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Efficacia ed efficienza
4. Se i ricavi sono pari a 3000, i costi sono pari a 1500 e l'investimento pari a 1000, il rendimento degli investimenti (ROI) sarà pari a: 1,55.
Se il reddito netto è pari a 2000, gli interessi passivi sono pari a 200 e il costo del capitale investito è pari a 1000, l'utile residuo (o reddito residuo/economico o Economic Value Added - EVA) sarà pari a: 1200.
La qualità dei loro beni o servizi, i tempi di esecuzione, la soddisfazione dei clienti e il morale dei dipendenti rientrano tra: eventuali obiettivi non monetari dei centri di responsabilità.
7. Le fasi del controllo direzionale sono: la pianificazione strategica, il budget, la misurazione e il reporting e la valutazione.
8. Sulla base dei report formali di controllo integrati da valutazioni soggettive ed altre informazioni trasmesse informalmente, i manager valutano quali azioni correttive eventualmente intraprendere, si tratta della fase di: valutazione.
Attraverso questa fase si stabilisce quali programmi o pianiporre in atto e quante risorse assegnare a ciascun programma, sitratta della fase di: Pianificazione strategica.
Consiste nel rilevamento delle risorse effettivamenteconsumate (i costi sostenuti) e i ricavi realizzati e discute ecommenta tali risultati, si tratta della fase di: Misurazione ereporting.
Per il raggiungimento degli obiettivi strategici Il management hala necessità di effettuare un'attività formale e deliberata di:progettazione della struttura e di analisi delle unità organizzative che lacompongono.
Le attività all'interno delle unità organizzative vengonoaggregate in maniera tale da: massimizzare le economie derivantidall'aggregazione di attività all'interno di ciascuna unità e minimizzare icosti di coordinamento tra attività che si trovano in unità diverse.
Il controllo di gestione monitora la gestione.
dell'organizzazione attraverso le fasi di: pianificazione strategica, budget, misurazione e reporting e valutazione.
Il comportamento organizzativo è oggetto di interesse (ricerca e insegnamento) multidisciplinare e coinvolge discipline quali: economia (management), sociologia e psicologia.
I temi inclusi nel comportamento organizzativo riguardano: personalità e differenze individuali, atteggiamenti, percezioni, giudizi, motivazione ed engagement, problem solving e decision making, gruppi e team building, comunicazione, gestione dei conflitti e negoziazione, leadership, cultura e clima organizzativo, diversity management e cambiamento organizzativo.
Le sei dimensioni della cultura nazionale di Hofstede sono: distanza dal potere, individualismo/collettivismo, mascolinità/femminilità, avversione per l'incertezza, orientamento a lungo termine e edonismo.
Le fasi del controllo direzionale sono: la pianificazione strategica, il budget, la misurazione e il reporting.
E la valutazione8. Per mascolinità si intende: la competitività9. Comprende l'insieme delle politiche, delle pratiche e dei sistemiche influenzano il comportamentro, gli atteggiamenti e leprestazioni dei dipendenti: gestione delle risorse umane10. Le pratiche di gestione delle risorse umane sono: pianificazione delle risorse umane, reclutamento, selezione, formazione esviluppo, gestione delle prestazioni, retribuzione e benefit, rapporti con idipendenti MARKETING11. La teoria delle quattro ere del marketing è stata sviluppata da: Wilkie e Moore2. Nella definizione di marketing, gli attori coinvolti sono: azienda, clienti, consumatori, partner e società3. Il marketing nasce: come strumento di analisi della distribuzione, conla produzione di massa4. Tra le teorie e tecniche di marketing del dopoguerra vi sono: discriminazione dei prezzi pubblicità e canali di distribuzione5. Il marketing ha dimensione: triplice: organizzativa, di processo e diattività6.
Le attività di marketing non riguardano: la politica di indebitamento7. La long term value proposition: crea valore per gli attori del processo di scambio8. La piramide di Maslow: rappresenta i bisogni dei consumatori9. Al livello più alto della Piramide di Maslow troviamo bisogni: di autorealizzazione10. La conoscenza dei bisogni è rilevante nel processo di marketing perché: aiuta a creare valore di lungo termine, soddisfacendo uno o più bisogni21. La quota di mercato è il focus di un orientamento del marketing verso: le vendite2. Nell'orientamento verso la produzione: il marketing si concentra sull'ottimizzazione dei costi, per esempio nella distribuzione3. In una strategia marketing oriented: l'azienda cerca di creare valore dalla conoscenza dei bisogni dei clienti4. Il CMR: È il sistema di gestione della relazione azienda cliente in cui il cliente interviene attivamente nel processo5. Il valore generato nello scambio: correlaIl livello di qualità progettato dall'azienda a quello realizzato nel prodotto finito.
La customer satisfaction è: la misura della soddisfazione del cliente rispetto alle aspettative.
Il cross-sell: è una strategia di aumento della quota cliente.
L'up-sell ha come obiettivo: aumentare l'acquisto corrente.
