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Prof.ssa Porrini Marisa e Prof. Del Bo' Cristian

DHA contributes to improved memory function

non-authorized claim

Nutriente: DHA, acido docosaesaenoico (22:6 n-3)

Claim: Il DHA contribuisce a migliorare la memoria

Tipo di claim: Art.13(5), non autorizzato

Riferimento opinione EFSA: Q-2015-00456 (EU Register on nutrition and health claims)

Richiedente: autorità competente del Regno Unito a seguito di una domanda presentata da

DSM Nutritional Products, 2016

Motivazioni alla base del parere negativo

• Il richiedente ha identificato 15 studi di intervento umano, ma non è stato possibile trarre

conclusioni da 4 di essi a causa di limitazioni metodologiche.

Degli 11 studi di intervento sull'uomo da cui si possono trarre conclusioni:

- solo due studi hanno mostrato un effetto benefico dell'integrazione di DHA sulla funzione

della memoria;

- 1 studio ha mostrato risultati incoerenti;

- 1 studio ha mostrato un effetto negativo del DHA sulla memoria;

- 7 studi non hanno mostrato un effetto del DHA sui risultati della memoria.

Il Panel ritiene che la maggior parte degli studi di intervento forniti non abbia mostrato

un effetto dell'integrazione di DHA sulla memoria e che i risultati contrastanti tra gli studi

non possano essere spiegati da differenze nel disegno dello studio, nella fonte di DHA, nella

dose di DHA, nelle caratteristiche basali dei soggetti reclutati o nella durata degli studi.

• Il richiedente ha fornito 13 studi osservazionali, di cui:

- 9 studi non hanno riportato assunzioni alimentari di DHA ma hanno affrontato

l'associazione tra concentrazioni ematiche di DHA e misure di memoria;

- 1 studio ha riportato solo un punteggio cognitivo composito ma nessun punteggio di test di

memoria indipendente

(da questi 10 studi non si possono trarre conclusioni utili);

- i 3 restanti studi osservazionali da cui si possono trarre conclusioni non hanno fornito

prove di un'associazione tra DHA alimentare e memoria.

• Il richiedente ha inoltre fornito 3 metanalisi utilizzando i dati dei 15 studi di intervento: a

tutti i livelli di dose di DHA e da tutte le fonti di DHA, tutti i soggetti indipendentemente dalla

loro età o stato cognitivo al basale, non hanno mostrato alcun effetto dell'integrazione di

DHA sulla memoria episodica, semantica o di lavoro. Il Panel ritiene che queste metanalisi

non forniscano prove di un effetto di DHA sulla funzione della memoria.

In conclusione: non è stata stabilita una relazione di causa ed effetto tra il consumo di

DHA e un miglioramento della funzione della memoria.

Valutazione della letteratura disponibile

Ho effettuato la ricerca della letteratura disponibile sulla relazione tra DHA e memoria su

PubMed, tramite le parole chiave, DHA, memory, ottenendo un totale di 68 risultati, di cui 5

revisioni sistematiche. Di queste ho potuto approfondire solo 3, in quanto due non

rispondevano alle esigenze (Effetto degli interventi dietetici nel decadimento cognitivo lieve e

Integrazione di LCPUFA nelle madri che allattano)

1. Effects of Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids on Brain Functions: A

Systematic Review

I M Dighriri, A M Alsubaie, F M Hakami, D M Hamithi, M M Alshekh, F A Khobrani, F E Dalak, A A Hakami,

E H Alsueaadi, L S Alsaawi, S F Alshammari, A S Alqahtani, I A Alawi, A A Aljuaid, M Q Tawhari

• Questa revisione sistematica mira a valutare gli effetti dell'omega-3 sulle funzioni

cerebrali.

• La revisione comprende solo RCT pubblicati in inglese dal 2010 al 2022, cercati in PubMed,

EBSCO e Cochrane.

