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La costruzione del significato attraverso il linguaggio
Possiamo riassumere il concetto di costruzione del significato nei seguenti punti e teorie:
- È importante ricordare l'ipotesi di Sapir-Whorf, riguardante studi condotti negli anni Venti sulle diverse tribù del mondo: le persone parlanti lingue diverse sperimentano anche realtà diverse. In sostanza, linguaggi diversi offrono parole e significati specifici. Whorf aveva sviluppato le teorie di Sapir, formulando il principio di relativismo linguistico: sosteneva che lo sviluppo cognitivo di ciascun essere umano fosse influenzato dalla lingua che parla. Il modo di esprimersi determina, quindi, il modo di pensare.
- Gli studi linguistici hanno contribuito molto alla ricerca della costruzione del significato, identificando il linguaggio come convenzione sociale.
- In base alla prospettiva dell'interazione simbolica, gli individui fanno proprie le definizioni che danno significato alle cose. Il comportamento umano lo possiamo spiegare con l'interazione tra
Lunga esposizione alla televisione, che va a produrre una cultura. Gli spettatori più assidui, rispetto a quelli occasionali, tendono a vedere il mondo in maniera più negativa, e la violenza rappresentata sullo schermo, la ritrovano nella loro vita quotidiana.
Caratteristiche principali dei social media. Per riassumere caratteristiche principali dei social media, è necessario fare una premessa: negli anni 2000, il web è diventato un luogo di condivisione in cui gli utenti hanno la possibilità di cercare contenuti e rielaborare quelli già esistenti. L'accesso al web avviene attraverso sempre più tipi di dispositivi. Abbiamo la nascita dell'ambiente dei social media. L'autocomunicazione di massa determina modalità di convergenza e di informazione tra media tradizionali e nuovi media. Consente, inoltre, l'emergere di nuove forme culturali. Possiamo elencare diversi meccanismi di costruzione della propria identità online,
che avviene moltevolte nell'ambiente dei social media: - Proiessenza: noi tutti tendiamo a raccontarci come persone vincenti e di successo, costruendo un'immagine di noi che trae ispirazione da film, libri o serie tv. Sui social, avviene in questo caso, la somma tra il mio IO virtuale e il mio IO reale, creando un'identità proiettiva. - Spirale del silenzio: avviene quando coloro hanno un'opinione che credono possano essere rappresentative, ma che non esprimono. Rimangono in silenzio perché temono una critica sociale. - Dittatura della minoranza: si ha quando una minoranza tende ad imporre il proprio punto di vista, facendolo apparire sovradimensionato e predominante. Possiamo definire questi soggetti, volgarmente parlando, "leoni da tastiera". - Omofilia: tendenza degli individui a creare legami con soggetti a loro simili, con cui notano di avere caratteristiche in comune. In sostanza, tendiamo a frequentare persone in cui ci riconosciamo in fatto di.mentalità e che la pensano come noi. I social media rappresentano una scoperta di grande successo, anche perché differiscono dai media tradizionali (come giornali, televisione e cinema).
Processo di comunicazione nei mass media
Il processo di comunicazione tramite mass media è più complesso del processo di comunicazione interpersonale. Riprendendo il modello di comunicazione di Lasswell, abbiamo cinque domande a cui esso risponde:
- Who? ossia l'emittente del messaggio
- What? ossia il messaggio da trasmettere
- Whom? ossia il mezzo tecnico con cui viene trasmesso il messaggio
- Where? riferito al pubblico a cui viene lanciato il messaggio e che si vuole conservare o aumentare
- What effect? ossia l'effetto, che può essere a lungo termine o a breve termine.
Nel dettaglio:
- Emittente: chiunque lavori nella struttura emittente può contribuire a ideare e creare il messaggio
- Messaggio: è il risultato del processo di ideazione e creazione,
24 maggio 1844 (data di nascita della comunicazione istantanea) viene inviato il primo messaggio.
