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LE FORMULE ELETTORALI

Riguardano il problema di come tradurre voti in seggi—gli organi rappresentativi devono rispecchiare il più fedelmente possibile tutta la varietà delle opinioni presenti nell'elettorato, oppure deve essere incoraggiato il loro raggrupparsi in un numero ridotto?

Scelta di fondo:

  • Formule maggioritarie
  • Formule proporzionali

Sono quelle formule che privilegiano l'orientamento di maggioranza nell'assegnazione dei seggi:

  • Maggioranza assoluta—50% dei voti+1
  • Maggioranza relativa (plurality)—pacchetto di voti che supera tutti gli altri, anche se resta al di sotto del 50%

I principali tipi sono: il sistema maggioritario ad un turno in collegi plurinominali e uninominali, sistema maggioritario a doppio turno in collegi uninominali e voto alternativo.

Principali casi empirici:

  • Sistema maggioritario ad un turno in collegi uninominali (UK, NZ, India, Canada)—assegna l'unico seggio in gioco

Ciascun collegio al candidato che supera tutti gli altri

Sistema maggioritario ad un turno in collegi plurinominali (grandi elettori-elezioni presidenziali USA)

Formula poi abbandonata poiché il crescente ruolo dei partiti nella strutturazione dei comportamenti di voto accentuava la penalizzazione delle minoranze. Se però si esige che gli eletti debbano contare sulla maggioranza assoluta, questo sistema si rivela incapace: tutte le volte che in un collegio i candidati sono più di due è possibile che nessun candidato raggiunga questa soglia e che nessuno venga eletto

Sistema maggioritario a due turni in collegi uninominali (Francia):

Elezioni parlamentari: maggioranza assoluta primo turno o maggioranza relativa al secondo turno (sopra soglia del 12,5%)

Elezioni presidenziali: maggioranza assoluta primo turno o ballottaggio

Se si vuole conseguire questo scopo mantenendo il principio della maggioranza assoluta, si deve ridurre il numero dei candidati a

Due, utilizzando lo strumento del ballottaggio, cioè ammettendo al secondo turno solo i due candidati meglio piazzati al primo; altrimenti si accetta che nel secondo turno possa avvenire una maggioranza relativa, ma si introducono comunque dei meccanismi di riduzione delle candidature. Può avvenire anche per iniziativa dei candidati e dei partiti che li sostengono.

Voto alternativo (Australia): collegi uninominali

  • Vince il candidato che ottiene la maggioranza assoluta
  • Agli elettori si chiede di attribuire un ordine di preferenze ai candidati
  • Se nessuno ottiene la maggioranza assoluta con prime preferenze si redistribuiscono le seconde preferenze del candidato arrivato ultimo tra i rimanenti candidati
  • Si redistribuiscono tra gli altri candidati le rispettive seconde preferenze che si trovano sulle schede dell'eliminato

Formule proporzionali

Formule che tendono a consentire che tutti gli orientamenti politici siano rappresentati in modo proporzionale alla loro forza (richiedono...

La maggior parte dei sistemi proporzionali adottano il voto di lista, dove i candidati sono raggruppati in liste di partito e gli elettori devono esprimere il loro voto su queste liste. Per la ripartizione dei voti, poiché non si può aspettare che i voti ottenuti dai partiti corrispondano esattamente ai multipli esatti del quoziente elettorale e i seggi devono essere assegnati in proporzione ai voti, si utilizzano diversi metodi. Uno dei metodi è il metodo del quoziente dei resti più alti. In questo metodo, si calcola il quoziente tra i voti ottenuti da un partito e il quoziente elettorale. Il quoziente è la parte intera di questo rapporto. Ad esempio, se in un collegio ci sono V voti espressi e N seggi, la quota di Hare sarà q(Hare) = (V/N). Un partito che riceve M voti otterrà quindi [M/q(Hare)] seggi. I seggi non distribuiti in questo modo sono assegnati ai partiti che hanno i resti più alti.