Fidelizzazione e churn: sono concetti correlati.
Il valore per l'azienda generato dai clienti: dipende dal tipo di cliente. Un cliente "barnacle" è un cliente fedele a bassa profittabilità.
La pianificazione delle strategie di marketing: viene effettuata a livello gerarchico di BU o inferiore nell'organigramma.
Il marketing contribuisce a definire una missione chiara: perché la missione aziendale deve esprimere un'idea chiara di relazione e creazione di valore per la clientela ed il marketing studia clientela e valore.
Una missione chiara, marketing oriented: descrive le attività correlandole.
esigenze dei clienti e delle comunità 4. Strumento di analisi del portafoglio corrente: È la matrice BCG 5. La attività cash cows: sono attività a basso tasso di crescita e alta quota di mercato 6. Piani dettagliati di sviluppo di portafoglio vanno definiti per le attività: star 7. Le attività question mark: sono potenziali star se si attuano politiche di investimento rischiose 8. La matrice prodotto/mercato è stata introdotta da: Ansoff 9. La strategia di sviluppo del prodotto: consiste nell'ampliamento della gamma di prodotti o di attributi 10. La diversificazione: consiste nell'ingresso in un nuovo mercato con un nuovo prodotto 41. La definizione della strategia di marketing passa da: segmentazione dei clienti, targeting, posizionamento e targeting 2. Il targeting: seleziona il mercato nel quale proporre la propria offerta 3. Alla P di prodotto nel marketing mix, nella schema delle 4C corrisponde: La C di cliente 4. L'implementazioneè la: terza fase del processo di marketing
Nel piano di marketing si deve descrivere la strategia: con riferimento allo SWOT ed al marketing mix scelto, indicando obiettivi, indicatori di risultato
Il piano di azione descrive le attività: indicando responsabilità di ciascuna attività, costi e tempi
Il budget: descrive il conto economico previsionale del piano di marketing
Con PRM si intende: il partner relationship management
La funzione di marketing in una organizzazione funzionale: viene generalmente inserita allo stesso livello gerarchico delle altre direzioni o a livello superiore
La struttura che risponde meglio ad una customer orientation dell'organizzazione è quella: divisionale
Per trilogia del marketing: si intende la proposta di valore generata attraverso una attenta analisi strategica
Segmentare ha senso quando: si deve adottare una logica di portafoglio
Segmentazione e ricerca di mercato sono: sono correlate.
ricerca permette di determinare il valore attribuiti agli acquisti
Differenze demografiche, geografiche, stili di vita sono: driver di clusterizzazione e segmentazione
Nella fase di valutazione del targeting: non si tiene conto dell'incoerenza tra segmento ed obiettivi
I segmenti di ampia dimensione: si valutano generalmente positivamente perché ci si attende una maggiore quota di mercato
Le forze competitive di Porter: hanno un ruolo rilevante dell'valutazione dell'attrattività di un segmento
La definizione del target nel marketing indifferenziato: l'azienda non segmenta, perché i prodotti sono o sono percepiti come commodities
Nel marketing differenziato: l'azienda deve creare un premio tra il prezzo del prodotto ed il costo della differenziazione
L'artigianalità di massa: È una strategia di micro marketing
Il processo di posizionamento: parte dal target e, attraverso l'analisi della concorrenza, definisce
Un prodotto mirato e la value proposition del marketing mix.
Tra le value proposition rispetto al prezzo relativo ed ai benefici differenziali: la value proposition associata a stile e prezzo che remunera il premium per lo stile è "di più a più".
La strategia "meno per molto meno": ha il suo punto di forza nella sua chiarezza di prezzo coerente ad una qualità accettabile dal target.
Porter definisce uno schema di analisi della concorrenza che delinea la strategie del concorrente, la sua posizione nel mercato attuale e prospettica, si basa su analisi SWOT.
I mercati ipercompetitivi sono stati introdotti da: Schumpeter.
Le banche dati sono fonte di informazioni: secondarie.
Tra le leve di marketing del prodotto: la differenziazione di servizio riguarda il customer care.
La differenziazione mette in campo: competenze soft.
Le associazioni POD sono: Points of Difference.
L'indice di Fishbein: si costruisce con la griglia di posizionamento.
71.
La pubblicità è uno degli strumenti di marketing: promozionale2. Con riferimento alla P di Prezzo: il messaggio pubblicitario deve comunicare tempestivamente ed efficacemente le strategie3. La pubblicità diventa strumento di pianificazione operativa quando si pubblicizza il punto vendita4. La crescita dei ricavi pubblicitari nel periodo 2015 - 2019 è stata trainata dai media online a scapito di quotidiani e periodici5. Le 5 M di una campagna pubblicitaria sono: missione, mezzi, messaggio, media, misurazione risultati6. La pubblicità persuasiva cerca di modificare la percezione che hanno i clienti degli attributi del prodotto, di incoraggiare il passaggio dalla marca concorrente7.