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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Rossi Valentina

Il presente studio intende discutere il modo in cui Charles Dickens ha dedicato il suo grande talento letterario a scritti che hanno messo in luce la vulnerabilità dei segmenti svantaggiati della società britannica, sollecitando indirettamente le riforme sociali dell'epoca vittoriana. Il suo profondo impegno per la causa sociale gli valse un meritato posto tra i primi romanzieri urbani inglesi che usarono la narrativa sia per criticare e rivelare gli abusi e i mali sociali, sia per influenzare l'opinione pubblica e aumentare la consapevolezza collettiva del pubblico dei lettori, un pubblico che stava gradualmente acquisendo un'influenza sempre più diffusa sui legislatori. Dickens dimostrò una straordinaria capacità di immedesimarsi nelle vittime degli abusi economici, sociali e morali mirando a scioccare i suoi lettori con le immagini di povertà, ingiustizia e criminalità che descriveva nei suoi romanzi. Pur non essendo un pensatore radicale, voleva generare un cambiamento nella mentalità generale dei vittoriani e diventare la coscienza sociale del suo tempo, un ideologo e un promotore di un cambiamento sociale reale e autentico. L’obiettivo è quello di esaminare Great Expectations in tutte le sue sfaccettature, a partire dalle figure femminili e dall’archetipo della donna angelo del focolare, per giungere alla paura e all’insicurezza di personaggi come Pip. Verrà preso in esame il ruolo dell’istituzione scolastica del periodo vittoriano, facendo riferimento alla scuola serale della prozia Wopsle, il tema del pellegrinaggio, ricorrente nelle opere di Dickens per giungere poi al confronto con l’opera cinematografica Ilparadiso perduto di Alfonso Cuaròn. Il lavoro si conclude lasciando al lettore la possibilità di riflettere sugli spunti offerti, in relazioni alle critiche sociali e all’esplorazione psicologica dei personaggi dell’opera.
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