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Poiché non è possibile apportare modifiche, viene automaticamente richiesto il salvataggio di
un nuovo documento.
Provare a realizzare un nuovo file Word, chiamandolo Notifica.doc, fargli delle modifiche
(aggiungere del testo formattato in qualche modo) e salvare.
Rinominare il file Notifica.doc in Notifica.txt (dovete cambiare l'estensione).
Si noti che cambia l'icona del file, anche se di fatto tale file è sempre un documento di Word.
Dopo aver creato la cartella in C:, cliccare con il tasto destro nella cartella, “Nuovo” -> Blocco note.
Dopo aver creato il file, cliccare con il tasto destro del mouse sul file creato, scegliere Proprietà e
“Generale" voci “Sola
dalla scheda modificare in basso le lettura"
dell’esercizio
Seguire le indicazioni (spiega tutto passo per passo)
5) Cliccare due volte su Notifica.txt. Quale programma si apre?
Il file è visualizzato in modo corretto? Perché?
Fare la stessa prova rinominando questa volta il file Notifica.doc in Notifica.xls.
Il programma che si apre in prima istanza è il blocco note con codici incomprensibili per la
l’estensione.
formattazione non compatibile con
Modificando l’estensione in excel accade la stessa cosa ma il progamma avverte
preventivamente che il documento non è leggibile.
6) Cercare un file di estensione .exe di dimensione compresa fra 1.5 e 2 MB e comprimerlo.
7) Deframmentare il disco fisso del proprio PC.
Start-Strumenti di amministrazione-Deframmenta e ottimizza unità , scegliendo il disco da
analizzare/ottimizzare cliccando sul relativo pulsante
E’ sufficiente cercare “Deframmenta e ottimizza unità” all’interno della barra di ricerca e cliccare
“Ottimizza”
su esercitazione 4_2_4
Prova 4.1.1
12
Prova 4.1.2
3
TUTTO MAIUSCOLO tutto minuscolo 4.1.3
Diversi colori al testo 4.1.4
Copio le caratteristiche di formattazione nella riga successiva 4.1.5
prova Copio uno stile già esistente 4.1.6
Sillabazione automatica prova Sillabazione automatica Sillabazione automatica Sillabazione automatica Sillabazione automatica Sillabazione automatica
Sillabazione automatica Sillabazione automatica Sillabazione automatica 4.1.7
Interlinea 4.1.8 allineamneto Giustificato e 1.5 di interlinea
Prova tabulazione 4.1.9
1. Elenchi
2. Puntati
3. 4.1.10
Prova paragrafo con bordi e sfondo prova prova Prova paragrafo con bordi e sfondo prova prova
Prova paragrafo con bordi e sfondo prova prova Prova paragrafo con bordi e sfondo prova prova
Prova paragrafo con bordi e sfondo prova prova Prova paragrafo con bordi e sfondo prova prova
Interruzione di pagina 4.1.13
Intestazioni a piè pagina 4.1.14 Esercitazione 4_2
1)
Aprire il programma di elaborazione testi, inserire esattamente il testo "cercare accessori, premere
su Start, cercare la calcolatrice e aprirla, cercare tutti i programmi", e poi riordinare le operazioni
necessarie per aprire la calcolatrice, usando il mouse oppure i comandi taglia e incolla.
2) Verificare la funzionalità dei comandi annulla e ripristina (sia con il mouse che con la
tastiera).
Tasto Annulla = Ctrl+z
Tasto Ripristina = Ctrl+y
3) Nel testo 1) sostituire la parola "cercare" con la parola "trovare" (non digitando tutti i
caratteri singoli). Provare ad inserire qualche carattere speciale, inserire il simbolo dell'euro (€) da
funzione “Sovrascrivi".
tastiera. Verificare la
Per sostituire parole e frasi prima di tutto devono essere cercate e poi si deve impostare con cosa le si
vogliono sostituire: per fare ciò si deve aprire "Sostituisci" (notare che si apre la stessa finestra di
prima, solo che questa volta siamo nella scheda “Trova e sostituisci"), impostare i parametri di ricerca
e poi scrivere nella casella "Sostituisci con" il testo che si desidera sia messo al posto del vecchio testo
che è stato trovato. Per sostituire il testo si deve premere "Sostituisci tutto" .
Il simbolo dell’euro si inserisce premendo Altgr + E
Per inserire del testo che sovrascrive quello esistente a destra bisogna attivare la funzione
Sovrascrittura cliccando con il tasto destro del mouse sulla barra di stato, selezionando poi nel relativo
menù la voce Sovrascrivi. Esercitazione 4_3_1
Lo studio del Fisioterapista: definizioni e procedure di apertura.
Def.A: Lo STUDIO PROFESSIONALE DEL FISIOTERAPISTA è il luogo fisico in cui il
professionista abilitato, in forma singola o associata e senza l’ausilio di collaboratori, esercita
autonomamente e responsabilmente la propria attività libero-professionale in base ai
D.M. 741-94 e successive modificazioni.
