Estratto del documento

1. LA CATECHESI COME SERVIZIO ALLA PAROLA

Il direttorio Catechistico General, del 1971 definisce la catechesi come quella azione ecclesiale che

conduce le comunità e i singoli cristiani alla maturità della fede” (DGC n. 21)

Nel vissuto delle comunità ecclesiale quando si pensa alla catechesi si evoca spesso una proposta

sistematica e globale (integrale) della vita cristiana. la parola “catechesi” evoca il contesto ecclesiale,

con l’oggettivo di mediare la crescita della fede, un’azione che ha come soggetto la Chiesa, grembo

materno dove soltanto si può generare alla vita cristiana e crescere nella fede.

La catechesi è una forma peculiare del ministero della parola nella Chiesa, è servizio della parola. Il

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documento base della catechesi italiana pensa la catechesi come servizio alla Parola di Dio, come

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espressione (non unica e in relazione con le altre) del ministero della Parola.

El servizio ecclesiale è un ministero sacerdotale, regale, profetico. Dentro di queste tre dimensioni la

catechesi viene ubicata nel ministerio profetico (ministero della parola).

Attraverso del ministero della parola la catechesi è pensata dentro questo processo missionario della

40

chiesa .

Nota: conviene leggere questo paragrafo scritto in lettere piccole soltanto per capire la questione del

catecumenato a cui oggi si fa tanto riferimento allivello catechistico, questo per caso che ci facciano una

domanda su esso, ma nel momento di svolgere la domanda di fronte agli insegnanti si può omettere:

Oggi si dice di ricuperare lo stile del catecumenato, non di riprodurlo, ma di prendere quel stilo, quella

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mentalità che favorisce quelli processi di riscoperta della nostra fede. In questo senso il documento

42

OICA (Ordo della iniziazione Cristina per gli adulti- RICA) – viene ripreso e diventa sempre più

importante.

Molto spesso si dice oggi che la chiesa è soggetto-luogo-oggettivo della catechesi:

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a. chiesa soggetto: soggetto della catechesi non è il catechista ;

b. la comunità ecclesiale è il luogo-contesto della catechesi;

c. la chiesa fa parte dell’oggettivo, anche del percorso.

il rinnovamento della catechesi.

38 CEI,

39 La catechesi non si può pensare senza le sue relazioni agli altri ministeri della Parola.

40 In genere la catechesi si presenta all’interno del processo di evangelizzazione. (della missione

pensata come evangelizzazione)

41 Quali elementi? esempio: primato della catechesi per gli adulti; è la comunità cristiana che

accompagna -tutta la comunità deve coinvolgersi in qualche moto; l’intreccio tra liturgia, parola di

non soltanto ai sacramenti.

Dio e carità. L’orientamento della catechesi alla vita cristiana, La

questione dell’ordine dei sacramenti, nel senso che il percorso che facciamo è all’eucarestia…

quello della flessibilità nei tempi di preparazione, bisogna personalizzare i processi, uscire di quella

struttura scolastica.

RICA

42 Il documento parla della gradualità dell’iniziazione della catechesi, non si può stabilire una

durata predeterminata e fissa.

Tre gradi o momenti in questo processo di catecumenato.

a. Scelta di diventare cristiano;

b. Quando cresciuta la fede e quasi terminato il catecumenato viene ammezza alla

preparazione al catecumenato;

c. Compiuta quando vengono ricevuto i sacramenti.

A i tre gradi corrisponde una iniziativa ecclesiale che si dilata in quattro tempi:

1. pre-catecumenato (prodotto di un annuncio essenziale della fede e del desiderio e

scelta di diventare cristiano)

2. catecumenato

3. preparazione quaresimale

4. mistagogia.

43 Il catechista è importante all’interno di una comunità che le è soggetto della catechesi, della

iniziazione cristiana. il catechizzando è soggetto della esperienza catechistica. 31

La chiesa-comunità ecclesiale è il luogo della catechesi, il contesto, la catechesi ha bisogno del contesto

ecclesiale, la chiesa è anche l’oggettivo della catechesi, in fondo con la catechesi si accresce la

partecipazione alla vita ecclesiale. Si può pensare anche come quella attività che rinnova la comunità

ecclesiale.

In somma La dimensione ecclesiale della catechesi è la più accentuata in questi anni. Esempio: nel

documento di base della catechesi - il rinnovamento della catechesi -(1970) che nel numero finale

riporta questa espressione: “prima dei catechismi ci sono i catechisti, anzi, prima ancora c’è la

comunità cristiana” espressione sintetica del rinnovamento della catechesi, che dà una idea di cioè che

vuol dire la rinnovazione del processo di catechesi. Se la comunità e vera e viva, anche lo è la catechesi.

