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La fiducia e le sue forme
1. La messa in pubblico di "segreti oscuri" vuol dire: Perdita di credibilità. 2. La "segregazione dei pubblici" è: Un modo per tenere sotto controllo il discredito. 3. Costruire una nuova modalità di accreditamento è: Una strategia di riparazione al discredito. 4. La credibilità mitica è: Un riconoscimento collettivo. 5. La credibilità dell'emittente e la fiducia del destinatario: Sono due facce della stessa medaglia. 6. La fiducia originaria: Ha le sue radici nella socializzazione. 7. La fiducia: Può assumere diversi caratteri in relazione alle tre radici della credibilità. 8. In corrispondenza dei diversi tipi di potere: Variano le figure di coloro che incarnano l'autorità e la base della loro credibilità. 9. La fiducia interpersonale specifica: È la fiducia rivolta ad agenti sociali individuali. 10. La fiducia interpersonale istituzionalizzata:È la fiducia negli altri, nella gente in genere.
9. LA CIRCOLAZIONE SOCIALE
- La credibilità: Può essere trasferita.
- L'investitura è: Una forma di accreditamento.
- Il trasferimento di credibilità può essere: Un effetto “collaterale.
- La credibilità che un agente sociale conquista in una sfera d'azione può essere: Può essere trasferita in un altro contesto.
- La credibilità nelle relazioni private: Si trasferisce anche nella sfera pubblica.
- La concorrenza per la credibilità può assumere la forma: Di una relazione simmetricae/o di una relazione complementare.
- Le strategie del discredito sono: Costruzione del nemico, calunnia e insinuazione, disconferma.
- Le patologie della credibilità vanno su un continuum di: Credulità /sospetto.
- La captatio benevolentiae è una strategia: Volta a creare familiarità e simpatia.
- La credibilità è
più stabile e più sicura quando: C'è una relazione consolidata.
10. I RISCHI DELLA CREDIBILITÀ
1. Quando un comunicatore ha un interesse a costruire una immagine credibile nel tempo che gli consenta di continuare la collaborazione o lo scambio si tratta di una strategia di: Riduzione del rischio dell'interazione.
2. Le norme istituzionalizzate e i comportamenti virtuosi: Non sono una garanzia per il rapporto credibilità/fiducia nel momento in cui i rapporti diventano sempre più distanziati e anonimi.
3. Durkheim e Parsons dicevano: L'integrazione sociale implica l'interiorizzazione da parte degli individui delle norme sociali e dei valori che le fondano.
4. Le teorie della costruzione sociale della realtà e neo funzionalismo affermano che: La credibilità dell'individuo nei suoi comportamenti sociali, non implica l'adesione sincera ai valori e alle norme, basta una "parvenza" di sincerità.
5. La
“parvenza di sincerità” : Può diventare un meccanismo di riduzione della complessità.
6. La parvenza di sincerità è: Un buon sostituto della sincerità soprattutto in società complesse e differenziate.
7. Il trasferimento della credibilità da un agente sociale ad un altro o da un contesto ad un altro: Presenta numerosi rischi.
8. Parlare a nome di un altro, facendosi forte del suo prestigio o rappresentatività per trarne vantaggio senza alcuna autorizzazione a farlo: È la credibilità del millantatore.
9. La credibilità del comunicatore è particolarmente influente quando: Il destinatario, per ragioni oggettive e soggettive, non è in grado di valutare la fondatezza e la veridicità delle affermazioni dell'emittente.
10. La credibilità è decisiva quando: La verifica non può essere immediata, ma è possibile solo in un tempo successivo.
- Le ragioni che portano all'adesione a valori e norme subendo un certo tipo di influenza sono: Il bisogno di trovare una "bussola", il bisogno di approvazione sociale, il timore dell'isolamento.
- Chi crede di appartenere alla posizione vincente: acquista sicurezza riuscendo meglio a difendere e promuovere la propria posizione nelle relazioni di vita quotidiana.
- Chi si sente isolato risulterà: Più restio ad esprimere le proprie opinioni e indebolirà i segni della sua credibilità.
- La teoria della spirale del silenzio è stata elaborata da: Neumann.
- Nel generarsi di un processo di spirale del silenzio: Si viene a credere a ciò che si pensa che gli altri credano.
- Oltre alla spirale del silenzio i processi mediante i quali il contenuto dei mass media raggiunge ed influenza gli individui e i gruppi sono: La diffusione dell'informazione, l'agenda setting, la ricerca sulla coltivazione.
la offentlichkeit.
7. La corrente empirica: Rifiuta l'idea di media potenti e valorizza il ruolo attivo del pubblico.
8. I nuovi media sono: Cognitive.
9. Lo sviluppo dei media induce: A creare nuovi tipi di azione e interazione e nuove forme di relazioni sociali.
10. Per Van Dijk l'essenza della rivoluzione attuale può essere riassunta nei termini: Integrazione e interattività.
12. COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
1. I frames e le definizioni della situazione richiedono: Modelli di comportamento che non sempre sono noti a persone provenienti da contesti culturali diversi per cui è possibile che vengano commessi errori.
