vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ILLUMINISMO
Lo scenario politico
Il 700 rappresenta il periodo in cui si iniziano i processi della modernità.
Prussia, Russia e Inghilterra acquisiscono importanza e la Gloriosa
Rivoluzione avrà come conseguenze una monarchia costituzionale. ( - potere
al re, + al governo). In Italia: Venezia, Piemonte e lo Stato Pontificio avevano
la stessa fisionomia. La Lombardia prese l’influenza austriaca.
Le trasformazioni economiche
Grazie alla Rivoluzione Industriale si iniziò a produrre l’acciaio e così si creò
un ceto imprenditoriale, che aiutò a crescere attività commerciali e intellettuali
potenziando la borghesia grazie anche alla politica del liberismo.
Siamo nell’era del moderno capitalismo con scoperte scientifiche e spirito
scientifico. Con le fabbriche si abbandonano campagne e nacque il
proletariato.
La concezione dei diritti
Il cambiamento economico-sociale indebolì le istituzioni e si introdusse un
nuovo pensiero sui diritti dei cittadini. Soprattutto in Francia grazie alla
rivoluzione francese ci furono nuove idee illuministiche moderne.
Il ritorno alla “ragione”
Dall’esperienza Barocca si nota l’esigenza di un nuovo senso dell'equilibrio e
della misura con una ricerca sulle relazioni logiche fra le cose.
La natura e la ragione avevano già risultati grazie a Galilei, cambiarono in
naturalezza e ragionevolezza, non a caso Ludovico Muratori sosteneva la
pratica dell’esercizio poetico per migliorare l’intelletto e la fantasia, e ci fù un
ritorno ad una poesia composta, ma così si trascurarono i problemi civili e
sociali. Grazie a Muratori si iniziò a pensare ad una corretta conoscenza del
divenire storico e non negava l’importanza della scienza.
La rottura rispetto al passato
Il “ritorno alla ragione” a metà del secolo fece un salto di qualità, chiamato
Illuminismo, che ha origini dalla Francia (siècle des lumières) e si riferisce alle
“luci” del pensiero dell’uomo. Il Medioevo è un ostacolo e liberarsene è
sostanziale per permettere modernità nella società.
L’illuminismo consente alla “ragione” di proporsi come una concezione
filosofica in grado di dare inizio ad una trasformazione antropologica mentale.
La “ragione” ha il suo nucleo nelle leggi della natura come il diritto
“giusnaturalismo” (gli uomini nascono liberi e uguali). Il valore degli individui
viene riassunto in: liberté, égalité, fraternité; e venne scritto in modo più
celebre nella “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”.
I governi assoluti pensavano che il loro potere arrivava da Dio; e con l’avvio di
una concezione democratica dello Stato si passava il potere ai rappresentanti
del popolo, e ci furono revisioni anche sui processi come sulla pena di morte.
L’enciclopedia
La necessità di non accettare “le verità” tramandate, porta ad una
preparazione di un pensiero fondato su un sistema di valori laici e alternativi.
L’enciclopedia (dizionario ragionato delle scienze, arti, e mestieri) venne
elaborata da Denis Diderot e Jean-Baptiste d'Alembert con la collaborazione
di diversi illuministi.
Il primo volume ha un discorso preliminare riguardante il nuovo orientamento.
L’opera è stata finita nel 1772, ha 17 volumi con altri 11 volumi di tavole e si
presenta come un progetto razionale di catalogazione e illustrazione dei
diversi rami dello scibile, e parla di trattazioni degli argomenti di tipo
problematico e costruttivo. Ma nel 1759 l’opera fu sospesa dalla corte e
condannata dalla chiesa e questi impedirono il compimento.
La diffusione delle nuove idee
Studiare liberamente portò ad un ampliamento degli orizzonti mentali e
cominciò ad entrare in crisi la prospettiva della visione eurocentrica (uomo
giudica la realtà). L’attenzione era presa dall’idea dell'uguaglianza di tutti gli
uomini che portava ad una nuova concezione della tolleranza.
L’illuminismo dà valore alla dignità dell’uomo e c’era prudenza sul benessere
delle persone infatti ci sono state riforme per migliorare le condizioni di vita.
Cambia anche il modo di fare letteratura che si pone in modo che ha uno
scopo, che usa riflessioni sulla felicità e piacere.
La negazione del dogmatismo e fanatismo fa nascere il deismo che implica
l’esistenza di un essere supremo visto come intelligenza razionale.
L’idee dell’Iluminismo si svilupparono in Italia ma in Francia congiunse un
grande movimento.
La dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
Durante la rivoluzione francese il 26 agosto si riunì l’Assemblea Nazionale, ed
i rappresentanti dei comitati rivoluzionari annunciarono la dichiarazione.
La formulazione di diritti dichiara il pensiero illuministico. Si enuncia un nuova
idea di giustizia solo con pene strettamente necessarie.
Molto importante la libertà di pensiero o stampa; la prevenzione al bene
pubblico può portare alla condanna della corruzione.
Le persone vengono considerate cittadini e con questo sono nate le moderne
costituzioni.
Le accademie
Continuano progetti all’Accademia della crusca, tipo tra il 1729-1738 fu
pubblicata una nuova edizione del dizionario della crusca; promosse la nuova
concezione dell’esercizio poetico con istituzioni a carattere ufficiale.
