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ARCHITTETTURA SOSTENIBILE
L’architettura sostenibile (detta anche
bioarchitettura) progetta e costruisce edifici in
grado di limitare gli impatti sull’ambiente.
In tutte le epoche l’uomo ha cercato di migliorare le
prestazioni delle proprie abitazioni sfruttando al
meglio quello che la natura gli aveva reso
immediatamente disponibile: dalla luce e il calore
del sole ai materiali da costruzione disponibili (legno,
pietre, terra, argilla, ecc.).
Con il tempo, l’uomo sfruttò in modo sempre più
complesso le possibilità offerte dalla natura, creando
artefatti che potessero migliorare la qualità delle sue
abitazioni. Vennero così realizzati i mattoni, i vetri,
i sistemi fognari, gli isolamenti, ecc.
Il progresso tecnologico nella costruzione delle
strutture portanti ha cambiato il modo di progettare
le forme dell’architettura. L’introduzione del
calcestruzzo armato ha svincolato dalla necessità
di avere muri portanti per tenere in piedi un edificio.
I muri divennero più sottili, con funzione
unicamente riempitiva di separazione tra gli
ambienti della casa, e tra l’interno e l’esterno.
Questo portò alla necessità di inserire nelle
abitazioni gli impianti termici, che oggi consumano
prevalentemente energia proveniente da
combustibili fossili non rinnovabili.
Inoltre, è in corso da anni un consumo del suolo
che sottrae ogni anno migliaia di ettari di terreno
all’agricoltura, aumentando la cementificazione nei
centri abitati.
L’architettura sostenibile cerca di dare una
soluzione a questi problemi, cercando di migliorare
le caratteristiche degli edifici esistenti in relazione ai
consumi energetici e di costruire abitazioni
ecosostenibili.
I principi dell’architettura sostenibile
Realizzazione di edifici in grado di mutare nel
tempo, attraverso l’utilizzo di materiali leggeri,
smontabili e riciclabili.
Utilizzo di materiali edili ecocompatibili,
prodotti in luoghi abbastanza vicini
Orientamento degli ambienti in relazione
all’uso e all’esposizione solare e dei venti, per
riscaldare e raffreddare gli ambienti in modo
naturale
Costruzione di muri spessi e di intercapedini
per isolare l’interno dall’esterno
Ventilazione interna attraverso aperture che
favoriscano il passaggio d’aria, per ridurre
l’umidità
Utilizzo di pannelli solari per la produzione di
energia elettrica e per gli impianti di
riscaldamento
Recupero dell’acqua piovana per uso
domestico non potabile e per irrigare i giardini
L’orientamento degli edifici
Secondo i principi dell’architettura sostenibile, un
buon soleggiamento dell’edificio è molto importante,
perché
favorisce il risparmio energetico, in quanto
sfrutta la luce e il calore del sole
aumenta il benessere degli abitanti
Nell’emisfero boreale (a nord dell’Equatore), il sole
sorge a Est, si posta verso Sud e tramonta a Ovest.
Per questo motivo è bene che siano esposte a
Sud (o in un arco tra Sud Edt e Sud Ovest): la
cucina, il soggiorno, le stanze adibite a studio o
zona gioco per i bambini
Est: le camere usate solo per il riposo notturno
Nord: ripostigli, vani scala, disimpegni, bagni
BedZED: Beddington Zero Energy DeBvelopment
Un esempio di complesso architettonico costruito
secondo i principi dell’architettura sostenibile è
BedZED.
Il Beddington Zero Energy
Development (BedZED) è un piccolo quartiere
costituito da circa 80 residenze e 2.500 mq di
spazi dedicati al lavoro e al commercio. E’ situato
nella periferia sud di Londra, a Sutton, ed è stato
realizzato tra il 2000 e il 2002.
Si tratta del primo insediamento a zero
emissioni di CO : 87 case, 17 appartamenti, 1405
2
metri quadrati commerciali, progettati
dall’architetto Bill Dunster, senza emissioni fin dal
momento della sua costruzione.