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Invece i dischi vertebrali sopportano meglio la compressione. Il punto debole del

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corpo vertebrale si ha in una zona detta “scoperta” che è più predisposta a fratture. Il disco

ha una zona centrale composta da un nucleo gelatinoso, composto dall’80% di acqua,

costituita da mucopolisaccaridi e una zona periferica costituita da un anello fibroso

formato da una successione di fasci fibrosi concentrici a decorso obliquo e incrociato ai

fasci vicini

Elencare i nomi delle lesioni scheletriche acute del tratto cervicale: il tratto cervicale è la

parte più mobile della colonna vertebrale e anche la più delicata. Oltre a sostenere,

stabilizzare e rendere mobile il cranio, protegge le strutture che passano attraverso di

esso, come il midollo spinale, le radici nervose e l’arteria vertebrale. Le lesioni serie di

questo tratto comportano tetraplegia e anche morte dell’individuo, se la lesione avviene a

livello C1-C2. Possiamo avere lesioni stabili dove il midollo spinale è indenne e non viene

danneggiato, i pilastri anteriore e posteriore non sono intatti, ma possono ancora

svolgere la loro funzione statica dinamica senza danneggiare il midollo e sono: Lussazione

monolaterale di faccetta, Frattura a cuneo, Frattura a scoppio del tratto cervicale basso,

Frattura di Clay Shoveler; e lesioni instabili dove entrambi i pilastri vertebrali anteriore e

posteriore sono stati danneggiati, il midollo spinale è stato direttamente danneggiato ed

può subire ulteriori danni se non si limita la colonna nello svolgere il suo ruolo statico e

dinamico, e sono: Lussazione bilaterale di faccette, Teardrop, Frattura di Hangman,

Frattura di Jefferson. Fratture C1: atlante o frattura di Jefferson; frattura C2: dente

dell’epistrofeo o frattura di Anderson e spondilodistesi traumatica di Hangman; frattura a

goccia o tear drop; dislocazione di faccetta articolare; frattura di Clay Shoveler o frattura

del processo spinoso di C6-T1; frattura a cuneo quale risultato di una flessione; frattura a

scoppio, di C3-C7 risultato di una compressione assiale.

Elencare i nomi delle lesioni scheletriche acute del tratto dorsale: La frattura vertebrale

può essere causata da: COMPRESSIONE: frattura a Cuneo, frattura a Scoppio, Frattura di

Chanche nota anche come frattura delle cinture di sicurezza, si ha quando la colonna si

flette e poi si estende con troppa forza e si verificano nella zona toracolombare. La colonna

vertebrale toraco-lombare ha tre colonne, una anteriore, una centrale e una posteriore.

Nel caso di frattura di Chance tutte e 3 le colonne sono coinvolte e si parla di lesione

instabile. – Trazione; - ROTAZIONE.

Elencare quali sono le caratteristiche in comune e le differenze tra una contusione ed una

distrazione di terzo grado: Le contusioni muscolari posso essere classificate in base a

diversi fattori: ROM residuo dell’articolazione mossa dal muscolo coinvolto nel trauma, -

lieve: è consentita oltre la metà dell’intera escursione articolare - moderato: è consentita

meno della metà e più di 1/3 dell’intera escursione articolare - severo: è concesso un arco

di movimento inferiore ad 1/3 dell’intera escursione articolare; forza residua; stravaso

ematico; % fibre interrotte. Lo strappo o distrazione muscolare è una lesione che causa la

rottura di alcune fibre che compongono il muscolo, causata da una eccessiva sollecitazione

come brusche contrazioni o scatti improvvisi. La distrazione di terzo grado causa la rottura

parziale o totale della superficie di sezione anatomica del muscolo nel livello muscolare

interessato dalla lesione, con perdita di continuità (interruzione) del muscolo palpabile e

visibile e il deficit funzionale è assoluto. La differenza tra contusione e distrazione è che la

prima avviene per un traumatismo esterno, mentre la seconda avviene per una lesione delle

fibre in assenza di un meccanismo traumatico. La contusione può portare o meno ad una

rottura delle fibre muscolari, la distrazione di per sé è già una rottura delle fibre muscolari.

Le caratteristiche in comune la presenza di un ematoma dovuta alla rottura dei capillari e

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la sintomatologia dolorosa.

Elencare tipi di meccanismi lesivi distorsivi della caviglia e le relative principali strutture

legamentose che si lesionano: I legamenti sono robusti nastri fibrosi che legano le ossa tra

di loro e fissano le articolazioni mobili; hanno la funzione di stabilizzare, ma anche un ruolo

propriocettivo. Sono strutture molto resistenti, ma poco elastiche e quindi se

sottoposti a stiramenti rapidi lOMoARcPSD|985 298 2

determinati da forze che superano la massima resistenza tensile delle loro fibre, possono

stirarsi, strapparsi e rompersi. Nella caviglia i legamenti che più frequentemente si

lesionano a causa di una distorsione sono quelli del compartimento laterale in quanto le

distorsioni in inversione/supinazione del piede sono più frequenti e più violente di quelle

in eversione. Un trauma distorsivo della caviglia può avvenire su 3 compartimenti:

compartimento laterale (in supinazione del piede con lesione del leg. fibuloastragalico

anteriore, ed in inversione del piede con lesione del leg. fibulocalcaneare); compartimento

mediale (in eversione del piede riguardando il leg. deltoideo); compartimento anteriore (in

torsione della gamba a rotazione esterna con piede fisso al suolo con lesione del leg.

fibulotibiale anteriore e della membrana interossea, con associata frattura obliqua della

fibula, dove il meccanismo traumatico non è un trauma distorsivo, ma la torsione della

gamba con piede fisso al suolo.

