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ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE.

Scaffolding: sistema di aiuto e di dialogo con un alunno piu’ esperto o un’insegnante: dialogo con

esperto o suddivisione di un compito. DIFFERENZE CON PIAGET: per Vigoskty lo sviluppo

avviene inizialmente con l’esposizione del linguaggio agli altri (2-3 anni) poi con una fase

egocentrica in cui il bambino si autoregola e parla a se stesso e infine con l’interiorizzazione del

linguaggio in cui i conflitti vengono superati (7-8 anni), per Piaget invece il bambino prima è

egocentrico, cioè interiorizza, poi parla con gli altri in interazione sociale. Differenze anche nel

concetto di aiuto: per Vigoskty lo scaffolding è importante per lo sviluppo cognitivo perché i

bambini apprendono grazie a figure piu’ esperte, per piaget il sostegno è utile al bambino solo per

esplorare il suo mondo. I contributi di Vigoskty è un approccio socio-costruttivista che mette il

bambino al centro, incoraggiamento del linguaggio interiore, creazione picchi gruppi di esperti con

insegnante che facilita, importanza contesto storico nell’apprendimento, punto di arrivo variabile in

base alla cultura di riferimento. Critiche: troppa importanza del linguaggio rispetto al pensiero,

concetto di scaffolding che puo’ portare il ragazzo ad impigrirsi.

BRUNER: per Bruner lo sviluppo cognitivo è influenzato interamente dall’origine sociale e dalla

cultura: psicologia culturale: modi in cui la società e la cultura influenzano lo sviluppo.

Lo sviluppo avviene in presenza di Format: schemi fissi che si ripetono tra adulti e bambini fin

dalla nascita che fanno acquisire il linguaggio e lo sviluppo della conoscenza.

3 FASI: -rappresentazione esecutiva (0-1 anni) il bambino decodifica la realtà attraverso l’azione,

-rappresentazione iconica (3-7 anni) il bambino decodifica la realtà attraverso immagini,

-rappresentazione simbolica (7 anni in poi) il bambino decodifica la realtà attraverso il linguaggio

e le immagini simboliche.

La narrazione è il prodotto di rappresentazioni mentali e rappresenta la sintesi tra linguaggio e

pensiero, attraversa 4 fasi: Agentività: capacità di capire la responsabilità umana nelle azioni,

sensibilità: alternanza ordinario e straordinario, sequenzalità: organizzazione degli eventi nelle

vicende, prospettiva: punto di vista del narratore. Bruner è il punto di riferimento per la psicologia

dello sviluppo e la pedagogia italiana: la disciplina e l’insegnamento devono imparare a pensare e

a decodificare la realtà, le discipline devono essere mezzi per sviluppare le conoscenze e gli

insegnanti devono imparare agli alunni a pensare per proprio conto. 4 criteri:

-agency: consapevolezza attività mentale,

-collaborazione: tutti i membri devono essere coinvolti attivamente nel processo cognitivo,

-riflessione: l’apprendimento deve essere applicato ai contesti reali,

-cultura: la conoscenza deve avere un prodotto comune condiviso da tutti.

ATTENZIONE : la capacità di selezionare stimoli provenienti dall’esterno attraverso gli organi di

senso.

-L’attenzione selettiva è la capacità di focalizzare l’attenzione su un aspetto trascurando gli altri,

-l’attenzione sostenuta è la capacità di rispondere ai cambiamenti esterni anche piccoli,

-attenzione divisa è la capacità di concentrare contemporaneamente l’attenzione su piu’ cose

(multitasking tipico degli adolescenti),

-l’attenzione esecutiva è la capacità di organizzare il lavoro e monitorare i progressi. I primi tre

tipi di attenzione si sviluppano dai 6-7 anni e aumentano sempre di piu’.

L’adhd è il disturbo da attenzione, eccessiva impulsività e iperattività. Esiste la predominanza della

disattenzione, nella quale sono compromesse maggiormente l’attenzione selettiva, sostenuta e

divisa e la predominanza dell’iperattività in cui la parte attentiva è poco compromessa ma c’è una

totale difficoltà di autoregolazione e di rispetto delle regole. Ci sono molti modi e strategie per

migliorare l’attenzione: stimolare i bambini con atteggiamenti che catturano l’attenzione, scritte in

grassetto, cambi di voce o postura o uso di colori. E’ importante organizzare e collegare gli

argomenti e portare l’alunno a selezione gli argomenti che provocano una maggiore attenzione

perché ritenuti piu’ importanti.

MEMORIA: capacità di ritenzione delle informazioni nel tempo con processi di codifica

immagazzinamento e recupero.

-Memoria a breve termine: immagazzinamento dei dati limitato,

-Memoria a lungo termine: ritenzione informazioni permanente o illimitata. Nell’infanzia si

sviluppa maggiormente la memoria a breve termine.

-La memoria di lavoro è un banco di lavoro in cui vengono organizzate le informazioni. Secondo il

modello di Baddley ci sono tre componenti: un esecutivo centrale, una parte dedicata alla memoria

a breve termine e una parte dedicata alle informazioni visive. Lo span di memoria ( capacità di

ascoltare e monitorare gli stimoli) aumenta sempre di piu’ nella fascia di età compresa tra gli 8 e il

24 anni. Esistono vari tipi di memoria:

-memoria implicita :automatismo di meccanismi e routine inconsapevole,

-memoria esplicita: consapevolezza di fatti ed esperienze,

-memoria episodica: memoria che ricorda la storia personale dell’individuo collegandola a

contesti spazio-temporali precisi,

-memoria autobiografica: memoria che ricorda esperienze personali ma con focus sul sè.