più altiMetodo dei divisori (medie più alte)voto di ogni partiti:1,2,3,4…poi in base al n divoti maggiore, assegno i restanti seggiSi parte dall’idea che un partito è peggio rappresentato di un altro se è più alto¨ il rapporto tra i voti ricevuti e i seggi ottenutiSe cerca quindi di mantenere il più possibile uguale tra loro i rapporti tra i voti e¨ i seggi dei vari partitiMetodo d'Hondt: si dividono i totali di voti delle liste per 1,2,3,4,5... fino al¨ numero di seggi da assegnare nel collegio, e si assegnano i seggi in base airisultati in ordine decrescente fino ad esaurimento dei seggi da assegnareTra i sistemi proporzionali ne esistono alcuni non basati sul voto di¨ listaesempio voto singolo trasferibile irlandese, in base al quale gli elettoridispongono di più di una preferenza da attribuire in ordine decrescente ai singolicandidati all’interno di collegi plurinominaliSistemi

mistiSistemi che combinano elementi derivati da sistemi elettorali ispirati a principi diversiesempio possono essere accostati elementi di maggioritario e diproporzionale, collegio uninominale e plurinominale. In alcuni di questi casiall’elettore viene attribuito più di un voto

Esempi:

  • Germania: combina collegi uninominali – sistema maggioritario (50%) - assieme a collegi plurinominali – sistema proporzionale (50%). Si attribuisce agli elettori voti distinti per le due componenti
  • Italia (dalle elezioni del 1994 fino a quelle del 2001) : 75% dei seggi assegnati in collegi uninominali con il sistema maggioritario ad un turno; 25% con sistema proporzionale. Alla Camera l’elettore dispone di due voti separati, al Senato il voto è unico
  • Italia (dal 2017): il 37% dei seggi assembleari è attribuito con un sistema maggioritario uninominale a turno unico, 61% dei seggi viene ripartito fra le liste concorrenti mediante un meccanismo

proporzionale corretto con diverse clausoledi sbarramento (3% lista, 10% coalizione)

SOGLIE DI RAPPRESENTANZA E PREMI DI MAGGIORANZA

Soglie minime di rappresentanza: introdotte in sistemi proporzionali per evitare un'eccessiva frammentazione che potrebbe risultare controproducente tanto per le forze di governo che per quelle dell'opposizione. Solo le forze politiche che superano questa soglia sono ammesse al reparto dei seggi e solo ad esse si applica dunque il principio proporzionale

Espliciti:

Percentuale minima di voti (a livello circoscrizionale o nazionale)

  • Germania: 5% necessario o 3 seggi attraverso uninominale per partecipare al riparto su base proporzionale
  • Italia (93-2005): 4% a livello nazionale; 2017 - presente: 3% su base nazionale per singolo partito
  • Spagna: 3% su base circoscrizionale

Al riparto dei resti nella circoscrizione più ampia partecipino solo quelle forze politiche che hanno raggiunto al livello più basso

almeno la quota necessaria per l'elezione di uno o più rappresentanti

Impliciti→derivare non da una norma specifica ma dal modo stesso in cui è organizzato il processo elettorale

Numero dei soggetti da eleggere→ Variabile implicita cruciale: a parità di altre condizioni più alto è questo numero minore è la soglia di rappresentanza e viceversa

Dipende da ampiezza organo da eleggere→ Ampiezza circoscrizione elettorale all'interno della quale vengono assegnati i seggi (ampiezza media inferiore a 7 seggi come Spagna soglia implicita del 10%)

STRUTTURAZIONE DEL VOTO

Tipo di scelta di voto:

Voto categorico: l'elettore esprime una preferenza secca; espressione di voto non potrà che essere una

Voto ordinale: l'elettore può scegliere un ordine di preferenza tra candidati (voto singolo trasferibile)

Destinatario del voto:

Candidato individuale→I candidate sono andati assumendo in misura sempre

più netta il carattere di esponenti di partito ed è prevalentemente in questa veste che sono conosciuti e votati