L’Accademia dei Pugni elaborava le idee illuministiche, con l’intento di
migliorare la civiltà e la cultura.
I giornali
I progetti di riforme si stabilirono nella rivista “Il Caffè”, fondata nel 1764 da
Pietro Verri. Il titolo significava un luogo aperto agli incontri e ai confronti.
Le riviste-gazzette sono un grande sviluppo per l'editoria. Ci troviamo nel
moderno giornalismo con: il giornale dei letterati in Italia; la gazzetta veneta; la
frusta letteraria; e a carattere bibliografico la “Biblioteca oltremontana".
Le condizioni dei letterari
L’editoria in Italia non era in grado di mantenere un’indipendenza economica.
Vittorio Alfieri mise in discussione l’istituto del mecenatismo, e a parte lui che
viveva delle proprie rendite, lo “scrittore impegnato” cominciò ad essere un
lavoro utile.
Tradizionalisti e innovatori
Carlo Gozzi difende la purezza della lingua. Nel 1783 l'Accademia della
Crusca viene sciolta da Pietro Leopoldo e crea l'Accademia fiorentina.
Ai tradizionalisti si oppongono dei teorici innovatori. Ludovico Muratori e Gian
Vincenzo Gravina hanno un classicismo moderato e usano la lingua in modo
più moderno. Nel secondo 700 si vedono tendenze innovatrici. Melchiorre
Cesarotti diceva che la lingua si modifica continuamente.
Gli intellettuali del "Caffè" hanno una posizione di rottura radicale.
Alessandro Verri con un suo articolo parlò dei problemi dell'attualità, e lui
disse che se si italianizzassero lingue si possono esprimere meglio le idee.
Il contesto storico
In questo periodo c'è un rinnovamento dell'uso della lingua. Cambiano il ruolo
e fisionomia dell' intellettuale. Cresce la circolazione di idee grazie alla stampa
e al pubblico della letteratura e cultura.
L'italiano rimane una lingua scritta, e vengono parlati i dialetti e in occasioni
ufficiali è usato l'italiano.
Si diffonde nei ceti colti il francese. Gli intellettuali italiani erano bilingui, infatti
tante parole francesi sono nel nostro lessico. Ad arricchire il lessico
contribuiscono anche le scienze.
Il latino veniva usato nelle università ma i dialetti avevano ancora molta
importanza nella produzione letteraria: tipo Carlo Goldoni o Giovanni Meli.
Ci sono innovazioni nella sintassi con una tendenza alla semplificazione e si
fa più lineare e contribuisce l'influenza del francese.
Nella poesia si usa un linguaggio più sofisticato.
Ludovico Antonio Muratori
Nato a Vignola nel 1672 da una famiglia povera, studiò con gesuiti e diventò
sacerdote. Si trasferì a Milano e dopo il duca Rinaldo I lo nominò bibliotecario
e archivista di corte a Modena. Scrisse le rime, primi disegni della repubblica
letteraria d'Italia e propose un rinnovamento delle accademie esistenti.
Era a favore del dispotismo illuminato e interessato alla storia e infatti scrisse
"Rerum italicarum scriptores" che è la più importante raccolta di cronache e di
documenti di ogni genere.
L'intelletto e la fantasia
Se l’intelletto e la fantasia rientrano nella poetica è giusto comprendere la loro
compatibilità. La fantasia non ha limiti e si può abbandonare alla bizzarria.
L’intelletto dà ordine alla fantasia cercando di non far compiere eccessi, come
se fosse un amico.
La poetica del “verisimile” è naturale e rifiuta eccessi.
Viene polemizzata la poetica barocca che Muratori ha sostituito con più
equilibrio e controllo della ragione.
La teoria è resa vivace dal linguaggio e i protagonisti rappresentano la
fantasia e l’intelletto.
Pietro Verri
Nasce nel 1728 a Milano in una famiglia nobile, lasciò giurisprudenza per
occuparsi di problemi economici e filosofici. Uno dei fondatori dell’Accademia
dei Pugni e del “Caffè”. Poi divenne consigliere del governo austriaco.
Nel 1771 pubblicò: "Meditazioni sull’economia politica”. Poi “Meditazioni sulla
felicità”, “Discorso sull’indole del piacere e del dolore”, “Ricordi della figlia” e
dopo la sua morte (97) nel 1804 escono le “Osservazioni sulla tortura”.
Cos’è questo Caffè
Con le domande e le risposte Pietro illustra il carattere della rivista che indica
l'utilità facendo interessare e divertire i lettori. Il titolo della rivista viene scelto
per dimostrare il significato e il valore della battaglia illuministica.
Il caffè è il luogo della libera espressione dove si trovano gazzette e giornali
europei, il locale è elegante con comodi sedili per un’idea di benessere e
comodità e non può mancare il caffè che dà un contributo energetico.
Carlo Goldoni
Nasce a Venezia nel 1707 da una famiglia borghese. Seguì il padre a Perugia,
e lì studio con gli gesuiti, poi Rimini ma scappo con dei comici per raggiungere
la madre a Chioggia. Nel 1723 studiò legge a Pavia e si impiegò come
coadiutore aggiunto alla cancelleria criminale di Chioggia.
Nel 1731 morì il padre e divenne avvocato. Poco dopo ebbe la sua vocazione
teatrale. A Verona (1734) conobbe Giuseppe Imer e ricevette l