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Processi immunologici correlati al trapianto di organi
9. La vaccinazione contro il tumore: Può prevedere l'utilizzo di proteine ricombinanti
10. I virus oncogeni: Possono dare origine ad antigeni tumorali
15 1. Il rigetto dei trapianti: È una reazione infiammatoria che danneggia il tessuto trapiantato
2. Il riconoscimento diretto degli alloantigeni: Avviene quando i linfociti T riconoscono complessi MHC nonself-antigene allogenico
3. Il rigetto acuto: È mediato prevalentemente da linfociti T
4. Gli antigeni principali che determinano il rigetto dei trapianti: Sono altamente polimorfici
5. La terapia immunosoppressiva: Inibisce l'attivazione dei linfociti T
6. La via diretta del riconoscimento di alloantigeni: È importante per il rigetto acuto
7. Sono definiti allogenici: Trapianti tra individui della stessa specie ma outbred
8. Il riconoscimento indiretto degli alloantigeni: Avviene quando i linfociti T riconoscono complessi MHC self-antigene allogenico
9. Il rigetto cronico: Induce la fibrosi dell'organo trapiantato
Sono definiti xenoreattivi: Anticorpi diretti contro antigeni di trapianti tra specie differenti16- Le reazioni di ipersensibilità: Sono dovute a risposte immunitarie eccessive2.
- L'ipersensibilità di tipo IV: È diretta contro antigeni tissutali3.
- I superantigeni: Attivano un ampio repertorio di linfociti T4.
- Le malattie da immunocomplessi: Sono caratterizzate da immunocomplessi che si depositano a livello dei vasi5.
- L'attivazione dei mastociti: È mediata dalle IgE6.
- La diffusione dell'epitopo: Indica una risposta che si estende ad un numero sempre maggiore di antigeni7.
- Le allergie: Sono reazioni mediate da IgE8.
- Le malattie causate dai linfociti T: In genere sono organo specifiche9.
- La febbre reumatica: È una conseguenza dell'infezione da streptococco10.
- IL-13: Agisce sui linfociti B stimolandone la differenziazione17
- Le immunodeficienze congenite: Derivano da anomalie genetiche11.
- Una chinasi: È un enzima che
1. Il deficit del fattore C3 del complemento: Può essere coinvolto in meccanismi di trasduzione del segnale nelle cellule.
2. Può essere fatale.
3. Le immunodeficienze: Possono causare riattivazione di infezioni latenti.
4. HIV è: Il virus dell'immunodeficienza umana.
5. La mancata maturazione dei linfociti B: Provoca agammaglobulinemia.
6. Le cellule più colpite da HIV sono: Linfociti CD4.
7. La tirosina chinasi dei linfociti B: È mutata nell'agammaglobulinemia.
8. Mutazioni nel gene dell'enzima ADA: Provoca accumulo di metaboliti purinici.
9. Il deficit di alcune componenti immunitarie: Può essere causato da trattamenti chemioterapici.
10. L'esercizio fisico: Può avere sia effetti positivi che negativi sul sistema immunitario.
11. La riduzione di patologie cardiovascolari con l'esercizio fisico: È dovuta agli effetti antinfiammatori dell'esercizio.
12. L'aumentata incidenza di URTI negli atleti: È multifattoriale.
L'esercizio fisico moderato e regolare: Diminuisce l'incidenza di URTI5.
I livelli di IgA salivari: Variano in maniera inversamente proporzionale alle infezioni del tratto respiratoriosuperiore6.
L'espressione della PCR: È sovraregolata da IL-67.
IL-6 durante l'esercizio fisico: È prodotta dal muscolo8.
L'esercizio fisico intenso: Può causare riattivazione di virus9.
L'espressione dei toll-like receptors: Si riduce con l'esercizio fisico10.
Le variazioni ormonali in risposta all'esercizio fisico riguardano principalmente: Cortisolo e adrenalina19
L'immunità innata: È rappresentata da fattori solubili e cellulari2.
Il primo effetto dell'esercizio acuto è: Neutrofilia3.
L'allenamento regolare: Può attenuare la produzione di ROS4.
Componenti della risposta cellulare innata sono: Cellule NK, dendritiche e CD8+5.
In risposta ad esercizio acuto, i moniciti: Tendono ad entrare nei tessuti6.
L'esercizio fisico induce: Alterazione dell'espressione di molecole di riconoscimento7. L'alterazione dell'espressione di citochine in seguito a esercizio: Può dipendere da variazioni nell'espressione dei TLR8. La monocitosi: È l'elevata concentrazione di monociti nel sangue9. Gli studi sull'interazione tra esercizio fisico e risposta innata: Ci aiuteranno a chiarire gli effetti sul fenotipo dei monociti10. L'esercizio fisico acuto: Aumenta la fagocitosi20. 1. L'immunità acquisita: Può distruggere microbi che invadono l'organismo 2. La mobilitazione delle cellule T e B: Può essere influenzata dall'azione dell'adrenalina 3. Il principale effetto dell'esercizio acuto sulla risposta adattativa: Linfocitosi temporanea 4. Studi trasversali: Possono riflettere anni di allenamento 5. Il sistema immunitario adattativo: Può mettere in atto anche risposte antivirali 6. Le variazionidell'immunità acquisita in risposta all'allenamento: Dipendono da elevata concentrazione di cortisolo in circolo7. L'azione dell'adrenalina sulle cellule B e T: Può essere esercitata indirettamente agendo sul sistema nervoso8. I cambiamenti della risposta cellulare: Sono direttamente proporzionali alla durata dell'esercizio e all'intensità9. L'allenamento intenso e prolungato: Può provocare una diminuzione di Ig10. I linfociti T regolatori: Inibiscono i linfociti mediante IL-1021. 1. Le superfici mucosali includono: Sistema respiratorio, intestino e cavità orale2. L'incidenza di infezioni del tratto respiratorio superiore: È inversamente proporzionale alla concentrazione di SIgA3. Una riduzione di SIgA: Può associarsi a elevata incidenza di infezioni4. La principale funzione effettore del S.I. mucosale: Viene eseguita prevalentemente attraverso la secrezione di IgA5. L'alterazione dell'asse.ipotalamo-ipofisi-surrene dovuta a esercizio intenso: Può avere effetti inibitori sulla transcitosi delle IgA6.
