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ARTICOLI

In danese l’articolo viene messo a fine parola, quindi può presentarsi nella forma -en per nomi di

genere comune, -et per nomi di genere neutro, -ne per tutti i plurali.

Esistono alcune eccezioni:

 Sincope -el, -en, -er:

Et onkel Onklen

En cykel Cyklen

 Raddoppiamento consonante finale:

En bus Bussen

En kat Katten

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Se il nome si presenta accompagnato da un aggettivo qualificativo, invece dell’articolo enclitico si

usa un equivalente preposizionale:

 Den per i nomi di genere comune.

 Det per i nomi di genere neutro.

 De per i plurali.

AGGETTIVI

Gli aggettivi si accordano in base al sostantivo comune o neutro che modificano in genere e nu-

mero, secondo le seguenti regole:

 Si posizionano sempre prima del nome.

 Si aggiunge una -t all’aggettivo quando il sostantivo è di genere neutro.

 Si aggiunge una -e all’aggettivo quando il sostantivo è al plurale, qualunque sia il genere del

sostantivo che modifica.

Ad esempio:

Genere comune singolare Genere neutro singolare Plurale

God Godt Gode

Esistono alcune eccezioni:

 Gli aggettivi che terminano in -el, -en, -er non prendono la -e finale al plurale.

 Gli aggettivi che terminano in -sk, -t, in vocale, non prendono la -t finale quando concor-

dano col genere neutro.

 Gli aggettivi che terminano in -s o vocale non prendono la -e al plurale:

Stakkels Stakkels

 Gli aggettivi che terminano in -et cambiano la terminazione in -ede quando prendono la -e

plurale:

Skaldet Skaldede

 Gli aggettivi che terminano in -d non prendono la -t quando concordano col genere neutro:

Glad Glad

 Gli aggettivi che terminano in -v cambiano la terminazione in -ft:

Grov Groft

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PRONOMI

Pronomi personali e forme oblique, pronomi possessivi

Se in una preposizione principale con il verbo al presente vi sono due complementi diretti (oggetto

e termine) espressi da pronomi, tra i due quello di termine (oggetto indiretto) precede sempre il

complemento oggetto (oggetto diretto), come in italiano, entrambi vanno collocati prima delle ne-

gazioni “ikke” (non) e “aldrig” (mai).

Hun giver ham den ikke (Lei) non glielo dà

I pronomi personali si omettono:

 Quando si hanno due preposizioni principali collegate dalle congiunzioni og (e) o men

(ma) che hanno lo stesso oggetto.

 Nell’imperativo.

Il pronome det si usa:

 Come soggetto formale in alcune tipiche proposizioni danesi.

 Nelle cosiddette “risposte brevi”.

 Per domande e risposte che servono a identificare una persona o un oggetto si usa det +

at være senza riguardo al genere e al numero del nome che segue il verbo:

Hvad er det? Che cos’è? Che cosa sono?

Hvem er det? Chi è? Chi sono?

Pronomi dimostrativi

Genere comune semplice Genere neutro singolare Plurale

Vicino Questo = denne (her), den Questo = dette (her), det her Queste = disse (her),

her de her

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Lontano Quello = den (det) Quello = det (der) Quelli = de (der)

Vengono spesso rafforzati tramite un avverbio di luogo:

Her Qui/Qua

Der Lì/Là

I dimostrativi possono trovarsi davanti a un nome (funzione attributiva) oppure da soli (funzione

indipendente). In entrambi i casi sono variabili per genere e per numero.

Pronomi interrogativi

Genere comune Genere neutro Plurale Genitivo

Hvem = chi Hvad = che cosa, quanto Hvem = chi

Hvilken = quale, che Hvilket = quale, che Hvilke = quali, che Hvis = di chi

Hvad for en = quale, Hvad for et/noget = Hvad for nogle =

che quale, che quali, che

Pronomi indefiniti

Man = corrisponde al si im- Al, alt, alle = tutto Hver, hvert, enhver, ethver

personale = ogni, ciascuno, a testa

Nogen = qualsiasi Anden, andet, andre =

Noget = qualcosa altro

Nogle = un po’ (pronome in-

definito positivo)

Ingen = nessuno (ikke nogen) Begge = entrambi, tutti e

Intet = niente (ikke noget), due

pronome indefinito negativo

 Nogen: nomi di genere comune singolare, soprattutto con i nomi astratti e con quelli non

numerabili.

 Noget: nomi di genere neutro singolare e per i non numerabili di entrambi i generi per

indicare una quantità non definita; in tale funzione corrisponde a “un po’ di”, o “del, della,

dello” in italiano.

 Nogle: si traduce con “un paio, qualche, alcuni”, oppure con “dei, degli, delle” e si usa in

proposizioni affermative con un nome al plurale.

verbi

I verbi in danese non si coniugano in base alla persona o al numero, ma soltanto al tempo e al modo.

Nella lingua danese la presenza di un soggetto esplicito insieme al verbo è obbligatoria e abbiamo:

 Due tempi semplici: il presente e il preterito; il preterito può indicare anche un distacco

dalla realtà, e viene perciò utilizzato per formulare ipotesi. In italiano, corrisponde a tre di-

versi tempi: l’imperfetto, il passato prossimo e il passato remoto. Inoltre, non abbiamo una

forma sintetica per il futuro.

 Due modi finiti: l’indicativo e l’imperativo; il danese non ha né il modo congiuntivo, né

quello condizionale, né il gerundio. 12

infinito

È accompagnato dalla particella dell’infinito “at”, che non deve essere confusa con la coniugazione

subordinante omonima at (=che):

At elske Amare

At hoppe Saltare

At komme Venire

At se Vedere

At ri Imbastire

At du Funzionare

presente

Come si forma? Si prende l’infinito del verbo + la desinenza -er.

