R
2. Equilibrio longitudinale (intero veicolo)
F + F = ma + X + mg sin α
1x 2x
3. Equilibrio dei momenti rispetto al punto di applicazione di
F 2 a
4J =
F p − (mg cos α − Z )(d − δ) + (mg sin α + ma + X )h + M + 0
1y o
R
a
+ 4J
M o
(mg cos α − Z )(d − δ) (mg sin α + ma + X )h
R
− −
F =
1y
p p p
4. Equilibrio dei momenti rispetto al punto di applicazione di
F 1 a
4J =
−F p + (mg cos α − Z )(e + δ) + (mg sin α + ma + X )h + M + 0
2y o
R
Dinamica longitudinale e Cambi di velocità 1 2
a
+ 4J
M o
(mg cos α − Z )(e + δ) (mg sin α + ma + X )h
R
− −
F =
2y
p p p
5. si aggiunge una quinta equazione (non indipendente): Equilibrio alla traslazione in direzione
y
F − F = mg cos α − Z
1y 2y
Vincoli: Condizione di non distacco
F ≥ 0
1y
{ = il suolo non può esercitare una forza normale traente sulle ruote
F ≥ 0
2y : coefficiente di aderenza ruota-suolo nella direzione
μ x
∣F ∣ ≤ μ F max
1x max 1y
{ → se fosse solo attrito secco, sarebbe coeff. di attrito statico; ma dato che si
∣F ∣ ≤ μ F
2x max 2y
ha anche rotolamento è coeff. di attrito dinamico
[viene meno la condizione di puro rotolamento]
Calcolo Momento Motore
Considero l’equilibrio alla rotazione delle ruote posteriori (ruote motrici)
a
M = F R + F δ + J
m 2x 2y o
R
Utilizzando 1. 2. e 5. si ottiene: δ a a
M = (mg sin α + ma + X + F F δ +
+ 2J )R + 2J =
m 1y o 2y o
2
R R R
a
4J =
(mg sin α + ma + X )R + (F + F )δ + (mg sin α + ma +
1y 2y o
R
a
4J
X )R + (mg cos α − Z )δ + o
R
δ 4J o
⟹ M = (mg sin α + X )R + (mg cos α − Z R (m +
) + 4 )Ra
m
2
R R
v
La potenza motrice alle ruote:
P = M m
R
Considerazioni sull’attrito volvente δ
Il coefficiente di attrito volvente viene definito:
f =
R
è anche detto coefficiente di rotolamento e vale circa
per le ruote dotate di pneumatici in marcia su suolo asfaltato e varia significatamente in
f ≈ 0.01
funzione della velocità : dove assume solo valori positivi e bassi.
2 2 2
v f = f + kv k [s /m ]
0
cresce lentamente rispetto a , finché la curva presenta un ginocchio oltre il
f f 0
quale non vale più la redazione quadratica (valori di velocità critiche dove si
instaurano fenomeni vibratori che ne compromettono l’utilizzo).
Dinamica longitudinale e Cambi di velocità 1 3
Relazione tra attrito volvente e attrito statico
si considera una singola ruota non motrice, con costante al cui centro è applicata una forza
ω F
δ
⎧ F F F f F f
= = = = mg
x y y
⎨ R
⎩ F ≤ μ F
x max y
allora se non si può avere rotolamento-
μ ≤ f
max
Si considerano le ruote dell’assale anteriore (non motrici) e si cerca di
calcolare
F 1y δ a dove
−F − 2J
F = φ ≤ α
1x 1y o
2
R R
Quindi per (e anche entro un certo limite per ) è negativa e pertanto l’attrito volvente
α ≥ 0 α < 0 F 1x
impiega aderenza all’anteriore.
L’attrito volvente all’anteriore impiega aderenza anche al posteriore (ruote motrici);
mentre l’attrito volvente al posteriore non impiega aderenza.
L’attrito volvente nelle coppie rotoidali impiega aderenza sia alle ruote condotte che motrici.
Esempio di effetti di solo attrito volvente
( : velocità costante bassa e in piano)
a = 0, α = 0, X = Z = M = 0
δ
⎧ = −F
F 1x 1y
R ⟹
⎨ F = −F
1x 2x
δ
⎩ F F
=
2x 1y
R
Ruote motrici: Ruote non motrici:
se il suolo fosse un piano lubrificato la ruote spinte
∗
M = F δ = M
y m
dal telaio striscerebbero
le ruote sono in equilibrio senza reazioni
orizzontali, ossia non impegnano aderenza
Attraverso le equazioni ricavate si possono trovare (se le caratt. del motore non sono limitate):
massima accelerazione (note la velocità e la pendenza)
a max
massima velocità (note l’accelerazione, tipicamente nulla, e la pendenza)
v max massima pendenza (note la velocità e la pendenza)
α max
I risultati si ottengono ponendo (trazione posteriore).
F = μ F
2x max 2y
Dinamica longitudinale e Cambi di velocità 1 4
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Dinamica longitudinale e cambi di velocità 3
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Dinamica longitudinale e cambi di velocità 2
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Dinamica
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Introduzione + dinamica