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L'ALTO RAPPRESENTANTE PER GLI AFFARI ESTERI E LA POLITICA DI SICUREZZA
L'art.18 TUE prevede la figura dell'Alto Rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Viene nominato dal Consiglio europeo in accordo con il Presidente della Commissione. Egli ha una duplice funzione: - Nel settore della PESC, egli è chiamato a guidare in prima persona l'unione. - Nel settore della Commissione, egli ne è Vicepresidente.CORTE DI GIUSTIZIA
La CdG è composta da 1 giudice per ogni SM assistito da Avvocati Generali. Ha molteplici funzioni: - Decide su azioni proposte da uno SM, istituzione, persona fisica o giuridica. - Fornisce pareri in via pregiudiziale, su richiesta dei giudici nazionali, su interpretazione e validità degli atti. - Decide in altri casi previsti dai trattati.ORGANI CONSULTIVI
COMITATO ECONOMICO E SOCIALE: art.300 TFUE. È composto da massimo 350 membri, rappresentativi di organizzazioni di lavoratori.datori di lavoro e di altri componenti della società civile nelle aree socio-economica, civica, professionale e culturale
COMITATO DELLE REGIONI: art.300 TFUE. È composto da 300 membri, rappresentativi di città e regioni e promuovono il coinvolgimento del livello regionale/locale a livello dell'UE.
ALTRI: comitato per occupazione, comitato per la protezione sociale
AGENZIE EUROPEE. Vengono create con atti del Consiglio e del PE e ora sono circa 40. Hanno compiti tecnico-scientifici con lo scopo di aiutare le istituzioni a dare attuazione alle politiche e ad assumere decisioni. Hanno specifiche conoscenze in diverse discipline: cibo, medicine, educazione, giustizia, trasporto, sicurezza diritto fondamentali.
Diverse sono le Agenzie esecutive: compiti di gestione dei programmi finanziari operanti e agiscono sotto la responsabilità della Commissione.
CAP. 5: LE FONTI. Anche l'ordinamento creato dai Trattati è organizzato intorno ad un sistema di fonti.
che costituiscono la base fondamentale del sistema giuridico dell'Unione Europea. Questi trattati istitutivi, come il Trattato sull'Unione Europea (TUE) e il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), stabiliscono gli obiettivi, i principi e le competenze dell'Unione. Il diritto primario comprende anche altri atti di carattere costituzionale, come la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, che garantisce i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini europei. FONTI DI DIRITTO SECONDARIO : ATTI PREVISTI DAI TRATTATI Le fonti di diritto secondario sono gli atti normativi adottati dalle istituzioni dell'Unione Europea in base ai poteri conferiti loro dai trattati. Questi atti possono essere di diversa natura e hanno lo scopo di attuare, modificare o integrare il diritto primario. Tra le fonti di diritto secondario vi sono i regolamenti, che sono direttamente applicabili e vincolanti in tutti gli Stati membri, le direttive, che devono essere recepite dagli Stati membri entro un determinato termine, e le decisioni, che sono vincolanti per i destinatari specifici. ALTRE CATEGORIE DI FONTI Oltre alle fonti di diritto primario e di diritto secondario, esistono altre categorie di fonti che arricchiscono il sistema giuridico dell'Unione Europea. Ad esempio, gli accordi internazionali conclusi con Stati terzi rappresentano una fonte importante di diritto dell'Unione Europea. Questi accordi possono riguardare vari settori, come il commercio, la cooperazione o la sicurezza. Inoltre, le modifiche ai trattati originari possono dare origine a nuove fonti di diritto. Queste modifiche possono essere apportate attraverso procedure di revisione dei trattati o attraverso trattati di adesione di nuovi Stati membri. Infine, i principi generali di diritto dell'Unione Europea, che inizialmente erano evocati dalle sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, sono stati successivamente consacrati nell'articolo 6 del Trattato sull'Unione Europea. ATTI O PROCEDIMENTI PARANORMATIVI Oltre alle fonti normative, esistono anche una serie di atti o procedimenti paranormativi che influenzano l'assetto e il funzionamento del sistema giuridico dell'Unione Europea. Questi atti o procedimenti possono includere accordi informali, linee guida, comunicazioni o decisioni amministrative. Questi elementi paranormativi possono avere un ruolo importante nel condizionare l'interpretazione e l'applicazione del diritto dell'Unione Europea.La natura dei Trattati dipende dall'ordinamento cui hanno dato vita: infatti, il TUE e il TFUE (hanno lo stesso valore giuridico) costituiscono l'atto fondante dell'Unione e allo stesso tempo l'atto che disciplina, da un lato, le competenze di questa e le procedure di funzionamento, dall'altro lato, i principi e le regole materiali di base su cui è modellato l'intervento delle istituzioni nei diversi settori di loro competenza. (art.1 TUE, art.1 TFUE)
Quindi le norme dei trattati sono norme sovraordinate rispetto a tutte le altre norme dell'ordinamento, in quanto queste ultime si rifanno ai trattati.
