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SVILUPPO LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE

La comunicazione fondante comporta:

  1. un'interazione partecipativa e costruttiva di nuove rappresentazioni.
  2. una predisposizione innata a interagire, per mezzo di segnali naturali, con i membri della propria specie.
  3. la definizione dei bisogni individuali.

Il gesto richiestivo a cosa è finalizzato?

  1. Ad avanzare richieste educative.
  2. A ottenere l'attenzione dell'adulto su qualcosa di interessante.
  3. A ottenere qualcosa verso cui si protende il braccio.

Secondo l'assunto tassonomico:

  1. una parola appresa viene generalizzata all'esemplare più simile.
  2. una parola appresa non viene sostituita da una nuova parola.
  3. una parola udita per la prima volta viene attribuita a un oggetto nella sua globalità.

L'ipotesi epigenetica cerca di definire:

  1. con maggior precisione processi, meccanismi e tempi dei fattori innati/genetici del comportamento grazie allo sviluppo delle attività del singolo bambino.
  2. con precisione processi, meccanismi e tempi dei fattori innati/genetici del comportamento grazie allo sviluppo delle attività del singolo bambino.
meccanismi e tempi dell'integrazione tra fattori innati/genetici e ambientali/esperienziali del comportamento. c. con precisione processi, meccanismi e tempi dei fattori ambientali/esperienziali del comportamento grazie allo sviluppo delle attività del gruppo di riferimento. Quali sono gli stili comunicativi che le madri adottano in analogia o contrasto con gli stili cognitivi dei bambini? a. Espressivo o referenziale b. Esecutivo o richiestivo c. Emotivo o rinforzante Quali sono i comportamenti comunicativi più funzionali tra adulto e bambino? a. I comportamenti comunicativi direttivi, che dettano le regole della comunicazione. b. I comportamenti comunicativi richiestivi, che richiedono al bambino di iniziare lo scambio comunicativo. c. I comportamenti comunicativi che seguono la direzione del bambino, lasciando a lui l'iniziativa di dettare il tema dello scambio. Nell'ambito delle funzioni comunicative materne, la

funzione tutoriale:

  1. tende a diminuire nel tempo.
  2. tende ad aumentare nel tempo.
  3. si mantiene stabile e costante nel tempo.

Le prime parole fanno riferimento a:

  1. verbi e aggettivi, articoli, preposizioni, pronomi, congiunzioni
  2. emozioni e valutazioni morali.
  3. nomi concreti di persone, oggetti, animali e cibi familiari.

Cosa si intende per atteggiamento metarappresentativo?

  1. La capacità di riflettere sul linguaggio.
  2. La capacità di mettersi dal punto di vista delle esigenze informative dell'altro.
  3. La capacità di identificare lo scopo della comunicazione.

Per Piaget, il linguaggio è:

  1. interpersonale, s'integra progressivamente con il sistema cognitivo diventando un mezzo selettivo.
  2. socializzato, espressione dapprima di un sottostante pensiero egocentrico, poi di una costruzione endogena di strutture di pensiero reversibili e generalizzanti.
  3. sociale o comunicativo, interpsichico primariamente e successivamente intrapsichico (interiore e privato).
processo di ridefinizione della rappresentazione Per Vygotskij, il linguaggio è: a. interpersonale, s'integra progressivamente con il sistema cognitivo diventando un mezzo elettivo b. socializzato, espressione dapprima di un sottostante pensiero egocentrico, poi di una costruzione endogena di strutture di pensiero reversibili e generalizzanti. c. sociale o comunicativo, interpsichico primariamente e successivamente intrapsichico (interiore e privato), processo di ridefinizione della rappresentazione Per Bruner, il passaggio dal pensiero narrativo al pensiero paradigmatico avviene grazie a: a. all'istruzione formalizzata. b. alle capacità cognitive. c. alle capacità comunicative. La lallazione secondaria si caratterizza per: a. la ripetizione di suoni combinati, frequenti nella lingua madre (ad esempio, sillabe costituite da consonante e vocale: 6/8 mesi). b. la comparsa dell'intenzione protoimperativa. c. la ripetizione di semplici suoni come esercizio fonatorio.Motherese o baby talk o Child Directed Speech presenta alcune caratteristiche peculiari:
  1. la semplificazione, la ridondanza, i toni acuti, il ritmo più lento, l'intonazione enfatica e la prosodia ascendente.
  2. la scomposizione, la ridondanza, i toni tenui, il ritmo sostenuto, l'intonazione enfatica e la prosodia ascendente, emerge il gioco simbolico.
Tra le funzioni comunicative, la funzione di contatto (o fatica) consente agli individui:
  1. di segnalare gli uni agli altri la propria presenza, richiamando l'attenzione su di sé.
  2. di gestire la prossimità fisica, consentendo il reciproco rinforzo, anche fisico, durante la comunicazione.
  3. di mantenere delle relazioni stabili di contatto anche a distanza.
TEORIA DELLA MENTE L'espressione "Teoria della Mente" indica la capacità di:
  1. capire e
  2. prevedere il comportamento sulla base della comprensione degli stati mentali propri e altrui. b. mettersi nei panni dell'altro per capire i suoi stati mentali. c. mettersi nei panni dell'altro per capire il suo comportamento. Per valutare il livello di sviluppo della Teoria della Mente, si utilizza il compito di falsa credenza, nel quale al bambino si chiede: a. di prevedere come si comporterà il protagonista di una storia, tenendo conto della falsa credenza di questo e non del dato di realtà, noto soltanto al bambino testato e all'esperimentatore. b. di mettersi nei panni del protagonista di una storia e di descriverne le emozioni. c. di prevedere come si comporterà il protagonista di una storia, che conosce ogni aspetto del dato di realtà rispetto a quanto succede nella storia. L'approccio della simulazione: a. vede nella maturazione di moduli gerarchicamente organizzati lo sviluppo della capacità di lettura della mente. b. propone un'analogia tra il processo di simulazione mentale e il processo di lettura della mente.bambino alle prese con la costruzione della comprensione e dellaspiegazione della mente, e lo scienziato impegnato a elaborare un sistema teorico.