Come abbiamo visto prima, in danese non esistono coniugazioni in base alla persona o al numero,

quindi le desinenze saranno tutte uguali.

Ad esempio: Jeg kommer

Du kommer

Han / Hun kommer

At komme Vi kommer

I kommer

De kommer

I verbi essere e avere:

ESSERE AVERE

Jeg er Jeg har

Du er Du har

Han / Hun er Han / Hun har

Vi er Vi har

I er I har

De er De har

Il presente ha un utilizzo più frequente dell’italiano. Si usa:

 Per esprimere un’azione o un fatto che avviene nel momento in cui si parla o si scrive:

Hvad laver du? Cosa fai?

Jeg taler i telefon Parlo al telefono

 Per indicare un fatto o una qualità che è valida sempre o in generale. Questo è il presente

atemporale:

Jorden drejer rundt om Solen La Terra gira intorno al sole

 Per indicare un fatto o un’azione che si verifica pressoché abitualmente. Questo è il pre-

sente abituale: 13

Jeg går altid tidligt i seng Vado sempre a letto presto

 Per descrivere un fatto avvenuto nel passato. Questo è il presente storico:

I 1492 opdager Columbus America Nel 1492 Colombo scoprì l’America

 Per indicare un’azione che si verificherà nel futuro, soprattutto se la frase presente un com-

plemento di tempo:

Jeg kommer på tirsdag Vengo martedì

 Per esprimere un ordine, in sostituzione dell’imperativo:

Nu ringer du til lægen! Ora chiami il medico!

 Per esprimere un’azione nel corso del suo svolgimento. Corrisponderebbe all’italiano “stare

+ gerundio”:

Hvad laver du? Che cosa stai facendo?

Jeg skræller kartofler Sto sbucciando patate

Verbi modali

Sono legati alla possibilità, alla volontà, al desiderio, all’obbligo, alla necessità o alla capacità

dell’atto, dell’evento o della condizione espressa dal verbo.

Il danese presente cinque verbi fondamentali:

 At burde: supposizione, probabilità, consiglio, dovere morale:

Han burde være hjemme nu Lui dovrebbe essere a casa ora

 At kunne (kan al presente): probabilità, permesso, abilità, capacità/incapacità:

Han kan ikke have gjort det Lui non può averlo fatto

Han kan ikke have gjort det Lui non può averlo fatto

Du kan gå nu Puoi andare adesso

Jeg kan ikke se uden briller Non riesco a vedere senza occhiali

 At måtte (må al presente): supposizione, necessità, obbligo, permesso, divieto, speranza:

Devi essere stanco alla fine di una giornata

Du må være træt efter en lang dag tanto lunga

Nu må du holde op! Smettila!

È permesso fumare qui [si usa spesso insieme

Man må gerne godt ryge her a gerne per esprimere il permesso]

 At skulle (skal al presente): supposizione, probabilità, necessità, obbligo, ordine, promessa:

Hun skal være meget dygtig? Si dice che sia molto brava

Du skal opføre dif pænt Devi comportarti bene

Lavo io i piatti / ti prometto di lavare i piatti

Jeg skal nok vaske op [si usa spesso insieme alla particella dialo-

gica nok]

Tak skal du have Ti ringrazio [espressione idiomatica]

Che cosa significa? [espressione idioma-

Hvad skal det betyde? tica]

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 At ville (vil al presente): supposizione con i verbi di opinione e giudizio, ordine, desiderio,

volontà, esprimere una scelta:

Jeg vil tro at det tager to uger Credo che ci vogliano due settimane

Vorrei un tè, per favore [si inserisce gerne se

Jeg vil gerne have en kop te la preposizione è affermativa, så gerne

quando è negativa]

Preferisce andare a piedi [si inserisce hel-

lere quando le alternative tra cui si sceglie

Han vil hellere gå end køre sono espresse esplicitamente nella frase; si

inserisce helst quando la scelta è assoluta]

In presenza di verbi modali i verbi al presente non si coniugano:

At elske Jeg teler (coniugato)

Kan (modale) Kan du tele (non coniugato) dansk?

Ecco alcuni verbi utili:

At komme Venire

At tele Parlare

At hedde Chiamare

At købe Acquistare

At spise Mangiare

At drikke Bere

At slappe af Rilassarsi

At spille fodbold Giocare a calcio

negazione

Ecco come funziona la negazione in danese: Ikke è la negazione

Nej, det kan jeg ikke. Kan jeg è l’inversione del soggetto come

in inglese quando abbiamo “so do I”

Ja, det er jeg ikke No/non lo sono

Avverbi di tempo e luogo

Allerede Già

Altid Sempre

Endnu Fino a ora, ancora

Før Prima, già

Først Prima, dapprima

Lige Appena

Nu Adesso

Ofte Spesso

Senere Più tardi

Sommetider A volte

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Så Poi

Tit Spesso

Espressioni di tempo

Mandag Lunedì

Tirsdag Martedì

Onsdag Mercoledì

Torsdag Giovedì

Fredag Venerdì

Lørdag Sabato

Søndag Domenica

Per esprimere passato e futuro:

Passato Presente Futuro Abitudine

I søndags = dome- I dag søndag = que- På søndag = dome- Om søndagen = di

nica scorsa sta domenica nica prossima domenica

Per esprimere il giorno de

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
19 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/15 Lingue e letterature nordiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mlaulm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingue e culture nordiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Panieri Luca.