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BIETTIVI

Il presente progetto ha avuto come obiettivo principale la progettazione di un intervento

selvicolturale di diradamento all’interno di una pecceta coetanea di Picea abies

localizzata nel Pian del Cansiglio, entro i confini della particella 53/4.

Nello specifico, gli obiettivi del lavoro sono stati i seguenti:

Raccogliere e analizzare i dati strutturali del popolamento, mediante rilievi in

• campo (cavallettamento, aree relascopiche e misura delle altezze);

Elaborare la curva ipsometrica del popolamento, utile alla comprensione della

• distribuzione in altezza;

Simulare un intervento di diradamento, individuando le piante da conservare e

• da eliminare in base alle indicazioni del piano;

Verificare la coerenza dell’intervento simulato con le prescrizioni del piano di

• gestione forestale vigente.

6 | Pag. Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli

2 - M M

ATERIALI E ETODI

2.1 – I NQUADRAMENTO FORESTALE GENERALE

Il Cansiglio è un altopiano carsico prealpino compreso tra le province di Belluno,

Treviso e Pordenone, caratterizzato da una grande ricchezza in termini di biodiversità

forestale e da una lunga tradizione gestionale, testimoniata da secoli di utilizzo silvo-

pastorale. Le condizioni ecologiche e pedologiche del territorio, unitamente alle

influenze climatiche temperate, hanno favorito lo sviluppo di formazioni forestali ad

elevato valore naturalistico e produttivo (Veneto Agricoltura, 2018).

Le principali tipologie forestali presenti sono:

faggete pure o miste, nelle esposizioni fresche e umide;

• peccete secondarie montane, derivate da rimboschimenti artificiali di abete

• rosso;

fustaie miste a faggio e conifere (abete bianco, abete rosso, larice);

• cedui in via di conversione e formazioni secondarie.

Le peccete secondarie rappresentano uno degli elementi più diffusi e gestiti del

territorio, spesso derivate da impianti di epoca relativamente recente, in zone

precedentemente aperte o percorse da pascolo. Tali formazioni richiedono oggi

interventi di cura e diradamento per migliorarne la stabilità, la struttura e la funzionalità

ecologica dei boschi del territorio.

2.1.1 – Caratteristiche della particella 53/4

La particella 53/4, all’interno della compresa C, si colloca nella porzione nord-

occidentale del Pian del Cansiglio, all’interno del comprensorio forestale gestito da

Veneto Agricoltura. L’area si estende su una superficie complessiva di 13,90 ettari, di

cui 13,12 ettari boscati, ed è classificata come pecceta secondaria montana a struttura

coetanea, con funzione prevalentemente produttiva (Fig.1). 7 | Pag.

Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli

Figura 1 | Vista aerea dell'area di studio, con evidenziate le

particelle e relative estensioni.

Dal punto di vista stazionale, la particella si sviluppa su un dosso a piede di pendice,

con pendenza molto contenuta, su substrato di calcare di scogliera. Il suolo è

classificabile come terra bruna fresca, mediamente profonda, con buona disponibilità

idrica e pH subacido. Il soprassuolo è costituito da un rimboschimento puro di abete

rosso (Picea abies), denso, con condizioni vegetative migliori verso l'interno e l'est del

comparto, dove si osservano esemplari con buoni accrescimenti (Veneto Agricoltura,

2018).

Il popolamento si presenta monospecifico e giovane, con struttura regolare, e non risulta

ancora idoneo a utilizzazioni definitive, ma richiede interventi colturali di diradamento

volti a favorire la stabilità, la qualità del legname e la futura evoluzione della struttura.

Durante l’attività progettuale, questa particella è stata oggetto di rilievi forestali, analisi

strutturali e simulazioni di intervento, finalizzate alla pianificazione di un diradamento

selettivo coerente con le prescrizioni del piano e con gli obiettivi di gestione sostenibile

del territorio forestale.

2.2 – D

ESCRIZIONE DEI RILIEVI

Il gruppo di dodici studenti ha operato in tre squadre da quattro, ognuna incaricata di

misurare, entro la metà est della particella:

8 | Pag. Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli

- un'area di saggio circolare di 23m di raggio su cui eseguire un cavallettamento

totale;

- quattro aree relascopiche;

- misura delle altezze di almeno due alberi per classe diametrica.

Successivamente sono stati carotati degli alberi per la misura del rilievo incrementale ed

infine, sulla base dei dati ottenuti, è stata simulata la martellata.

Nei paragrafi seguenti vengono brevemente descritti i rilievi eseguiti e gli strumenti

utilizzati.

2.2.1 – Cavallettamento totale

Il cavallettamento totale è un censimento di tutti gli individui del popolamento che si

vuole esaminare. Viene quindi prelevata una misurazione del diametro per ogni albero

presente nell’area di interesse.

Per questo rilievo, è stata prevista una singola area circolare dal raggio di 23 metri

2

(1661 m circa).

Per eseguire il cavallettamento totale di

un popolamento si possono utilizzare

diversi strumenti, tra cui cavalletti

elettronici, a laser, cordelle metriche,

dendrometri elettronici oppure il

classico cavalletto dendrometrico

(Fig.2), o cavalletto forestale. Per queste

misure è stato utilizzato quest’ultimo. Figura 2 | Esempio di cavalletto dendrometrico (o

forestale).

