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CONDOTTA3. ATTO VOLONTARIO e la sua caratterizzazione nell'infanzia
Se ne parla quando il comportamento soggiace ad una istanza direttiva centrale, ossia l'iniziativa risultacoordinata e regolata in funzione di un'istanza che chiama a raccolta le molteplici risorse della persona e le impegna tutte quante nella tensione verso un certo oggetto.
C'è un INTENZIONALITA' della persona, e una FORZA dell'IO, c'è il coordinamento e la regolazione delle energie che il soggetto recupera a sostegno di quel che si appresta a fare.
Le questioni educative riguardano 3 aspetti:
- CHE COSA volere
- COME volere
- PERCHE' volere
Il bambino è capace di subordinare i propri sforzi ad una istanza direttiva centrale e di manifestarsi con IOVOGLIO, esprime la propria IDENTITA'.
Il problema si riduce alla ricerca di quelli che possono essere i punti di forza della proposta educativa lungo le tre piste del che cosa, come e perché volere.
COSA VOLERE riconosce il destinatario della sua volontà è l'ADULTO PERCEPITO e DESIDERATO in termini di DIPENDENZA, che va alleggerita a favore di rapporti più evoluti. È conveniente valorizzare con la proposta educativa la dimensione del NOI da cui far emergere tanto l'IO quanto il TU. STRATEGIA EDUCATIVA va adottata rispetto ai contenuti di volontà che si riferiscono alle cose, se il BAMBINO è proteso verso le cose in termini di POSSESSO CAPTATIVO o UTILIZZAZIONE STRUMENTALE, l'iniziativa educativa facilita il germinare del senso della REALTÀ, che si esprime con COMPORTAMENTI improntati alla TOLLERABILITÀ della FRUSTRAZIONE, e poi tramite COMPORTAMENTI che segnalano un'ATTITUDINE a selezionare e a scegliere. Il rapporto con le COSE riduce l'iniziale suo carattere captativo e si qualifica come RELAZIONE, campo di ESPLICAZIONE di una iniziativa determinata e diretta. Il COME VOLERE rinvia al PRINCIPIO dellaTOTALITA' della persona (atto di volontà del bambino deve impegnare tutte le sue risorse), che deve poter esprimere concreta efficacia anche in sede METODOLOGICA e DIDATTICA. Viene così ad introdursi nella relazione IO-MONDO una stabilità, dove si consolida l'identità e la distinzione del bambino. Il PERCHE' VOLERE fa riferimento alla qualità valoriale dell'iniziativa, al significato che il bambino attribuisce al proprio intento, al senso dato al suo comportamento. Si tratta di predisporre un clima educativo e uno spazio di relazioni tali da far germinare valutazioni di senso e significato, di modo che la scelta e la decisione del bambino possano acquistare una speciale colorazione e diventare compartecipazione di esperienze. Permette al bambino di costruire i propri punti di riferimento, significato a scelte e sicurezze alla propria posizione rispetto al mondo. 8. Educare la creatività: Il modello teorico di riferimento Lo studioIl testo formattato con i tag HTML è il seguente:Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.
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scientifico dei processi che conducono alla produzione creativa è recente.Le indagini specialistiche hanno fornito alcuni strumenti di analisi molto raffinati e sottoposti astandardizzazione, TEST TAU e ESPRESSIONI, utili ad un uso DIAGNOSTICO, riferibile a fasce d’etàdiverse da quelle della scuola dell’infanzia.Bisogna concedere al bambino la più ampia disponibilità di formulare domande, avere risposte, manifestareipotesi, dire i pensieri e di pasticciare, concedere l’apprezzamento che gli può derivare nella fatica checompie nel cercare di cogliere i significati del mondo simbolico.I fattori di contesto sembrano prevalere rispetto ad aspetti specifici e diretti.Il PRINCIPIO di CREATIVITÀ può recuperare in qualità e produttività GUILFORD, e l’importanza delbuon clima ROGERS, spiegando che un rapporto educativo impostato sulla non-direttività concorre arimuovere gli ostacoli che possono
impedire la piena autorealizzazione di sé. Necessità di valorizzare i dati relazionali generali al fine di potenziare il pensiero analitico, intuitivo, e coltivare i poteri alogici della persona. Esistono dei criteri sulla messa a punto di TANCREDI (tabella di analisi dei prodotti creativi dell'infanzia), permette un primo approccio all'analisi dei prodotti creativi del bambino. Il contesto teorico è il modello di creatività psicodinamico emergente dalla letteratura psicoanalitica, cognitiva e umanistica di MASLOW e ROGERS. Il modello si fonda sul complesso intrecciarsi di forze psichiche tendenti verso forme di equilibrio e integrazione. I dinamismi pulsionali possono irrompere attraverso i filtri dell'Io, senza un contenimento, incontrare una disciplina costrittiva tale da ridurne la forza e originalità. Entro questi due limiti si colloca una serie di situazioni intermedie. L'elaborazione delle rappresentazioni cognitive Percezione e apprendimento.adattamento e orientamento sono il frutto di una elaborazione personale che va aiutata dall'esperienza e dagli interventi educativi. Modalità di elaborazione: a. Rievocazione di forme note Situazioni nelle quali il bambino rappresenta a se medesimo la realtà tramite il recupero, per copia diretta o tracce mnestiche. Egli si esprime con segni, gesti, tracce