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SCOLASTICO

AGGIORNATE 2024 UNIECAMPUS

PROF. NICOLE MAUSSIER

GIOCHI SPORTIVI IN AMBITO SCOLASTICO

Cosa si intende per missione sportivo educativa?

1.

Componente essenziale per lo sviluppo psicofisico dell’essere umano, lo sport da

sempre ricopre un ruolo determinante nella nostra cultura, sociale e familiare, grazie

alla sua funzione educativa. Lo sport rappresenta, dunque, un importante momento di

formazione, sia da un punto di vista motorio che psicologico-emozionale, capace di

contribuire attivamente alla formazione delle personalità dei soggetti coinvolti. Per i

l’attività

bambini sportiva deve rappresentare un momento di gioco e di divertimento,

senza costrizioni o eccesso di aspettative, che permette loro di comprendere che nella

vita si può perdere, anche quando ci si è impegnati al massimo delle possibilità. Per i

bambini è un gioco a tutti gli effetti, che insegna loro ad ascoltare, osservare le

l’attenzione

regole, rispettare i compagni e socializzare; in adolescenza, si sposta sul

fisico, la muscolatura, il peso e gli obiettivi da raggiungere. Vera e propria agenzia

educativa, lo sport è dunque sinonimo di impegno e di costanza, che mette alla prova

ognuno di noi, aiutandoci a superare limiti e a realizzare sogni. È inoltre indubbio

che lo sport sia un veicolo di inclusione, aggregazione e partecipazione con un ruolo

sociale fondamentale, che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per una

crescita equilibrata. Che si tratti di bambini, di ragazzi, di adulti o di anziani, esso

rappresenta una scuola di vita, che non smette mai di insegnare nuove regole: stare

con gli altri, condividere, contribuire al raggiungimento di obiettivi difficili, sfidanti,

ma non impossibili. Ma se si parla di educazione in riferimento allo sport, non

dobbiamo dimenticarci di chi ha in carico la responsabilità di portare avanti con

mission. Ecco come la figura dell’allenatore diventa, quindi,

successo una tale

centrale nella vita dei più giovani, il suo compito è di formare bambini/ragazzi che

siano capaci di reagire positivamente sottopressione in ogni situazione della vita, che

sappiano competere ai massimi livelli sportivi e siano capaci di reagire positivamente

l’atteggiamento

in qualsiasi situazione essi si trovino, questo deve essere giusto sia a

scuola che nella vita.

Elenca quali sono le domande che un insegnante si deve porre per poter

2. fare una buona programmazione.

Essere un insegnante non è per tutti, richiede un mix di competenze professionali e

personali. Insegnare significa aver ben chiaro l’importanza del proprio ruolo,

l’influenza che può avere sulla mente di un ragazzo in via di sviluppo, in cerca di

approvazione e in una fase di strutturazione della propria identità. Per una buona

programmazione l’insegnate dovrà tener conto dell’area specifica del gioco

(regolamento, metodologia d’insegnamento, principi fondamentali del gioco,

relazione attacco-difesa, capacità tecnico-tattiche). La corretta conoscenza del gioco

ci serve per insegnare al meglio una determinata disciplina, essa è una base

fondamentale per instaurare un rapporto di reciproca fiducia che porterà al confronto

e alla crescita di quest’ultimo. Inoltre dovrà tenere conto dell’area relazionale che è

fondamentale nel lavoro che andremo a svolgere, avere buone doti comunicative

(verbale e non verbale) è indispensabile per la gestione del singolo e/o del gruppo.

Inoltre un buon insegante dovrà tener conto dell’area organizzativa. La

programmazione è importantissima ed indispensabile per il raggiungimento degli

obiettivi. Per avere una buona programmazione prima bisogna fare un’attenta

osservazione durante la quale è importante porgersi le seguenti domande:

 Chi sono i miei allievi? (motivazioni, capacità, vissuto, esigenze)

 Quali sono gli obiettivi da perseguire? (breve, medio e lungo termine)

 Quali sono le attività da proporre?

 Quali mezzi di allenamento utilizzare (ossia quale tipologia di esercitazioni)?

Inoltre per strutturare una buona programmazione attraverso una metodologia

specifica un buon insegnate dovrebbe porgersi anche le seguenti domande

 Cosa insegno? (individuare e stabilire gli obiettivi in base al livello del gruppo

di alunni)

 A chi insegno? (Stabilire a quale categoria mi sto rivolgendo e individuare le

esigenze motorie e cognitive)

 Dove insegno? (In base al contesto nel quale stiamo lavorando ci saranno

variabili e obiettivi diversi. Scuola o società sportiva equivale ad un obiettivo

diverso)

Elenca gli obiettivi del gioco del calcio in ambito scolastico.

3.

L’obiettivo dell'insegnamento e della pratica del calcio in ambito scolastico deve

essere teso a cogliere i valori socio-culturali dello sport e di essere uno strumento

dell’area

didattico per il raggiungimento degli obiettivi propri motoria. L'insegnante

di educazione fisica, nelle sue lezioni, non deve intervenire solo nell'insegnamento e

l'apprendimento del calcio con l'unico obiettivo della tecnica di insegnamento, ma

deve essere in grado di lavorare su tutti gli aspetti che coinvolgono la pratica del

calcio nell’ ambiente scolastico che sarà di estrema importanza per lo sviluppo

globale dei bambini e degli adolescenti e che può sviluppare abilità cognitive,

motorie, psicologiche e sociali. Nei bambini più giovani i vari gradi di sviluppo

riguarderanno essenzialmente lo svolgere un’attività che sia per loro eccitante,

coinvolgente e svolta insieme ad altri coetanei, mentre in quelli più grandi è più

esplicitamente collegata alla forma fisica e al miglioramento tecnico sportivo. Gli

obiettivi disciplinari faranno riferimento alle condotte motorie ed a precisi obiettivi

didattici come il correre, lanciare, afferrare, colpire, calciare, saltare, rotolare ecc.,

possono affinarsi ulteriormente, divenendo, in presenza della palla.

