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A
1
trasferire gli oggetti da una mano all'altra
Nella prima infanzia lo sviluppo delle abilità motorie:
2
È notevolmente più lento di quello delle capacità percettive
I tre macro-approcci teorici di riferimento per lo svuluppo motorio sono:
3
approccio maturativo, cognitivo ed ecologico
Nello sviluppo della prensione il riflesso di "gaspring esterocettivo" consiste nella:
4
richiusura automatica delle ultime quattro dita su un oggettp
L'approccio cognitivo corrisponde a:
5
l'età dormiente
La motricità grossolana è formata da:
6
controllo posturale e locomozione
La progressione illustrata dal fatto che un infante riesce prima a controllare prima i movimenti
7
delle braccia e poi quelli delle gambe si definisce:
cefalo-caudale
La motricità fine:
8
coinvolge i movimenti delle dita
A 3 anni il bambino è capace di:
9
usare le forbici
Lo sviluppo motorio è determinato:
10
da interazioni molteplici e dinamiche tra diversi fattori
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- JEAN
Capitolo 5 PIAGET
Nella teoria di Piaget la conoscenza :
1
deriva dalle azioni
Il metodo critico è rivolto a:
2
bambini dai 7 anni in poi
Il termine assimilazione utilizzato da Piaget, indica:
3
l'azione dell'organismo sull'ambiente
Lo sviluppo intellettivo secondo Piaget:
4
È inteso come processo di adattamento dell'individuo all'ambiente
Jean Piaget è vissuto:
5
dal 1896 al 1981
Il metodo osservativo serve a:
6
smentire o verificare ipotesi
L'accomodamento riguarda:
7
una modificazione dell'organismo in funzione dell'ambiente
Attraverso il metodo clinico Piaget:
8
avviava con i bambini una conversazione per cercare quello a cui era interessato
Secondo Piaget, organizzazione e adattamento sono:
9
invarianti funzionali
Secondo Piaget, lo sviluppo cognitivo è composto da:
10
funzioni invarianti e strutture varianti
-
Capitolo 6 CONCEZIONE STADIALE DELLO SVILUPPO COGNITIVO
Secondo Piaget:
1
ogni stadio organizza in un modo più complesso le abilità presenti nel precedente
Giovanna a 10 mesi sta giocando con un sonaglio e la mamma lo copre con un pezzo di stoffa.
2
Giovanna alza la stoffa e riprende il sonaglio. Dopo diverse ripetizioni di questo gioco, la
mamma mette il sonaglio in una scatola: Giovanna, anche se ha visto, lo cerca di nuovo sotto il
pezzo di stoffa. Questo comportamento illustra, per Piaget:
un errore A-non-B
Piaget considera il gioco come un'attività in cui:
3
l'assimilazione prevale sull'accomodamento
Secondo Piaget, le categorie fondamentali che organizzano la percezione della realtà (oggetto,
4
spazio, tempo, causa):
sono del tutto assenti nel primo mese di vita
I giochi di finzione che compaiono dopo i 18 mesi testimoniano:
5
la presenza della funzione simbolica
La permanenza dell'oggetto viene completamente raggiunta:
6
nel VI stadio del periodo sensomotorio (18-24mesi)
Nel IV stadio del periodo sensomotorio i bambini possono risolvere un semplice problema, ad
7
esempio avvicinare un oggetto con un piede per poi afferarlo:
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se ciò richiede delle azioni che già padroneggiano
solo
Nel primo mese di vita, secondo Piaget, i bambini:
8
non distinguono se stessi dal mondo esterno
Marta, 24 mesi, vede la cuginetta fare a pezzetti un foglio di carta e imboccare una bambola
9
con i pezzetti. Sul momento si limita a guardare, ma il giorno dopo fa la stessa cosa. Questo è
un esempio di:
imitazione differita
Una delle seguenti affermazioni sull'egocentrismo assoluto è errata, indicare quale:
10
consiste nel non differenziare il proprio punto di vista da quello degli altri
- -
Capitolo 7 APPROCCIO STORICO CULTURALE
Secondo la prospettiva storico-culturale lo sviluppo cognitivo avviene:
1
grazie all'interazione sociale
Secondo le critiche rivolte a Piaget:
2
gli stadi non sono strutture globali e coerenti
Le tre forme di rappresentazione teorizzate da Bruner sono:
3
esecutive, iconiche, simboliche
Individua quale affermazione è errata nella prospettiva di Vygotskij:
4
esistono stadi
Il linguaggio interno:
5
contribuisce in modo significativo allo sviluppo del pensiero
Secondo Vygotskij il linguaggio:
6
È strettamente connesso al funzionamento della coscienza e al controllo e regolazione dei pensieri e
del proprio comportamento
La metafora di Bruner vede il pensiero di Piaget:
7
come la mano destra, un pensiero logico che si svolge per via deduttiva
Secondo alcune critiche rivolte a Piaget:
8
i compiti piagetiani erano troppo difficili
La zona di sviluppo prossimale rappresenta:
9
il potenziale di sviluppo, ovvero il livello a cui si può arrivare attarverso il supporto sociale
Per la New Look of Perception:
10
la percezione proviene dall'interno
- "CULTURA NELL'EDUCAZIONE"
Capitolo 8 LA NEL PENSIERO DI BRUNER
Nell'analizzare i processi di apprendimento Bruner parte:
1
dalle ricerche di Piaget
Nel modello "i bambini apprendono per imitazione":
