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Appunti esame Pedagogia dell'infanzia, prof. Toffano, libro consigliato: Il diritto del bambino al rispetto di Janusz Korczak  Pag. 1
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attesa che si diventi adulti, va protetta, anche un bambino ha dei diritti, non solo dei doveri.

La legge fa abbastanza per questo?

Un esempio è la scolarità obbligatoria, per prima cosa dovrebbe essere un diritto, e invece

non lo è perché i bambini sono costretti a “mendicare presso i propri genitori o presso la

comunità” per avere un'istruzione; in secondo luogo, la scuola è incaricata di provvedere ai

bisogni del bambino, ai suoi problemi e difficoltà, ma lui sa benissimo quali sono, è un

essere dotato di intelligenza, e gli adulti spesso si “dimenticano” di questo.

Come afferma l'autore, il bambino non è un imbecille, non ce ne sono più tra loro che tra di

noi! Non servono ordini, rigore imposto o un controllo costantemente sospettoso. Per

rendere possibile l'intesa serve tatto e fiducia nell'esperienza, che faciliterà la convivenza e

la collaborazione. Si deve avere rispetto non solo per l'uomo che sarà, ma anche per quello

che è e per il suo passato trascorso, perché i bambini “sono stati, sono, saranno”.

Capitolo 4: “ Il diritto del bambino ad essere com'è ”

“Chi diventerà, cosa farà nella vita?”, questo è quello che ci chiediamo con ansia. Vorremmo

che i bambini diventassero migliori di ciò che siamo noi, li immaginiamo come futuri

uomini perfetti, ma non pensiamo minimamente a migliorare noi stessi, a pensare ai nostri

errori, credendo erroneamente che ormai sia troppo tardi; guardiamo loro, puntiamo il dito

sui loro sbagli, li accusiamo di poca buona volontà, scarichiamo su di essi l'obbligo di

diventare ciò che non siamo riusciti ad essere noi.

L'educatore spesso fa suo questo pensiero, ed invece di guardare se stesso, sorveglia i

bambini, prende nota dei loro sbagli, ma non dei propri. Si accorge di loro solo quando

disturbano o creano disordine ma nei momenti buoni è come se non ci fossero; usando le

parole di Korczak: “vorremmo vestirli tutti con una stessa uniforme di virtù, tagliata

secondo i nostri gusti e sulla base di un modello di nostra invenzione”, ma hanno invece il

diritto ad essere come sono, non dobbiamo insegnargli a fingere di essere come noi

vogliamo, devono essere se stessi.

Frasi che mi hanno colpito:

“ Non facciamo altro che studiare i presagi; vogliamo prevedere tutto, essere sicuri di ogni

cosa. Questa attesa piena di ansia per ciò che sarà aumenta la nostra mancanza di rispetto

per ciò che è. ” Pag. 33.

“ Non capiamo dunque che stringendo il bambino tra le nostre braccia, cerchiamo in realtà

di rifugiarci nelle sue, per sfuggire alle ore di sofferenza e di abbandono? Impunemente, li

carichiamo del peso del nostro dolore, della nostra nostalgia di adulti. [...] E' egoismo, non

tenerezza. ” Pag. 52.

“ Il bambino non è un imbecille: non ci sono più imbecilli tra loro che tra noi. [...] Saggio,

concede la fiducia o la rifiuta a seconda dei casi. ” Pag. 56.

“ [...] la casa crolla perché abbiamo trascurato le fondamenta. ” Pag. 61.

“ E' falso che sia più facile corrompere che rendere migliori. ” Pag. 65.

“ I loro lamenti e i loro litigi non sfuggono mai alla nostra attenzione, ma sono molto più

frequenti i casi in cui i bambini perdonano, cedono, propongono il loro aiuto, si rendono

utili, si applicano nel loro lavoro ed esercitano un'influenza salutare su chi li circonda. ”Pag. 66.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sil86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia interculturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Consorzio Università Rovigo - Uniro o del prof Toffano Emanuela.