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Tradizionalmente l’obiettivo dell’impresa è il massimo profitto, ma alcuni

economisti ritengono che possano essere invece altri obiettivi come la

massimizzazione delle vendite, e altri economisti ritengono ancora che

l’impresa perseguono contemporaneamente diversi obbiettivi (profitti,

vendite, occupazione, ecc.) sforzandosi di tenere un comportamento

soddisfacente per ciascun degli obbiettivi.

10 – Se un aumento del prezzo delle biciclette da corsa del 20%

provoca una diminuzione della quantità domandata pari al 16%,

qual’ è l’elasticità della domanda delle biciclette rispetto al prezzo?

Come si può definire la domanda in questo caso?

a) L’elasticità della domanda è pari a 0,8. La domanda è elastica

b) L’elasticità della domanda è pari a 1,25. La domanda è elastica

c) L’elasticità della domanda è pari a 0,8. La domanda è rigida

16/20 = 0,8

e(o) = (deltaO / O) / (deltaP / P) e(d) = (deltaD / D) /

(deltaP / P)

e(o) = elasticità dell’offerta e(d) = elasticità della domanda

deltaO = variazione dell’offerta O = quantità offerta

deltaD = variazione della domanda D = quantità domandata

deltaP = variazione del prezzo P = prezzo

Offerta / domanda elastica: e > 1 cioè basta una piccola variazione del

prezzo per provocare una variazione relativamente ampia della quantità

offerta.

Offerta / domanda anelastica o rigida: e < 1 cioè quando il prezzo varia la

quantità offerta subisce modifiche relativamente piccole.

d) L’elasticità della domanda è pari a 1,25. La domanda è rigida

11 – Secondo il primo teorema fondamentale dell’economia del

benessere:

a) L’equilibrio concorrenziale è efficiente nel senso di Pareto

Il concetto di efficienza paretiano è centrale nella moderna economia del

benessere che attraverso il cosiddetto Primo Teorema Fondamentale

dell’Economia del benessere lega ottimo paretiano ed equilibrio

concorrenziale. Questo teorema afferma infatti che sotto certe condizioni

ogni equilibrio concorrenziale è efficiente in senso paretiano. Per meglio dire

se su tutti i mercati vige la concorrenza perfetta l’equilibrio che ne consegue

ha la proprietà di essere efficiente o ottimale nel senso di Pareto. Con ciò si

intende che, a partire da una situazione di equilibrio, è impossibile

ridistribuire le risorse in possesso degli individui per fare stare meglio

qualcuno senza peggiorare la situazione di qualcun altro. Naturalmente ciò

non significa che la situazione sia giusta ma come abbiamo visto questo tipo

di valutazioni non rientrano nell’analisi considerata.

b) L’equilibrio concorrenziale è inefficiente nel senso di Pareto

c) L’equilibrio concorrenziale è inefficiente nel senso di Pigou

d) L’equilibrio concorrenziale è efficiente nel senso di Pigou

12 – La cosiddetta seconda legge di Gossen sta a fondamento:

a) Del principio dell’utilità marginale ponderata

Seconda legge di Gossen (principio dell’utilità marginale ponderata):

l’individuo raggiunge il massimo di soddisfazione solo se spende il reddito in

modo da eguagliare il rapporto tra le utilità marginali dei beni e i loro prezzi

di mercato.

b) Dell’esistenza dell’equilibrio di mercato

c) Della formazione della rendita del consumatore

d) Del principio dell’utilità marginale decrescente

Prima legge di Gossen (principio dell’utilità marginale decrescente): il livello

di soddisfazione o utilità marginale connesso con il consumo di dosi

successive di uno stesso bene decresce (anche se aumenta l’utilità totale).

13 – Secondo la vecchia economia del benessere

a) Si dovrebbe introdurre la tassazione progressiva

Questa ipotesi è adottata anche nel caso in cui si debba valutare la

ricchezza monetaria o il reddito guadagnato dagli individui. Ne discende

quindi che l’aumento di utilità derivante dal ricevere un euro in più è

maggiore per chi è povero di quanto non sia per chi è ricco. Ovvero se tolgo

un euro a chi è ricco per darlo al povero l’utilità persa dal ricco è inferiore a

quella guadagnata dal povero e dunque il benessere sociale (come somma

delle utilità individuali) aumenta. Questa argomentazione è alla base della

teoria della tassazione progressiva.

b) Il benessere collettivo è dato dalla somma delle utilità individuali

La nascita dell’economia del benessere è associata al nome di A.C.Pigou che

si basa sul concetto di utilità cardinale. Secondo Pigou è possibile adottare il

principio utilitarista secondo cui si può misurare l’utilità che ciascun

individuo guadagna o perde in seguito alle proprie ed altrui azioni

economiche e si può inoltre effettuare confronti interpersonali tra le utilità

che i diversi soggetti ottengono in una particolare situazione economica. Per

Pigou il benessere collettivo (di una società) è dato dalla somma di tutti i

benesseri individuali.

c) Tutte le risposte date

d) Il benessere può essere misurato in termini di utilità

Quando si considera l’utilità una grandezza misurabile, l’ipotesi

fondamentale è che gli incrementi di utilità che si ottengono quando

aumenta la quantità di un bene consumato sono via via decrescenti (si pensi

al consumo di panini fatto durante una pausa pranzo: il primo panino da

molta utilità, il secondo meno, il terzo meno ancora etc etc).