Lista di partito¨ Bloccata e agli elettori non è consentito intervenire in nessun modo sui  candidati&fno;ciò vuol dire che se ad un partito spettano, in base ai voti di lista, tre seggi in un determinato collegio, saranno eletti i candidati che figurano i primi tre posti della lista

Aperta, voto di preferenza di candidati di un partito che debbano essere  eletti (permette anche competizione intra-partitica)&fno;disciplina organizzativa interna dei partiti diventa la variabile interveniente cruciale per determinare l’importanza maggiore o minore di questa competizione

Cap 11.4 Gli effetti dei sistemi elettorali &fno;Quali sono gli effetti dei sistemi elettorali? Non è semplice rispondere effetti su  che cosa? Nelle democrazie basate sui partiti e per quel che riguarda le elezioni parlamentari, la discussione si concentra sugli effetti che

dalla distribuzione dei voti. Ad esempio, se ci sono solo due partiti e uno di essi ottiene una maggioranza di voti, allora il sistema maggioritario favorirà la formazione di un governo monopartitico. Effetti diretti a livello nazionale: Il sistema proporzionale tende a garantire una rappresentanza più equa dei partiti, in base alla percentuale di voti ottenuti. Questo significa che anche le minoranze hanno la possibilità di essere rappresentate. Tuttavia, il sistema proporzionale può portare a una frammentazione politica e a una maggiore difficoltà nella formazione di un governo stabile. EFFETTI INDIRETTI (PSICOLOGICI) Gli effetti indiretti riguardano principalmente il comportamento degli elettori e dei candidati. Ad esempio, in un sistema maggioritario uninominale, gli elettori tendono a votare in modo strategico, scegliendo il candidato più forte per evitare che il loro voto vada sprecato. Allo stesso modo, i candidati possono essere influenzati dal sistema elettorale nella scelta di come presentarsi agli elettori. EFFETTI LOCALI E NAZIONALI Gli effetti locali si riferiscono alle conseguenze del sistema elettorale a livello delle singole circoscrizioni. Ad esempio, in un sistema maggioritario uninominale, il candidato che ottiene la maggioranza dei voti in una circoscrizione viene eletto, indipendentemente dalla percentuale di voti ottenuti. Questo può portare a una rappresentanza distorta, in cui un partito può ottenere un numero sproporzionato di seggi rispetto alla sua percentuale di voti a livello nazionale. Gli effetti nazionali si riferiscono alla sommatoria degli effetti locali a livello nazionale e globale. Ad esempio, in un sistema proporzionale, la distribuzione dei seggi a livello nazionale sarà influenzata dalla percentuale di voti ottenuti da ciascun partito in tutte le circoscrizioni. Questo può portare a una rappresentanza più equa dei partiti a livello nazionale, ma può anche favorire la frammentazione politica e la difficoltà nella formazione di un governo stabile.lo locale. Nel caso dei sistemi proporzionali, gli effetti diretti a livello nazionale sono determinati dalla distribuzione del sostegno elettorale tra i partiti politici. I sistemi proporzionali sono delle approssimazioni più o meno imperfette della proporzionalità. Ciò significa che, anche se in linea di principio non hanno effetti diretti, nella pratica possono avere effetti variabili a seconda delle loro caratteristiche. Ad esempio, i sistemi elettorali possono collocarsi su un continuum di capacità riduttiva a livello locale. Da un lato, abbiamo il sistema maggioritario uninominale, che massimizza la riduzione della rappresentanza. Dall'altro lato, abbiamo un sistema proporzionale senza soglie esplicite di rappresentanza applicato a un unico collegio nazionale, che minimizza la riduzione della rappresentanza. Gli effetti diretti a livello nazionale sono quindi il risultato della sommatoria degli effetti di livello locale. Questi effetti dipendono dalla distribuzione del sostegno elettorale tra i partiti politici.
Dettagli
A.A. 2022-2023
182 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher susannaaferrari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Brunazzo Marco.