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La Corte: ha rigettato le istanze dei ricorrenti riconoscendo la carenza di legittimazione attiva
L'interpretazione restrittiva fornita dai Tribunali UE all'art. 263 TFUE deriva dalla cd. formula Plaumann LEZ 41.
Secondo i ricorrenti, la Germania con l'adozione del Programma di Protezione del Clima 2020 ha posto in essere un atto giuridicamente vincolante che inoltre è espressione dell'attuazione di quel dovere costituzionale dello Stato di proteggere i propri cittadini.
In conclusione, il Tribunale tedesco, pur riconoscendo la legittimità sostanziale della domanda, ha dichiarato inammissibile il ricorso per mancanza d'interesse ad agire dei ricorrenti.
La concessione di nuove licenze estrattive di combustibili fossili in Norvegia, secondo i ricorrenti, richiede la preventiva valutazione dello Stato con riguardo al loro impatto sia a livello locale sia a livello globale.
Secondo i giudici norvegesi di primo grado, alla luce degli accordi internazionali sottoscritti dal governo scandinavo,
sono rilevantii soli effetti climatici che si producono nel territorio norvegese non anche quelliderivanti dall'esportazione del greggio norvegese all'estero La costruzione di una terza pista nell'aeroporto internazionale di Vienna: secondo i ricorrenti, contribuendo ad aumentare le emissioni annuali di gas serra, avrebbe principalmente violato le previsioni dell'Austria Climate Protection Act 2011, nel settore trasporti La Corte Costituzionale austriaca: ha ribaltato la decisione della Corte Federale affermando che i suoi giudici hanno commesso molteplici errori che l'hanno portata a conferire un peso improprio ai cambiamenti climatici La mancata implementazione delle misure di riduzione dei gas serra da parte dello Stato svizzero: a detta della ricorrente incide particolarmente sul diritto alla salute, alla vita e al rispetto della vita privata e familiare delle donne aderenti all'associazione, in ragione della loro età avanzata Le corti svizzere: hannodichiarato la carenza di legittimazione attiva dell'associazione ricorrente. Le emissioni di gas serra generate dalla Vattenfall: si stima che al momento della cessione del ramo d'azienda fossero pari a circa il 2,5% delle emissioni dell'intera Unione Europea. La vendita dello Stato delle sue attività di lignite tedesca: secondo le ricorrenti contrasta, tra gli altri, con l'Accordo di Parigi, la Cedu e il cd. "obiettivo generazionale" LEZ 42. Il Climate Change Act 2008: secondo i ricorrenti rimane valido ma il suo obiettivo è stato rimpiazzato da livelli di contenimento più stringenti. I ricorrenti e Planet B: hanno affermato che la mancata revisione da parte del Segretario di Stato dell'obiettivo del 2050 violerebbe lo Human Rights Act del 1998. Le sentenze di primo e secondo grado: ritengono che non vi sia stato alcun errore di diritto in relazione all'accordo di Parigi. Nel caso Packham vs Segretario di Stato per i Trasporti: il ricorrente.riteneva che l'autorizzazione di implementazione della nuova rete ferroviaria non aveva tenuto conto dell'aumento delle emissioni di gas serra previste durante la sua costruzione, né dei livelli di emissioni prodotti a regime dall'opera, e pertanto la decisione del Segretario di Stato andava annullata. Nella sentenza la Corte: ha affermato che la decisione del Segretario di Stato per i Trasporti non era stata assunta sulla base di informazioni lacunose Nel 2015 una Commissione aereoportuale indipendente: ha espresso parere positivo alla costruzione di una terza pista per l'aeroporto di Heathrow Nel 2016 il Segretario di Stato ai Trasporti: ha autorizzato la costruzione della terza pista a Heathrow non prendendo in considerazione gli impatti climatici La sentenza di primo grado: ha affermato che il Segretario di Stato non è tenuto a tenere in considerazione gli obiettivi climatici dell'Accordo di Parigi La Corte di Appello: ha statuito che il Segretario di Statoaveva l'obbligo di valutare gli impegni climatici derivanti dall'Accordo di Parigi, verificando preventivamente l'eventuale impatto climatico derivante dalla costruzione di una terza pista a Heathrow. L'importanza di questa decisione risiede nel fatto che: - gli Stati che hanno ratificato l'Accordo di Parigi dovranno inserire l'impatto sui cambiamenti climatici come parametro obbligatorio nei procedimenti di valutazione delle grandi opere da farsi. LEZ 43 I ricorrenti del caso belga hanno avanzato una domanda giudiziale nei confronti di più autorità statali: perché la competenza in materia climatica in Belgio è ripartita tra Stato e Regioni. Nella sua difesa lo Stato belga ha affermato che il tipo di obbligazioni derivanti dai trattati internazionali sul clima costituiscono soltanto obbligazioni di mezzi e non anche di risultato. In relazione al caso belga, le conseguenze del cambiamento climatico a livello globale secondo i ricorrenti colpiranno.in maggior misura le generazioni future, rendendole così vittime di un paradosso discriminatorio per il quale subiranno tutti i danni derivanti dai benefici goduti dalle precedenti generazioni per l'uso di combustibili fossili. Il ricorrente del caso irlandese ritiene che secondo l'IPCC, per sperare di rimanere sotto la soglia dei 2°C medi globali: le nazioni sviluppate come l'Irlanda dovrebbero ridurre fino al 95% le loro emissioni entro il 2050, rispetto al 1990. Secondo Friends of the Irish Environment: il Piano Nazionale di Mitigazione 2017 è illegittimo perché non dispone adeguate misure volte a ridurre le emissioni perlomeno a quel livello minimo di sicurezza atto a contenere i danni in essere e prevedibili. La sentenza dell'Alta Corte di Dublino ha rigettato il ricorso, ritenendo che nessuna norma nazionale o internazionale obblighi il Governo nell'adozione del Piano al raggiungimento obbligatorio di obiettivi intermedi particolari.La principale accusa mossa dai ricorrenti nell'Affare del secolo contro lo Stato francese riguarda il negligente ritardo nell'implementazione di politiche di mitigazione e adattamento al riscaldamento globale.
