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La convergenza tecnologica è il processo mediante il quale diverse tecnologie,
precedentemente separate o distinte, si integrano, creando nuove opportunità, servizi
e prodotti. Questo fenomeno è il risultato dell'interazione tra settori tecnologici diversi,
anche molto distanti, e dell'integrazione delle loro funzionalità e capacità (es. ICT,
biotecnologia..).
vantaggi della convergenza tecnologica:
- si sviluppano nuovi prodotti e servizi che migliorano l’esperienza del cliente e
creano appeal per la nuova offerta dell’impresa
- il consumatore dispone di molte tecnologie in un unico bene, in quale può
essere anche a prezzi molto elevati
svantaggi della convergenza tecnologica:
- la concorrenza può aumentare, in quanto diminuiscono le barriere all’ingresso
per i player dei settori coinvolti
- la complessità gestionale aumenta dovendo coordinare esperti con competenze
molto eterogenee e tecnologie distanti
Divergenza tecnologica
processo opposto alla convergenza in cui vi è una parziale o completa
frammentazione del mercato relativo al prodotto in uno o più mercati specializzati
segmento politico-legale ossia lo studio dei fenomeni relativi all’indirizzo, alla
gestione e al controllo delle amministrazioni pubbliche. È importante l’analisi delle
normative e delle loro evoluzioni nei singoli Paesi (o istituzioni sovranazionali) nel
quale l’impresa opera o potrebbe operare:
- l’Antitrust
- la politica fiscale causa dell’impatto delle tasse sul bilancio aziendale, per
molte imprese è fondamentale ricercare Paesi con legislazioni fiscali più
favorevoli. Le economie avanzate possono essere meno attrattive, in quanto ci
sono maggiori controlli; altri Paesi diventano invece ciclicamente sempre più
attrattivi, avendo ammorbidito le politiche fiscali;
- la geopolitica, ossia la disciplina che si occupa dell’osservazione e dello studio
dei fenomeni che intercorrono tra la geografia fisica, i popoli e le azioni politiche
intraprese dai governi
- la burocrazia. Molti Paesi sono caratterizzati da normative rigide, le quali
richiedono alle imprese notevoli sforzi per adempiere o compiere iniziative. Le
imprese tendono a disinvestire dai Paesi con pubbliche amministrazioni
eccessivamente burocratiche perché la lentezza o il malfunzionamento di
queste comporta un impatto negativo sulle performance aziendali:
difficoltà nel lanciare un prodotto
tempistiche troppo elevate per avviare una nuova sede
nelle tempistiche di conclusione dei processi;
incertezza
- la legislazione ambientale
- la normativa sul lavoro, che condiziona fortemente il costo del lavoro, il quale
può avere impatti significativi per le performance e la redditività di un’impresa.
È importante studiare questi argomenti nel momento in cui si entra in un nuovo
mercato, in quanto determinano cosa può e non può fare l’impresa in modo da
non incorrere in sanzioni, e quindi impattano direttamente sui costi. Costi di
lavoro elevati possono:
rendere difficile per un’impresa mantenere prezzi competitivi rispetto ai
concorrenti che operano con costi di lavoro inferiori
ostacolare l’assunzione di nuovi dipendenti, anche se considerati importanti
per il turnover e per l’apporto di nuove idee e competenze
contribuire a rendere insoddisfatto il personale, in ragione di una politica di
retribuzione poco competitiva
impedire gli investimenti in nuove tecnologie o nell’espansione dell’impresa,
in quanto le risorse finanziarie sono già assorbite per pagare i dipendenti.
I costi del lavoro sono anche necessari per attirare e trattenere dipendenti
competenti, motivati e qualificati, impattando positivamente sulla performance
aziendale.
Esempi possono essere:
a. stipendi e salari, comprensive di premi, bonus ed elementi variabili
b. contributi previdenziali
c. costi per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro
d. spese di addestramento, formazione e sviluppo del personale
e. costi relativi al processo di selezione
f. spese legali e controversie lavorative.
Soluzioni strategiche per ridurre il costo del lavoro sono:
a. la flessibilità contrattuale
b. l’outsourcing
c. l’automatizzazione
d. il miglioramento della produttività;
segmento economico è molto più volubile rispetto al segmento demografico. E’
uno studio quantitativo fondato sull’indagine statistica descrittiva dei fenomeni
concernenti lo stato dell’arte e le prospettive della situazione economica di un Paese o
di una regione nel quale l’impresa compete o può decidere di competere.
Si osservano le variazioni del potere d’acquisto di una valuta, il tasso di risparmio, i
deficit commerciali, l’indebitamento, il PIL, ecc.
Strategie di business level
Le strategie business level sono delle strategie strettamente legate all’ambiente
competitivo; infatti, un’impresa utilizza strategie business level in relazione a ciò che
fanno i suoi concorrenti.
