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Gerusalemme, non aveva prestato l'omaggio feudale all'Imperatore a Brindisi

Negli anni successivi al rientro dell'Imperatore dalla Terra santa: Gli Ibelin continueranno ad opporsi alla politica di Federico II intralciando l'amministrazione delluogotenente imperiale Riccardo Filangieri

La flotta imperiale giunge in Siria nel settembre 1228: Attraverso il porto di Gazi Magusa, approdando ad al-Batrun; successivamente, attraverso Beirut, Sidone e Sarafand raggiunge i crociati (che avevano edificato castelli a Sidone e a Cesarea)

Federico è riconosciuto, in Siria, quale balivo legittimo del regno di Gerusalemme: In quanto è il reggente del piccolo Corrado, il figlio avuto da Isabella Brienne-Boulogne, la figlia di Giovanni di Brienne, morta nel partorire Corrado

Il modello federiciano di governo dei territori d'Oltremare: È rispettoso della mappa feudale di quei territori. L'Imperatore assegna i benefici cercando il consenso dei signori del regno

Termine della VI crociata, ritornando in Europa, Federico II: Concede piena fiducia alla nobiltà d'Oltremare a un cui esponente, Baliano di Sidone, affida la carica di balivo; inoltre affida a Guarniero l'Alemanno e ai cavalieri teutonici un preciso ruolo nel mantenimento della pace nei luoghi santi.

L'ingresso di Federico II a San Giovanni d'Acri: Avviene nel tripudio delle acclamazioni del popolo cristiano, baronato latino compreso; permane, tuttavia l'ombra di una crociata, la sola, priva del gradimento del Papa, guidata da uno scomunicato.

I Maestri degli ordini cavallereschi: Ai propri cavalieri danno ordine di tenersi in posizione distante un giorno di marcia dalle truppe guidate da Federico.

Tra la corte di Federico II, quella di al-Kâmil e di al-Ashraf a Gaza, e quella di al-Nâsir a Nabûl Si sviluppano, contestualmente alla crociata, contatti diplomatici. A Giaffa, gli ambasciatori imperiali ed egizi si alternano tra la corte federiciana e quella sultanina.

dopo i precedenti incontri a Palermo, al Cairo, a Sidone e ad Acri Sono tra le componenti importanti dell'esercito del regno di Gerusalemme: I cavalieri Ospedalieri e Templari, i frati-cavalieri, gli imperiali, i pellegrini Gregorio VII vuole togliere all'Imperatore che è partito per la crociata in Terrasanta: La Sicilia, possesso feudale dei papi. Allo scopo, istiga contro Federico II i baroni meridionali e invia nell'Isola, alla testa di mercenari clavesignati, il cardinale Giovanni Colonna e quel Giovanni di Brienne che Federico aveva privato della corona gerosolimitana La convivenza interreligiosa, a Gerusalemme: Comportava la tutela da parte dell'Imperatore per i fedeli di entrambi i culti e l'affidamento esclusivo della spianata della Cupola della roccia e della Moschea al-'Aqsa, al culto islamico Date importanti, nella storia delle crociate, sono: Il 18 febbraio 1229, quando è sottoscritta la pace di Giaffa, e il 17 marzo 1229 quando Federico

II entra a Gerusalemme dando compimento allo scopo di tutte le crociate fin dall'appello di Clermont: il libero accesso ai Luoghi santi e la loro pacifica custodia.

L'accoglienza alle clausole del Trattato di Giaffa è contrastante: Un commento negativo esprime il legato apostolico Gerardo; lo stesso fanno i Maestri del Tempio e dell'Ospedale. Il maestro dei Teutonici confuta le tesi di Geroldo, e critica l'interdetto; Ermanno di Salza elogia la consegna di Gerusalemme ottenuta da Federico II.

Manchevolezze nell'accordo di Giaffa, criticate dai baroni regnicoli, sono: Di non avere concordato la consegna ai cristiani delle fortezze in Cisgiordania, esponendo Gerusalemme alla facile riconquista araba; di avere abbandonato nelle mani degli infedeli alcuni Luoghi santi; di non avere recuperato alcuni feudi.

Un vantaggio che al-Kâmil ricava dalla Pace di Giaffa è: Che estende la sua autorità su tutto il Sâhel, sul Medio Oriente e sul Diyâr.

Mudar: una situazione bendiversa rispetto all'epoca della crociata di Damietta, quando il sultano aveva dovutorichiedere aiuto ad altri potentati mussulmani e aveva subìto un complotto

In pellegrinaggio a Gerusalemme: Federico II vi si ferma per due giorni. Sudisposizione del sultano al-Kâmil, gli sono consegnate le chiavi della città e, trattatocon tutti i riguardi delle prerogative regie, è accompagnato nella al-Qûds

Del pellegrinaggio di Federico II a Gerusalemme: Ci resta il racconto di uncronista arabo il quale anche riporta l'episodio del muezzin che recita ad alta voce, daun minareto attiguo all'alloggio di Federico, passaggi del Corano contro i Cristiani; perrimediare all'offesa arrecata, il sultano d'Egitto dispone che nel giorno successivol'invito alla preghiera sia sospeso

Nei regni del Mediterraneo del Duecento: La professione di un credo religiosodifferente dal quello del sovrano era tollerata dietro imposizione

di un tributo procapite; così avveniva in Sicilia e in tutto il Mediterraneo, compresi i regni di Egitto e di Gerusalemme

Nel Duecento, la Magna curia di Palermo: E' culturalmente caratterizzata in analogia con le corti di Damasco, Toledo e delle maggiori capitali cristiane e musulmane. Federico II, alla ricerca della saggezza (hikma), partecipa a maqâmât frequentate da saggi maestri di matematica, filosofia ed esegesi dei testi sacri

