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ALCOLO DELL IDROGRAMMA DI PROGETTO
In questa sezione si effettueranno le operazioni per il calcolo dei due idrogrammi di
progetto, relativi ai due tempi di ritorno, centennale e trentennale. Per fare ciò si
utilizzerà il metodo del CN-SCS del metodo delle isocorrive.
–
Il metodo CN-SCS (o Curve Number Soil Conservation Service) è una tecnica
empirica utilizzata per stimare il deflusso superficiale dovuto ad un evento di pioggia,
tenendo conto delle caratteristiche idrologiche del bacino idrografico. Associato al
metodo delle isocorrive, permette di calcolare il tempo di concentrazione e di distribuire
il deflusso nel tempo per ottenere un idrogramma.
In Tabella 9 viene riportato il diagramma area-tempi del bacino di Roggia di Ravina,
con i calcoli eseguiti a passi di 15 minuti. 19 | P a g .
Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli
Diagramma area-tempi
Classe dei tempi di
contribuzione (min) Area contribuente (%)
0-15 23,0
15-30 55,0
30-45 19,0
45-60 3,0
Totale 100
Tabella 9 | Diagramma area-tempi del bacino di Roggia di Ravina.
Si effettuano ora i calcoli per la realizzazione dell’idrogramma di progetto relativo al
tempo di ritorno centennale, analoghi a quelli per il tempo di ritorno trentennale.
–
3.2.1 Sviluppo dei calcoli
Come già visto in Tabella 1 e 2, e come calcolato nella formula (6a), sappiamo che:
2 6 2
Area bacino = 5,48km = 5,48*10 m ; I = 0,05*S;
a
h = 41,259mm; CN = 70.
100
I calcoli andranno eseguiti a passi di 15 minuti, quindi:
Δt = 15min = 900s.
Possiamo subito calcolare il valore di S, ossia il volume specifico di saturazione del
suolo, grazie al parametro CN (numero di curva).
100 100 (7)
( (
= − 1) = 254 − 1) = 108,857
0 70
Dove S è un fattore di scala che riflette le unità di misura adottate, in questo caso mm.
0
Ora possiamo calcolare il volume specifico di pioggia sottratto al bilancio, I o
a
infiltrazione iniziale: = 0,05 ∗ = 0,05 ∗ 108,857 = 5,44
(8)
Il prossimo passo è quello di calcolare la precipitazione efficace Pe, ossia il deflusso
generato dall’evento di pioggia. Possiamo anche calcolare il valore del coefficiente di
deflusso (CD). (9)
20 | P a g . (10)
Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli
2 2
( ) (41,259
ℎ − − 5,44)
100
= = = 8,86685
ℎ − + 41,259 − 5,44 + 108,857
100 8,86685
= = = 0,21491
41,259
Trasformiamo la precipitazione efficace in metri e, supponendo che l’evento di pioggia
sia uniforme nel tempo, la dividiamo per gli intervalli di interesse (15min).
900 (11)
= 8,86685 = 0,00887 ∗ = 0,00222
3600
Cerchiamo ora le aree contribuenti, in metri quadri, per i diversi intervalli.
Moltiplicando l’area totale del bacino per le percentuali di area contribuente viste in
Tabella 9, si ottengono i seguenti risultati: 2
Area contribuente (m )
Area Area contribuente
A 0,23 1260400
1
A 0,55 3014000
2
A 0,19 1041200
3
A 0,03 164400
4 Tabella 10 | Aree contribuenti.
per ogni intervallo Δt per ottenere la portata
Non resta che calcolare le diverse portate q
totale Q. Si utilizza la seguente formula: ( ∗ )
(12)
=
−
Dove j è l’area sulla quale si forma il deflusso. Applicando i calcoli a tutte le aree e agli
intervalli di interesse, otteniamo la tabella (Tabella 11) che rappresenta il nostro
idrogramma di piena. Q è dato dalla somma delle q per ogni riga. 21 | P a g .
Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli
Idrogramma relativo a T = 100
Pe Pe Pe Pe Q
1 2 3 4
Δ t 3,104382 3,104382
1
Δt 7,423523 3,104382 10,5279
2
Δt 2,56449 7,423523 3,104382 13,09239
3
Δt 0,404919 2,56449 7,423523 3,104382 13,49731
4
Δt 0,404919 2,56449 7,423523 10,39293
5
Δt 0,404919 2,56449 2,969409
6
Δt 0,404919 0,404919
7 Tabella 11 | Tabella dell'idrogramma di piena per T = 100.
La portata di picco per il tempo di ritorno centennale risulta quindi essere pari a 13,497
3
m /s.
Applicando gli stessi passaggi e formule e sostituendo h con h , possiamo ottenere i
100 30
dati relativi al tempo di ritorno pari a 30 anni. In particolare, applicando le formule (9),
(10) ed (11), otteniamo che: Risultati per T = 30
Pe tot (mm) 6,37129
Pe/Δt (m) 0,00159
CD 0,18123
Tabella 12 | Risultati ottenuti durante il calcolo dell'idrogramma di piena per T = 30.
E applicando la formula (12) otteniamo anche la tabella rappresentativa
dell’idrogramma di piena per il tempo di ritorno di 30 anni.
Idrogramma relativo a T = 30
Pe Pe Pe Pe Q
1 2 3 4
Δ t 2,230658 2,230658
1
Δt 5,334182 2,230658 7,56484
2
Δt 1,842717 5,334182 2,230658 9,407557
3
Δt 0,290955 1,842717 5,334182 2,230658 9,698512
4
Δt 0,290955 1,842717 5,334182 7,467855
5
Δt 0,290955 1,842717 2,133673
6
Δt 0,290955 0,290955
7 Tabella 13 | Tabella dell'idrogramma di piena per T = 30. 3
La portata di picco per il tempo di ritorno trentennale risulta essere pari a 9,699 m /s.
