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Questo orientamento ha permesso alle università di gestire con maggiore efficienza i propri bilanci,

sperimentando nuove forme di allocazione delle risorse e migliorando la propria capacità di attrarre

finanziamenti esterni.

L'autonomia finanziaria impone alle università di sviluppare strategie di gestione che siano in grado

di affrontare le sfide legate al continuo aumento dei costi operativi e alla necessità di mantenere alti

standard di qualità nella didattica e nella ricerca. Ciò comprende la capacità di pianificare e

prevedere le entrate e le uscite, di monitorare i risultati economici e di bilanciare i costi con le

entrate provenienti dalle tasse degli studenti, dai contributi pubblici e da fonti private.

La gestione contabile rappresenta un elemento cruciale nell’ambito dell’autonomia finanziaria delle

università. È attraverso di essa che viene garantita la trasparenza e la responsabilità nella gestione

delle risorse. Le università sono tenute a seguire un processo contabile che rispetti i principi di

trasparenza, economicità ed efficienza, in linea con le normative nazionali e con i modelli di

rendicontazione pubblica.

La contabilità delle università deve essere in grado di fornire informazioni chiare e tempestive circa

la situazione finanziaria, la quale permette, tra le altre cose, una pianificazione corretta delle spese e

un controllo efficace delle risorse. Le università devono redigere il proprio bilancio sulla base di

criteri architettati in modo tale da agevolare la comprensione da parte di tutti gli stakeholders,

Il Bilancio Unico di Previsione è uno strumento indispensabile per la programmazione finanziaria

delle università. Si tratta di un documento che prevede tutte le entrate e le spese dell'anno

7

accademico e ha l’obiettivo di fornire una panoramica complessiva delle risorse disponibili e delle

necessità finanziarie di ciascun ateneo.

Il Bilancio Unico di Previsione si compone di diverse sezioni. Nella prima, vengono elencate le

entrate previste, che possono derivare da diverse fonti:

1. Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO): Un'importante fonte di sostegno pubblico che supporta

le attività didattiche e di ricerca.

2. Tasse Universitarie: Le entrate generate dalle iscrizioni degli studenti, che costituiscono una parte

significativa delle risorse finanziarie.

3. Finanziamenti da Enti Pubblici e Privati: Fondi per progetti di ricerca e collaborazioni con

imprese o istituzioni.

La sezione successiva è dedicata alle spese previste, suddivise in varie categorie:

1. Spese per il Personale: Questa voce comprende gli stipendi per docenti e personale

amministrativo, che rappresentano la maggior parte delle spese.

2. Costi per Servizi e Attrezzature: Questi costi riguardano l'acquisto e la manutenzione di strutture,

attrezzature e materiali didattici.

3. Spese per Attività di Ricerca: Qui si trovano i costi legati alla ricerca scientifica, inclusi i progetti

e le collaborazioni.

Il Bilancio Unico di Previsione deve essere approvato dal Consiglio di Amministrazione

dell’università e, successivamente, ratificato dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Questo

processo assicura che il bilancio sia conforme alle normative vigenti e che le previsioni siano

realistiche e sostenibili.

Dopo l'approvazione, è fondamentale un costante monitoraggio del bilancio stesso. Le università

devono aggiornare regolarmente le previsioni di entrata e spesa, per adattarsi a eventuali

cambiamenti nelle fonti di finanziamento o nelle spese programmate. Questo monitoraggio consente

di effettuare correttivi tempestivi e di garantire la salute finanziaria dell’istituzione.

La trasparenza nella gestione del Bilancio Unico di Previsione è imprescindibile. Essa non solo

favorisce la fiducia della comunità accademica e degli studenti, ma rende anche le università più

responsabili nei confronti della società. Le università devono pubblicare informazioni dettagliate sui

attività, per dimostrare l’uso corretto e oculato delle risorse ricevute.

bilanci e sui risultati delle loro 8

Nonostante l’autonomia finanziaria e l’efficace gestione contabile rappresentino indubbiamente

vantaggi per le università italiane, ci sono anche sfide importanti da affrontare. Tra queste, la

necessità di mantenere un equilibrio tra autonomia e responsabilità, così come la gestione delle

risorse in un contesto di costante pressione economica.

In futuro, le università dovranno continuare a sviluppare le proprie capacità di pianificazione

finanziaria e di rendicontazione, per rispondere non solo alle esigenze interne ma anche alle

crescenti aspettative della società. L’efficienza nella gestione delle risorse diventerà un fattore

e l’eccellenza dell'istruzione superiore in

cruciale per garantire la sostenibilità un mondo in rapida

evoluzione.

In conclusione, il Bilancio Unico di Previsione rappresenta uno strumento fondamentale per le

università italiane, in quanto consente di pianificare, gestire e rendicontare in modo accurato le

proprie risorse finanziarie. L’autonomia finanziaria e la gestione contabile sono elementi chiave per

garantire la qualità della formazione e della ricerca, ma richiedono un attento monitoraggio e un

impegno continuo da parte delle istituzioni. Solo attraverso una gestione oculata e trasparente delle

risorse, sarà possibile affrontare le sfide future e garantire un'istruzione universitaria di eccellenza. 9

Busta 3: Il diritto di accesso è finalizzato alla concretazione del principio di

trasparenza e della piena partecipazione al procedimento amministrativo. Il

candidato, richiamati sinteticamente i predetti principi di trasparenza e di

partecipazione al procedimento, illustri le diverse forme di accesso ai sensi della

Legge 241/90 e del D. Lgs. 33/2013 e ss.mm.ii.

