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CLASSE DI UNITA’ TECNOLOGICA: STRUTTURA PORTANTE
UNITA’ TECNOLOGICA: STRUTTURA DI FONDAZIONE La fondazione a platea fa parte delle
fondazioni indirette utilizzate quando il
terreno ha una resistenza unitaria
modesta rispetto al carico trasmesso
dalla costruzione e/o quando il terreno
resistente è ad ampie profondità non
raggiungibili con pali o pozzi.
La fondazione a platea consiste in una
sorta di solaio di calcestruzzo armato
capace di scaricare i carichi su una
superficie il più vasta possibile. È una
fondazione che si comporta come un
solaio rovesciato, perché i carichi che
giungono dall’alto vengono bilanciati
dal basso attraverso la spinta che il
terreno imprime sulla soletta. Proprio
come è possibile con un solaio in
calcestruzzo armato pieno, da questa
fondazione possono partire verso l’alto
strutture in elevazione oppure può
essere ulteriormente irrigidito da travi
che vanno a formare una piastra
nervata capovolta. Il vantaggio di
questa fondazione è la ripartizione
omogena dei carichi che permette di
evitare cedimenti differenziati
rendendola più sicura. È adatta ad
elevazioni continue e discontinue, ma
è molto dispendiosa.
Le fasi della costruzione di una fondazione a platea dalla stesura dell’armatura alla fine della soletta.
2016, Almese – Torino, edificio residenziale unifamiliare. (https://www.ahoraarchitettura.it/blog/come-isolare-il-pavimento-controterra)
CLASSE DI UNITA’ TECNOLOGICA: STRUTTURA PORTANTE
UNITA’ TECNOLOGICA: STRUTTURA IN ELEVAZIONE VERTICALE
Le strutture a parete portante a
pannelli prefabbricati sono strutture
che si basano sulla messa in opera di
elementi realizzati industrialmente in
stabilimento e poi assemblati
direttamente in cantiere. Con questo
metodo si ha il vantaggio di una netta
riduzione dei tempi di lavoro grazie al
fatto che il montaggio è ridotto a un
semplice posizionamento e giunzione.
Queste strutture possono essere
composte da elementi piani
bidimensionali o tridimensionali: per
quanto riguarda i bidimensionali gli
elementi orizzontali e verticali sono
costituiti fa pannelli monostrato o
multistrato (interposizione di materiale
isolante termoacustico tra due pannelli)
, mentre i tridimensionali sono
composti da due pannelli uniti a forma
di T o L per sistemi aperti, a C per
sistemi semiaperti oppure usati per
sistemi chiusi. La realizzazione di
queste strutture avviene mediante la
posa in opera degli elementi verticali
opportunamente controventati, che
vengono poi resi attaccati ai solai
attraverso armature metalliche o getti
di completamento.
Nella prima immagine è mostrata la composizione di un pannello prefabbricato, mentre nelle due successive sono mostrati i panelli mentre
vengono alzati e sostenuti prima del fissaggio.
CLASSE DI UNITA’ TECNOLOGICA: STRUTTURA PORTANTE
UNITA’ TECNOLOGICA: SOLAIO Il solaio in legno è ciò che completa le
strutture portanti puntiformi del
medesimo materiale. Viene appoggiato
sulle travature principali ed è formato
da travature secondarie e assiti che
vengono poi completati da piani di
calpestio o da un getto di
completamento in calcestruzzo e dagli
strati della pavimentazione. Questi
elementi sono poi uniti alla struttura
attraverso sistemi più tradizionali come
unioni a forbice, a incastro, … oppure
attraverso tecniche simili a quelle
dell’acciaio quindi chiodi, bulloni, … o
infine con tecniche proprie come
protesi metalliche o dischi con corona
dentata. Il legno porta inoltre numerosi
vantaggi come la reperibilità, il
rapporto peso/resistenza. La
lavorabilità, ma è anche pieno di difetti
come la poca resistenza al fuoco e
all’umidità e la facilità a deturpazione
da fenomeni biologici, per questa
ragione si è sostituito il legno massello
a elementi industriali come il
compensato, che grazie alla loro
composizione lo rendono un materiale
più resistente.
Varie fasi del montaggio di un solaio in legno. A sinistra due immagini dello scheletro mentre a destra due immagini del suo completamento.
Condominio in X-LAM con otto unità abitative in Trentino (https://plotegherecobuilding.com/)
CLASSE DI UNITA’ TECNOLOGICA: CHIUSURA
UNITA’ TECNOLOGICA: CHIUSURA VERTICALE OPACA Le murature con rivestimento a
cappotto sono pareti perimetrali
esterne a massa con strato isolante
esterno, definite a cappotto per la
posizione dello strato. Sono composte
da due strati principali: uno interno più
resistente con il compito di resistenza
meccanica e di inerzia termica formato
da blocchi in laterizio o in calcestruzzo
dallo spessore minore, e uno esterno
di materiale isolante con spessore
variabile dai 3 ai 20 cm a seconda del
livello di resistenza termica desiderato.
