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Esercitazione di lettura guidata del capitolo primo

La didattica: natura e problemi (pp. 13-37)

in L. Genovese, Insegnare e apprendere. Temi e problemi della didattica, Roma, Monolite, 2006

Dopo aver letto attentamente le pagine 13-37, per ciascun quesito tracciate una crocetta sulla V se ritenete l’affermazione vera, sulla F se la ritenete falsa del tutto o in parte, indicando ogni volta le pagine del testo dalle quali si ricavano le informazioni necessarie. Attenzione: non sempre l’ordine dei quesiti risponde all’ordine di presentazione degli argomenti.

  1. Secondo Visalberghi, le scienze dell’educazione sono tra loro organicamente connesse.V
  2. Rousseau ha spostato l’attenzione da chi insegna a chi apprende.V
  3. Attualmente si avverte l’esigenza di valutare esclusivamente i processi di apprendimento.F
  4. I “contenuti” più tradizionali si riferiscono alle conoscenze, didattiche e procedurali.F
  5. I processi didattici possono essere definiti nei loro aspetti generali sotto forma di modelli.V
  6. Il modello di processo didattico di Glaser introduce come variabile fondamentale l’analisi della situazione e mette in ombra la dimensione valutativa.F
  7. Il modello didattico migliore in assoluto è quello centrato sull’insegnante.F
  8. I rapporti tra insegnare e apprendere sono lineari.F
  9. Dewey colloca al centro della scena didattica l’insegnante nella sua irripetibile individualità.F
  10. Il modello di Clotilde Pontecorvo definisce analiticamente le variabili indipendenti e dipendenti del processo didattico.V
  11. Il modello circolare dell’enciclopedia pedagogica di Visalberghi indica che è possibile stabilire una gerarchia tra le scienze dell’educazione.F
  12. Il modello didattico centrato sull’apprendere si fonda sulla relazione privilegiata tra gli allievi e l’insegnante gioca la parte del morto.V
  13. Esigenze educative e obiettivi didattici non esiste alcun rapporto.F
  14. Insegnante, sapere e allievi sono i tre elementi chiave di ogni processo didattico.V
  15. Un’azione didattica è caratterizzata dall’intenzionalità e dalla sistematicità.V
  16. Nel modello didattico centrato sul formare c’è un relazione privilegiata tra insegnati e allievi e il sapere gioca la parte del morto.V
  17. Nel progettare un intervento didattico, è indispensabile definire i destinatari.V
  18. Per sapere insegnare è sufficiente sapere come si apprende.F
  19. Nel modello didattico centrato sull’insegnare si stabilisce una relazione privilegiata tra insegnante e sapere e gli allievi giocano la parte del morto.V
  20. Il Mastery Learning è una strategia di individualizzazione dell’insegnamento elaborata alla fine degli anni ottanta.F
  21. La macrodidattica si occupa delle tematiche del curricolo e della programmazione.F
Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ClarissaGioRu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Santoro Sara.