2. perché la Parola riprenda suono: Far risuonare la Parola

Con il termine katechein, si sottolinea l’originalità della catechesi, che consiste nel far ecco a una Parola

che sta al di sopra. Letteralmente significa risuonare, far risonare, col significato di: istruire, insegnare

oralmente, raccontare (cfr. Lc 1,4; At 18,25; 21,21; Rm 2,18; 1 Cri 14,19; Gal 6,6).

La k sarebbe parola chiamata a dire la Parola. Nel cammino ecclesiale e culturale attuale la k ci

riconduce al compito di ricondurre ogni azione pastorale alla Parola. Siamo chiamati a ri-dire

“catechesi” animati dallo Spirito siamo chiamati ad abitare di più le diverse situazioni umane che ci

interpellano.

Se la rinnovata comprensione conciliare della Chiesa, soprattutto con la Lumen Gentium, ha aiutato a

dare respiro ecclesiale della catechesi, è stata soprattutto la rinnovata comprensione della Parola di Dio,

nella Dei Verbum, che ha aperto a una ricomprensione dell’identità della catechesi.

Il tema della rivelazione è stato il tema della costituzione DV, renovando la compressione della

rivelazione riandando alle sorgenti, dialogando nello stesso tempo con le stanze di oggi.

Testo di riferimento fondamentale: DV2

Natura e oggetto della Rivelazione Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e

manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo,

Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura

(cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo

grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr.

Bar 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione

comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia

della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole

proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa

Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è

insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione (2).

Al numero 2 DV presenta il senso della rivelazione appoggiando sulla sacra scrittura, sulla storia della

salvezza.

A partire di questo testo si può dire che la rivelazione non è soltanto Dio che si vuol fare conoscere

qualcosa, è qualcosa più grande:

 intanto è una iniziativa di Dio, (piacque a Dio)

 mete insieme la dimensione di amore e di conoscenza-verità) (nella sua bontà e sapienza)

 manifestazione mediante una relazione personale e comunitaria (rivelarsi in persona e

manifestare il mistero della sua volontà)

 la rivelazione e una chiamata-invito agli uomini a accedere a Dio per messo di Gesù Cristo.

(mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre

nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura)

 ce un mistero di amore, un’iniziativa di Dio, iniziativa di amore, chiamata alla comunione (Con

questa Rivelazione infatti Dio invisibile, nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici,

per invitarli e ammetterli alla comunione con sé)

 Dio parla attraverso di eventi che hanno bisogni di parole, parla con Parole che sono collegate

agli eventi. Eventi e parole intimamente connessi, parole che esplicitano gli eventi e questi

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trovano il suo senso nella dotrina, nella parola, (Questa economia della Rivelazione comprende

eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere…)

 Cristo è il mediatore della rivelazione e nello stesso tempo la pienezza della rivelazione (La

profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini,

risplende per noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la

Rivelazione)

Questo documento ci impedisce di ridurre la rivelazione a qualcosa di vanale - Dio ci fa conoscere

qualcosa - di una semplice informazione, Rivelazione è un invito alla comunione, è una manifestazione

di amore, per cui rispondere alla rivelazione è un fatto d’amore.

Chiaramente la catechesi, che ha che fare con la parla di Dio, non può semplicemente fare conoscere la

dottrina. Partendo della Rivelazione, la catechesi non può essere semplicemente una trasmissione di

dottrina.

Il rapporto con la scrittura non si limita alla loro compressione testuale, è un camminare, un rendere

conto di un Dio che parla sempre di più e va oltre a quello che io comprendo.

La Parola ha bisogno di suono, non posiamo ridurre la catechesi a una spiegazione, all’impegno di

mostrare che la parola è significativa, è qualcosa di più, perche Dio ci parla non soltanto per dirci

qualcosa, ma per comunicarci il suo amore.

La “parola-catechesi” è un mediare che devi permettere alla Parola di risuonare, anche si impiega una

certa gestione non vuol dire impadronirsi della Parola. Una vera esperienza di ascolto non si riduce

all’ascoltare, capire, fare, è nell’ordine del farsi, una parola che diventa carne, rialesarsi, un evento, la

Parola di Dio è una azione, più che qualcosa che si sente è la Parola che risuona e opera in noi.

A 7) Il ministero ecclesiastico nei suoi diversi gradi e i "tria munera".

1. Gradi dell’Ordine

“Il ministero ecclesiastico di istituzione divina viene esercitato in diversi ordini da quelli che già

anticamente sono chiamati vescovi, presbiteri, diaconi” (LG 28).

Loro si trovano accumunati nella nozione di ministeriu ecclesiasticum, istituita da Cristo. La gerarchia è

una necessità organizzativa, è un’istituzione divina, con la correlativa qualificazione ontologica dei

diversi ministri.

1.1 Terminologia neotestame

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Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Frayschool di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio tesi di laurea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto superiore di Scienze Religiose - Issr o del prof Di Felice Maria Grazia.
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