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LA RIFORMA PAPALE E LO SCONTRO CON L’IMPERO
Qual è il passaggio definitivo? Questi imperatori che riformano il papato che si assumono la
nomina, trasformeranno anche il senso della norma del vescovo.
Il vescovo di Roma è qualcosa di più rispetto a un vescovo normale. Se l’imperatore interviene
allora il papa si ribellerà perché non è più autonomo, è una interferenza si sta scindendo l’impero e
il papato ecco che si arriva allo scontro.
Il papato inizierà esso stesso a riformarsi il primo grande riformatore è Leone IX eletto da Enrico III
(erano cugini) però Brunone (monaco) va a roma e dice che bisogna tornare all’origine e quindi che
siano i vescovi a eleggerlo.
Leone IX inizia a scrivere affermazioni molto forti (pag 48)
Un altro grande gesto è quello che ha chiamato un gruppo di riformatori da tutta europa per venire a
roma e riformare la chiesa molti di loro diverrano papi:
- Ildebrando diverrà Gregorio VII (era diacono di Gregorio VI)
- Umberto da Silvacandida sostiene il primato della chiesa di Roma. Teorizzerà che le
investiture dei vescovi da parte dell’imperatore sono una forma di Simonia (ripresa da
gregorio VII)
- Federico Di Lorena
- Pier Damiani
- Bonizone di Sutri
- Anselmo di Baggio
Tutti questi fanno parte dei chierici cardinalis. I chierici di qualunque chiesa cattedrale, questi preti
sono incardinati fa parte di un elenco, Canon (canonico) chierico scardinalis sono chierici di tutte le
chiese cardinali. Nel momento in cui la chiesa di roma diventa l’unica chiesa i chierici cardinalis di
roma diventano chierici universali.
I cardinali sono il collegio dei chierici di Roma.
È più importante essere vescovo che Cardinale perché sono i “chierichetti” del papa.
Nicolo II diverrà papa con difficoltà, quindi Ildebrando va un sinodo fuori roma e nominano il
vescovo di Roma Nicolò II ed è lui che riformerà l’elezione del papa.
Gregorio VII viene eletto per la sua fama, quindi eletto per acclamazione del popolo senza formale
elezione detta da Nicolò II, errore interecclesiale e del vescovo.
Non era uomo di potere, era uomo pieno di spiritualità. (pag. 52) il papa è il capo e i vescovi dei
dipendeti questa è l’idea che si è formata.
Il re investisse il vescovo viene visto da gregorio VII come simonia, e impone con il decreto delle
investiture di togliere questa investitura (pag. 54) 2 visioni:
- assunta dal papa (pag. 53)
- tradizionale: gli imperatori non sono estranei e quindi non bisogna estraniarlo
Enrico IV va contro il papa, raduna tutti i vescovi della germania e fa un sinodo e attacca Gregorio
VII. Il vescovo di roma cioè il papa viene mandato via.
Se non reagisce viene annullato tutto quindi Gregorio VII deve deporre Enrico IV deponendosi a
vicenda. Enrico crede di difendere la chiesa invece Gregorio dice che l’imperatore non deve
centrare nulla con la chiesa. (pag. 56)
L’imperatore scomunicato non è più in comunione con la chiesa quindi non è più nessuno e non ha
più autorità.
Gregorio VII si ritiene papa e dall’altra parte Enrico IV viene deposto.
Arriviamo a una conferenza internazionale ad Augusta, doveva essere presieduta dal papa per
decidere sul destino dell’imperatore, ecco perché Enrico IV molto abile va contro l’italia è il
tentativo di fermare Gregorio VII e lo ferma sugli appennini, fermandosi da Canossa. Da un lato da
viltà di Enrico IV che chiede perdono (è un abile) e sapendo che davanti a Gregorio VII non poteva
non essere perdonato e non poteva essere scomunicato. Va contro poi il papa, il papa scappa nel
regno di Normanna e morirà a Salerno e il potere ritornerà a Enrico IV.
Capitolo 4:
Tu sei pietro e su questa pietra (è un gioco di parole la pietra è la fede quindi tutti possono essere)
questa frase verrà ripresa da lutero.
Separazione tra clero e laici: si scoinvolge un ordine medievale che le tre forze erano monaci,
chierici e laici diverranno quindi 2 monaci e chierici. Con il concilio di trento si arriverà ad una
responsabilità nuovamente ai laici.
Il clero e monaci non hanno interferenze con poteri temporali (giustizia, economia…) invece i laici
si ma non interverranno nella chiesa.
La chiesa è separata dal mando e all’interno ci sono solo i consacrati gli altri sono solo soggetti
passivi (questa visione verrà rotta solo nel 900).
Ci sarà la divisione tra chiesa d’oriente e occidente.
Non avviene improvvisamente ma preparata da lontano ci sono avvenimenti spiacevoli che
porteranno all’allontanamento delle due chiese.
Scontro 1053 scontro epistorale e poi 1054 scontro vero e proprio.
Le due chiese vivranno separate ma non c’è mai stato una scisa vero e proprio. Alla fine del
concilio vaticano II verrà tolta la scomunica reciprocamente (paolo VI e Atenago).
La chiesa si sta degradando in modo carnale, bisogna ritornare allo spirito del vangelo.
È difficile avere fonti ereticali, sono spesso negative 3 fasi principali:
- 800 si dice il credo è…ma non esiste una vera e propria dottrina, gli eretici non hanno
sistematicità
- inizio 900 marxista: nella parte del capitali ci sta la chiesa dalla parte del proletariato ci
stanno gli eretici
- anni 30, 40 questi movimenti non vanno letti secondo il giudizio ecclesiastico. Bisogna
capire il perché.
