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ETNOGRAFIA MULTISITUATA

MULTISITUATA sono dovute xke ritenuta poco scientista. Avvia il suostudio in due direzioni, LA PRIMA una ricerca su un solo sito, ocampo, diretta a far emergere i metodi di resistenza e adattamentodei soggetti studiati elaborando analisi che facessero emergere i“ritratti sociali” degli individui. LA SECONDA direttrice prende inesame non un solo campo o luogo e mette in relazioni “oggetti,identità, significati culturali in uno spazio-tempo più ampioETNOGRAFIA MULTISITUATA. La nuova forma di etnografia puòportare a quelle che George Marcus chiama ANSIEMETODOLOGICHE: 1. Limiti dell'Etnografia. Studia la formazioneculturale che si produce in varie “località e non con una prospettivamacro. i siti o luoghi divenuti campo sono parte di un percorso diricerca e sono preventivamente costruiti. 2. Limiti eRidimensionamento del Lavoro sul Campo. analisi lasciate senzaconclusione e nel congiungere materiali diversi, come anche leanalisidegli archivi o delle statistiche, si congiungono in realtà diversi campi. 3. Perdita del Subalterno. Significa anche la perdita, direi finalmente, dell'idea del Buon Selvaggio. Lo studio di soggetti multi-situati fa perdere l'idea che una analisi in un luogo, con soggetti "situati", possa essere una prospettiva periferica e parziale degli studi sulla subalternità. Tre sono gli ambiti in cui l'antropologo americano ritiene che le ricerche multi-situate (mobili) abbiano la possibilità di dialogare: 1. Lo studio dei Media. 2. Lo studio culturale e sociale della Scienza e della Tecnologia. 3. I nuovi studi sullo Sviluppo. Ripensare lo sviluppo significa, in un'ottica mobile (multi-situata), comprendere i movimenti sociali, le rotte migratorie. Cosa è la repatriation? La questione, di rilevanza internazionale, della restituzione dei resti umani alle culture che ne fanno richiesta, principalmente aborigeni australiani e mahori in Nuova Zelanda.alcuni antropologi e iresti scheletrici sono parte integrante di una “testimonianzaculturale” che è, ormai, patrimonio comune. L’idea che vorrebbero far passare, senza nemmeno troppa difficoltà, è che se si inizia a restituire i resti umani alle culture altre che ne fanno richiesta, dopotoccherà anche restituire tutti quegli oggetti conservati nei musei etnografici e che i resti umani sarebbero solo il “cavallo di Troia”. D’altra parte alcuni antropologi culturali sono dell’avviso che tali resti umani, come gli oggetti rituali, siano di proprietà delle culture che ne fanno richiesta. Alcuni punti per restituzione sn:
  • nel caso si attesti che gli oggetti sono di dubbia provenienza (opera di saccheggio o furto)
  • che si possa ricostruire attraverso la prova del DNA la congiunzione filogenetica
  • che i resti umani e gli oggetti etnografici siano conservati e esposti in strutture di proprietà
delle comunità che ne fanno richiesta.

Si sono individuati quattro aspetti che possono essere ricondotti al servizio sociale.

  1. La conoscenza rende migliore l'assistente sociale.
  2. La scuola di servizio sociale non è solo un luogo dove si trasmettono e apprendono nozioni e tecniche, ma è anche essenzialmente un centro di stimolo alla evoluzione culturale, al superamento di stereotipi culturali e alla comprensione dei valori.
  3. L'acquisizione di competenze antropologiche relative alle diverse rappresentazioni della persona.
  4. Le conoscenze di questa disciplina vengono utilizzate per "risolvere un problema" di una comunità.

Etica nella ricerca sociale

In epoca contemporanea l'incontro con l'Altro, che sia esso un migrante o una persona che non appartiene alla nostra cerchia sociale, diviene il più delle volte uno scontro. L'antropologia, o meglio lo studio dell'uomo, dipende da un ETICA che vede

L'uomo, tout court, al centro della vita come protagonista attento al proprio vissuto.

Regole:

  1. La comunità che si studia deve sapere.
  2. La seconda regola è il consenso dell'individuo o del gruppo.
  3. La terza norma è che i risultati vengano restituiti alla comunità soggetto dello studio.

Commentare le tre fasi del termine diaspora:

La diaspora si riferisce a una popolazione che condivide il proprio patrimonio culturale e i propri tratti culturali in modo comune con gli altri suoi membri in diverse parti del mondo. La PRIMA è esperienza ebraica. Nella SECONDA fase, negli anni '80 e in poi, William Safran, in particolare, sosteneva che la diaspora si poteva spiegare come "a metaphoric designation" definendo tutti gli "espatriati, espulsi, rifugiati politici, immigrati". La TERZA fase, dalla metà degli anni '90, è stata contrassegnata da una marcata critica sociale ai teorici della "seconda fase".

Decostruire due termini chiave vale a dire "patria" e "Comunità etnica / religiosa".

La diaspora di William Safran:

La diaspora di Robin Cohen:

Il concetto di diaspora di William Safran e Robin Cohen:

Secondo Safran, il concetto di diaspora può essere applicato quando i membri di una "comunità di minoranze espatriate" condividono queste caratteristiche:

  • Loro o i loro antenati sono stati dispersi da un "centro" originale a due o più regioni straniere;
  • Mantengono una memoria o mito collettivo;
  • Credono di non essere pienamente accettati nelle società ospitanti;
  • La loro casa ancestrale è idealizzata.