Esempio di Svolgimento

Nel contesto della pubblica amministrazione italiana, il diritto di accesso agli atti rappresenta un

elemento chiave per garantire la trasparenza e la partecipazione attiva dei cittadini. Questo diritto si

radica nei principi fondamentali di democrazia e accountability, permettendo ai cittadini di avere un

controllo efficace sull’operato delle istituzioni pubbliche. Le normatività italiane, in particolare la

Legge 241/90 e il D.Lgs. 33/2013, disciplinano le modalità di accesso, specificando i diritti del

cittadino e i doveri della pubblica amministrazione.

La trasparenza è intesa come il diritto dei cittadini di conoscere le informazioni relative all'azione

amministrativa, ai processi decisionali e ai documenti amministrativi. Essa si concretizza

nell’obbligo delle pubbliche amministrazioni di rendere pubblici dati e informazioni, per consentire

la verifica e il controllo da parte della collettività.

La partecipazione, d'altro canto, implica il coinvolgimento degli individui nei processi decisionali

che li riguardano. La partecipazione attiva si traduce in un maggiore potere di indirizzo e controllo

da parte dei cittadini sull’operato della pubblica amministrazione, favorendo il dialogo e la

collaborazione tra istituzioni e comunità.

Questi due principi sono armonizzati dall’idea che un’azione amministrativa trasparente e

partecipativa possa rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, promuovendo un senso di

responsabilità collettiva e di cittadinanza attiva. “Legge sul procedimento amministrativo”, ha

La Legge 241 del 7 agosto 1990, anche nota come

introdotto il diritto di accesso agli atti amministrativi, stabilendo chiari diritti e obblighi per le

pubbliche amministrazioni. Questa legge, oltre a sancire il diritto di accesso, ha previsto anche che

le informazioni dettate nei procedimenti amministrativi dovessero essere accessibili e

comprensibili.

Il D.Lgs. 33 del 14 marzo 2013 ha ampliato e aggiornato il framework normativo in materia di

il diritto all’informazione e la

accesso e trasparenza, attuando le disposizioni europee riguardanti 10

trasparenza amministrativa. Il decreto stabilisce obblighi più stringenti e un insieme di misure per

facilitare l’accesso alle informazioni, contribuendo a rafforzare la cultura della responsabilità

nell’amministrazione pubblica.

Il diritto di accesso si articola in diverse forme, ciascuna con specifiche modalità e procedure:

1. Accesso agli Atti: Ai sensi della Legge 241/90, i cittadini hanno il diritto di accedere agli atti e

documenti amministrativi, sia in forma cartacea che digitale. Questa forma di accesso è improntata

sul principio della massima apertura, con alcune limitazioni legate a motivi di riservatezza e tutela

di dati personali. Per esercitare questo diritto, il cittadino deve presentare una domanda formale

all’ente competente, specificando gli atti richiesti l’interesse.

e motivando

Introdotto dal D.Lgs. 33/2013, l’accesso civico consente a chiunque di

2. Accesso Civico:

richiedere informazioni e dati riguardanti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche

amministrazioni, senza necessità di motivare la richiesta. Questo strumento mira a garantire la

trasparenza, rendendo obbligatoria la pubblicazione di determinati atti e documenti sulla rete.

L’accesso civico può essere totale o parziale, a seconda della disponibilità delle informazioni.

Con il medesimo decreto, è stata introdotta l’innovativa figura

3. Accesso Civico Generalizzato:

dell’accesso civico generalizzato, che equipara a un diritto di accesso esteso a qualsiasi documento

amministrativo, non limitato da motivazioni. Anche in questo caso, il cittadino può presentare una

richiesta formale, ma il soggetto richiesto può opporsi se l'accesso comporta la violazione di diritti

di terzi, come per esempio la riservatezza dei dati.

4. Accesso agli Altri Dati e Documenti: Ulteriori forme di accesso sono previste per specifici

ambiti, come le informazioni ambientali secondo la Direttiva 2003/4/CE, dove le amministrazioni

sono obbligate a fornire un accesso semplificato e diretto ai dati ambientali, in virtù della loro

importanza per il diritto alla salute e alla sicurezza dei cittadini.

Sebbene il diritto di accesso abbia una portata generale, esistono delle limitazioni per garantire la

protezione di interessi legittimi. Gli atti amministrativi possono essere soggetti a eventuali divieti,

come quelli relativi alla sicurezza nazionale, alla tutela della privacy o al segreto d’ufficio. La

Legge 241/90 e il D.Lgs. 33/2013 stabiliscono le condizioni di legittimità per il diniego

dell'accesso, imponendo al soggetto obbligato di motivare adeguatamente le proprie decisioni.

Inoltre, il rifiuto deve essere comunicato per iscritto e il richiedente ha il diritto d

Dettagli
A.A. 2022-2023
23 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessioamore88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Mirra Donato.