Una risorsa crea vantaggi competitivi per l’impresa che la possiede quando è:
Scarsamente diffusa
tra le imprese concorrenti
Per i sostenitori della teoria delle risorse, risorse e competenze sono le
fondamenta di una strategia: Di lungo termine
Le competenze o capacità organizzative riguardano l’abilità dell’impresa di:
Impiegare e combinare
le risorse
La strategia esprime lo scopo organizzativo dell’azienda in termini di: Obiettivi
di lungo termine
La strategia è una combinazione di fini da raggiungere: E di mezzi che
consentono di realizzare detti fini
La strategia è una serie di regole: Decisionali che guidano il comportamento
dell’organizzazione
La strategia è trade-off, ossia: Decidere cosa fare e cosa non fare
Le origini della gestione strategica possono farsi risalire ai primi anni: Sessanta
L’Approccio tradizionale afferma che la strategia è la risultante di un processo:
Razionale
Mintzberg e Quinn affermarono che la formulazione di una strategia: Non segue
un percorso lineare
Mintzberg introduce il concetto di: Strategia emergente
La strategia è un concetto mutuato dal linguaggio: Militare
L’approccio tradizionale iniziò ad evidenziare i propri limiti negli anni: Settanta
Per gestione strategica si intende il processo mediante il quale il management
fissa: Gli obiettivi di lungo termine
La capacità di una strategia di creare valore è essenzialmente determinata dalla
sua capacità di guidare l’impresa verso una posizione: Di vantaggio competitivo
La qualità di una strategia dipende: Dalla sua logica
L’elaborazione di una strategia è normalmente ispirata: Dalla vision, mission
e obiettivi L’impresa è in una posizione di vantaggio competitivo quando
raggiunge l’eccellenza rispetto ai
rivali relativamente a quelli che sono: I fattori critici di successo del mercato
L’impresa può raggiungere una posizione di vantaggio competitivo se riesce a
creare valore in
maniera: Superiore alla maggior parte dei concorrenti in un determinato business
Alla base del vantaggio competitivo di un’impresa c’è la sua capacità di
risultare “diversa” rispetto ai concorrenti: Relativamente all’efficienza operativa
Per gestione strategica si intende il processo mediante il quale il management
sceglie: Le strategie
Il beneficio netto per il consumatore è determinato dal beneficio percepito:
Meno i costi che il consumatore deve sostenere per utilizzare il prodotto
La stabilità del vantaggio competitivo è direttamente legata alla: Durata delle
risorse e competenze distintive
Ogni processo di formulazione strategica parte dalla definizione:
Della mission La mission è un’enunciazione: Degli scopi che
l’azienda persegue
La mission deve: Differenziare l’impresa dai concorrenti
Il piano muove dalla missione per sviluppare un set di:
Obiettivi strategici Una buona missione deve: Evitare di essere
troppo specifica
Vision e mission confluiscono nei: Valori d’impresa
Gli obiettivi strategici d’azienda devono essere: Specifici,
quantificabili e coinvolgenti Gli obiettivi strategici d’azienda devono:
Facilitare il controllo
La strategia di imitazione: Vede l’azienda adattarsi all’impresa leader
La Visione è l’idea di sviluppo futuro di una certa situazione: Politica, economica
o sociale
Le funzioni primarie: Riguardano direttamente la realizzazione del ciclo di
trasformazione e vendita dei prodotti
Le funzioni di supporto si differenziano in: Funzioni infrastrutturali, gestione delle
risorse umane, ricerca e sviluppo e gestione degli approvvigionamenti
Due importanti peculiarità del settore calcistico sono: La variabilità dei ricavi e le
prestazioni dei giocatori
La strategia: É composta dall’insieme delle scelte e delle azioni ritenute più
idonee, in relazione alle risorse disponibili, attraverso le quali l’impresa
persegue una posizione di vantaggio competitivo in conformità alla sua
missione
Leadership di costo: L’impresa è in grado di fornire prodotti equivalenti a quelli
delle imprese
concorrenti, ma a prezzi più bassi
Il sistema competitivo del settore calcistico è influenzato da: Concorrenza nel
settore, minacce portate da prodotti sostitutivi, minacce derivanti da potenziali
nuovi entranti, potere contrattuale dei fornitori, potere contrattuale dei clienti
Le funzioni aziendali si dividono in: Funzioni primarie e di supporto
Il processo di gestione strategica comprende: L’analisi dell’ambiente e del
mercato, la fissazione degli obiettivi generali da perseguire con la definizione
dell’ordinamento strategico generale, l’individuazione delle risorse e delle azioni
più idonee a realizzare la strategia prescelta
Con la strategia di differenziazione: L’impresa è in grado di fornire prodotti aventi
caratteristiche qualitative migliori delle imprese concorrenti, tali da indurre i
clienti a pagare prezzi più alti
Il management di una società calcistica: Deve tener conto delle peculiarità del
settore adottando
le logiche e l’organizzazione della produzione più atte a fronteggiare tali
specificità
Il problema strategico delle imprese: Consiste nel definire il percorso da compiere
per passare nel modo ottimale da una situazione attuale ad una futura