La riscoperta del pensiero filosofico greco-classico: Fu opera prevalentemente di teologi interessati a confrontare i classici filosofici con i testi sacri; ai loro studi attingevano filosofi e sapienti ospiti delle corti di principi cristiani e musulmani, a Palermo come a Damasco e a Toledo, dove le dispute avvenivano in ambienti religiosi misti

La conoscenza della lingua araba: Era diffusa nella Magna Curia di Palermo. Funzionari del dîwân erano in grado di scrivere correntemente in arabo nella cancelleria regia di Palermo

Incessante era l'opera di traduzione di testi dall'arabo e dal greco all'ebraico e al latino. Tra le figure eminenti di studiosi alla Corte di Federico, segnaliamo: Il notaio Teodoro d'Antiochia, addetto alla corrispondenza araba della cancelleria regia e traduttore del trattato sulla falconeria di Moamyn, l'arcivescovo di Palermo Bernardo da Castacca, il medico-astronomo Giovanni da Palermo e il matematico Leonardo Fibonacci.

Per formare i funzionari dei suoi regni, Federico II istituì, a Napoli, uno Studio nel quale l'insegnamento del diritto si coniugava alla riflessione filosofica e teologica su problematiche legate alla natura della società, del potere, della giustizia e della regalità, affinché le leggi fossero apprese e fatte applicare con senso di giustizia.

L'ordine cosmico è creato da Dio: E quindi il suo mantenimento mediante la pace deve essere l'obiettivo supremo della potestas, qual è teorizzata nel

proemio del LiberAugustalis. Il sovrano deve ispirarsi a questo ordine cosmico, per la parte di attività legislativa che gli compete nei limiti segnati dalla sharīʿa. L'immagine salomonica del potere: È il modello del re sapiente, ed è personificato nel sovrano biblico Salomone che è in grado di interpretare le parole della Torah, dimostrare la via dell'equità, della giustizia e della rettitudine. Federico II, a piedi nudi, prega dinanzi al Santo Sepolcro: Come primo atto (18 marzo 1229) della visita nel luogo santissimo della Cristianità. Nel giorno successivo, la basilica dedicata al Salvatore è il luogo della incoronazione. Il cerimoniale della incoronazione di Federico II si svolge secondo la tradizione: Che risale ai tempi di Baldovino I. Nella chiesa del Santo Sepolcro, Federico giura di proteggere il patriarca, la chiesa, le leggi e consuetudini del regno e riceve dai baroni il diadema dei re di Gerusalemme e il pomo.d'oro; porta questi simboli nella basilica del Salvatore, in offerta al Cristo. La "sacralità" dell'Impero è, secondo M. Bloch: Carattere precipuo della concezione imperiale degli Svevi, fin dall'epoca di Enrico VI quando si cominciò a appellare "sacro" l'impero. Definendo Jesi "Betlemme della Marca anconitana", e nel Proemio del Liber Augustalis, Federico dimostra di ereditare l'idea della regalità sacra. Luigi IX, vassallo di Cristo: Il re si considera vassallo di Cristo e non del Papa, al quale si oppone per l'amministrazione delle decime riscosse nei domini della diocesi francese. La missione salvifica: E' proclamata, sia dal papato che dall'Imperatore Federico II, come fondamento dell'universalità del potere temporale dell'uno e dell'altro; ciò ha posto la premessa di un dualismo, in difesa delle rispettive prerogative, che ha contribuito al declino dei due.

universalismi

Il sentimento della religione trionfante: Presente largamente tra i crociati, nel 1229, richiama alla memoria le scene trionfali che Oliviero di Paderbon aveva osservato e divulgato all'indomani della presa di Damietta, ben riassunte nell'invocazione: Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat

Federico II, in una lettera solenne al Papa: Datata 19 marzo 1229, chiede il ritiro della scomunica all'uomo scelto dalla Provvidenza per realizzare lo scopo di tutte le crociate; la richiesta è supportata dalla analoga impetrazione avanzata da Ermanno di Salza, Maestro dei cavalieri teutonici

Osservazioni esposte nella lettera a papa Gregorio VII, perché annulli la scomunica a Federico: Nella lettera del marzo 1229 si sottolinea che: - a Federico, Dio ha concesso di poter conseguire, con la VI crociata, l'obiettivo che tutti i sovrani, pur in grazia di Dio, avevano mancato; - è iniziata una stagione di pace duratura perché cristiani,

Formattazione del testo

mussulmani ed ebrei sono tutti nel “popolo di Dio"

Federico II invia ad Enrico III una lettera: Centrale vi è l'idea di regalità elaboratada Federico: E' la volontà e la misericordia di Dio a determinare i “tempi” dello sviluppodelle scelte dei sovrani, e se lo vuole Dio può unire i cuori delle genti, com'è stato nellaconclusione della crociata per la quale ha scelto di servirsi di Federico

L'eredità che la VI crociata affida al sultano e al Papa: E' la Reformatio pacis inPalestina. Tocca al sultano espanderla in Oriente e dell'Imperatore e al Papa, inOccidente, per creare uno spazio euro-mediterraneo pacificato, aperto alla circolazionedei saperi, alla consapevolezza della comune matrice biblica, alla diplomazia nellagestione del potere

Gualtiero, priore dei frati predicatori e responsabile degli uffici spiritualidell'esercito crociato: Giunge a Gerusalemme, inviato dall'arcivescovo diCesarea,

e interrompe il pellegrinaggio di Federico nei
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
35 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/07 Storia del cristianesimo e delle chiese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giosue1000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Ambretti Antinea.