Elenca gli obiettivi del gioco della pallavolo in ambito scolastico.

4.

L’obiettivo fondamentale del gioco della pallavolo in ambito scolastico è sicuramente

uno strumento didattico utile al raggiungimento di un equilibrio nello sviluppo della

personalità del bambino. Il gioco della pallavolo in ambito scolastico pone al centro

dell’attenzione delle attività promozionali il DIVERTIMENTO come generatore di

entusiasmo, promozione e affezione alla pratica del volley. Con questi obiettivi si

“giovani”

vogliono avviare i al gioco della pallavolo in maniera diversa, partendo dal

“giocare” per arrivare al “gioco della pallavolo”, seguendo un PERCORSO

l’approccio

FORMATIVO che stravolge al nostro sport senza, per questo, tralasciare

gli aspetti didattici dello sviluppo coordinativo motorio, delle tecniche e di tutti

quegli elementi socio-relazionali che tanto caratterizzano gli sport di squadra. La

proposta didattica rappresenta un vero e proprio percorso di acquisizione di

competenze in ambito motorio e pallavolistico che consiste nello studiare ed

applicare un modello di gioco che sia adatto alla pratica nella prima fascia di età,

coinvolgendo allo stesso modo sia maschi che femmine ed offrire uno strumento

didattico in grado di contribuire ad un equilibrato sviluppo della personalità del

bambino, attraverso il gioco del minivolley.

Cosa si intende per programma ludico e programma formativo/educativo.

5.

Il PROGRAMMA LUDICO è il momento del gioco, dove i bambini sono chiamati

ad avvicinarsi al basket con gioia ed entusiasmo. È la fase nella quale il bambino

entra in contatto con il gioco, ne apprende le prime regole e inizia ad avere

confidenza con la palla, gli spazi, le strutture e i compagni di squadra. Sarà quindi

opportuno favorire in questo programma i giochi, le gare di palleggio, passaggio e

tiro. L’esperienza-gioco con il proprio corpo, con l’attrezzatura didattica, possono

agevolare il bambino nella presa di coscienza delle proprie possibilità e capacità. Ciò

non deve essere inteso come “avviamento allo sport”, ma come attività ludica che,

oltre a favorire l’evoluzione di abilità motorie (in modo particolare il correre, il

saltare e il lanciare), porta al superamento di paure che i bambini manifestano

nell’affrontare determinate esperienze motorie nuove. Pertanto le finalità saranno:

contribuire alla maturazione complessiva del bambino (AUTOSTIMA E

AUTONOMIA) e promuovere la presa di coscienza del valore del proprio corpo

(IDENTITÀ).

Il PROGRAMMA FORMATIVO/EDUCATIVO è invece il momento nel quale,

attraverso l’esperienza vissuta e reale della pallacanestro, si condividono con i

l’impegno, la solidarietà,

bambini i valori fondanti dello Sport come, ad esempio:

l’amicizia, il rispetto di sé stessi e degli altri, il valore della vittoria e della sconfitta.

l’importanza

Sarà molto importante sottolineare di alcuni argomenti tra cui:

l’importanza

il valore della squadra, del divertirsi, il valore della vittoria e della

l’importanza dell’impegno, l’arbitro

sconfitta, come un amico, avversari ma non

nemici, sbagliare fa parte del gioco e dell’apprendimento. I principali obiettivi

saranno: rispettare sè stessi e gli altri, attuando comportamenti di condivisione e

collaborazione.

Elenca quali sono le aree specifiche che un allenatore/insegnante deve

6. sviluppare.

L’allenatore/insegnante è una persona che si propone di essere un facilitatore di

apprendimenti, che cura con attenzione la realtà, il contesto, le persone, le esigenze e

le modalità di trasmissione dei contenuti (comunicazione). Il traguardo finale deve

essere la valorizzazione delle potenzialità dell’individuo. Le aree specifiche che un

allenatore deve sviluppare sono quattro e sono:

Area Personale: un allenatore deve essere disponibile cioè confrontarsi con i ragazzi

dell’apprendimento

e cercare di essere un facilitatore portando al ragionamento e non

fornendo la soluzione; entusiasta questo risulta essere una componente fondamentale

per instaurare un rapporto costruttivo con i ragazzi che si accorgono subito della

passione dell’allenatore che mette nel proprio lavoro; rispettoso con gli allievi,

rispettare i tempi dei ragazzi, fare attenzione alle parole che usiamo nel rivolgerci a

loro e credere sempre nelle potenzialità di tutti; centrato sugli apprendimenti, cioè

avere ben chiaro gli obiettivi da raggiungere; motivato a migliorare cioè non sentirsi

mai arrivato e cercare sempre di aggiornarsi per migliorare le proprie competenze e

capacità.

Area Sp

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher esamiok13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Giochi sportivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Maussier Nicole.