Si preleva la misurazione del diametro ad

1,30m da terra (misura a “petto d’uomo”), con bracci dello strumento sullo stesso piano

della sezione del fusto ed asta tangente ad esso. Si prende una sola misurazione per

albero, a meno che il fusto non sia di forma irregolare (es. ovale) ed in quel caso si

eseguono due misurazioni perpendicolari e poi si fa una media dei due diametri ottenuti.

Se l’albero, sotto 1,30m, si biforca allora si preleva una misurazione per i due tronchi

9 | Pag.

Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli

biforcati, mentre se il tronco, esattamente sul 1,30m si deforma o si biforca si preleva la

misurazione in un punto in cui la misurazione sia rappresentativa per l’albero

(solitamente subito sotto o sopra alla deformità).

Per questo tipo di misurazioni serve stabilire una soglia di cavallettamento, che

corrisponde al limite inferiore della più piccola classe diametrica che si vuole includere

nel cavallettamento. Per questo rilievo è stata stabilita la soglia classica per le fustaie

coetanee, ossia di 17,5cm, in modo da escludere alberi troppo piccoli o morti. Gli alberi

misurati sono stati contrassegnati sul tronco con il simbolo di una barra orizzontale,

adoperando del gesso bianco.

2.2.2 – Aree relascopiche diametriche

L'area relascopica diametrica è una metodologia utilizzata per

stimare la densità e la struttura di una foresta attraverso la

misurazione dei diametri degli alberi.

Questa tecnica si basa sull'uso di strumenti ottici come il

relascopio di Bitterlich (Fig.3), usato durante il rilievo, che

permette di selezionare gli alberi in base alla loro dimensione

apparente dal punto di osservazione: se il diametro dell’albero

è maggiore rispetto alla banda considerata allora la

misurazione varrà 1, se il diametro dell’albero è pari alla Figura 3 | Relascopio di

Bitterlich.

larghezza della banda allora la misurazione varrà 0,5, mentre

l’albero non viene considerato se il suo diametro è inferiore alla larghezza della banda.

Durante le misurazioni, è stata utilizzata la

banda del 2 (Fig.4), precedentemente concordata

in base alle caratteristiche e alle indicazioni

riguardo la pecceta. Le aree scelte per le

misurazioni sono state decise casualmente.

Una volta ottenuti tutti i dati necessari si potrà

poi procedere al calcolo dell'area basimetrica

Figura 4 | Vista attraverso il relascopio di totale degli alberi per ettaro. Gli alberi che

Bitterlich con relative bande.

10 | P a g . Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli

risultavano inclusi nella misurazione, sono stati contrassegnati sul tronco con il simbolo

di una “X”, adoperando del gesso bianco.

2.2.3 – Misurazione delle altezze

La misura delle altezze servirà per poter realizzare la curva ipsometrica del

popolamento preso in esame. Si tratta di una curva che rappresenta il rapporto diametro-

altezza del popolamento forestale che si sta studiando.

Essendo un popolamento abbastanza denso, sono stati

scelti alberi casuali ma di cui era possibile vedere il

cimale, di diverse classi diametriche e, naturalmente,

non cimati. Una volta scelti gli individui campionari,

verrà calcolato il diametro (DBH), utilizzando il

cavalletto dendrometrico (Fig.2) e successivamente

verrà calcolata l’altezza degli stessi grazie allo Figura 5 | TruPulse.

strumento TruPulse (Fig.5).

Il funzionamento di questo strumento di basa su un telemetro laser integrato che emette

un raggio laser verso un punto preciso, misura il tempo impiegato dal raggio a colpire il

bersaglio e a tornare indietro e ne calcola la distanza. Poi, tramite dei sensori rileva

l’angolo verticale di osservazione. Grazie all’integrazione di questi parametri, calcola

l’altezza del bersaglio usando una formula trigonometrica.

Gli alberi scelti e di cui sono state prese le altezze, sono state contrassegnate con un

cerchio grazie al gesso bianco.

2.2.4 – Carotaggio

Per questo tipo di rilievo sono stati impiegati il succhiello di Pressler (Fig.6) e il

martello incrementale (Fig.7), degli strumenti utilizzati in ambito forestale per il

prelievo di carote di legno a fini dendrometrici. 11 | P a g .

Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli

Il succhiello di Pressler è costituito da un tubo cilindrico

affilato che, mediante rotazione manuale, viene inserito nel

tronco dell’albero fino a raggiungere il centro, o un punto

desiderato. La carota estratta ha un diametro ridotto (circa

5mm) e permette di analizzare in modo non distruttivo la

struttura interna del legno.

Il martello incrementale, invece, permette di eseguire

carotaggi superficiali nel legno (2cm), risultando meno

invasivo e più rapido da utilizzare in bosco. Figura 6 | Succhiello di Pressler.

Si posiziona la punta contro la corteccia,

perpendicolarmente all’asse del fusto, e si colpisce con decisione. L’estremità

penetrante asporta un sottile cilindro di legno del diametro di pochi millimetri.

Nel nostro caso, la carota prelevata è stata utilizzata per un rilievo incrementale, con lo

scopo di determinare l’incremento degli alberi e valutare lo stato di vigore del

popolamento.

Verranno utilizzati due metodi differenti:

- Incremento di Pressler: metodo incrementale che misura

gli ultimi dieci anelli legnosi e che misura la crescita radiale

annua media degli ultimi anni. È un dato utile pe

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Scienze agrarie e veterinarie AGR/06 Tecnologia del legno e utilizzazioni forestali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anna3andrea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Attività tecnico-pratica in foresta e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof De Mas Giovanna.
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