Ci si è molte volte chiesto se i Trattati istitutivi siano una Costituzione dell'UE: la risposta è no. Il TCEE, benché sia stato concluso in forma d'accordo internazionale, costituisce la carta costituzionale di una comunità di diritto.
Come risulta dalla giurisprudenza consolidata della CdG, i Trattati comunitari hanno instaurato un ordinamento giuridico di nuovo genere, a favore del quale gli Stati hanno rinunziato, in settori sempre più ampi, ai loro poteri sovrani e che riconosce come soggetti non soltanto gli Stati membri, ma anche i loro cittadini (sent. Van Gend & Loos, causa 26/62). Le caratteristiche fondamentali dell'ordinamento giuridico comunitario così istituito sono, in particolare, la sua preminenza sul diritto degli SM e l'efficacia diretta di tutta una serie di norme che si applicano ai cittadini di tali Stati nonché agli Stati stessi. "MA i Trattati istitutivi mancano della struttura di una Carta costituzionale, poiché contengono i principi strutturali e materiali dell'ordinamento ma ne disciplinano fin nei dettagli i settori di competenza e le relative regole di funzionamento. Inoltre vi sono delle differenze tra TUE e TFUE, in quanto il secondo ha find'accordo sulla necessità di convocare una conferenza intergovernativa per esaminare la proposta. La conferenza intergovernativa è composta dai rappresentanti dei governi degli Stati membri, del Parlamento europeo e della Commissione europea. La conferenza intergovernativa adotta le modifiche proposte ai trattati, che devono poi essere ratificate da tutti gli Stati membri secondo le rispettive procedure costituzionali. Inoltre, l'art. 48 TUE prevede anche una procedura di revisione semplificata, che può essere utilizzata per apportare modifiche limitate ai trattati. Questa procedura richiede l'approvazione del Consiglio europeo, previa consultazione del Parlamento europeo e della Commissione europea, e la ratifica da parte di tutti gli Stati membri. È importante sottolineare che le modifiche ai trattati devono essere approvate all'unanimità dagli Stati membri, ad eccezione delle modifiche apportate nell'ambito della procedura di revisione semplificata, che richiedono l'approvazione di almeno due terzi degli Stati membri. In conclusione, i trattati dell'Unione Europea possono essere modificati attraverso una procedura di revisione ordinaria o una procedura di revisione semplificata, entrambe previste dall'art. 48 TUE. Queste procedure garantiscono un processo democratico e trasparente per apportare modifiche ai trattati, consentendo all'Unione Europea di adattarsi alle nuove sfide e alle esigenze dei suoi Stati membri.parere favorevole, viene convocata una convezionecomposta dai rappresentanti dei parlamenti nazionali, dei Capi di Stato o di governo degli SM, del PE e dellaComm; in alternativa, viene convocata una conferenza intergovernativa tra gli SM sulla base di un mandato fissatodallo stesso Consiglio europeo.
Accanto a questa procedura ordinaria, l'art.48 TUE disciplina anche due procedure di revisione semplificate : laprima riguardante modifiche delle politiche e delle azioni dell'Unione senza un'estensione delle sue competenze, laseconda riguardante l'eventuale passaggio dall'unanimità alla maggioranza qualificata per l'adozione di decisionidel Consiglio europeo.