Cohen ha delineato cinque tipi di diaspora moderna:

  1. Vittime di Diaspora: Ebrei, africani, armeni. Molto si è discusso sull'includere anche irlandesi e palestinesi.
  2. Diaspora Lavorativa: indiani, cinesi, ecc.
  3. Diaspora dovuta all'imperialismo o alla conquista coloniale.
  4. Diaspora per Commercio.

5DETERRITORIALIZZAZIONE: rom.la diaspora analizzare il termine e descrivere le diverse teoriela diapora secondo steven vertovec36Steven Vertovec teorizza il significato di "diaspora": All'interno diuna varietà di discipline accademiche.

DIASPORA COME FORMASOCIALE Il primo significato che emerge dalla letteraturacontemporanea è il più comune: "la diaspora" era ovviamente, allostesso tempo, un concetto che deriva quasi esclusivamente alleesperienze della diaspora ebraica, invocando il loro traumaticoesilio da una patria storica e nella dispersione in molte terre.

DIASPORA COME TIPO DI COSCIENZA Un altro approcciorelativamente recente alla "diaspora" pone maggiormente l'accentodescrivendo una varietà di esperienze, un tipo di stato d'animo,potremmo dire, e un senso di identità.

DIASPORA COME MODALITADI PRODUZIONE CULTURALE Questo insieme finale di significativede la globalizzazione che è esaminata e

si presenta come un flusso mondiale di oggetti, immagini e significati culturali risultato di un processo eterogeneo. Frantz Fanon Frantz Fanon e Lacan La critica post coloniale di Frantz Fanon Definire la malattia sociale nel pensiero di Frantz Fanon Frantz Fanon e la terapia sociale

Frantz Fanon nasce il 20 luglio 1925 a Fort-de-France, capitale della Martinica. La Martinica è una colonia francese, lui vive la decolonizzazione quindi è un autore post coloniale. Comprende il razzismo dilagante (gli viene imposto di non imparare il creolo). Laurea in medicina e comprende che i mali dei suoi compatrioti, e anche come lui, non sono malattie di tipo biologico ma di ordine psicologico e sociale.

Lacan è l'autore che Fanon predilige e che definisce come un "logico della follia" affermando che lo psicologo francese è un difensore dei "DIRITTI MOBILI DELLA FOLLIA". Per Lacan è importante l'intenzionalità e la relazione. Il desiderio non appagato genera conflitto. La follia, per Lacan,

non è nient'altro che una forma di disordine di quella persona nel mondo e quindi ci sono due modalità per uscire da questa rottura fra l'interno e l'esterno: violenza verso l'esterno società o violenza verso se stessi. CRITICA POSTCOLONIALE: Fanon critica gli studi sull'etnopsichiatria di Porot perché il test TAT sottoposto alle donne musulmane è tarato per donne occidentali e la pigrizia dei musulmani è un'idea razzista. Quindi, a questo punto, Fanon sottolinea che il modo culturalmente competente di lavorare con le persone di altre culture deve essere sviluppato attraverso una conoscenza di quella cultura e di conseguenza con parole, simboli e significati. MALATTIA SOCIALE: Il servizio per persone che hanno bisogno di un supporto psichiatrico etnico deve essere pensato e elaborato in modalità assolutamente personali e identificative del gruppo etnico di appartenenza. Ad esempio, Fanon sottolinea come la psicoterapia di gruppo si riveli.

Difficile per i musulmani. Quello che per alcune culture è una follia per altre potrebbe essere l'identificazione da una relazione molto forte con le entità extra umane o con una divinità. La questione importante è la dignità e la centralità dell'essere umano. Sostiene il rispetto del folle. Ritiene che sindrome nordafricana sia solo razzismo medico x il doppio standard paziente bianco paziente nero. "Se tu non reclami l'uomo che ti sta di fronte come puoi pensare che io creda che tu reclami l'uomo che è in te?" l'evoluzione del pensiero di Paulo Freire i movimenti di alfabetizzazione in Brasile all'epoca di Paulo Freire appartenenza a pensiero di pedagogie critiche, che hanno come esempio principale quella della de-scolarizzazione, o autogestione, e propongono quindi forme di educazione sperimentale, completamente diverse dall'orientamento dogmatico della pedagogia brasiliana degli anni '40, '50 e '60.

della liberazione si basa sulla lotta per la giustizia sociale e la liberazione degli oppressi. Essa sostiene che la povertà e l'oppressione sono ingiustizie che vanno combattute e che la democrazia è uno strumento fondamentale per raggiungere questo obiettivo. La pedagogia di Freire, ispirata alla teologia della liberazione, si concentra sull'alfabetizzazione come strumento per emancipare le persone e trasformare la società. Egli crede che l'educazione debba essere un processo di consapevolezza critica e di partecipazione attiva, in cui gli individui acquisiscono conoscenze e competenze per comprendere e affrontare le ingiustizie sociali. La teologia della liberazione, quindi, unisce la fede cristiana alla lotta per la giustizia sociale e la dignità umana. Essa critica le dittature e le disuguaglianze sociali, promuovendo la partecipazione attiva dei credenti nella trasformazione della società. La sua visione è quella di un mondo in cui tutti gli esseri umani possano vivere in libertà, dignità e uguaglianza.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ospite78 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Pesce Mario.