Elencare tutte le strutture passive e attive che resistono alla eversione del piede: A

stabilizzare la caviglia sono, come per le altre articolazioni, fattori passivi (superfici

articolari e strutture capsulo-legamentose) e attivi (muscoli). Le strutture passive sono: i

tendini della caviglia del compartimento mediale (tendini dei muscoli tibiale posteriore,

lungo delle dita, e flessore lungo dell’alluce) e le strutture legamentose del

compartimento mediale (leg. tibioastragalico anteriore e posteriore, leg. tibioscafoideo e

leg. tibiocalcaneare). Il legamento interosseo, invece, considerato il suo decorso obliquo,

si presenta con parte delle fibre tese durante l'inversione e altre tese all'eversione, quindi

resiste sia ad eversione che inversione del calcagno.

In che modo un crociato anteriore lesionato può mettere a rischio l'integrità dei

menischi? La lesione del legamento crociato anteriore può avvenire quando il ginocchio è

sottoposto ad una rotazione forzata o ad una violenta iperestensione, le quali provocano

lesioni combinate che coinvolgono sia il legamento posteriore sia almeno uno dei

legamenti laterali. Queste lesioni combinate sono dette “triadi infelici”. Le triadi infelici,

cioè la rottura combinata di: LCM + LCA + corno posteriore menisco mediale (triade

mediale) e LCL + LCA + corno posteriore menisco laterale (triade laterale). Alla rottura

legamentosa si può combinare la rottura dei menischi mediale e laterale rispettivamente

se il trauma è in valgismo con rotazione esterna o in varismo con rotazione interna della

tibia. Se vi è una lesione a carico del crociato anteriore, viene meno l’effetto di

scivolamento dei condili femorali. Non allungandosi il leg. crociato anteriore, provoca il

tirare all’indietro dei condili femorali, per cui durante la flesso-estensione del ginocchio si

provoca degenerazione dei menischi dovuta ad un non preciso meccanismo di

rotolamento e scivolamento dei condili femorali.

In cosa consiste il peel back mechanism? il suo ruolo nel produrre ed estendere la lesione

SLAP posteriore di tipo II e il suo effetto sulla riabilitazione di riparazione SLAP. Morgan e

Burkhart nel 1998 proposero la teoria per cui la ripetitività del gesto determini una

torsione del tendine del capo lungo del bicipite, con uno stress a livello dell’ancora

inserzionale e del labbro glenoideo posteriore. Il “peel-back”, meccanismo così

denominato, applica un progressivo sovraccarico di forze tensili a livello della porzione

posteriore dell’ancora bicipitale, determinando una lesione SLAP tipo II posteriore. A sua

volta tale disinserzione causa un’instabilità postero-superiore, che può manifestarsi in una

pseudo lassità anteroinferiore secondo la teoria del “circle concept”.

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Perché la banda ileotibiale è sia flessore che estensore del ginocchio: , La bandelletta

ileotibiale è un elemento pari del corpo umano; si tratta di una fascia di tessuto

connettivo fibroso. La bandelletta ileotibiale è, a tutti gli effetti, l'inserzione tendinea dei

muscoli grande gluteo e tensore della fascia lata. Si inserisce sulla faccia esterna della tibia,

subito al di sotto dell’articolazione. Passa superficialmente ad una protuberanza detta

epicondilo laterale, da cui è separata da una borsa sierosa di scorrimento. La banda

ileotibiale è sia flessore che estensore del ginocchio, perché a ginocchio esteso si

comporta come un estensore, cioè raddrizza il ginocchio, invece nel

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movimento di flessione scivola entrando in frizione con il condilo femorale, con il

ginocchio flesso a 30 gradi, così da diventare un flessore del ginocchio; quindi a ginocchio

esteso il tendine allocherà davanti all’epicondilo, a ginocchio flesso il tendine si troverà

dietro all’epicondilo.

Perché la lesione del PAPE difficilmente viene diagnostica e riparata viene difficilmente

diagnosticata in quanto avviene quasi sempre in concomitanza di altre lesioni e quindi è

più facile diagnosticare le lesioni più evidenti rispetto alle lesioni a carico di PAPE e PAPI. La

diagnosi avviene solo in seguito a test specifici di lassità, tramite risonanza magnetica e la

ricostruzione del meccanismo traumatico da parte del paziente. La diagnosi precoce di

una lesione del PAPE è di fondamentale importanza, perché, se restano lesionate, la

ricostruzione dei crociati ha poche possibilità di successo, in quanto può rimanere

l’instabilità rotatoria e compromettere la ricostruzione dei crociati. Una lesione del PAPE

non diagnosticata e quindi non trattata, può portare a deformità come ginocchio

recurvato e problematiche nella deambulazione come l’extensor thrust. Una diagnosi

precisa si può fare solo dall’unione di questi tre fattori: ricostruzione del meccanismo

traumatico da parte del paziente, risonanza magnetica e test di lassità. Inoltre, la

riparazione del PAPE è praticata quasi ed esclusivamente su atleti professionisti e

difficilmente su persone comuni in quanto l’operazione deve avvenire necessariamente a

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
26 pagine
SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher esamiok13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Traumatologia dell'apparato locomotore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Picerno Pietro.