2. In ogni situazione comunicativa lo status dei soggetti: Dipende dalla specifica "struttura partecipativa" che può variare da situazione a situazione in relazione ai ruoli.
3. I comportamenti degli attori di una comunicazione inter-culturale: Sono condizionati non solo dalle caratteristiche socio demografiche e psicologiche ma anche
4. La tipizzazione è quel processo per cui: Identifichiamo l'altro come appartenente a un gruppo o categoria sociale e gli attribuiamo quei caratteri che tipicamente attribuiamo a quella categoria.
5. L'individualizzazione è quel processo: Per cui percepiamo l'altro nella sua unicità di personalità e di comportamento.
6. Gli stereotipi e i pregiudizi: Possono essere rimossi o messi in discussione con un'interazione personale diretta e durevole.
7. La dimensione di profondità: È dimensione dell'intimità interpersonale.
8. Il pregiudizio paternalistico è il pregiudizio: Del superiore nei confronti dell'inferiore.
9. Un contesto democratico e pluralistico consente: Una maggiore espressione dell'identità culturale.
10. I meccanismi di mantenimento della propria cultura e adesione/partecipazione alla cultura maggioritaria sono: Integrazione, assimilazione, separazione,
MODULO 31. PROTOPUBBLICITÀ
1. La pubblicità nasce per far nascere: Il desiderio.
2. I primi annunci pubblicitari sono del: I secolo d.C.
3. I primi esempi di pubblicità elettorale sono stati trovati a: Pompei.
4. Tracce di pubblicità sono rintracciabili: Nei mercati di epoca Medioevale.
5. Caxton pubblico il suo annuncio nel: 1477.
6. Il primo annuncio pubblicitario con delle immagini è stato realizzato con la tecnica:Xilografica.
7. Il primo annuncio con immagini è del: 1518.
8. Toulouse-Lautrec era: Un pittore.
9. Quando nasce Carosello in Italia: Il 3 febbraio del 1957.
10. Carosello terminò il: 1° Gennaio del 1977.
2. AGENZIA DI PUBBLICITÀ
1. Le agenzie di pubblicità derivano dalle officine: Grafiche.
2. Le origini dell'agenzia di pubblicità derivano da agenzie: Interne come per Ferrero.
3. Il Gigante buono è stato ideato per i caroselli da: Ferrero.
4. Nella Direzione Generale possiamo
trovare la figura professionale del: Progress.
Il settore new business è anche definito come settore: Sviluppo.
Il settore Media prepara: Il media planning.
La coppia creativa è composta dal: Art Director e il Copy Writer.
Nel reparto Accout esiste la figura professionale del: Account Excutive.
Nella direzione generale esiste un settore: Studi e Ricerche.
Il Direttore creativo è a capo: Dell'art Director e del Copy Writer.
LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA
Una campagna locale è: Una campagna pubblicitaria diffusa in piccolo territorio (comune, provincia, regione).
Le campagne istituzionali sono campagne: Che mirano a migliorare l'immagine dell'azienda.
Le campagne di prodotto si ripartiscono in: Campagne di lancio, mantenimento, penetrazione.
Le campagne multimediali cono campagne: Che usano più mezzi di comunicazione.
Una campagna di medio periodo dura: da 2 a 6 mesi.
Le campagne di comunicazione politica: Sono
7. L'immagine coordinata di un messaggio pubblicitario permette di: Accrescere l'efficacia del messaggio.
8. In Italia le campagne comparative dirette: Esistono e sono state introdotte da una decina d'anni.
9. Le campagne pubblicitarie di Benetton si possono definire come: advocacy.
10. Le campagne pubblicitarie monosoggetto: Sono le campagne in cui si mantiene la stessa impostazione grafica e l'immagine della campagna è sempre la stessa.
4. LA PIANIFICAZIONE PUBBLICITARIA E IL TARGET
1. Per P. Kotler sostiene a tal punto la centralità del posizionamento da ritenere che: L'intero marketing-mix "è essenzialmente l'applicazione dei dettagli tattici relativi alla strategia di posizionamento".
2. Per A. Ries e J. Trout, il posizionamento è l'elemento centrale applicato a: Ad un prodotto esistente.
3. Per A. Bazzoffia,
Nell'operazione di posizionamento l'attenzione centrale deve essere posta su: Una precisa determinazione del target, individuandone soprattutto gli aspetti psicologici.
4. A quale autore è attribuibile questa definizione: "posizionare significa andare alla ricerca e prendere possesso di uno spazio vuoto, ma rilevante, nella mente dei potenziali targets": A. Bazzoffia.
5. Nel documento della copy strategy è presente: Plus del prodotto e consumer benefit.
6. Il "pubblico interno" è considerabile un: Target per la comunicazione.
7. Per G. Fabris il posizionamento è una 'conditio sine qua non' per l'affermazione: Della marca e una premessa per una pubblicità di successo.
8. "I brokers" sono un target appartenente al: Settore finanziario.
9. Gli opinion leaders: Sono un target appartenente a gruppi di influenza.
10. La comunità locale è anche definita come: Microcosmo.