• :

I termini di ricerca includevano "omega three," "DHA," "fish oil," "eicosapentaenoic acid,"

"EPA," "docosahexaenoic acid," "omega-3," "cognition," "brain," "mental health," e "PUFAs".

• La popolazione era composta da uomini e donne adulti e l'intervento era qualsiasi

trattamento con acidi grassi omega-3. Il confronto è stato fatto tra omega-3 e placebo. Sono

stati esclusi studi comparativi non randomizzati, studi preclinici, revisioni, studi

osservazionali, dissertazioni, ricerche quasi sperimentali e studi in lingue diverse

dall'inglese. Sono state incluse solo pubblicazioni complete e studi esaustivi.

• Sono stati selezionati un totale di 9 articoli per l’estrazione dei dati.

• Conclusioni: il consumo di omega-3 ha migliorato l'apprendimento, la capacità di

memoria, il benessere cognitivo e il flusso sanguigno nel cervello.

• Valutazione della qualità dello studio: punti di forza limiti

✓e 

✓ tutti gli studi hanno utilizzato protocolli di randomizzazione appropriati;

✓ tutti gli studi erano in doppio cieco;

✓ studi di durata sufficiente;

✓ in alcuni studi utilizzo di biomarker (ossiemoglobina, emoglobina totale);

 gran parte della ricerca non ha preso in considerazione i potenziali fattori confondenti o di

mediazione di altri componenti, come altri nutrienti e vitamine;

 la revisione includeva solo 9 articoli che sono stati trovati effettuando una ricerca in soli tre

database;

 alcuni studi avevano campioni molto piccoli.

2. Docosahexaenoic acid and adult memory: a systematic review and meta-

analysis

Karin Yurko-Mauro, Dominik D Alexander, Mary E Van Elswyk

• Questa revisione sistematica e metanalisi mira a determinare l'effetto dell'assunzione di

DHA, da solo o combinato con acido eicosapentaenoico (EPA; 20:5 n-3), su specifici domini

di memoria: episodica, lavorativa e semantica in adulti sani di età pari o superiore a 18 anni.

Un obiettivo secondario era quello di rivedere/riassumere sistematicamente la relativa

letteratura epidemiologica osservazionale.

• È stata considerata la letteratura di studi clinici e studi osservazionali che hanno

esaminato la relazione tra n-3 LCPUFA sugli esiti della memoria in adulti sani nei database

Ovid MEDLINE ed EMBASE.

• Sono stati inclusi studi su soggetti privi di malattie neurologiche al basale, con o senza lievi

disturbi della memoria (MMC). Sono state condotte analisi di sottogruppi a priori per

valutare l'effetto dell'età all'arruolamento, del livello di dose e del tipo di memoria testato.

• Per ogni database ricercato sono stati utilizzati termini pertinenti che rappresentano EPA e

DHA, nonché le loro fonti alimentari e la memoria. L'ortografia dei termini di ricerca

dipendeva dal fatto che la ricerca fosse condotta su database statunitensi o europei.

• In totale, 28 studi (15 di intervento e 13 osservazionali) sono stati inclusi nell'aspetto

qualitativo di questa revisione e i 15 studi di intervento sono stati inclusi nella meta-analisi

• 7 studi osservazionali erano studi di coorte prospettici su individui (20-70 anni) senza

disturbi cognitivi all'inizio. Gli studi hanno esaminato principalmente l'associazione tra

livelli ematici di DHA/EPA e risultati cognitivi.

• Risultati:

- I risultati della memoria episodica degli adulti con MMC sono stati significativamente

migliorati con l'integrazione di DHA/EPA;

- indipendentemente dallo stato cognitivo al basale, > 1 g/giorno di DHA/EPA ha migliorato la

memoria episodica;

- i cambiamenti semantici e della memoria di lavoro rispetto al basale sono stati significativi

con DHA ma non sono state rilevate differenze tra i gruppi;

- studi osservazionali supportano un'associazione benefica tra assunzione/livelli ematici di

DHA/EPA e funzione della memoria negli anziani.