Lo spettacolo cinematografico: delle origini dalle fiere al Nickelodeon.
Nel 1894 apre a New York il primo cinema, ossia una sala costituita da dieci macchine progettate da Thomas Edison. Nel 1895, a cura dei fratelli Lumière, a Parigi ha luogo la prima proiezione pubblica di film. A fine 1800, Edison con Armat progetta e sviluppa il Vitascopio, un proiettore che introduce il sonoro nel cinema e che verrà usato nelle più importanti proiezioni. I primi film sono di breve durata e hanno una struttura semplice.
Nel 1896, alla Fiera di Chicago, viene proiettato "Fatima and her danse du ventre". Parliamo di teatro di Vaudeville, genere nato in Francia. Si trattava di commedie leggere, grossolane e comiche, il cui pubblico apparteneva a strati sociali meno acculturati.
Il Nickelodeon è la prima tipologia di spazio coperto dedicato alla proiezione di film per un pubblico pagante.
Il primo in assoluto nasce a giugno nel 1905 a Pittsburgh, in ri sposta alla crisi del cinema inteso come fenomeno da baraccone, che aveva cominciato a stancare il pubblico. Nei Nickelodeon, la proiezione era accessibile a prezzi popolari: con un nickel il pubblico poteva assistere ad un certo numero di filmati brevi, che andavano dalle gag comiche a sequenze drammatiche. Questi spettacoli richiamavano un pubblico nella maggior parte dei casi appartenente ai livelli più bassi della scala sociale. Le caratteristiche dei prodotti proiettati erano legate a semplici narrazioni, brevi e comprensibili anche per le persone non in grado di leggere l'inglese. In effetti i primi film erano caratterizzati da una recitazione enfatica, da gesti ed espressioni cariche che avevano la funzione di rendere comprensibile l'azione anche senza la necessità di leggere le didascalie. Tra la fine degli anni 10 e l'inizio degli anni 20, nasce l'esigenza di un intrattenimento.più elaborato: soggetti più elaborati, film più lunghi, star system. Dopo il 1914, in Europa, viene interrotta la produzione di cinema e il cinema muto statunitense si trova in grande vantaggio: rappresenta una forma di intrattenimento universale, la recitazione è molto enfatica e le didascalie sono facilmente traducibili.
A metà degli anni 40, il cinema tocca l’apice di successo per poi crollare con l’avvento della televisione, più accessibile al pubblico. La televisione rappresentava, inoltre, un importante mezzo finanziatore di prodotti audiovisivi che, dopo essere stati proiettati in sala, venivano trasmessi sul piccolo schermo nelle case del pubblico.
A metà degli anni 30, le imprese cinematografiche acquisiscono una maggiore efficienza industriale. Questo nuovo sistema prende il nome di Studio System, e prevede un controllo sulla produzione da parte di imprese cinematografiche. Il cinema degli Studios produce grandi Kolossal con
Budget molto elevati e attori rinomati. Si sviluppano poi anche i B -Movies, ossia produzioni minori proiettate come cinema di accompagnamento.
Presentare le teorie dell'influenza selettiva.
- Attenzione selettiva
- Percezione selettiva
- Memorizzazione selettiva
- Azione selettiva
La teoria dell'influenza selettiva è caratterizzata da:
- Variazione nelle strutture cognitive dovute all'esperienza di apprendimento
- Sottoculture con caratteristiche e atteggiamenti propri
- Individui che conservano forti legami con le loro persone
Le teorie dell'influenza selettiva studiano e spiegano che effetto hanno nel tempo i messaggi mediali sui soggetti. Questa teoria deriva da un approccio di stampo cognitivista, ed è adatta ad analizzare gli effetti a breve termine perché:
- Derivano da un approccio di stampo cognitivista
- Utilizzano metodologie adatte, ossia l'esperimento per la psicologia e il sondaggio campionario per la società.
La ricer