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NO
2 ��
Figura 3.1.9: Confronto tra le emissioni di in Cina rispettivamente il 28gennaio-10 febbraio 2019 e il 27gennaio-9 febbraio 2024
2 NO
L'analisi della correlazione tra le emissioni di monossido di carbonio (CO), metano (C� ) e e
4 2
l'espansione delle attività industriali è indispensabile per comprendere l'impatto che queste attività hanno
sull’ambiente circostante.
L'analisi delle Figure 3.1.7, 3.1.8 e 3.1.9 evidenzia come i cambiamenti nella produzione industriale
possano dar luogo ad aumenti anche significativi delle emissioni di inquinanti, in particolare di C� ,CO e
4
NO .
2
Tuttavia, occorre considerare la particolare complessità che l'interpretazione di questi dati presenta, a
causa di vari fattori, inclusi gli impatti del COVID-19 e la limitata disponibilità di dati storici, oltre ai
cambiamenti nelle modalità di produzione industriale, alle politiche ambientali e all’adozione di
tecnologie più sostenibili. L'esame accurato di queste variabili fornirebbe quindi una prospettiva più
completa.
Relazione agglomerati industriali e emissione di CO2
Pag. 11 a 23
Il legame tra l'agglomerazione industriale e le emissioni di carbonio è oggetto di un dibattito complesso e
articolato (Shen et al., 2013). L'agglomerazione industriale è un luogo di interazione tra imprese che
favorisce lo scambio di conoscenze e tecnologie. (Fujita et al., 1999; Li e Zhang, 2013; Lai et al., 2014).
Durante la fase di crescita e consolidamento delle agglomerazioni industriali, si osserva spesso un
��
miglioramento dell'efficienza energetica, che contribuisce anche alla riduzione delle emissioni di 2
(Potter e Watts, 2011). Tuttavia, all'aumentare delle dimensioni dell'agglomerazione, si verifica il
cosiddetto effetto "crowding", che, caratterizzato da una maggiore competizione per le risorse e l'energia,
può portare a un aumento delle emissioni di carbonio (Yuan e Xie, 2015; Liu et al., 2017).
In un mercato caratterizzato da una forte concorrenza, le imprese si concentrano principalmente sulla
riduzione dei costi per poter competere in modo più efficace. Se le imprese non beneficiassero inoltre di
incentivi a lungo termine per la sostenibilità ambientale, potrebbero privilegiare pratiche produttive meno
sostenibili, ma a meno costo, con il rischio concreto di aumento delle emissioni di carbonio.
Pertanto, l’ipotesi 1 propone l’esistenza di un rapporto a forma di U tra l’agglomerato industriale e le
emissioni di carbonio. (Liu et al.,2024)
Si rende necessario inoltre analizzare l’efficacia delle politiche di regolamentazione ambientale,
considerato il ruolo fondamentale che rivestono nel definire le caratteristiche delle agglomerazioni
industriali e conseguentemente il loro impatto sulle emissioni di carbonio. (Ding et al., 2020). In contesti
in cui le normative ambientali sono particolarmente severe, le imprese energivore, che presentano elevati
livelli di inquinamento potrebbero non essere in grado di sostenere i costi imposti ed essere costrette a
dislocare o a cessare la loro attività, con implicazioni negative sullo sviluppo delle agglomerazioni
industriali (Li e Sheng, 2018). Tuttavia, in contesti in cui le agglomerazioni industriali presentano
standard qualitativi elevati, la regolamentazione ambientale potrebbe addirittura incentivare ulteriori
aggregazioni di imprese, come evidenziato da Qin e Liao (2015).
Di conseguenza, si propone l'ipotesi 2: la regolamentazione ambientale ha un impatto significativo sulle
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agglomerazioni industriali, le quali a loro volta influenzano le emissioni di . (Liu et al.,2024)
2
Anche il livello di industrializzazione influenza il grado e la modalità di agglomerazione industriale. Le
principali industrie regionali e i modelli di agglomerazione industriale possono differire nelle diverse fasi
dell’industrializzazione. Gli effetti della regolamentazione ambientale sull'agglomerato industriale
��
possono essere eterogenei, aumentando le differenze nella riduzione delle emissioni di degli
2
agglomerati industriali (Guo, 2018). Pertanto, viene proposta l’Ipotesi 3: gli effetti dell’agglomerazione
��
industriale sulle emissioni di variano nelle diverse fasi del processo di industrializzazione. (Liu et
2
al.,2024). Pag. 12 a 23
STATISTICHE
3.2
Relazione aree impermeabili e industrializzazione:
- Per la creazione dei grafici è stato utilizzato
Excel - Per la creazione di tabelle è stato
utilizzato Word
Anno 2009 2013 2014 2017 2018 2021
]
2
Area impermeabile [� 31492 24690 106519 179491 195768 298960
]
2
Area permeabile [� 459704 466506 384677 311705 295428 192236
Tab 3
.1: Valori aree permeabili e impermeabili nei vari anni
500000 100%
450000
m^2 90
%
[ 400000 80
%
permeabile 70
%
]
350000 % 60
%
300000 Area 50
%
250000 40%
200000 30
%
150000 20%
Area 100000 10%
0
%
50000 Anno Anno Anno Anno Anno Anno
0 2009 2013 2014 2017 2018 2021
Anno Anno Anno Anno Anno Anno Area impermeabile Area permeabile
2009 2013 2014 2017 2018 2021
Grafico 3.2.1: Andamento dell’area permeabile negli anni Grafico 3.2.2: Ripartizione percentuale dell’area negli anni
I Grafici 3.2.1 e 3.2.2, forniscono una rappresentazione visiva della diminuzione delle aree permeabili nel
tempo, associata a diversi fattori, tra cui l'espansione urbana, lo sviluppo industriale e la crescita
demografica.