• Conclusione: Il DHA, da solo o in combinazione con l'EPA, contribuisce a migliorare la

funzione della memoria negli anziani con lievi disturbi della memoria.

• Valutazione della qualità dello studio: punti di forza limiti

✓e 

✓ Gli studi sono numerosi;

✓ la maggior parte degli studi inclusi presentava un rischio di bias basso o moderato;

✓ solo 1 studio su 3 con un alto rischio di bias ha contribuito con dati sulla memoria

episodica;

✓ la combinazione di vari test in specifici tipi di memoria è stata completata da un esperto di

cognizione di terze parti;

 3 studi presentavano un rischio di bias elevato: potrebbero aver influenzato l'affidabilità

della meta-analisi

 è stata effettuata la ricerca in soli 2 database;

 nonostante sia stato fatto ogni sforzo per includere solo studi su soggetti sani, con nessuna

o solo lievi lamentele cognitive, è possibile che alcune popolazioni di studio possano aver

incluso soggetti con pre-demenza non diagnosticata;

 non sono disponibili dati sufficienti dagli attuali RCT per valutare l'interazione tra genere,

età e stato APOE sui risultati cognitivi dopo l'integrazione di DHA/EPA.

3. Effect of n−3 PUFA supplementation on cognitive function throughout the life

span from infancy to old age: a systematic review and meta-analysis of

randomized controlled trials

Jingjing Jiao, Qingqing Li, Jingjing Chu, Weijiang Zeng, Min Yang, Shankuan Zhu

• Questa revisione sistematica e metanalisi include studi clinici randomizzati RCT di

almeno 3 mesi

• È stata condotta una ricerca sistematica della letteratura (1950-maggio 2014) di PubMed ,

Embase e del Cochrane Library Central Register of Controlled Trials per identificare tutti gli

RCT pubblicati

• I termini di ricerca includevano sinonimi e abbreviazioni di n−3 “polyunsaturated fatty

acid”, “docosahexaenoic acid”, “eicosapentaenoic acid”, “cognition”, “cognitive decline” e

“Alzheimer diseae”.

• Di 3692 risultati, soddisfacevano i criteri di inclusione e di esclusione 34 studi, per un totale

di 12.999 partecipanti (1031 neonati, 1517 bambini, 3657 adulti e 6794 anziani)

• Risultati:

- Rispetto al placebo, gli integratori di PUFA n−3 hanno migliorato significativamente lo

sviluppo cognitivo nei neonati, tra cui l'indice di sviluppo mentale, l' indice di sviluppo

psicomotorio e le capacità linguistiche, motorie e cognitive;

- gli n-3 PUFA non hanno promosso la funzione cognitiva in termini di memoria composita,

funzione esecutiva e domini di velocità di elaborazione nei bambini, negli adulti o negli

anziani, ad eccezione del dominio dell'attenzione;

- non è stata trovata alcuna associazione tra l'assunzione di n-3 PUFA e miglioramenti nelle

prestazioni cognitive in termini di riconoscimento, richiamo immediato e ritardato delle

parole, test di digit span all'indietro e in avanti, rapida elaborazione delle informazioni visive,

fluenza verbale e tempi di reazione semplici e di scelta;

- gli integratori di n-3 PUFA non sono stati associati a miglioramenti nel declino cognitivo o ad

alcun effetto sulla malattia di Alzheimer negli anziani.

• Conclusione: gli integratori di PUFA n-3 possono migliorare significativamente lo

sviluppo cognitivo nei neonati

Dettagli
A.A. 2023-2024
8 pagine
SSD Scienze mediche MED/49 Scienze tecniche dietetiche applicate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ANUunimi2023_2024 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Alimentazione e promozione della salute e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Del Bo' Cristian.