Sono eresie molto particolari, non hanno dottrine vere e proprie è il rifiuto verso il papato. Anche
Gregorio VII però dice che chiunque va contro la dottrina romana è eretico.
La zona: le eresia si diffondono dalla Francia meridionale e Italia centro- settentrionale, zone in cui
si sviluppa l’economia, dove c’è un fermento di ricerca. Sono presenti molte donne in questi
movimenti, la donna segnala un movimento di rinnovamento. È importante questa presenza per il
ritorno della fraternità e l’altro aspetto è che siccome questi movimenti sono aperti a tutti l’elemento
femminile aumenta il numero di donne anche avendo una famiglia. Buona parte di queste donne
quando nascono i movimenti mendicanti esse sono attratte.
Un primo gruppo è quello dell’XI secolo, un esempio del 1025 nel nord della Francia (pag. 77)
eretici di Arras.
Tra il XII e XIII il popolo (classe media) torna a essere protagonista della politica, nascono le lotte
interne al comune. Comincia a nascere 2 idee di chiesa (etica e giuridica).
I Catari (puri):
valle del Reno, c’è un abate preoccupatissimo da quello che vede in giro, e scrive il pensiero degli
eretici (pag. 79).
I Valdesi: movimento ancora vivo in italia, esperienza vicina a quella di San Francesco, partono
insieme ma arrivano in due modi diversi.
Tutto parte da Valdo cittadino di Lione (attività commerciale). Nel 73 ha una crisi di coscienza
(pag. 82)
A lione c’è come arcivescovo un cistercense che sta cercando di riformare il clero, e quando vede i
Valdi capisce che sono utili per ripulire la chiesa. Vanno a Roma (pag. 84)
I laici vanno in giro a predicare perché i chierici non lo fanno più, l’istituzione prendono delle
difese perché solo i chierici possono predicare, il papa non concede il permesso di predicare ai
Valdesi.
Tornati a casa il papa invia un cardinale a Lione dove fece un Sinodo in cui chiede ai valdesi di dire
il credo.
Quando cambia il vescovo a Lione i Valdesi vengono cacciati.
Gli Umiliati:
gente che vive poveramente, vive dal lavoro delle proprie mani (tintura della lana) sono sparsi in
tutta la lombardia soprattutto sui navigli. Formati anche da coppie.
(pag. 89)
anche gli Umiliati vengono condannati perché vogliono predicare, poi Innocenzo III li fa rientrare.
Diventano 3 ordini maschile femminile e terzo ordine diventeranno monaci ma poi verranno sciolti
perché sparano a San Carlo Borromeo.
Movimento di carattere escatologico:
segno di polemica contro la chiesa del tempo.
Distacco della chiesa di Pietro e Giovanni. La chiesa di Pietro non sta sotto la croce. Passaggio che
potrà venire un papa angelico (Celestino V).
I flagellanti si frustravano lungo la strada, sanguinandosi e sanguinando la strada, questo è un
richiamare Cristo, mentre si flagellano si pentono, non dipendono dal clero.
Apostolici (pag. 91)
La miscredenza è gia presente in questo periodo.
LA LOTTA DELLA CHIESA CONTRO LE ERESIE (inquisizione):
identificazione della chiesa con la società/umanità, forma cattolica all’impero.
Ritornano in questo periodo le scuole giuridiche quindi adesso le eresie sono rei di condanna.
Scatta con quello schema che non è importante il singolo ma la società, che è un unico corpo se in
questo corpo c’è anche solo un dito malato andrà ad intaccare tutto il corpo quindi per salvare il
corpo devo tagliare la parte malata (l’eretico).
Gli eretici vanno eliminati.
Fuori (eretico, musulmano) dalla chiesa non hai diritti.
Quando l’impero sta tramontando e salgono le province, i comuni ecc…gli interessi dello stato si
diversificano da quelli della chiesa
L’ALTERNATIVA MENDICANTE
Loro rimangono nella chiesa che corrisponde alla politica di Innocenzo III, che non voleva
eliminare questi eretici ma trarli nella chiesa. È un cambiamento è un concetto giuridico è un
cambiamento della vita religiosa, bisogna saltare dallo schema benedettino (che è un monastero
ricco) a far diventare anche l’istituto religioso povero.
Mendicanti significa essere un gruppo religioso che vivono mendicando.
Il mendicante è colui che vive nell’incertezza.
Chi fa parte di questa nuova istituzione? Ci sono due gruppi i
- predicatori (diverranno i domenicani)
- minori
ordini che diverranno poi mendicanti:
- agostiniani
- carmelitani
- servi di maria
la pastorale: i mendicanti devono andare in giro e al posto del pane che ricevono predicano il
vangelo, non esiste più il monastero rimarrà solo per i monaci che si chiudono dentro diverrà quindi
diverrà convento (un posto non fisso).
Questo fatto di rimanere nelle strade, è nata la città loro non vanno in città stanno fuori tra i lebbrosi
i poveri e li si collocano sulle porte della città, possono soccorrere i poveri e aiutarli.
I diversi ordini di mendicanti si dividevano le città così da non essere tutti insieme e così anche da
assistere a tutti i poveri.
I benedettini sono monaci ma non sono preti, il frate francescano domenicano nascono da preti e
strare sulle strade ti fa conoscere molte persone, ma ci vuole persone e il papato approfitta per
rinnovare la chiesa.
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