Per quanto riguarda l’applicazione lo
strato isolante viene attaccato alla
muratura attraverso incollaggio o
tasselli e ad esso viene poi applicata
una malta armata con una rete di filato
di vetro ricoperta a sua volta da un
intonaco plastico a protezione degli
agenti atmosferici (molto leggeri).
Generalmente poi la muratura viene
appoggiata sul solaio della struttura
portante mentre lo strato isolante
passa davanti alla testa del solaio al
fine di evitare ponti termici.
2016, Almese – Torino, edificio residenziale unifamiliare. (https://www.ahoraarchitettura.it/blog/come-isolare-il-pavimento-controterra)
Le prime quattro immagini mostrano dettagli più ravvicinati del cantiere di Torino, l’ultima mostra una parete terminata.
CLASSE DI UNITA’ TECNOLOGICA: CHIUSURA
TECNOLOGICA: CHIUSURA VERTICALE TRASPARENTE Le finestre e le porte finestre sono gli
elementi che permettono la
ventilazione e l’illuminazione naturale
per il comfort visivo, l’ingresso della
radiazione solare per il comfort termico
e inoltre permettono la visione
dall’interno all’esterno. I serramenti
apribili necessitano di due telai
connessi tra loro: quello fisso che fa da
raccordo tra la muratura e l’anta mobile
ed è formato da profili fissati alla
muratura attraverso il controtelaio; e il
telaio mobile che corrisponde all’anta
mobile e incornicia il vetrocamera.
Questi sono però elementi che non
hanno ottimali prestazioni per quanto
riguarda la tenuta dell’aria, dell’acqua,
insonorizzazione e la termoregolazione
e questo è dovuto alla presenza di
spazi tra i vari elementi, ma per
risolvere questi problemi vengono usati
elementi sigillanti o guarnizioni. I
serramenti in PVC sono di tipo rigido e
sono formati da PVC e altri innesti che
ne evitano la rovina; il vantaggio è il
fatto che è un materiale di facile
costruzione, con un buon
comportamento termoisolante e con un
elevato coefficiente di dilatazione.
2016, Almese – Torino, edificio residenziale unifamiliare. (https://www.ahoraarchitettura.it/blog/come-isolare-il-pavimento-controterra)
CLASSE DI UNITA’ TECNOLOGICA: CHIUSURA
UNITA’ TECNOLOGICA: CHIUSURA ORIZZONTALE SUPERIORE
Nelle coperture discontinue il manto è
realizzato con elementi di vari materiali
come per esempio le tegole che,
insieme all’inclinazione delle falde (che
possono essere di diverso numero, in
questo caso due), garantiscono la
tenuta all’acqua. I tetti a falde sono i
più classici perché si adattano ad ogni
tipo di situazione facilmente. In questo
caso si parla di un tetto a capanna
ossia composto da due falde. La tipica
struttura portante di questi elementi è
la capriata: tra i puntoni, ossia le travi
inclinate che danno l’inclinazione al
tetto, vengono orditi gli arcarecci, o
correnti o terzere al di sopra dei quali
viene posta una doppia orditura di
travetti o listelli su cui poi si appoggia
l’elemento coprente o un malto
conclusivo.
Immagini di posa di elementi della copertura lignea e di completamento di essa. Si può notare la composizione del solaio attraverso travi e
travette che danno inclinazione, inoltre si possono notare alcuni elementi più strutturali
CLASSE DI UNITA’ TECNOLOGICA: PARTIZIONE INTERNA
UNITA’ TECNOLOGICA: PARTIZIONE INTERNA VERTICALE
Le pareti interne leggere sono pareti
interne stratificate composte da
un’orditura autoportante e delle lastre
di rivestimento al cui interno vengono
posti materiali isolanti. Essendo
elementi assemblati essi mantengono
la loro autonomia e rendono tutto il
processo reversibile limitando gli
sprechi, inoltre sono elementi svincolati
anche dal solaio. A livello costruttivo la
struttura autoportante è composta da
telai in legno o profilati a C in acciaio di
0,8 mm. Per quanto riguarda il
rivestimento è anche una struttura di
tamponamento formata o da due lastre
di cartongesso, o da una lastra di
conglomerato di legno o di laminato
plastico e vengono fissate ai profilati
attraverso viti, mentre i giunti vengono
coperti con uno strato adesivo e
stuccati con malta di gesso. Queste
pareti possono essere poste sia sulla
soletta al rustico sia sul pavimento
finito grazie al posizionamento di guide
sia sull’estradosso che sull’intradosso
a cui vengono poi applicati dei
montanti.
Applicazione e montaggio di telai e di lastre di cartongesso.
Conclusione della posa con copertura dei giunti attraverso malta di gesso.