Un’azienda sportiva, se vuole raggiungere i suoi obiettivi, deve soddisfare le
aspettative: Di tutti i portatori di interessi (stakeolders)
Sponsor ufficiale: E' colui che sfrutta un abbinamento esclusivo per settore
merceologico basato sul riconoscimento del prodotto da parte del pubblico
Il processo manageriale consiste: Nel programmare, organizzare e controllare
la gestione aziendale
La base dell’organizzazione sportiva italiana: E' costituita da associazioni e
società sportive
I contributi federali: Derivano dai concorsi pronostici gestiti dal CONI
La complessità del fenomeno sportivo italiano: Comprende società
professionistiche che richiedono una gestione sempre più professionale e
imprenditoriale, ma soprattutto una galassia di piccole associazioni attinenti al
dilettantismo sportivo
Il merchandising: Riguarda la gestione e la commercializzazione del marchio
Le aziende sportive svolgono un’attività nel campo dei servizi, dei
quali condividono le caratteristiche, in quanto le loro produzioni sono:
Intangibili, non immagazzinabili, non standardizzabili, people intensive
e richiedono l’interazione tra produttore e cliente
Sponsor: E' colui che attraverso la sottoscrizione di un apposito contratto di
sponsorizzazione
intende sfruttare l’abbinamento del proprio marchio aziendale con quello della
società sportiva
Le norme ISO 9000 comprendono: ISO 8402, ISO 9001-9002-9003-9004
L’accreditamento agli Enti di Certificazione di prodotto e/o servizi e di Sistemi di
Gestione per la Qualità in Italia è concesso: Dal Sincert
La serie ISO 9000 del 2000 si compone di tre norme: La ISO 9000, la serie ISO
9001 e la ISO 9004
A svolgere l’attività di certificazione dei SQ in Italia sono preposti particolari e
specifici enti che operano secondo le direttive della norma: UNI 45012
Le norme ISO 9000 del 1994 sono state sostituite: Dalla nuova versione
denominata in Italia UNI EN ISO 9000 del 2000
I passi principali da compiere per ottenere la certificazione sono: A) messa a
punto di un Sistema Qualità interno, stesura del manuale della qualità, scelta
dell’organismo da cui farsi certificare, visite ispettive e rilascio della
certificazione
La certificazione di qualità È il riconoscimento ufficiale della conformità dei
processi e/o dei prodotti ad una serie di requisiti tecnici e/o normativi emanati
da autorità competenti
Le macro aree che corrispondono ognuna ad una sezione della norma sono:
Responsabilità della Direzione, gestione delle risorse, realizzazione del prodotto,
misurazioni, analisi e miglioramento
La durata del processo di Certificazione dipende: Al livello dal quale l’azienda
parte nell’impostazione del proprio sistema qualità e dal tipo di coinvolgimento
del personale e delle risorse che sono messe a disposizione dalla direzione per
portare avanti tale progetto
I soggetti coinvolti nel processo di certificazione sono: L’ azienda, l’Ente di
certificazione e l’Ente di
accreditamento dell’ente di certificazione
Nella fase storica di ispezione e collaudo: Con la crescita dimensionale delle
fabbriche, il controllo ispettivo diviene una funzione a se stante, assegnata a
persone esperte in questo compito
Nella fase del sistema della qualità: Si passa da una logica quality control ad una
logica quality assurance
Le fasi storiche dell’ordinamento della produzione alla qualità sono: Qualità
artigianale, responsabilità dei capisquadra, ispezione e collaudo, controllo
statistico della qualità e sistema della qualità
Il Total Quality Management: É un metodo dinamico di conduzione aziendale
orientato al miglioramento, al rinnovamento e all’innovazione continui della
propria attività in risposta al variare dei bisogni del cliente e del comportamento
della concorrenza
La customer satisfaction: è raggiungibile quando il cliente può disporre di un
prodotto della qualità desiderata, a un prezzo equo, nei tempi di consegna
richiesti
Nella fase storica di qualità artigianale: Ciascun lavoratore è responsabile al
tempo stesso della realizzazione di un prodotto e della sua qualità
Nella fase di Controllo statistico della qualità: Vengono introdotti nuovi metodi
statistici di controllo campionario, basati sulla rilevazione il monitoraggio
dell’andamento di parametri statistici rappresentati graficamente mediante i
diagrammi di controllo
I benefici di un’impresa che punta alla qualità totale sono rivolti: Oltre che a se
stessa, agli altri
stakeholders
Nella fase storica della responsabilità dei capisquadra: Lo sviluppo delle grandi
fabbriche comporta la formazione di squadre nelle quali i lavoratori sono
raggruppati per tipo di mansione e ciascun gruppo è guidato da un caposquadra,
lavoratore esperto per quel tipo di mansione
La logica quality assurance è rivolta: All’assicurazione della qualità del prodotto
Costi di controllo e collaudo della qualità: Sono i costi sostenuti per evitare che
alla clientela pervengano prodotti difettosi
I costi di prevenzione si distinguono in: Costi di prevenzione relativi a difetti
interni, costi di prevenzione rel
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