Esistono due livelli di strategia:
1. Strategia Corporate – Level strategia di diversificazione; stabilisce come
l’impresa si muove all’interno dei settori (es. cosa produrre, chi si occupa della
contabilità, in che settore operare)
2. Strategia Business – Level “come l’impresa raggiunge il mercato” (quindi ai
clienti); permette all’impresa di aumentare le proprie quote di mercato. In
particolare, bisogna capire la strategia con cui l’impresa compete con i propri
concorrenti e con i potenziali nuovi entranti. Per attuare questa strategia
bisogna comprendere il mercato in cui l’impresa vende i prodotti, ciò significa
predisporre l’offerta (prodotto, prezzo, comunicazione...) a seconda delle
esigenze della domanda, sia attuale che potenziale, e delle minacce della
concorrenza; infatti, l’impresa costruisce la sua offerta sulla base di tutto
quello che recepisce dal mondo esterno (approccio market-driven).
La strategia Businss - Level è un insieme di impegni e azioni, coordinato e integrato
dall'impresa al fine di ottenere un vantaggio competitivo, sfruttando le proprie core
competence in specifici prodotti-mercato. La strategia business - level indica le scelte
che un'impresa deve compiere al fine di competere sui singoli prodotti- mercato.
Per raggiungere un prodotto-mercato, è necessario:
1. comprendere i bisogni del consumatore attività di analisi è alla base di tutta
la strategia. L’impresa deve soddisfare bisogni già esistenti, soddisfatti o meno
dalle imprese (es. Disney+), oppure scoprire o creare nuovi bisogni (es. iCloud)
2. creare un’offerta coerente ai bisogni
Uno degli obbiettivi principali per l’impresa deve essere quello di raggiungere il
consumatore e convincerlo che la sua offerta è migliore a quella dei suoi concorrenti,
per farlo deve prima comprendere i suoi bisogni e crearne un’offerta coerente, sempre
considerando anche come agiscono i concorrenti.
Classificare le strategie di business - level
non esistono strategie perfette in ogni mercato, adatte a d ogni prodotto. Ciascuna
impresa deve trovare la propria soluzione specifica per ogni mercato. Tuttavia,
esistono 4 grandi macro-tipologie di strategie business level, molto differenti tra loro.
Non esiste tra di esse una gerarchia né un ordine di preferenza
Si classificano sulla base di 2 criteri:
1. la fonte del vantaggio competitivo cosa rende l’impresa superiore ai propri
concorrenti? quale può essere l’origine di una superiorità strategica? Può
essere:
- il costo (se si è in grado di sostenere una struttura di costi più bassi rispetto a
clienti attuali o potenziali – es Primark)
- l’unicità (l’impresa deve diversificarsi dagli altri e rendersi unica, sostenendo dei
costi – es. Amazon)
2. la finalità competitiva a quanti clienti si rivolge l’impresa? qual è il loro grado
di eterogeneità? Ci sono 2 alternative:
- mercato di massa (mi rivolgo a tanti consumatori con bisogni comuni e generali)
- mercato di nicchia (agendo sul prezzo a quantità inferiore)
cost leadership strategia che unisce un costo basso per un mercato di massa con
un volume alto
strategia della focalizzazione scelta di un’impresa di concentrare la propria azione e
le proprie risorse in un’area ristretta del mercato, escludendo tutte le altre. Si tratta di
una strategia teorizzata da Michael Porter all’interno del suo libro, “il vantaggio
competitivo”. Porter ha individuato due differenti tipi di strategia di focalizzazione:
leader ship di costo (la strategia che andremo ad analizzare) e la focalizzazione sulla
differenziazione.
La leadership di costo, prevede che l’azienda diventi, in un particolare segmento del
proprio mercato, il produttore con il costo più basso.
È quindi una strategia che consente alle imprese di ottenere un vantaggio in termini di
costo inteso come la presenza di una struttura dei costi che sia in grado di poter
realizzare tutte le attività previste dall’ azienda stessa, ma sostenendo una struttura
dei costi molto più bassa rispetto a quelli della concorrenza.
Si tratta in particolare di una strategia molto utile nei confronti di quelle imprese che
operano in quei beni poco diversificabili, definiti anche commodities ovvero beni
indifferenziati dove è facile per il consumatore che possa reperirlo anche presso altri
consumatori.
L'impiego della strategia può essere ottenuto attraverso diversi metodi, come
migliorare l'efficienza operativa, sfruttare economie di scala, negoziare prezzi più bassi
con i fornitori o semplificare i processi produttivi.
Le aziende che adottano con successo la strategia di cost leadership spesso diventano
dominanti nel loro settore, poiché possono sopportare meglio i cali dei prezzi e la
concorrenza. Tuttavia, la cost leadership potrebbe non essere appropriata per tutte le
aziende o settori, poiché potrebbe non essere compatibile con la loro proposta di
valore o con le esigenze dei clienti.
In generale, l'impiego efficace di questa strategia richiede un'attenzione costante
all'efficienza operativa, alla gestione dei costi e alla creazione di valore per i clienti
attraverso prezzi competitivi
Ci sono diversi esempi di aziende che hanno adottato con successo la strategia di cost
leadership per diventare leader di mercato nei loro settori. Alcuni esempi: Walmart,
Ryanair, McDonald’s, I