3
α α
1 2
dall’eq. precedenti:
− dθ − dθ
dθ =
3 1 2
α α
3 3
(vera per ogni e solo se )
α α
1 2
⇒ (M − M )dθ + M − M )dθ = 0 dθ dθ (… ) = 0
1 3 1 2 3 2 1 2
α α
3 3
M M
⎧ 1 3
= M M M
1 2 3
α α
1 3
⇒ ⎨ = =
⇒
M M α α α
2 3 1 2 3
⎩ =
α α
2 3
Dinamica longitudinale e Cambi di velocità 3 4
Differenza tra un rotismo ordinario e un rotismo epicicloidale
Rotismo ordinario: tutti gli assi delle ruote sono fissi
1 → ruota con dentatura esterna
2 → ruota oziosa
3 → ruota con dentatura esterna
Rotismo epicicloidale: alcuni degli assi delle ruote sono mobili
3 alberi: 1, 3, P
P → portasatelliti
1 → solare interno
2 → satellite o pianeta
3 → solare esterno
Deve avere GDL=2:
l = 3 ∗ 4 − 2 ∗ 4 − 1 ∗ 2 = 2
con: 4 corpi mobili, 4 coppie rotoidali, 2 coppie superiori (=
contatto ruote 1→3 e 3→2)
Nel caso del cambio per autoveicoli → solo 1gdl = vincolo uno dei due gdl *
Osservazioni sul Portasatelliti
Uso la formula di Willis per determinare il rapporto di trasmissione
ω − ω ω z z z
2 P 2P 1 3 1
= = − ⋅ = − ⇒
τ = τ ω − ω + (1 − τ ) ω = 0
0 0 1 2 0 P
ω − ω ω z z z
1 P 1P 3 2 2
(l’ultima equazione vale con rendimento unitario = in assenza di attrito)
* Freno la ruota 2 →
ω = 0
2 e
ω τ − 1 ω τ
1 0 P 0
τ ω + (1 − τ ) ω = 0 → = =
0 1 0 P
ω τ ω τ − 1
P 0 1 0
Esempio di calcolo con rotis
-
Dinamica longitudinale e cambi di velocità 1
-
Dinamica longitudinale e cambi di velocità 2
-
Dinamica
-
Dinamica