L'obiettivo del ricorso presentato dinanzi al Tribunale Amministrativo francese è la pronuncia di un'ingiunzione indirizzata allo Stato affinché adotti tutte le misure necessarie per ridurre le emissioni di GHG ad un livello compatibile con la traiettoria di contenimento della temperatura mondiale media al di sotto di +1,5°C.
Nel caso Comune di Grande-Synthe vs. Francia, il Consiglio di Stato ha chiesto spiegazioni al Governo in relazione al raggiungimento degli obiettivi climatici.
Nel caso Greenpeace et al. vs. Spagna, i ricorrenti chiedono al Giudice di imporre al governo di "aumentare la sua ambizione climatica" in modo da rispettare gli impegni internazionali assunti.
LEZ 44
Il Clean Air Act (CAA) afferma che il Congresso deve regolamentare.
"qualsiasi inquinante atmosferico" che "sipossa ragionevolmente prevedere metta in pericolo la salute o il benessere pubblico". I giudici della Corte d'Appello del Circuito di Columbia: hanno rigettato le istanze dei ricorrenti. Secondo la Suprema Corte uno dei criteri utili a determinare l'interesse ad agire di chi vuole promuovere un contenzioso climatico: risiede nella concreta dimostrazione di aver subito un danno reale e personale attuale o imminente. Nella causa Foster / Washington Department of Ecology: la Corte ha imposto al Dipartimento di Ecologia di emanare la regolamentazione dei gas serra entro la fine del 2016. Nel caso Juliana/Stati Uniti d'America: la Corte ha ritenuto ammissibile la domanda dei ricorrenti salvo poi dichiarare la loro mancanza d'interesse ad agire. Il Tribunale federale del Distretto della Columbia: ha affermato la necessità di garantire la trasparenza dei pubblici processi deliberativi connessi alle conseguenze che.determinate attività autorizzative possono avere sull'equilibrio climatico
La Global Climate Coalition: è il nome di uno dei gruppi di facciata creato dalle multinazionali del petrolio allo scopo di svolgere attività di disinformazione e negazione del cambiamento climatico
La peculiarità della causa ENVironnement JEUnesse/Canada: risiede nel fatto che è stata proposta come una class action a tutela di un'intera generazione di cittadini
Nel caso ENVironnement JEUnesse v. Canada, la Corte Suprema del Québec: ha dichiarato inammissibile l'azione proposta dai ricorrenti
I ricorrenti che hanno adito la Corte Federale di Vancouver: hanno chiesto ai giudici di ordinare allo Stato di attuare un piano di recupero climatico coerente con il carbon budget disponibile per il Canada
Nel caso Leghari vs Pakistan secondo il ricorrente: il Governo Federale del Pakistan, nonostante l'adozione di diversi atti tra cui il Framework for Implementation of
Climate Change Policy - 2014-2030, non ha compiuto alcun concreto progresso nella lotta ai cambiamenti climatici.
La Corte di Lahore ha chiesto al Governo di nominare una Commissione avente lo scopo di realizzare un programma di azioni in materia di cambiamento climatico, provvedendo a nominare i membri in una fase successiva.
A seguito del giudizio Leghari è stato presentato contro lo Stato un'altra causa climatica in cui la ricorrente ha chiesto alla Corte di pronunciare un'ingiunzione nei confronti dello Stato per l'adozione di una serie di misure d'indirizzo per guidare il Paese verso una traiettoria di contenimento del riscaldamento globale mediante il taglio delle emissioni.
Nel febbraio 2014, il National Green Tribunal ha promosso un'azione giudiziaria nei confronti dello Stato Federale dell'Himachal Pradesh.
Nel caso Ridhima Pandey Vs. India la ricorrente ha chiesto al Tribunale di ordinare al governo nazionale di adottare una serie di misure, tra cui:
quella di compensare e ridurre le attività climalteranti in un'ottica di stabilizzazione dell'equilibrio climatico. La Legge neozelandese sui cambiamenti climatici del 2002 ha ratificato la responsabilità della Nuova Zelanda come membro dell'Allegato I dell'UNFCCC, prevedendo inoltre che il Ministro sulla Questione del Cambiamento Climatico fissi un obiettivo di riduzione delle emissioni GHG in linea con le dichiarazioni dell'IPCC. L'Alta Corte neozelandese nella sua sentenza del 2017 ha affermato che il governo avrebbe dovuto tenere conto degli aggiornamenti dei target indicati dall'IPCC, ma ha anche evidenziato che nelle more del giudizio, il nuovo governo ha adottato una politica climatica molto più efficace. Nel caso Kim Yujin et al. Vs. Corea del Sud i ricorrenti.