In tutto ciò la CdG è tenuta a verificare se siano state seguite le regole procedurali.
DIRITTO PRIMARIO : TRATTATI E ALTRE NORME
Accanto ai due Trattati che costituiscono l'asse portante dell'UE, esiste tutta una serie di altri atti a essi ricollegati.
- Trattati di
modificare la struttura dei Trattati stessi. Ad esempio, il Protocollo n. 4 sull'adesione di nuovi Stati membri stabilisce le condizioni e le procedure per l'ingresso di un nuovo Stato nell'Unione Europea. I Protocolli sono parte integrante dei Trattati e hanno lo stesso valore giuridico. Tuttavia, possono essere modificati o abrogati solo attraverso una procedura specifica prevista dai Trattati stessi. In conclusione, i Protocolli sono strumenti importanti per regolare aspetti specifici del funzionamento dell'Unione Europea, senza appesantire eccessivamente il testo dei Trattati.però intaccare la portata unitaria dei Trattati: è il caso dei vari protocolli volti a consentire a singoli SM una posizione differenziata dagli altri rispetto a taluni settori di attività dell'Unione. I protocolli hanno lo stesso valore giuridico delle norme dei Trattati ai quali si ricollegano, questo viene ribadito nel TUE all'art.51, che li dichiara parte integrante del Trattato.
- Atti di adesione: atti attraverso i quali hanno acquistato lo status di membro i diversi stati
- Trattati di ingresso nell'Ue e Trattati di recesso dall'Ue: art.49-50 TUE
- Dichiarazioni: i trattati istitutivi sono accompagnati da una serie di dichiarazioni concernenti specifiche parti o norme degli stessi OVVERO aspetti ad essi in qualche modo connessi, adottate in occasione delle conferenze intergovernative che hanno portato all'approvazione dei trattati o degli atti. Ovviamente tali dichiarazioni sono prive di valore normativo, ma esse fanno pur parte del
- Contesto del trattato o degli atti.
- Esse sono strumenti interpretativi delle norme alle quali direttamente si riferiscono.
- Carta dei diritti fondamentali dell'UE: proclamata a Nizza nel 2000, nata con un intento ricognitivo dei diritti fondamentali il cui rispetto era imposto all'Unione da una norma del TUE e quindi destinata a fungere da mero strumento di ausilio, di soft law, in sede di interpretazione e di applicazione di quella stessa norma. Con il Trattato di Lisbona, la Carta ha acquistato valore formale di diritto primario: art.6 TUE dispone che essa ha lo stesso valore giuridico dei trattati, quindi è soggetta alla stessa procedura di revisione degli stessi.
- EFFETTI DELLE NORME DI DIRITTO PRIMARIO: La collocazione dei trattati e delle altre norme di diritto primario al vertice dell'ordinamento dell'Unione comporta che essi abbiano come destinatari tutti i soggetti di questo.
- Nei confronti degli SM: questi sono obbligati a disapplicare qualsiasi
Disposizione nazionale contrastante con una norma dei Trattati, poiché le norme dei trattati sono fonte immediata di obblighi per gli SM che ne devono rispettare pienezza di effetti. (sent. Simmenthal 106/77)- nei confronti dei cittadini: non tutte le norme dei trattati producono effetti diretti sulle persone fisiche o giuridiche, ma solo quelle dotate dell'effetto di creare per i singoli situazioni giuridiche soggettive che possano essere invocate innanzi al giudice nazionale e queste norme invocate devono essere caratterizzate da chiarezza, precisione, completezza e incondizionalità.
PRINCIPI GENERALI DI DIRITTO – FONDAMENTO NORMATIVO "i diritti fondamentali, garantiti dalla CEDU e risultanti I principi generali di diritto sono esplicitati nell'art.6.3 TUE: dalle tradizioni costituzionali comuni agli SM, fanno parte del diritto dell'UE in quanto principi generali". Mentre nell'art.340 TFUE si fa riferimento a "principi".
memente alle disposizioni del diritto dell'Unione e del diritto nazionale.