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Estratto del documento

XII

paio- nervo ippoglosso (motore)

Il V paio di nervi, chiamato trigemino, è un nervo cranico misto che si suddivide in una grossa

parte sensitiva, costituita dalla branca oftalamica,

mascellare e mandibolare, innervano la cute del

viso,le mucose, i denti, il palato e la lingue, mentre la parte motoria è destinat ai muscoli

masticatori

Il X paio di nervi è chiamato vago, è un nervo misto la cui innervazione và dalla scatola cranica

fino all’intestino, avendo dunque molteplici componenti, tra cui somatiche, viscerali e sensitive,

un suo danno, per via della sua estensione e le sue molteplici funzioni, può comportare

disfunzioni di varia natura, come la comparsa di disturbi di natura vegetativa, come tachicardia

e alterazioni del ritmo respiratorio, così come può causare disfonia con disturbi della motilità

faringea

LEZIONE N 17

7) Descrivi l’anatomia del cervelletto

Il cervelletto alloggia nella fossa cranica posteriore ed è molto simile nella struttura al cervello

poichè è costituito dagli emisferi cerebellari destro e sinistro, connessi tra di loro da un ponte

stretto chiamato verme cerebellare. Ciascun emisfero mostra pieghe sottili trasversali e

parallele, denominate folia, separate da solchi superficiali di sostanza grigia e uno strato più

profondo di sostanza bianca, che si organizza ramificandosi a forma di felce,

denominata arbor

vitae, inoltre, ciascun emisfero presenta quattro addensamenti di sostanza grigia, chiamati

nuclei intrinseci, i quali sono immersi nella sostanza bianca, infine c’è da dire che il cervelletto si

connette

al tronco encefalico tramite 6 peduncoli, che costituiscono tre paia, chiamati peduncoli

cerebellari inferiori, medi e superiori, tramite la quale il cervelletto, oltre ad instaurare una

connessione strutturale, comunica con le altre strutture al fine di assolvere alle sue funzioni

LEZIONE N 18

14) Descrivi i sintomi clinici del Parkinson. Qual è il neurotrasmettitore deficitario?

Cos’è la festinazione?

Il morbo di Parkinson è un'affezione cronica del sistema nervoso centrale dell'età matura o

avanzata. E' una malattia degenerativa e le lesioni più r ilevanti si trovano nel nucleo della

SUBSTANTIA NIGRA, che presenta diminuzione delle cellule pigmentate. Causa tremore

involontario e forza muscolare ridotta, rigidità muscolare e riduzione dei movimenti spontanei. La

malattia di Parkinson si caratterizza per una degenerazione a livello cerebrale

che interessa

soprattutto alcune strutture del sistema nervoso centrale, in particolare dove è prodotta la

dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti corporei: in pratica

diminuisce la quan tità disponibile nell’organismo di questo neurotrasmettitore. I 4 principali

sintomi sono: -tremito, o tremore nelle mani, nelle braccia, nelle gambe, alla mascella, o alla testa;

-rigidità degli arti e al tronco; -bradicinesia, ossia lentezza nei movimenti; -instabilità di

posizione, o equilibrio indebolito. La patologia è una degenerazione dei neuroni nigrostriatali

che determina una iperattività dello striato con prevalenza della via motoria indiretta su quella

diretta. La festinazione è il disturbo della deambulazione consi stente nella tendenza ad

aumentare progressivamente la velocità del passo.

15) Descrivi le vie diretta e indiretta dei gangli della base, anche facendo

riferimento ai

neurotrasmettitore utilizzati

Anatomicamente e funzionalmente possiamo dire che i circuiti diretti ed indiretti sono circuiti a

feedback con partenza e ritorno a livello corticale, passando per i gangli della base ed il talamo,

lì dove la maggior parte delle afferenze ai gangli della base terminano allo striato, che riceve

informazioni dalla corteccia cerebrale ed in parte dal talamo, ogni area della corteccia proietta

informazioni ad un nucleo diverso dallo striato, ed ognuno di essi ha

una una funzione specifica.

Le vie dirette ed indirette sono di grande importanza per le normali funzioni e

comportamenti

cerebrali infatti la loro disfunzione porta a gravi condizioni neurologiche tra cui i disturbi del

controllo del comportamento e del movimento, come la sindrome di Tourette, il disturbo

ossessivo-compulsivo o la malattia di Parkinson.

Il circuito diretto è costituito da una connessione diretta tra striato e pallido interno, detta

connessione strio-pallidale, senza prendere contatti con il pallido esterno, mentre nel circuito

indiretto lo striato proietta al pallido esterno, questo poi proietta la nucleo subtalamico, che a sua

volta proietta al pallido interno.

Volendo definire i due circuiti, indichiamo un circuito diretto eccitatorio ed un

circuito indiretto

inibitorio.

Lì dove ci sia una prevalenza della componente eccitatoria si avrà una ipercinesia, se invece si

avesse una prevalenza della componente indiretta, ovviamente avremo un ipocinesia, per cui di

norma ci deve essere equilibrio tra i due sistemi.

Possiamo asserire che in via di massima, le vie dirette controllano l’attivazione della corteccia

tramite un azione facilitatoria, ottemperando alla funzione di facilitazione del movimento, mentre

quelle indirette la inibiscono, ottemperando alla funzione di inibizione del movimento,

Ciò avviene perché la parte iniziale e quella finale dei circuiti sono costituite da sinapsi

eccitatorie glutammatergiche, le connessioni strio pallidali è pallido talamiche sono inibitorie

GABA, e la connessione subtalamo pallido interno è eccitatoria glutamatergica, tenendo in

considerazione che due sinapsi inibitorie di fatto costituiscono una sinapsi eccitatoria, è

facile comprendere che il passaggio tra l’uno o l’altro circuito può variare di molto

il risultato di

un dato stimolo.