che si configurano come ricordo o copia di dati esperienziali. È utile un intervento educativo tramite gioco simbolico, mimo, drammatizzazione, che induca a soffermare l'attenzione del bambino su meccanismi e processi come similitudine, classificazione, seriazione, disposizione delle esperienze, che inducano disegni interpretativi più ampi di quanto le singole esperienze suggeriscano. b. Rielaborazione Modalità espressive che comportano una riorganizzazione o ridefinizione degli aspetti formali dei comportamenti espressivi. Nel disegno, linguaggio nella relazione interpersonale.gestualità si coglie un'attenzione e elaborazione diforme, colori, sfondi, contesti... è come se i comportamenti del bambino includessero la rielaborazione personale. Se si esaminano i prodotti si coglie una dimensione soggettiva, che restituisce il volto del bambino e identità. L'identità dell'oggetto è dipendente dalla elaborazione cognitiva cui è stato esposto. Rielaborazione iniziale. Questa attitudine si manifesta fin da quando il bambino si esprime con PADRONANZA. c. Trasferimento L'espressività del bambino giunge a decontestualizzare ciò che dice, rappresenta, interpreta. Nella gestione del comportamento si coglie una capacità di possesso della realtà che si ottiene per continuità trasferimenti di abilità e competenze. A livelli più avanzati di età si tratta di ASTRAZIONE, operazione che libera l'oggetto dal suo abituale radicamento spazio temporale, a vantaggio di unafruizione meno vincolata al contesto. Si tratta di elaborazioni nelle quali l'attività rappresentativa tende a trasformare l'oggetto o nelle sue forme, o nelle sue modalità d'uso e nei contesti di fruizione con una valenza che conferisce dinamicità alla percezione e rappresentazione.
Estrapolazione: Rielaborazione degli aspetti estetici e funzionali dell'oggetto in una prospettiva segnata dalla più ampia libertà espressiva. L'oggetto guadagna la massima sua distanza dall'oggetto percepito secondo tratti descrittivi che rispondono ai bisogni espressivi. Il dato di realtà diventa pretesto per il manifestarsi di un discorso che guadagna una sua valenza poietica, prodursi di una immagine che va molto al di là di ciò che percettivamente o emotivamente l'ha generato, dove l'emozione prevale sull'oggetto, il sentimento sul dato di fatto, l'immagine sulla cosa. L'entità e la
qualità del coinvolgimento personale Punto di attenzione è dato dal livello del coinvolgimento personale del bambino nella elaborazione del suo prodotto. Una presenza attiva è rilevabile dall'ELABORAZIONE DELLE RAPPRESENTAZIONI COGNITIVE, ma la nostra attenzione era orientata a rilevare il tasso di elaborazione percettiva e cognitiva. Interferenza prodotta dai fattori emozionali, affettivi, struttura della personalità del bambino, nel definirsi delle manifestazioni comportamentali. a. Ripetizione stereotipata L'oggetto viene presentato nei suoi aspetti più consueti, secondo linee e contrassegni che riproducono schemi e modelli tendenti alla stereotipia, l'io rimane esterno o estraneo all'atto rappresentativo. b. Semplice descrizione Il soggetto percipiente si rende evidente accanto alla cosa percepita, la presenza dell'Io da rilievo al gesto comportamentale e la posizione soggettiva giustifica il dato linguistico. La presenzadell'Io è circoscritta alle scelte relative all'inquadratura, preferenze espressive, opzioni riguardanti il contesto, organizzazione grafica. Utile l'intervento dell'adulto che chieda il senso della partecipazione emozionale del bambino.
Occasionale inclusione dell'Io o dei suoi sostituti. Prodotti nei quali il dato emozionale si rende evidente attraverso una diretta partecipazione dell'Io o dei suoi sostituti: affetti, presenza familiari. Spesso il bambino richiama la presenza di elementi a forte carica emozionale, espressa tramite un arricchimento della scena rappresentata, con presenze aggiuntive che segnalano una volontà di presenza personale all'interno del dato rappresentato, altre volte si tratta di una rielaborazione del dato espressivo in funzione di una presenza emozionale.
Inclusione dell'esperienza dell'Io. Io è protagonista principale dell'oggetto, attraverso l'esperienza diretta del bambino.
Che si rende manifesto nel prodotto caratterizzandolo. Si tratta di un livello occasionale e mai stabilmente posseduto. L'adulto coglie i segni inequivocabili di uno stile specifico, unico, che sarà sottolineato dall'educatore.
Il prodotto creativo. L'elaborazione delle rappresentazioni cognitive e la qualità del coinvolgimento personale sono congiunte e interagenti.
APPRENDIMENTI FORMALI, APPRENDIMENTI INFORMALI E PADRONANZA COGNITIVA
- La famiglia, la scuola dell'infanzia e il progetto educativo
L'incontro del bambino con la scuola è anticipato, condizionato dall'incontro che la sua famiglia ha con la scuola, ossia l'intreccio di attese, bisogni, che caratterizzano un rapporto meritevole di attenzione sul versante dell'esperienza quotidiana, ricerca e analisi scientifica. Ambito dove si colloca il rapporto scuola-famiglia, contesto che merita di caratterizzarsi per la sua funzione ministeriale, di servizio, finalizzata
All'educazione delle giovani generazioni. È opportuno definire l'identità.