Il trasporto delle IgA: È transepiteliale e avviene grazie a recettori polimerici7.
La composizione proteica della saliva: È influenzata dal sistema nervoso autonomo8.
Atleti impegnati in allenamenti intensi: Hanno la minore concentrazione di SIgA salivari rispetto ai non atleti9.
L'allenamento regolare e moderato: Sembra essere associato ad un aumento di IgA salivari10.
La difesa fornita dalle IgA: Può essere mediata dalla formazione di immunocomplessi22
- Gli ormoni sono prodotti da: Dalle cellule endocrine
- L'ipotalamo: Secerne fattori che agiscono sull'adenoipofisi
- Il termine "sistema diffuso": Si riferisce ai sistemi che modulano tutte le funzioni dell'organismo
- Le cellule con il più alto numero di recettori β-adrenergici sono: Cellule NK
- L'ormone GH: Stimola accrescimento e proliferazione cellulare
- La risposta del sistema immunitario all'esercizio fisico dipende da: Sia da durata che intensità dell'esercizio
- Il metodo immunologico alternativo si basa su: Approcci di immunostimolazione
- La stimolazione con patogeni: Consente di verificare variazioni nella suscettibilità a una patologia
- L'antigene KLH: Viene utilizzato per la valutazione delle Ig prodotte
- I metodi immunologici tentano di: Misurare i parametri della funzione immunitaria
- L'iniezione di una miscela di antigeni: Prevede l'uso del vaccino dell'influenza
- Lo stato nutrizionale dell'individuo: Rappresenta una delle variabili
- L'ormone dall'ipofisi: Determina un ritmo secretorio dell'ormone
- L'attività fisica prolungata: Determina riduzione dei livelli sierici di testosterone
- La concentrazione plasmatica del cortisolo: Incrementa durante esercizio di lunga durata
- Le risposte mediate dall'ormone della crescita: Inducono neutrocitosi
di cui tenere conto nell'interpretazione dei risultati
8. Gli studi che utilizzano l'antigene KLH: Sono utili soprattutto se la valutazione è fatta in soggetti sottoposti a stress
9. L'approccio immunologico alternativo: Consente di vedere alterazioni dei linfociti Th1
10. Gli studi condotti sull'immunologia dell'esercizio: Devono tenere conto della metodologia di raccolta del campione biologico
1. L'infiammazione acuta: È caratterizzata da vasodilatazione
2. L'esercizio fisico: Può determinare riduzione dell'incidenza di diabete
3. L'infiammazione cronica è morfologicamente caratterizzata da: Infiltrazione di macrofagi e danno tissutale
4. L'ischemia: È la riduzione dell'apporto di ossigeno alle cellule
5. Le miochine: Rappresentano la componente endocrina del muscolo
6. I macrofagi: Possono essere responsabili di danno tissutale
7. L'aumento del flusso ematico nell'infiammazione acuta: È
delle variazioni dei livelli degli ormoni sessuali9. L'esercizio fisico regolare: Riduce il rischio di sviluppare il tumore della mammella10. L'infiammazione cronica: Può favorire lo sviluppo di diverse patologie, tra cui il cancro11. IL-6: È coinvolto nella regolazione dell'infiammazione e può influenzare lo sviluppo del cancro12. L'essudato: È un liquido che si accumula nei tessuti infiammati e può contenere sostanze che favoriscono la crescita tumorale13. L'esercizio fisico: Può ridurre l'infiammazione cronica e quindi ridurre il rischio di sviluppare il cancro14. I principali benefici dell'esercizio fisico nel cancro includono: Miglioramento della risposta immunitaria, riduzione dell'infiammazione e miglioramento della qualità di vita15. Le cellule NK: Sono importanti nel controllo del cancro e possono essere influenzate positivamente dall'esercizio fisico16. La durata e l'intensità dell'esercizio fisico protettivo: Sono ancora oggetto di studio e devono essere definiti meglio17. L'aumento del rischio di sviluppare melanoma: È correlato all'esposizione eccessiva ai raggi UV, non all'esercizio fisico18. Il regolare allenamento: Può aumentare la capacità delle cellule NK di uccidere le cellule tumorali19. Fattori che legano l'esercizio fisico e il cancro includono: Riduzione dell'infiammazione, miglioramento del sistema immunitario e regolazione degli ormoni sessuali20. Il tumore della mammella: È influenzato dagli ormoni sessuali e l'esercizio fisico può ridurre il rischio di svilupparlo.Dell'esercizio poiché influenza il tempo di esposizione.