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SOLUZIONE
1. Le competenze e le conoscenze degli amministratori non
esecutivi
A. L’assetto delle competenze dell’organo amministrativo –
consolidatosi sulla base della distinzione al suo interno tra
amministratori delegati e deleganti – si caratterizza, da un lato, per
aver sancito la distinzione tra funzioni «gestionali» o
«esecutive» (management) e poteri-doveri di informazione e
controllo (monitoring) e, dall’altro, per aver definitivamente messo
in luce la complementarietà dei secondi rispetto alle prime. A
riguardo, è stato osservato come l’aspetto del controllo si sia
ormai evoluto fino a costituire un «elemento coessenziale
dell’esercizio dell’impresa e del potere amministrativo».
B. Come noto, gli amministratori non esecutivi devono «valutare»
l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e
contabile della società; questa valutazione deve essere svolta sulla
base delle informazioni ricevute dai delegati ai sensi dell’art. 2381,
co. 6°, c.c., fermo restando il fondamentale potere/dovere dei
deleganti di richiedere agli esecutivi ulteriori informazioni.
C. Tenuto conto di quanto sopra occorre che un amministratore non
esecutivo (o congiuntamente agli amministratori non esecutivi)
abbia le seguenti competenze/conoscenze:
adeguata conoscenza del settore in cui opera l’azienda, delle
▪
relative dinamiche e della correlata regolamentazione;
adeguata conoscenza delle metodologie di gestione e di
▪
controllo dei rischi (possibile solo se a conoscenza di quanto
specificato al punto che precede);
esperienza di gestione imprenditoriale e di organizzazione
▪
aziendale;
capacità di lettura e di interpretazione di dati economico-
▪
finanziari, nonché di individuazione delle principali problematiche
e degli adeguati presìdi e misure sulla base di tali informazioni;
adeguata conoscenza di: o regolamentazione societaria,
▪
nonché di sistemi di corporate governance, il tutto
finalizzato a garantire un efficace sistema di supervisione,
direzione e controllo;
o gestione e organizzazione aziendale, anche in materia di
risorse umane – ivi inclusi sistemi di remunerazione e
incentivazione, operation e sistemi informativi –;
o programmazione strategica, consapevolezza degli indirizzi
strategici aziendali o del piano industriale di imprese
operanti in quel determinato ambito di business e relativa
attuazione;
o operazioni di finanza straordinaria e di sviluppo del
business per acquisizione, nonché accordi di partnership;
preparazione sulle tematiche di innovazione digitale e
▪
tecnologica.
2. I principali elementi informativi documentali che
periodicamente un amministratore non esecutivo dovrebbe
esaminare
A livello minimale ci si attende che un amministratore non esecutivo
si informi su:
Equilibrio Economico in Senso Stretto. Un Conto Economico
▪
trimestrale/semestrale (competenziato) permette di rilevare la
performance aziendale e monitorare il relativo andamento;
Equilibrio patrimoniale. Ciò può essere effettuato esaminando
▪
una situazione contabile patrimoniale – che presuppone anche una
situazione economica - competenziata trimestrale o almeno
semestrale;
Equilibrio Finanziario Strutturale. La situazione patrimoniale di
▪
cui al punto che precede, opportunamente riclassificata (criterio
funzionale) consente di rilevare il livello della leva finanziaria e
dell’indicatore dell’indebitamento;
Equilibrio Finanziario Dinamico. Il poter disporre di un
▪
rendiconto finanziario periodico (semestrale) permette il relativo
monitoraggio. In via alternativa, apposite rielaborazioni sulla
situazione contabile patrimoniale ed economica periodica di cui ai
punti che precedono consentono di rilevare l’EBITDA e le variazioni
di CCNO in guisa da avere un’idea dei flussi di cassa (ancorché in
forma grezza) operativi atti a sostenere investimenti, imposte e
oneri finanziari/rimborsi di debito;
Equilibrio Monetario. Il Budget di tesoreria e il suo periodico
▪
aggiornamento in corso di esercizio consente di monitorare
l’equilibrio in questione. Inoltre, la verifica presso l’azienda di
decreti ingiuntivi/atti di pignoramento oppure di debiti scaduti
permette di avere un quadro di sintesi dell’equilibrio in parola.
3. Indicatori ed equilibri
La Tabella n. 1 riporta la correlazione tra indici ed equilibri
rappresentativi dell’economicità aziendale.
Tabella n. 1 Indicatori Equilibrio
Patrimonio Netto Equilibrio Patrimoniale
DSCR Equilibrio Monetario/Equilibrio
Finanziario Dinamico
Oneri Finanziari / Fatturato Equilibrio Economico in senso
stretto (sostenibilità economica
degli oneri finanziari);
P.N. / Debiti Totali Equilibrio Finanziario
Strutturale
Cash Flow /Attivo Si tratta del Cash Flow Totale
(oppure può anche essere
inteso come Free Cash Flow) e,
dunque, mette in mostra la
capacità dell’impresa di
generare con il proprio
business un flusso di cassa atto
a remunerare l’investimento
«azienda»; Equilibrio
Finanziario Dinamico