22 | P a g . Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli
– Realizzazione dell’idrogramma di piena
3.2.2
Per realizzare l’idrogramma di piena sul programma Excel, si selezionano i dati relativi
e alle precipitazioni verificatesi per ogni intervallo (Pe/Δt),
alle portate totali Q
distribuite in un’ora; si seleziona l’opzione “grafici composti”.
Comparirà un grafico contenente due serie di dati (una per le portate e una per la
precipitazione). Tra le opzioni aggiuntive del grafico, si sceglie di rappresentare le
portate come dati lineari sull’asse principale, e le precipitazioni come istogramma
secondario invertito. Nell’asse delle ascisse si inseriscono gli intervalli di
nell’asse
tempo (ogni 15 min).
Si ottengono così i due grafici (Grafici 8 e 9) rappresentativi dell’idrogramma di piena
per i due tempi di ritorno.
Grafico 8 | Idrogramma di progetto per T = 100. 23 | P a g .
Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli
Grafico 9 | Idrogramma di progetto per T = 30.
24 | P a g . Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli
–
4 D
IMENSIONAMENTO SISTEMAZIONI IDRAULICHE
In questa sezione verranno trattai i calcoli per correggere la pendenza del torrente ed
analizzare la composizione granulometrica di trasporto per poter infine eseguire i
corretti dimensionamenti delle strutture di intervento idraulico.
–
4.1 D 1 ( )
IMENSIONAMENTO E VERIFICA DEL TRATTO BRIGLIE
Si vuole intervenire nel primo tratto con delle sistemazioni idrauliche costituite da
briglie di consolidamento. L’obiettivo di questo primo intervento è quello di ridurre la
capacità erosiva della corrente e della sua conseguente capacità di deposizione di
materiale solido. Per poter fare ciò, è necessario ridurre l’energia della corrente stessa,
in modo che essa sia in grado di trasportare sedimento dai diametri inferiori.
A tale scopo, si progetta una diminuzione della pendenza dell’alveo, dal valore
originario alla così detta pendenza di correzione.
–
4.1.1 Analisi granulometrica
Per dimensionare correttamente le briglie previste dal progetto, occorre prima di tutto
analizzare la composizione granulometrica del corso d’acqua.
I diametri campione rilevati nel torrente sono rappresentati in Tabella 14.
Diametro (mm)
3 20 32 46 71 92 131 200 450
3 21 33 46 74 93 134 210 480
3 21 33 49 75 94 135 220 490
5 21 34 53 75 96 136 220 495
6 22 34 56 76 98 138 240 495
6 22 34 56 76 100 138 260 500
6 23 35 58 76 100 139 265 515
7 23 36 59 77 102 146 270 520
9 26 36 61 77 102 152 290 530
10 27 37 61 78 106 154 295 540
11 28 39 62 78 107 165 300 550
12 28 40 62 78 108 165 310 620
12 28 40 63 80 109 170 325 660
14 28 41 64 81 109 170 330 760
14 29 41 64 81 111 170 350 770
15 29 42 64 82 111 180 350 820
16 30 44 67 84 112 185 377 1100
17 31 45 68 85 113 185 380 1150
18 31 45 68 87 115 190 410 1170
19 31 46 69 87 130 195 410 1200
Tabella 14 | Elenco dei diametri (in mm) del sedimento misurati durante il rilevamento in campo.
25 | P a g .
Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli
I sedimenti rappresentati vanno trasformati in una normale, dato che le distribuzioni di
tipo logaritmico sono più difficili da trattare matematicamente. Viene quindi introdotta
una scala aritmetica espressa tramite l’indice φ (phi).
I diametri, espressi in millimetri, vengono tutti convertiti secondo la formula:
= −
φ 2 (12)
Il valore di phi servirà per classificare i sedimenti secondo la classificazione
dell’American Geophysical Union (AGU) che adotta la scala di Wentworth, mostrata in
Figura 4.
Figura 4 | Tabella della classificazione dei sedimenti secondo la Scala di Wentworth.
In questa classificazione, il diametro pari a 2 mm (φ = -1) separa il sedimento fine
(sabbia, limo e argilla) dal sedimento grossolano (ghiaia, ciottoli e massi).
Consideriamo ora delle classi a passo di 0,5 per i valori di phi, in modo da poter
calcolare la numerosità per ciascuna di esse. Si individuano gli estremi superiori e il
φ
valore medio di ogni classe. Consideriamo delle classi fino a = -11.
Attraverso la formula Excel:
= . (ℎ : ℎ ; ("<";estr.sup.) (13)
0
vengono conteggiati tutti gli elementi che hanno phi inferiore all’estremo superiore di
classe che si considera.
26 | P a g . Relazione Tecnica di Anna Andrea Carli
Calcoliamo ora la numerosità di sedimento (n) per ogni classe. Consideriamo il
conteggio ricavato precedentemente dalla formula (13), e per ogni classe sottraiamo il
valore della classe presa in considerazione da quello della classe precedente.
Calcoliamo ora la frequenza relativa (f) per ogni classe.
= ∗ 100 (14)
Dove:
n è la numerosità di ogni classe;
N è il numero totale di elementi.
Dalle frequenze relative possiamo ottenere la frequenza cumulata (F):
= + (15)
−1
Possiamo infine ottenere un ulteriore valore, che è quello del contributo medio di ogni
classe alla media ponderata dell’intera distribuzione. Si moltiplica il valore medio di
una classe per la frequenza relativa di quella classe:
. = ∗
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