La riduzione delle aree permeabili che, limitando il drenaggio delle acque, fa aumentare il rischio di
inondazioni, erosione del suolo, inquinamento delle acque, riduzione delle risorse idriche e alterazioni
degli ecosistemi, è una criticità che deve essere valutata e monitorata con particolare attenzione.
Pag. 13 a 23
Grafico 2.2.3 Panel threshold results (Liu et al.,2024)
Dall’analisi del Grafico 3.2.3, ottenuto con l'utilizzo del metodo "panel threshold”, Liu et al.,(2024) ha
rilevato eterogeneità nella riduzione delle emissioni nei diversi stadi di industrializzazione.
Nei contesti industrialmente meno sviluppati, le imprese si uniscono per sfruttare i benefici
dell'agglomerazione economica. Tuttavia, le normative ambientali possono innalzare i costi per le imprese
più inquinanti, limitando l'effetto sulla riduzione delle emissioni in queste prime fasi. Nelle fasi più
avanzate dell'industrializzazione, la regolamentazione ambientale può invece promuovere l'adozione di
tecnologie innovative, migliorando l'efficienza dell'agglomerazione industriale e potenziando così la
riduzione delle emissioni (Liu et al., 2024).
Il metodo Panel Threshold (PTM) è una tecnica di analisi dei dati che combina l'analisi dei pannelli (panel
data) con l'analisi di soglia (threshold analysis).
Analisi dei pannelli: L'analisi dei pannelli coinvolge dati osservati su più unità (come paesi, aziende,
individui) per più periodi temporali.
Analisi di soglia: L'analisi di soglia è una tecnica statistica che considera il cambiamento nei modelli di
dati in risposta ad un punto di svolta o a una soglia.
Il metodo Panel Threshold combina questi due approcci per esaminare come le relazioni tra le variabili
nei dati a pannelli possano cambiare in modo non lineare al superamento di una soglia o di un punto
critico. Questo può essere utile per esaminare fenomeni come l'effetto di politiche pubbliche, eventi
economici o altri fattori che potrebbero influenzare il modo in cui le relazioni tra le variabili si
manifestano.
CONCLUSIONI
4. Pag. 14 a 23
In conclusione, l'analisi dettagliata della zona di Liangjiang New Area nella città di Chongqing, evidenzia
un notevole incremento delle attività industriali nell'arco dell'ultimo ventennio. La trasformazione del
paesaggio, chiaramente visibile attraverso l'analisi delle immagini satellitari e la mappatura delle zone
impermeabili, dovute alla creazione di nuovi edifici industriali, riflette una marcata transizione da
un'economia prevalentemente agricola a un’economia industriale in rapida crescita, che fa diventare la
Cina una potenza industriale mondiale.
Tuttavia, l'interpretazione accurata di questi cambiamenti richiede la consapevolezza dei limiti che
l’utilizzo delle immagini satellitari comportano. L'altezza di mappatura, mantenuta tra i 400-500 metri,
infatti, può compromettere la precisione della mappatura stessa, rendendo difficile catturare nel dettaglio
le caratteristiche proprie del suolo. Inoltre, anche la presenza di immagini angolate anziché nadirali
influenza la classificazione delle superfici, con possibilità di imprecisioni nella stima quantitativa delle
aree permeabili e impermeabili.
L’accelerata industrializzazione è spesso correlata a un aumento delle emissioni di gas serra e altri
inquinanti, con particolare riferimento all'anidride carbonica (�� ), al metano (�� ), al biossido di zolfo
2 4
�� NO
(�� ) e agli ossidi di azoto (�� ). L’aumento delle emissioni di CO, è ben visibile dalle
2 2 4 2
mappe fornite dal sito Copernicus.
Tuttavia, la valutazione di tale influenza è complessa a causa di vari fattori, tra cui gli impatti del
COVID19 e la limitata disponibilità di dati storici. Cambiamenti nella produzione industriale, politiche
ambientali e adozione di tecnologie sostenibili sono pure variabili significative che occorre considerare
nello studio del fenomeno.
I grafici (Grafico 3.2.1 e 3.2.2) forniscono la rappresentazione visiva della diminuzione delle aree
permeabili nel tempo, associata all'espansione urbana/industriale e alla crescita demografica. Criticità di
cui occorre tener conto, come limitazione del drenaggio, rischio di alluvioni, erosione del suolo,
inquinamento delle acque, riduzione delle risorse idriche e alterazioni degli ecosistemi, sono solo alcune
delle conseguenze di tali modifiche.
In risposta a questa rapida crescita economica e all’urbanizzazione, diventa inderogabile implementare
politiche e tecnologie che riducano l'impatto ambientale delle attività industriali, promuovendo nel
contempo la sostenibilità e l'efficienza energetica. Questa sfida globale richiede un bilanciamento attento
tra lo sviluppo economico e la necessità di mitigare i cambiamenti climatici al fine di garantire un futuro
sostenibile per le generazioni a venire.
I risultati dello studio che ha analizzato il complesso rapporto tra agglomerati industriali,
��
regolamentazione ambientale ed emissioni di nelle diverse fasi dell’industrializzazione, ne hanno
2
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sottolineato la varietà di dinamiche, mostrando come l