La memoria aiuta oltre che la reiterazione anche i processi di:

-organizzazione: categorizzazione di un elemento in un gruppo in modo tale da ricordarlo meglio,

-elaborazione: capacità associativa tipica degli adolescenti, ricordare qualcosa collegandola ad

altre conoscenze,

-immaginazione: collegare qualcosa ad un’immagine per ricordare: capacità piu’ appartenente ai

bambini. Nell’ambito didattico, è fondamentale tenere conto dell’età dei destinatari, stimolare la

conoscenza dei vari tipi di memoria, stimolare un apprendimento metacognitivo, scegliere strategie

personalizzate in base al soggetto che si prende in questione e la sua capacità di memorizzazione.

METACOGNIZIONE: Con metacognizione intendiamo il sapere di sapere e quando e dove

possiamo applicare le migliori strategie per apprendere e risolvere i problemi. Quando il bambino

ha 2-3 anni è ancora privo di metacognizione, in età prescolare ha una opinione esagerata delle

sue potenzialità, entro i 7-8 anni capisce quanto siano importanti i cues (stimoli per ricordare

meglio) e subisce i primi processi di auto-regolazione e automonitoraggio per perseguire obiettivi.

Gli adolescenti sono molto piu’ capaci di metacognizione anche per la loro maggiore capacità

introspettiva. Nell’ambito scolastico è fondamentale stimolare la metacognizione, promuovere

percorsi di strategie indirizzate alle piu’ efficaci, fornire feedback sulla prestazione non sulla

persona.

TEORIA DELLA MENTE: la teoria della mente è la capacità di comprendere gli stati mentali propri

e altrui attraverso l’attribuzione degli stati interni per comprendere e prevedere il comportamento

nostro e degli altri. Il compito della falsa credenza è una prova di verifica della teoria della

mente. A 2-3 anni i bambini cominciano a capire le percezioni,i desideri e le emozioni degli adulti.

La teoria della mente si sviluppa intorno ai 4-5 anni, quando i bambini diventano attivi costruttori

della loro conoscenza e capiscono che i concetti sono introspettivi, ossia hanno piu’ punti di vista.

Nella prima adolescenza si inizia a capire che le persone possono essere ambivalenti. I traguardi

nella teoria della mente dipendono dall’ambiente familiare e dalla qualità dell’affetto nel contesto

familiare. Gli autistici superano la teoria della mente solo a 9-10 anni.

INTELLIGENZA: l’intelligenza è la capacità di risolvere i problemi applicando l’esperienza.

L’intelligenza non è misurabile direttamente ma solo grazie all’aiuto di test: i piu’ importanti sono:

-I test di Binet, impartiti inizialmente dal ministro dell’istruzione francese per selezionare chi

doveva accedere all’istruzione standard. Binet ha introdotto anche il concetto di età mentale (EM)

il livello di sviluppo mentale che non ha nulla a che vedere con l’età cronologica.

-William Stern : 1912: QI: risultato della divisione tra EM e EC (eta cronologica) per 100. Tra gli

studiosi che hanno parlato di intelligenza ricordiamo la teoria bifattoriale di Spearman (fattore

generale e fattori specifici) teoria di Thurstone che separa l’intelligenza in 9 fattori che chiama

abilità mentali primarie e la teoria trarchica di Sternberg che divide intelligenza in analitica,

creativa e pratica.

-Il test di Stanford-Binet (rivisitazione università di Stanford) è un test che monitora l’intelligenza

in 4 ambiti fondamentali: ragionamento verbale, ragionamento quantitativo, ragionamento visuo-

astratto, memoria a breve termine.

-Le scale Weshler (1939) non si limitano ad identificare l’intelligenza solo con il QI ma dividono il

test in 6 parametri verbali e 5 non verbali: nella scala la curva è maggiore nel parametro di

normalità, rispetto ai sotto e ai sopra sviluppati.

Garner indica l’intelligenza come capacità di risolvere i problemi e di creare prodotti. ) tipi di

intelligenza e 3 tattiche in ambito scolastico: apprendistato (osservazione e imitazione), bridging,

museo del bambino.

-I PLUS DOTATI: appartengono alla fascia tra lo 0,5 e il 5 % della popolazione normale, hanno un

QI superiore a 130-140, sono dotati di un talento particolare creato da un mix tra natura ed

ereditarietà: se sottostimati possono essere distruttivi, potrebbero provare noia e abbandonare il

percorso scolastico. Nell’ambito scolastico potrebbero fare da mentori, potrebbero partecipare a

delle classi speciali, aderire a progetti per la comunità, subire un accelerazione dei programmi

normali (es. telescopio 2 anni in uno). SEM: programma per i plus dotati di arricchimento del

curricolo per rendere piu’ stimolante il percorso scolastico evitando la noia.

INTELLIGENZA EMOTIVA: capacità di autoregolazione, monitoraggio e comprensione delle

proprie emozioni e di quelle altrui: Stenberg e Salovey:

-motivazione,

-gestione emozioni proprie,

-riconoscimento emozioni proprie ed altrui,

-gestione rapporti con gli altri.

E’ una capacità di intelligenza che rappresenta una vero e proprio prerequisito della competenza

emotiva.

CREATIVITA’: la creatività è la capacità di produrre soluzioni molteplici ed innovative ad un unico

problema. Non è collegata all&r

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simona1503_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Longhitano Sergio.