    c. pone l'accento sul ruolo della conoscenza in prima persona nell'attribuzione di statimentali, per cui il bambino arriverebbe a comprendere gli stati mentali attraverso il "lavorodell'immaginazione".

    L'approccio Theory-Theory:

    a. vede nella maturazione di moduli gerarchicamente organizzati lo sviluppo della capacit dilettura della mente.

    b. propone un'analogia tra il bambino alle prese con la costruzione della comprensione edella spiegazione della mente e lo scienziato impegnato a elaborare un sistema teorico.

    c. pone l'accento sul ruolo della conoscenza in prima persona nell'attribuzione di stati mentali, percui il bambino arriverebbe a comprendere gli stati mentali attraverso il "lavorodell'immaginazione".

    Che cosa è la Mind-Mindedeness?

    a. La propensione materna a

    de nito "errore realistico". c. 7 anni, prima il bambino commette quello che, nei compiti di falsa credenza, de nito "errore di prospettiva".

    de nito «errorerealistico».c. 4 anni, prima il bambino commette quello che, nei compiti di falsa credenza, de nito«errore realistico».Tra i precursori della Toria della Mente troviamo:

    1. a. il gioco comunicativo e il gesto deitticob.
    2. b. il gioco di nzione e il gesto deitticoc.
    3. c. il gioco di nzione e il gesto richiestivoè fi fi è à èè fifi è fiàà

    Numerosi studi presenti in letteratura mettono in evidenza che un preciso set di regioni cerebralicostituirebbe la base neurale della Teoria della Mente, tra queste troviamo:

    1. a. la parte posteriore del solco temporale superiore (pSTS) riferita all'assunzione della prospettivaaltrui attraverso il riconoscimento delle espressioni facciali.
    2. b. la corteccia cingolata anteriore (aCC) riferita all' attribuzione di un atteggiamentointenzionale all'altro.
    3. c. la corteccia cingolata posteriore (pCC) riferita all'anticipazione, previsione e monitoraggio dieventi futuri. In questo caso il ruolo è
    ancora dibattuto e controverso. Nell'ambito degli studi sulla Teoria della Mente, la dimensione strutturale del linguaggio: a. interessa sia il piano intraindividuale (rappresentazioni mentali), sia quello interindividuale (comunicazione sociale). b. implica aspetti semantici (si pensi al lessico psicologico) e aspetti sintattici di strutture di pensiero reversibili e generalizzanti. c. contribuisce ad accrescere ulteriormente la complessità della definizione dei legami della Teoria della Mente. Il pensiero ricorsivo è il pensiero che: a. implica la metarappresentazione, o rappresentazione di una rappresentazione mentale. b. implica la metaremozione, o rappresentazione di una rappresentazione emotiva. c. ricorre spesso nella mente dei bambini. Il termine mentalizzazione si riferisce: a. alla componente emotivo-affettiva della Teoria della Mente. b. alla capacità cognitiva di cogliere i contenuti della mente dell'altro anche nel momento di conflitto. c. sia alla componente cognitiva.colta dal costrutto di Teoria della Mente, sia alla componente emotivo-affettiva. Intorno ai 2 anni, ci si riferisce a un precoce mentalismo: a. in cui lo stato mentale del desiderio è la chiave di lettura del comportamento proprio e altrui. b. in cui la credenza (vera) funge da ulteriore lente con cui leggere il mondo. c. in cui la credenza (falsa) funge da strumento esplicativo dei comportamenti. Le Strange Stories sono un compito complesso di Teoria della Mente che valuta la capacità di: a. comprendere e ragionare su storie con contenuti sociali complessi (per es. la bugia bianca, il blu, l'inganno, ecc.) b. produrre storie con contenuti sociali complessi (per es. la bugia bianca, il blu, l'inganno, ecc.). c. comprendere e ragionare su storie con contenuti immaginari in cui attività mentali come credenze, desideri e intenzioni sono centrali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sazzola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Castelli Ilaria.