Def. B: Per professionisti abilitati si intendono i Laureati in Fisioterapia, i Diplomati Lo STUDIO
PROFESSIONALE DEL FISIOTERAPISTA è il luogo fisico in cui il professionista abilitato,
in forma singola o associata e senza l’ausilio di collaboratori, esercita autonomamente e
responsabilmente la propria attività libero-professionale in base ai D.M. 741-94 e successive
modificazioni.
Def. C: Per professionisti abilitati si intendono i Laureati in Fisioterapia, i Diplomati Universitari in
Fisioterapia e tutti i Titoli di Terapista della Riabilitazione equipollenti in base all’articolo 4
comma 1 della legge 42/99 e successive modificazioni/integrazioni.Lo Studio Professionale
non necessita di alcuna autorizzazione ad eccezione di quella inerente la possibilità di
effettuare pubblicità sanitaria che, in base alla legge 175/92 ed al D.M. 657/94, va richiesta
al Sindaco competente per territorio.
Def. D: PER APRIRE LO STUDIO DEL FISIOTERAPISTA, è sufficiente recapitare al Sindaco
competente per territorio la Denuncia d’Inizio Attività (D.I.A.). Alla D.I.A. vanno allegati il
Titolo abilitante alla Professione Sanitaria di Fisioterapista, la Planimetria e la Destinazione
d’Uso dei locali.Non bisogna assolutamente confondere lo Studio Professionale, adibito
espressamente all’esercizio libero professionale, con l’Ambulatorio di FisioKinesiterapia,
dell’attestato di disponibilità dei
regolamentato dal D.P.R. n°37 del 14 Planimetria con copia
locali (contratto di locazione,di comodato, di proprietà,ecc.) e la Destinazione d’Uso dei
locali. Non bisogna assolutamente confondere lo Studio Professionale, adibitoespressamente
all’esercizio l’Ambulatorio
libero professionale, con di FisioKinesiterapia, regolamentato dal
D.P.R. n°37 del 14 Gennaio 1997, dove è necessaria la direzione medica.
Def. E: Il Fisioterapista, fermo restando e fatti salvi i requisiti di sicurezza dell’impiantisticaelettrica
dello proprio Studio, può utilizzare apparecchiature Elettromedicali di Terapia
Fisicacomplementari al proprio esercizio professionale.Pertanto, chi intende iniziare la libera
professione in uno Studio Professionale, deve seguire la seguente procedura:1)
Comunicazione di apertura dello studio tramite Denuncia d’Inizio Attività da recapitare, di
norma, al Sindaco o alla ASL di ubicazione in base alle specifiche normative regionali.2) Alla
d’Inizio
presente comunicazione, chiamata D.I.A. (Denuncia Attività), vanno allegati il
Diploma di Laurea Triennale in Fisioterapia o Titolo Equipollente (Diploma Universitario di
Fisioterapista o di Terapista della Riabilitazione), la Planimetria con copia dell’attestato di
disponibilità dei locali (contratto di locazione, di comodato, di proprietà, ecc.) e la
destinazione d’uso dei locali.
Esercitazione 6_3
In diritto il concetto di negozio giuridico (o atto negoziale), come attualmente utilizzato dalla
dottrina italiana, denota l'atto di autonomia privata (dichiarazione di volontà) diretto ad uno scopo
pratico riconosciuto dall'ordinamento e ritenuto meritevole di tutela, cui l'ordinamento ricollega
effetti giuridici conformi, idonei a proteggere ed assicurare il raggiungimento dello scopo pratico.
Sulla base dell'elaborazione dottrinale si è giunti a considerare il negozio, inteso come atto di
autonomia negoziale, in senso duplice: in senso soggettivo, quale atto espressivo della volontà del
soggetto, ovvero quale manifestazione di volontà. proprio il concetto di manifestazione di volontà
ha suggerito ai commentatori la seconda accezione del concetto di atto di autonomia negoziale.
Inteso in senso oggettivo, infatti, l'atto di autonomia negoziale assume il significato di dichiarazione
di volontà. Il negozio giuridico è una creazione concettuale elaborata dalla scuola giuridica tedesca
del XIX secolo volta a regolare tutte le manifestazioni di volontà. Alla base di tale scelta vi era
l’idealismo tedesco con la centralità della volontà. In Italia, il codice del 1865 si ispirava al codice
napoleonico del 1804, dove la categoria generale dell’agire privato era il contratto. Nel nostro
codice, pertanto, il negozio giuridico risulta non citato. Durante il fascismo, tuttavia, la dottrina
italiana si allineò a quella tedesca e la nozione di accordo presente nell'articolo1325 del Codice Civile
andò a sovrapporsi a quella di manifestazione di volontà.