2
il cosa apprendere è scarsamente distinto dal come apprendere
Il Sé è una caratteristica principale dell'educazione secondo:
3
il principio dell'identità e dell'autostima lOMoARcPSD|28048726
Un curriculum a spirale:
4
parte da un tema vicino al bambino e sale verso conoscenze più astratte
Per costruire una "struttura" le tre fasi individuate da Bruner sono di tipo:
5
operativo, visivo, simbolico
Secondo la teoria del computazionalismo:
6
la mente può essere concepita come un calcolatore
Nel modello "i bambini come soggetti intelligenti":
7
È fondamentale il processo di interpretazione e dialogo
Secondo la teoria del culturalismo:
8
i significati risiedono nella mente e hanno origine nella cultura
9 I modelli della mente e della pedagogia delineati da Bruner nel 1996 sono :
4
10 Per disciplina s'intende:
insieme coerente e organizzato di conoscenze
Capitolo -
9 COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO
1 La comunicazione verbale implica due tipi di conoscenze:
linguistiche e comunicative
2 Secondo Chomsky e i suoi seguaci, il linguaggio viene acquisito grazie a:
meccanismi innati a esso specifici
3 Le piccole unità di una lingua sono:
i fonemi
4 Per Freud il inguaggio del bambino è:
espressione di un processo mentale e comunicazione
5 Studi recenti mostrano che l'amnesia infantile dipende:
dal fatto che i ricordi nei primi anni sono codificati in forma preverbale
6 I requisiti del linguaggio sono:
semanticità, dislocazione, produttività, creatività, regole
7 Di ritorno dallo zoo, la mamma chiede al suo bambini di 3 anni: "Dove siamo stati?" ..."Cosa
abbiamo visto?" ...."Ti ricordi degli elefanti?"..... "Cosa facevano?" Il suo stile è:
elaborativo
8 Il "baby talk" o "motherese" (alla lettera "madrese") è il linguaggio usato per rivolgersi agli
infanti:
dagli adulti e anche dai bambini
9 Il linguaggio egocentrico comprende:
ecolalie e monologhi
10 Nella controversia "natura-cultura" a proposito dello sviluppo del linguaggio, uno studioso
che ha fermamente sostenuto il ruolo dell'apprendimento è:
Skinner lOMoARcPSD|28048726
Capitolo -
10 L'EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO 0-3
Nel primo mese di vita i neonati riescono a emettere:
1.
suoni riflessi e vegetativi.
La sottoestensione (ad es. dire "cane" solo per riferirsi al cane del nonno e a quello del
2.
vicino
È più frequente della sovraestensione
Per "esplosione del vocabolario" s'intende:
3.
la rapida acquisizione di nuove parole che inizia verso i 18 mesi
Secondo alcune ricerche sullo sviluppo del lessico tra 8 e 18 mesi:
4.
c'è correlazione positiva tra il numero di parole comprese a una data età e il numero di parole prodotte
a un'età successiva
Se al posto di "strega" un bambino di 2 anni pronuncia "tega":
5.
sta semplificando la struttura sillabica, omettendo una o più consonanti consecutive
Le prime parole fanno riferimento a:
6.
nomi concreti di persone, oggetti, animali, cibi familiari
La lallazione canonica:
7.
ha una base innata ed è simile in tutto il mondo
Nello sviluppo fonologico compaiono in sequenza:
8.
suoni vegetativi, vocalizzazioni non di pianto, lallazione
Il gesto richiestivo è finlizzato a:
9.
a ottenere qualcosa verso cui si protende il braccio
All'inizio del secondo anno di vita, i bambini spesso usano una singola parola al posto di
10.
un'intera frase; tale tipo di espressione viene definita:
olofrase LE EMOZIONI
capitolo 11 -
Secondo la teoria differenziale, le "emozioni fondamentali":
1.
compaiono nei bambini già nel primo anno di vita e sono presenti anche nelle scimmie antropomorfe
Il sorriso sociale compare:
2.
tra il secondo e il terzo mese
Durante il primo anno di vita, la regolazione emotiva:
3.
viene esercitata soprattutto dai genitori
Verso i 12 mesi, mediante riferimento sociale, le emozioni degli altri :
4.
Aiutano il bambino a regolarsi in situazioni incerte
Una delle seguenti liste include solo emozioni fondamentali. Indicare quale:
5.
paura, interesse, rabbia
Dall'uso del paradigma sperimentale del volto immobile (still face paradigm) emerge che:
6.
a partire dai due mesi di età i bambini mostrano uno stato di confusione e disagio dovuto al fatto di non
riuscire a provocare nella madre la consueta reazione, quando questa assume l'espressione del volto
immobile lOMoARcPSD|28048726
La comprensione delle espressioni emotive non chiare avviene:
7.
alla fine del secondo anno
La teoria dello sviluppo emotivo che si fonda sulla distinzione tra emozioni fondamentali ed
8.
emozioni complesse è:
la teoria differenziale
I bambini rispondono in modo differenziato alle espressioni di gioia, rabbia, paura della
9.
madre, già a:
10 settimane
L'angoscia da separazione è:
10.
una manifestazione emotiva tipica negli infanti dopo i 7-8 mesi
TEORIA DELL’ATTACCAMENTO
capitolo 12 -
Le ricerche di Harry Harlow avevano come oggetto le reazioni alla mancanza della madre:
1.
di piccoli machachi rhesus
Un ve