LEZIONE N 20

8) Descrivi l’ipotalamo e le sue funzioni

L'ipotalamo è posto quasi al centro del cranio, sotto il talamo e sopra l'ipofisi, è il centro

principale preposto al controllo del sistema nervoso autonomo e del sistema endocrino,

attraverso la quale riesce ad ottemperare

a tutte quelle funzioni di controllo, dirette o indirette, che

garantiscono la regolazione delle pulsioni umane fondamentali e delle condizioni dell’ambiente

interno dell’organismo, ovvero il controllo dell’equilibrio omeostatico

Per meglio comprenderne le funzioni dobbiamo partire dalla sua conoscenza

anatomica

Esso è suddiviso in regioni, quali l’ipotalamo anteriore, intermedio e posteriore, all’interno della

quale è possibile trovare le diverse aree funzionali dell’ipotalamo, chiamate nuclei ipotalamici, tali

nuclei sono:

Nell’ipotalamo anteriore troviamo il nucleo paraventricolare, i nuclei preottici ed il nucleo

sopraottico

Nell’ipotalamo intermedio troviamo il nucleo dorsomediale, il nucleo

ventromediale, il nucleo

arcuato ed i nuclei tuberali

Nell’ipotalamo posteriore troviamo il nucleo posteriore ed i nuclei del corpo mamillare laterale e

mediale

Volendo raggruppare il tutto in aree funzionali possiamo dire che siano due,

quali l‘area

anteriore, avente prevalente azione sul SNA parasimpatico e l’area posteriore, avente

prevalentemente azione sul SNA simpatico, tali azioni vengono svolte mediante la sua capacità

di produrre neurotrasmettitori in grado di essere trasportati e liberati direttamente al’interno della

neuroipofisi grazie ai neuroni del fascio ipotalamo-ipofisario,

dalla quale o verranno immessi nel torrente ematico o stimoleranno delle cellule ipofisiarie,

garantendo il controllo sull’ipofisi da parte dell’ipotalamo. Tale meccanismo fa parte di uno dei

due meccanismi attuati da parte dell’ipotalamo al fine di controllare il sistema endocrino, i modi

in cui ciò viene espletato sono due in totale, ovvero:

Controllo diretto attraverso la secrezione di prodotti neuroendocrini nel circolo sistemico da

parte dell’ipofisi posteriore (neuroipofisi), successivamente alla stimolazione dell’ipotalamo

sull’ipofisi si posteriore Controllo indiretto tramite la secrezione di ormoni regolatori nel sistema

portale locale, attraverso la quale tali sostanze verranno riversate nei vasi sanguigni dell’ipofisi

anteriore (adenoipofisi)

Ciò avviene attraverso dei neurormoni rilasciate dai neuroni i cui corpi risiedono nell’ipotalamo,

essi sono:

Neuroni magnocellulari, liberano nel circolo sistemico a livello neuroipofisiario, ossitocina e

vasopressina, garantendo il controllo diretto

Neuroni parvocellulari, liberano i loro peptidi nel

sistema portale ipifisiario, stimolando o inibendo la produzione di un dato ormone ipofisiario.

9) Descrivi l’anatomia del sistema nervoso autonomo

Il sistema nervoso autonomo è quella parte del sistema nervoso periferico

che controlla le

funzioni degli organi interni (come cuore, stomaco e intes tino) e della muscolatura liscia.

Può essere diviso in due parti: il sistema nervoso simpatico, il sistema nervoso parasimpatico

Il sistema simpatico stimola le risposte che coinvolgono l’attenzione, l’esercizio, la competizione,

lo stress, il pericolo, un trauma, la rabbia o la

paura; si può pensare a queste attività come allo stato

di “lotta o fuga”.

Esso è costituito da svariati nervi distinti e numerosi plessi, le fibre che li compongono

nascono dai metameri appartenenti alle porzioni dorso-lombari

e da gangli formati dai corpi

cellulari dei neuroni post gangliari, inoltre, da ciascun ganglio partono fibre nervose che se

raggiungono i nervi spinali vengono chiamate rami comunicanti, mentre vengono chiamate

viscerali se raggiungono direttamente un organo.

Il Sistema nervoso parasimpatico invece è formato da parti del nervo oculomotore (III), del

nervo faciale (VII) e del nervo glossofaringeo (IX), mentre

è costituito per la restante parte, cioè la

maggiore, soprattutto dal X paio di nervi cranici, ovvero il nervo vago e dalle sue diramazioni,

infine è costituito dai metameri S2-S4

Il vago ha una grande importanza nel sistema parasimpatico poichè innerva

e controlla tutta la

muscolatura liscia non controllata dal III, VII e IX paio di nervi cranici e dai nervi spinali dei

metameri sacrali S2-S4, che controllano solo alcuni tratti dei visceri, come l'ultimo tratto

dell'intestino.

LEZIONE N 21

34) Descrivi la sindrome di Kallmann

La sindrome di Kallmann è una sindrome ipotalamica in cui quest’ultimo deficita di GnRH

causando ipogonadismo

35) Elenca i sintomi che ricordi della sindrome di Cushing

I Sintomi

della sindrome di chushing sono:

Irsutismo femminile

Ridotta massa muscolare con perdita di forze

Osteoporosi

Ipertensione

Disturbi della crescita nei bambin

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
37 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher esamiok13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della salute scienze e tecniche psicologiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ferrari Dafne.