14 – Nella cosiddetta mappa delle preferenze, le curve di

indifferenza a mano a mano che si allontanano dall’origine

individuano:

a) Livelli maggiori di utilità

Considerando diverse curve d’indifferenza corrispondenti a diversi livelli di

soddisfazione, se ci muoviamo verso l’alto e verso destra nel piano

cartesiano incontriamo in successione curve d’indifferenza che

corrispondono a livelli di soddisfazione man mano più elevati – Principio di

monotonicità.

b) Livelli maggiori di entrate

c) Livelli maggiori di profitto

d) Livelli maggiori di produzione

15 – Nel caso del cosiddetto “oligopolio concentrato”, le barriere

all’entrata sono legate soprattutto alla presenza di:

a) Tutte le risposte date

b) Costi di marketing

Oligopolio differenziato: Quando il fattore principale che ostacola l’ingresso

di nuove imprese nel settore è dato dall’esistenza di un mercato specifico

per ogni impresa. Ruolo importante della fedeltà della clientela (bibite,

detersivi etc). Nell’Oligopolio differenziato le barriere all’entrata dipendono

dalle spese che le nuove imprese dovrebbero sostenere per conquistarsi una

propria clientela.

c) Discontinuità tecnologiche

Quando producono un prodotto omogeneo e le barriere all’entrata sono

dovute all’esistenza di discontinuità tecnologiche (acciaio, cemento etc).

Nell’oligopolio concentrato l’altezza delle barriere all’entrata dipende dal

rapporto tra ampiezza del mercato e la capacità produttiva degli impianti,

cioè dal numero di impianti che sono necessari per ottenere la quantità di

prodotto richiesta dal mercato.

d) Grado di fedeltà della clientela

Bis b Costi di marketing; Oligopolio misto: barriere del concentrato e del

differenziato insieme.

16 – Nella teoria keynesiana, la cosiddetta “domanda di moneta a

scopo speculativo” dipende da:

a) Il tasso di interesse

La domanda di moneta a scopo speculativo è instabile perché dipende dal

tasso di

interesse e dalle aspettative.

b) Il reddito

c) Gli investimenti

d) La domanda aggregata

17 – Nella teoria keynesiana, da quale dei seguenti fattori sono

influenzati gli investimenti produttivi?

a) Il livello dei prezzi

b) Nessuna delle risposte date

c) Il livello del tasso di interesse i

In Keynes gli investimenti dipendono dal tasso di interesse (che è

monetario, cioè stabilito nel

mercato della moneta, si veda oltre) e dall’efficienza marginale del capitale

e (ovvero

dal rendimento atteso sull’investimento stesso).

d) Il livello del reddito

18 – Quando siamo in presenza della cosiddetta deflazione il

sistema economico tende a essere:

a) Nessuna delle precedenti

b) In una fase di aumento dell’indice generale dei prezzi

La deflazione è una diminuzione del livello generale dei prezzi.

c) In una fase di stagnazione economica

Una flessione del livello generale dei prezzi deriva molto spesso da una

situazione recessiva (ossia di crescita negativa) in cui la domanda di beni e

servizi – la cosiddetta domanda aggregata - si contrae. La spesa di persone

e aziende, in altri termini, si riduce. Questo spinge le società stesse a

cercare di vendere i propri prodotti a prezzi inferiori, nella speranza di

stimolare la domanda e una risposta del consumatore.

d) In una fase di ripresa economica

19 – Secondo la cosiddetta dottrina dell’austerità espansiva:

a) I paesi devono perseguire il pareggio di bilancio

b) I paesi devono espandere la loro spesa pubblica oltre ai vincoli

fissati dall’austerità

c) I paesi devono espandere la loro base monetaria per superare i

problemi di austerità

d) Nessuna delle risposte date

Secondo questa teoria, una riduzione della spesa pubblica determinerebbe

un aumento del Pil in quanto una tenuta rigorosa dei conti pubblici

aumenterebbe la fiducia dei mercati e degli investitori provocando, in tal

modo, un incremento degli investimenti e dei consumi.

20 – La cosiddetta moneta bancaria è quella moneta:

a) Creata dalla Banca Centrale

b) Tenuta sotto forma di deposito dalle banche

c) Nessuna delle risposte date

d) Creata dal sistema bancario

Si definisce moneta bancaria la somma di Base Monetaria + Depositi. È creata dal

sistema bancario e dipende da Base Monetaria e Coefficiente di riserva.

21 – Una manovra sul tasso di cambio che porti ad una svalutazione

della valuta può provocare:

a) La diminuzione del debito pubblico

b) Il miglioramento della bilancia commerciale

Gli effetti economici della svalutazione sono molteplici: da una parte rende

più costose le merci importate (import) e di conseguenza può avere un

parziale effetto sull'inflazione, dall'altra stimola la ripresa del mercato

interno e rende più convenienti i prodotti esportati (export) dal paese

svalutato sui mercati esteri con effetti positivi sulla bilancia commerciale e

sull'econom

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vvanellis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Caldari Katia.
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